capitolo 18
Mentre sono intenta a mettere la combinazione del mio armadietto per prendere il libro di storia, una figura si appoggia bruscamente all'armadietto vicino al mio, e non appena alzo lo sguardo, lo vedo sorridermi a trentadue denti, perfettamente bianchi, mentre si passa teatralmente una mano nei capelli, spostandosi il ciuffo, che fino a un secondo fa gli ricadeva sull'occhio destro.
Gli sorrido, in un modo strano, ne sono consapevole, e lui si lecca le labbra.
« Ciao, bellissima » dice, facendomi l'occhiolino.
« Hai un tic all'occhio? » gli domando, chiudendo l'armadietto e stringendo il libro di storia al petto.
« Sempre così spiritosa! » mi dà una spinta sulla spalla, ridendo, e lo guardo male.
« Non si spinge una ragazza » gli faccio notare e lui si schiarisce la gola, assumendo un'espressione seria.
« Su, non fare così..» mi guarda mortificato e fa una smorfia. « Ho sentito dire che hai qualche problemino con la matematica... A casa mia, alle quattro? »
« Sul serio mi chiederesti di fare matematica, prima che il Titanic affondi? » gli chiedo, inarcando un sopracciglio. « Senza dubbio, sei un Jack diverso dall'originale » batto una mano sul suo petto, e lui osserva la mia mano, con un sorriso sbieco.
« Ascolta, Maddie... So che abbiamo iniziato male, inoltre il primo appuntamento è stato un disastro, ma ora voglio che sia in un modo diverso. Voglio conoscerti meglio, passare del tempo con te. Quindi, ti voglio davvero aiutare con la matematica, e magari resti a cena da me, che ne dici? » il suo sguardo speranzoso, come quello di un bambino, non mi fa dire di no. Alla fine, sono soltanto delle ripetizioni, e so che Jack è un bravo ragazzo, soprattutto intelligente.
Magari è giunta l'ora di crescere anche io, dato che ho diciassette anni e non ho mai avuto un ragazzo.
Maddie Jones, la ragazza sfigata, che esce con un nerd sexy. Perché mi sembra uno scherzo?
Davvero è capitata una fortuna del genere a me?
Solitamente, per colpa di Shane, ovviamente, i ragazzi che cercavano di avvicinarsi a me, automaticamente lasciavano perdere. Forse è più divertente prendermi in giro, che chiedermi di uscire.
« Sì, okay. Può andare bene » mi mordo il labbro inferiore e gli si illuminano gli occhi.
La maglietta azzurra che indossa, è dello stesso colore dei suoi occhi, come fa ad essere così bello? I suoi capelli sembrano baciati dal sole, e penso che un sacco di ragazze vorrebbero avere un biondo del genere, senza ricorrere alle tinte e colpi di sole.
Tutto sommato, Jack è un nerd, ma non di quelli che indossano occhiali e camicie a quadretti, né la salopette. È un gradino sopra gli altri, non soltanto per il suo andamento scolastico, ma anche per la sua situazione economica, che è sicuramente superiore alla mia e a molti di questa scuola.
Al primo impatto potrebbe sembrare un ragazzo antipatico, uno che se la tira, ma in realtà, a parte il suo vizio del "So-tutto-io", è ottimo.
Certo, magari al prossimo appuntamento potrebbe evitare di offrire alla ragazza con la quale esce, organi dell'apparato riproduttivo degli animali. Non è molto carino.
« Alle quattro, allora? Ti vengo a prendere? »
« No, magari mi dà un passaggio Harry, o qualcosa del genere. » farfuglio, gesticolando con una mano.
Potrei risultare ritardata, quindi decido di smetterla.
« Okay, a dopo » si avvicina a a me, dandomi un leggero bacio sulla guancia, che mi fa arrossire sul colpo, dato che mi sembra di prendere fuoco. Fa davvero caldissimo.
Mi appoggio con la schiena all'armadietto e chiudo gli occhi, fantasticando su quello che accadrà pomeriggio.
Noi due che facciamo matematica, io che non capisco un accidente, lui che impazzisce e decide di lasciar perdere, e magari si decide anche a baciarmi.
Mi stacco dall'armadietto e a testa bassa mi giro per andare in aula, ma sbatto la testa contro lo sportello di metallo di un altro armadietto e cado a terra.
« Ma cazzo! » grido, portandomi la mano sulla fronte.
« Guarda dove cammini, sfigata » dice una ragazza, chiudendo con forza l'armadietto. Incrocia le braccia al petto, e alza un sopracciglio, gustandosi la scena.
« Ma tu, essere umano senza un minimo di sensibilità, che problemi hai? » le chiedo e lei aggrotta le sopracciglia, guardandomi in modo disgustato.
« I problemi ce li hai tu, per come ho capito » ribatte, con un ghigno.
« Beh, tecnicamente è vero... A dieci anni sono scappata dal manicomio, e a quattordici anni stavo per uccidere un ragazzino perché mi ha fregato un pacchetto di patatine » dico, prendendo il libro da terra, alzandomi in piedi. La ragazza davanti a me è diventata pallida e mi guarda quasi scioccata.
« Guarda che stavo scherzando...» le dico, e lei sospira profondamente, portandosi una mano sul petto. Sì, meglio ammettere di star scherzando, anziché essere la causa di infarti provocati a caso.
La ragazza sbatte piano le ciglia lunghissime, a causa della quantità industriale di mascara, e se io non so mettere l'eyeliner, dovreste vedere lei.
Una linea spessa di eyeliner contorna i suoi occhi neri, la matita nella parte inferiore dell'occhio e il mascara, rendono i suoi occhi molto più grandi.
Beh, se io sembro strana, lei sembra uscita da un film horror al momento.
« Sembra che ti abbiano preso a pugni negli occhi » affermo, indicando il suo viso.
« Uh principessa, già mi stai sul cazzo » ribatte, facendo una smorfia.
« Hey, Mads! La lezione sta iniziando » sento la voce di Harry dietro di me, e poi due mani si posano sulle mie spalle.
« Oh, tu sei? » chiede la ragazza a Harry.
Lui si sposta al mio fianco, e mi lancia un'occhiata divertita, convinto di aver fatto colpo di nuovo.
« Harry, tu? » le dice, con voce sensuale. Ma che cazzo?
« Jolene » dice lei, ghignando.
« E io Maddie, grazie per averlo chiesto » dico, sbuffando.
« Tutto bene, Mads? » il suo braccio si posa sulle mie spalle, attirandomi verso di lui, e mi guarda con le sopracciglia aggrottate.
« Questa sfigata è caduta » dice Jolene, soffocando una risata.
« Ma davvero? » chiede lui con un sorriso. No, aspettate. Sta ridendo di me con questa?
Un senso di angoscia si espande dentro di me, e non so se mi sento delusa, o profondamente ferita.
Abbasso la testa e lui toglie il braccio dalle mie spalle, e va accanto a lei, mettendole il braccio sulle spalle, avvicinando il viso al suo.
« Beh, il suo nome è Maddie, e si dà il caso che sia la mia migliore amica. Dalle un'altra volta della sfigata, e presto diventerai tu la sfigata di questa scuola » le scompiglia i capelli e Harry si stacca da lei, allontanandosi. Mi mostra l'aula con un cenno del capo e annuisco, mordendomi il labbro.
« Cazzo, sei fortunata » dice Jolene, guardando Harry.
« Molto, direi » alzo il mento all'insù, guardandola con sfida, e lei gioca con una ciocca di capelli.
« Sei strana » afferma, con un sorriso tirato.
« Ti sei guardata allo specchio? » le chiedo, con tono provocatorio.
« Ho sentito parlare di te, Maddie. Sono il tipo di ragazza che sente tutto, ma che non dice niente. » batte nervosamente il piede, e annuisco, guardandola in modo strano. Non gliel'ho mica chiesto, o sì?
« Dio, mi stai guardando come mi guarda Paperino a volte » dice, alzando gli occhi al cielo.
« Hai un'anatra? » le domando, con curiosità.
« No, ho un cane » assottiglia lo sguardo.
« E l'hai chiamato Paperino? » rido, e lei fa un passo verso di me.
« Sì, qualche problema? » domanda, con tono minaccioso.
« Ma no, io ho chiamato il mio gatto Nemo » le dico, sorridendo.
« Oh... » dice, accigliandosi « Figo » afferma e poi mi dà le spalle e corre via.
Una persona strana come me. Soltanto più scontrosa.
Corro verso l'aula ed entro, andando direttamente al mio posto. Harry mi sorride e lancia sul mio banco una caramella gommosa a forma di orsetto. Alzo gli occhi al cielo, sorridendogli e lui mi fa l'occhiolino.
Dopo la noiosa lezione di storia, durante la quale non ho fatto altro che prendere in giro la professoressa insieme a Harry, durante la pausa tra le due lezioni, decido di andare nel cortile insieme a Harry.
Oggi tira vento, quindi i miei capelli sicuramente fanno schifo, dato che volano da tutte le parti. Sembra che io abbia preso la scossa. Mi siedo sulla panchina, con Harry accanto a me, ma una ragazza spunta davanti a noi, guardando Harry. Gli porge un bigliettino e poi guarda una ragazza appoggiata ad un albero, che alza una mano e lo saluta.
« La mia amica ha detto...» inizia a dire la ragazza.
« Lo so, ho letto il fottuto biglietto. » risponde Harry. Sembra molto frustrato.
« Cazzo, torno subito Maddie » si alza e va verso la ragazza che gli ha mandato il biglietto. La ragazza davanti a me va via, e io resto a guardare Harry e la sua nuova conquista.
Allungo le gambe in avanti e metto le mani dietro la testa.
Mi annoio e odio quando le ragazze cercano sempre Harry.
Lei mette una mano sul suo petto, lui che cerca di tirarsi indietro e sorride in modo forzato, e poi mi guarda.
La ragazza tira fuori il cellulare e inizia a digitare, quindi suppongo che le abbia dato pure il numero. Rimette il cellulare nella borsetta e poi saltella, dando un bacio sulla guancia al mio amico.
Harry ritorna da me, con un'espressione da suicidio.
Si siede e si prende la testa tra le mani, soffocando un gemito di frustrazione.
« Cazzo, è una fottuta sanguisuga. Hai idea da quanto tempo mi viene dietro? » chiede, incazzato. Okay, e io che pensavo gli avesse fatto piacere.
« Mi ha chiesto il numero, le ho dato il tuo » confessa. Inizialmente resto impassibile, ma non appena analizzo le sue parole, sgrano gli occhi e mi giro lentamente verso di lui.
« Che cazzo hai fatto? » grido, gesticolando come una pazza.
« Non volevo darle il mio numero, è fottutamente insistente » si lamenta, sbuffando.
« E tu sei fottutamente imbecille! Ma cosa diavolo ti è passato per la testa? » lo afferro per la maglietta e lo attiro verso di me, per guardarlo meglio negli occhi.
Il cellulare vibra dentro la tasca e spingo Harry dal petto, per prendere il cellulare e leggere il messaggio.
Appena apro WhatsApp, lancio il cellulare in aria, e mi alzo dalla panchina.
Mi sta fottutamente prendendo in giro?
« Dio! Dio, che schifo! Mi ha mandato la foto delle sue tette! » grido come impazzita, e Harry scoppia a ridere come un cretino.
Lui continua a ridere e io nel frattempo ho voglia di saltargli addosso e spaccargli la faccia. Ha fatto un'immensa cazzata. Cosa diavolo gli era passato per la sua maledetta testa? Dio, lo reputavo più intelligente!
Noto un paio di converse nere davanti a me e quando alzo lo sguardo, vedo Alex con la testa inclinata, che guarda il cellulare per terra, con ancora quella foto.
Oh Cristo, no.
Si abbassa per prenderlo e sbatte velocemente le palpebre, guardando prima la foto e poi me.
« " Ti aspetto in bagno, baby " » legge la didascalia e impallidisce, deglutendo appena.
« No, no, no! Non è come sembra » dico, prendendogli il cellulare dalle mani. Lui scuote lentamente la testa e si allontana, sconcertato. Merda, scommetto che Shane lo verrà a sapere.
« Porca puttana, Harry! » batto un piede a terra, come una bambina, e lui si morde il labbro e mi guarda mortificato, ma allo stesso tempo divertito.
« Okay, ne usciremo insieme anche questo volta... » mormora, strofinandosi le mani sul viso. Muovo la testa a destra e sinistra, dopodiché infilo il cellulare dentro la tasca dei jeans e mi allontano da Harry. In questo momento sono arrabbiata con lui. Perché non l'ha semplicemente rifiutata e basta? Doveva creare per forza questo maledetto casino?
Spaccherei qualcosa dal nervoso.
Cammino con i pugni stretti e alcuni si girano per guardarmi, ed è maledettamente fastidioso. Come quando sei nuova e si girano tutti per guardare la nuova arrivata, mentre tu l'unica cosa che senti sono soltanto dei mormorii.
Da una vita non fanno altro che spettegolare e farsi gli affari degli altri. Entro nuovamente dentro la scuola e cammino lungo il corridoio, quando due mani mi spingono contro il muro e il viso di Shane che è troppo vicino al mio.
Mi fissa con sguardo arrabbiato, confuso, perplesso. Che problemi hanno le persone?
« Che cazzo significa che sei lesbica? » ringhia contro il mio viso, come se avessi commesso qualche delitto.
« No, non è come..»
« Non è come sembra? Te la fai con le fottute ragazze, Mallow? Ma mi prendi per il culo? » grida, e gli tappo la bocca con la mano, ma lui me la sposta bruscamente.
« Perché cazzo non me l'hai detto? Da quanto tempo l'hai capito? Oddio, non ci posso credere... È un maledetto incubo » si prende la testa fra le mani e sembra un po' troppo disperato. E se stessi al gioco?
« Ehi, almeno abbiamo una cosa in comune: la patata. » gli do uno spintone sulla spalla, in modo del tutto scherzoso, ma lui sbianca in viso. Okay, forse è stata una pessima mossa. Sembra ancora più incazzato, e ciò fa spaventare anche me.
« Tu non puoi essere lesbica... Cazzo, non puoi! Torna etero, che cazzo ne so, non esiste una medicina per 'sta merda? » urla, esasperato. Sembra del tutto spaventato, forse più di tutti. Perché gli dà così fastidio? Mi prende la mano e mi trascina con lui, contro la mia volontà.
« Dove diavolo mi stai portando, Shane? » gli do uno strattone, ma lui non mi calcola minimamente, e continua a camminare.
« Andiamo in bagno, ti mostro il mio cazzo, ritorni etero. Devi, per forza » cosa? L'ha detto sul serio? Sto per svenire. Senza pensarci due volte, mi abbasso sulle ginocchia, finché non sono del tutto seduta per terra, e Shane lascia la mia mano e mi guarda.
« Oh, certo! Ora fai la timida del cazzo, perché se ti portassi una ragazza in bagno, saresti contenta, giusto? » ride come uno psicopatico, e resto a gambe incrociate per terra, mentre alcuni si godono lo spettacolo.
Dio, non è la prima volta in cui io e lui siamo i protagonisti delle scenate più epiche degli ultimi anni.
Sospiro e mi alzo, ma lui continua a trucidarmi con lo sguardo.
« Wayland, che cazzo di problemi hai? » dice una voce che forse conosco.
Da dietro di lui spunta la ragazza che stamattina mi ha dato della sfigata.
« Levati, Jolene! Non ho tempo per le tue cazzate » per poco non le urla contro. Sono amici?
« Beh, vi stanno guardando, quindi levati dai piedi e lascia stare Maddie » mi ha appena difesa? Ma si è fumata qualcosa? Non sa che appena osi metterti contro Shane Wayland, tutto il mondo sarà contro di te?
Beh, e tutto questo è per colpa di Harry.
Shane sbuffa, alza le braccia in aria, per poi darsi uno schiaffo sulla fronte e poi si allontana.
Jolene sta davanti a me, con le mani sui fianchi, e un sopracciglio inarcato. Ovviamente aspetta delle spiegazioni, ma Harry spunta da dietro di lei e mi guarda dispiaciuto.
« Non pensavo che avrei combinato un tale casino, lo giuro » si scusa, venendo verso di me.
« Aspetta, tutto questo è per colpa tua? » chiede Jolene, lanciandogli uno sguardo omicida.
« Vabbè, non importa... Se non le rispondo, lascerà perdere no? Voglio dire, si stancherà prima o poi » sorrido a Harry e lui scuote la testa, dandomi poi un bacio sulla fronte.
« Risolverò questo casino, promesso » mi mostra le fossette, e mi è impossibile arrabbiarmi con lui. Sicuramente non l'ha fatto di proposito, e poi è una cazzata, non è mica la fine del mondo.
« Beh, ti conviene » dice Jolene, andando via, dando una spallata a Harry. Lui la guarda accigliato e poi fa spallucce.
« Questa è strana » borbotta e poi andiamo verso l'aula di matematica.
« Verso le quattro mi dai un passaggio a casa di Jack? » gli domando, prendendolo a braccetto.
Sento il suo corpo irrigidirsi e si stacca da me, mettendo le sue mani sulle mie spalle, guardandomi con sguardo preoccupato, quasi arrabbiato.
« Perché devi andare a casa sua? È un ragazzo, perché mai dovresti andare da lui? » chiede a raffica.
« Ripetizioni di matematica, niente di che. Poi mi ha chiesto di restare a cena da lui » Harry si passa una mano tra i capelli, ridendo sarcasticamente, e poi inclina la testa, guardandomi torvo.
« Ma su quale merda di pianeta vivi, Mads? Una volta una ragazza si è offerta a darmi ripetizioni di biologia, e ti sembra che io ne abbia bisogno? Siamo finiti a letto, altro che studio. » alza la voce e gli afferro il braccio, stringendolo, per attirare la sua attenzione.
« Vuoi stare zitto? Jack è un bravo ragazzo. Tranquillo, Harry! Non sono così stupida » lo rassicuro, ma lui sbuffa.
« Non andare a letto con lui. Insomma, voi ragazze non volete che la prima volta sia dolce e quelle robe là? Non sopporterei poi vederti piangere per quel cazzone, soltanto perché finirai per pentirti » dice, calmandosi.
« Andrà tutto bene, tranquillo » i suoi occhi verdi tornano a brillare e poi mi fa cenno di entrare nell'aula.
Dopo scuola, eccomi a casa, a cercare disperatamente qualcosa di decente da mettere addosso. È un appuntamento a casa sua? O semplicemente delle ripetizioni? Insomma, molto probabilmente conoscerò anche i suoi genitori. O mio Dio, no. Cosa diavolo mi è passato per la testa quando gli ho detto di sì? Non posso conoscere la sua famiglia, non siamo neanche una coppia, io non voglio conoscere i genitori dei ragazzi che frequento. È troppo presto, sto impazzendo.
Nemo come sempre è sopra il letto, così lo guardo male, ma lui apre solo un occhio e drizza l'orecchio.
Gli mostro il dito medio e lui si mette a quattro zampe e scende giù dal letto.
Resta fermo, davanti a me, e inizia a miagolare.
« Secondo te ho fatto male ad accettare? » gli chiedo, ma l'unica risposta è un misero miao.
Tiro fuori dall'armadio una maglietta bianca con delle righe nere, un paio di jeans neri e le converse nere. Troppo nero? Faccio spallucce e vado in bagno a farmi la doccia e prepararmi.
Quindici minuti dopo sono pronta. Mi guardo allo specchio e decido di mettere in po' di blush sulle guance per avere un po' di colore.
Quando il cellulare squilla, decido di scendere, dato che è Harry.
Avviso mia madre che tornerò dopo cena, e non appena esco fuori, Harry mi aspetta appoggiato alla sua macchina, a braccia incrociate.
« Chi cazzo sei, Heidi? » mi chiede, prendendomi il viso tra le mani, guardandomi le guance.
« Oddio, ne ho messo troppo? » chiedo, allarmata. Harry scoppia a ridere e mi fa salire dentro la macchina. Sono davvero così orribile?
Non appena sale anche lui, prende un pacco di fazzoletti e ne tira fuori uno, dopodiché prende la bottiglietta e toglie il tappo, bagnando il fazzoletto.
Lo avvicina al mio viso e inizia a sfregarlo contro la mia guancia.
« Come diavolo si toglie questa merda? » chiede, sbuffando.
« Non essere così rude, sono una cazzo di femmina alla fine dei conti »
« Ah-ah, linguaggio » mi ammonisce, scherzosamente. Ci guardiamo e poi scoppiamo a ridere. Continua a sfregare il fazzoletto bagnato anche sull'altra guancia e poi si tira indietro per guardarmi meglio. Sfrega i palmi delle mani sulle mie guance e poi soffia, per asciugarle.
« Penso vada meglio ora » dice, corrugando la fronte.
« Penso che dovrei aprire un canale su YouTube su come truccarsi » dico, appoggiando i piedi sul cruscotto.
« E io su come struccarsi... Giù i piedi, nanerottola » mi colpisce il ginocchio e alzo gli occhi al cielo.
« Harry, ma io non so dove abita Jack » dico, spalancando la bocca.
« Lo so io, tranquilla » mi fa l'occhiolino e mi sistemo sul sedile, guardando fuori dal finestrino.
Il tragitto si è dimostrato più noioso del previsto, Harry non mi ha neanche rivolto la parola, non so perché. Solitamente alza il volume della musica e iniziamo a cantare a squarciagola.
Ora, invece, è piuttosto strano. Probabilmente mi ha vista immersa nei miei pensieri, ed è per questo che non vuole disturbarmi.
« Okay, non voglio fare tipo il papà di nuovo » dice, rompendo il silenzio.
« Fai della tua vita un'opera d'arte » dice all'improvviso, e per poco non mi strozzo con la mia saliva.
« Certo... Ti sei drogato? » gli domando, guardandolo in malo modo.
« No. » risponde bruscamente. Va bene, ha qualche problema.
« Un'opera d'arte dici... Sono una pittrice orribile, non so neanche disegnare un cane. » la mia confessione lo fa scoppiare a ridere e mi dà un schiaffetto sulla fronte.
« No, okay. Tornando alle cose serie... Tanto so che non mi darai ascolto, lo fai sempre. È fottutamente frustrante, ma in ogni caso, usate le precauzioni, grazie » alza gli occhi al cielo, facendo una smorfia e non appena ferma la macchina, guardo la casa davanti a me.
Merda, questo è troppo.
« Wow, divertiti a fare ripetizioni » ridacchia e gli colpisco il braccio.
« Mi vieni a prendere stasera? Tu dove vai? »
« Non so, Mads. Stasera esco con il solito gruppo. Penso ci sia anche quella Jolene e Shane. » afferma, con fare pensieroso. No, perché? Ho visto come lo guarda Jolene. E poi, perché non me l'aveva detto?
« Okay, divertiti. » finisco la conversazione, uscendo dalla macchina e sbattendo lo sportello. Lui abbassa il finestrino e si sporge oltre il sedile per guardarmi meglio.
« Nanetta, chiamami a qualsiasi ora. Sai che ci sono » mi fa l'occhiolino e ho voglia di strangolarlo.
« Vaffanculo, Harry! Non puoi fare così. » metto il broncio e lui fa spallucce.
« Non stavo mentendo. Sto davvero uscendo con i ragazzi e forse alcune ragazze, però se hai bisogno di me, sai che vengo a prenderti » annuisco e poi mi saluta, andando via. Guardo la macchina allontanarsi e il cellulare vibra dentro la tasca.
Apro WhatsApp e la foto che ho davanti per poco non mi fa vomitare, o svenire direttamente. Quella tizia mi ha mandato una foto delle parti basse.
« Oh, cazzo! » esclamo.
« Spero vivamente che ti piaccia quello... » dice una voce dietro le mie spalle.
Oh, santa merda.
Mi giro a rallentatore e gli sorrido. « Tanto quanto piace a Rose » dico, nervosamente « Ciao, Jack! »
Oh, Harry. Sei una maledetta puttana. Il guaio in cui mi hai ficcato.
Ecco il nuovo capitolo. Spero sia di vostro gradimento. 😊❤ Se vi è piaciuto fatemelo sapere con un commento o una stellina. Grazie a tutti voi di leggere la storia❤ al prossimo aggiornamento!
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