capitolo 13

Per fortuna Harry è rimasto tutto il pomeriggio a casa mia e da bravo migliore amico mi ha consigliato cosa mettermi per l'appuntamento, dopo i suoi incessanti sbuffi e lamentele.

« No, aspetta... Non mi sembra il caso che tu metta questo vestito. È fottutamente scollato » dice, prendendo il vestito tra le mani, analizzandolo.

« Okay, che ne dici di questo nero? » dico, tirando fuori dall'armadio un altro vestito, che non so neanche per quale motivo io l'abbia comprato. In quale secolo l'avrei messo, di preciso?

« Cazzo, è difficile vederti con una roba del genere addosso... » mormora, gettando sul letto il vestito che teneva tra le mani. Si avvicina al mio armadio e inizia a frugarci dentro, cercando qualcosa per me.
Alla fine esulta così forte, che per un secondo mi illumino anche io, ma non appena vedo cosa tiene fra le mani, il sorriso muore sulle labbra.

« Assolutamente no! Scordatelo, Harry » mi precipito verso di lui e gli prendo dalle mani la roba orrenda che dovrei indossare.
Nemo entra dentro la stanza e inizia a miagolare, dopodiché si avvicina alle gambe di Harry e si struscia.
Il mio amico si irrigidisce e mi guarda terrorizzato.

Nemo cerca soltanto coccole.

Mi abbasso e prendo Nemo in braccio, ma lui miagola e allunga la zampa verso il mio viso, per graffiarmi.

« Spiegami, quand'è che siamo diventati nemici? » gli chiedo, come se potesse darmi effettivamente una risposta. Harry mi guarda con circospezione, e poi lascio il gatto per terra.
Quest'ultimo salta sul letto e inizia a giocherellare con il mio vestito, conficcando gli artigli nel tessuto.

« Cazzo, no! Non ti ci mettere pure tu » grido, ma ormai il vestito è rovinato. Harry sorride compiaciuto, ma non appena incontra il mio sguardo furioso, abbassa la testa e inizia a fischiare, facendo finta di niente. Sbuffo e mi arrendo, prendendo il primo vestito che mi capita tra le mani. Né troppo elegante e né troppo casual, direi che è perfetto.
È un vestitino nero, attillato, nulla di speciale.

«Mads, chiamami per qualsiasi cosa, va bene? Se non ti piace il cibo e fai finta di non avere fame, dimmelo così ti aspetto con il sacchetto del McDonald's in macchina, o qualche altra cosa che ti piace » dice, mettendo le sue mani sul mio viso. Mi guarda intensamente, con quei suoi occhi forestali, che a volte mi fanno venire i brividi.
A volte sono chiari e bellissimi, altre volte sono intensi, più scuri, e guardarli così intensamente, è come se ti perdessi dentro ad un bosco: hai paura. Paura di ciò che potresti scoprire.

I miei genitori ovviamente sanno che sto andando a cena a casa di Harry, perché manco ai suoi genitori. Ed è per questo motivo che i miei genitori hanno deciso di uscire.

Il problema è che Nemo dovrebbe restare solo a casa, cosa impossibile.

Ed è per questo motivo che Harry lo porterà con sé.

Cinque minuti prima delle otto, esco furtivamente fuori, senza farmi vedere dai miei genitori, per evitare domande su come sono vestita.
Ovviamente non ho tacchi e ovviamente ho messo le converse nere. Beh, spero non sia un problema.

Harry cammina dietro di me e non appena vedo Jack appoggiato alla macchina poco più in là, Harry mette Nemo dentro la sua macchina e poi mi prende le mani tra le sue e mi guarda negli occhi.

« Fai la brava, e non cacciarti nei guai. Tieni sempre il cellulare acceso e guai se metti il silenzioso » ecco che fa il papà protettivo. Lo abbraccio e poi Jack viene verso di me. Harry sale nella sua macchina e io vado verso il mio cavaliere.
Mi prende la mano e me la bacia, dopodiché mi guarda intensamente.

« Sei bellissima, Maddie » sussurra al mio orecchio. Mi apre la portiera ed entro dentro. Non so esattamente come andrà a finire questa serata, e ovviamente Harry non sa niente del mio piano "addio verginità". Onestamente sono soltanto preoccupata per Nemo. Harry odia il mio gatto, e penso che il mio gatto odi lui.

Durante il tragitto verso il ristorante, Jack mi ha parlato di tutto e di più, cose che
per la maggior parte del tempo non ho capito, ma mi sono limitata ad annuire e sorridere. Poi mi ha fatto tanti di quei complimenti, che per poco non mi venne da vomitare. Sì, va bene che è dolce, ma non esageriamo.

Indossa una camicia bianca, che gli fascia perfettamente il busto, e accidenti, che fisico, un paio di jeans neri e un paio di scarpe nere.
Mi guida verso il nostro tavolo e, per la miseria, non mi aspettavo un ristorante del genere.

« Qui si mangia da Dio! » esclama, aiutandomi a sedermi. Si siede davanti a me e mi guardo intorno. Certo, l'atmosfera è magica e tutto quanto, ma ho duemila posate davanti a me.

Quale cazzo di forchetta si usa per prima?

Il cameriere ci porta i menù, ma Jack si offre gentilmente a scegliere lui per me, dato che mi vede in difficoltà.

Beh, è un nerd, mi fido di lui.

« Dunque, Maddie... Ti piace il ristorante? » domanda, facendo scorrere il suo sguardo su di me.

« Certo, è molto... raffinato » dico, forzando un sorriso.
Mi parla della scuola, dei suoi progetti futuri, che neanche ho chiesto ma a lui piace parlare di tutto, della sua famiglia e di quanto sta bene economicamente.

Dopo un po' il cameriere porta i nostri piatti e io resto ferma a fissare il mio.

« Ohm, sembra... Delizioso » dico, guardando il piatto con un cipiglio. « Scusami un attimo, devo andare in bagno! Ma torno subito » mi alzo dal tavolo, con il cuore che mi batte a mille e tiro fuori il cellulare dalla borsetta.

Apro Google e scrivo: quale forchetta si usa per prima?

Che bellissimo appuntamento! Mi aspettavo un locale semplice, non un fottuto ristorante francese dove mangiano i ricconi. Fisso le punte delle mie converse e decido di chiamare Harry.

« Harry, dimmi che sai come usare dieci posate diverse » dico, in preda al panico.

« Ehm, che te ne frega! Afferra la prima che trovi e mangia » borbotta e sento Nemo miagolare.

« Sì, okay... Cerca su Google per favore, ho la connessione lenta » lo prego e lui sbuffa.

« Mads, sei in bagno? Torna subito da lui, altrimenti ti darà per dispersa. Metti il cellulare in grembo così vedi i miei messaggi» suggerisce e poi chiudo la chiamata e torno da Jack.
Lui è perfetto, io sono imbranata. Ma chi diavolo me l'ha fatto fare?

« Pronta? » dice, indicando il piatto. Annuisco e metto il cellulare sulle gambe, lasciando WhatsApp aperto. Subito dopo mi arrivano i messaggi di Harry, con le indicazioni. Sì, mi sento una cogliona.

"Dopo che finisci di mangiare, metti le posate a otto meno venti"

Dice, e per poco non mi strozzo con la mia saliva.

" ma sono già le otto passate! " Scrivo, velocemente.

Una sfilza di faccine che ridono, mi fanno alzare gli occhi al cielo.

Prendo la forchetta e il coltello e inizio a tagliare questa roba strana. Sono sicura di non aver mai visto cibo del genere.

Al primo boccone chiudo gli occhi e cerco di analizzare il sapore, ma è totalmente sconosciuto.

Cosa diavolo sto mangiando?

« Che cos'è? » chiedo, gentilmente.

« Rognons blancs d'agneau » risponde, con una perfetta pronuncia.

Bene, ho capito che sei bravo in francese, ma cosa diamine sto mangiando di preciso?

Approfitto del suo momento di distrazione per scrivere a Harry.

" cerca su Google cosa diavolo sono i " Ronions blanc de qualcosa anieu "

Prendo il bicchiere d'acqua e me lo porto alle labbra e nel frattempo mi cade l'occhio sul messaggio.

" Intendi Rognons blancs? I testicoli d'agnello? "

Inizio a tossire e per poco non sputo l'acqua in faccia a Jack.

Ha ordinato dei fottuti testicoli?

« Ehi, ti senti bene? »

« Mi sono ricordata di essere a dieta, che peccato..» dico, fingendomi dispiaciuta.

« Oh... » dice.

Lui continua a mangiare tranquillamente e io mi metto a contare le persone nella sala, giusto per passarmi il tempo.

Rifiuto qualsiasi altra cosa da mangiare e sorrido forzatamente per tutto il tempo.

Il mio primo appuntamento è orribile.

Su WhatsApp mi arriva una foto da parte di Harry con una didascalia sotto.

" ZITTO E NUOTA, NUOTA E NUOTA, ZITTO E NUOTA, NUOTA E NUOTA. E NOI CHE SI FA? NUOTIAM NUOTIAM "
È questa la frase scritta sotto la foto di Nemo dentro la vasca. Il mio povero gatto. Mi sto sentendo male.

« Oh mio Dio, mi sto sentendo male! » esclamo, portandomi le mani sulla guancia. Jack allunga il bicchiere d'acqua verso di me e lo guardo male.

Ti pare che ho sete?

« Tutto bene? È successo qualcosa? » domanda, preoccupato.

« Nemo è dentro la vasca... Nemo morirà affogato » dico, ansimando.

« Come fa un pesce ad affogare in una vasca? »

« Nemo è il mio gatto »ribatto, stringendo i denti. Ucciderò Harry. Io lo ucciderò.

Perché Harry e Nemo devono rovinarmi l'appuntamento ulteriormente? E poi, per quale stupido motivo Harry fa il bagno al mio gatto?

Mi scuso con Jack per la figuraccia, e dopo cena, si offre a portarmi a casa, dato che ha notato che sono piuttosto scossa.
Rifiuto gentilmente, dicendogli che mi viene a prendere il mio migliore amico, ma in realtà decido di prendermi cinque minuti e calmarmi, prima che io inizi a gridare come una fottuta pazza sclerotica.

Inizio a camminare avanti e indietro, imprecando a bassa voce, finché non mi giro e sbatto contro una persona.

Alzo lo sguardo e trovo proprio lui, l'essere che odio di più.
Indossa una maglietta nera a maniche corte, un paio di jeans neri e una bandana nera legata tra i capelli, che tiene il suo ciuffo ribelle.

« Mallow, hai bisogno d'aiuto? » domanda, facendo un passo indietro per osservarmi meglio.

« No, grazie! » ribatto, girando la testa di lato. Non voglio guardarlo.

« Che fai conciata in questo modo? Sei uscita con qualcuno? »

« Ma gli affari tuoi? » chiedo, alzando la voce.

« Uh, scusa. Ora che non sei più vergine, esci con chi ti pare, giusto? » chiede, alzando un sopracciglio. Alzo la mano per colpirlo in faccia, ma lui afferra il mio polso e ghigna. Si avvicina a me e mette una mano sul mio fianco, dopodiché mi spinge in un vicolo buio e mi appoggia al muro.

Oddio, da quando Shane è diventato un pazzo stupratore? Ora capisco da chi ha preso Nemo.

« Lasciami, per favore. Non sono in vena di litigare con te » mi dimeno, ma lui mi tiene stretta.

« Sei davvero andata a letto con qualcuno? » domanda, con voce rauca.

« S-sì, ora lasciami, maledizione. » lo spingo, ma lui afferra entrambi miei polsi e li tiene stretti sopra la mia testa.

« Mallow, so che stai mentendo » dice, e il suo dito si posa sul mio zigomo, accarezzandolo lentamente.

« Non sto mentendo e se non ti levi, mi metto ad urlare! » lo minaccio, e lui lascia i miei polsi e sospira profondamente. Fa un passo indietro ed evita di guardarmi.

Menomale, ora vattene proprio.

Sento un fruscio vicino a me, dei rumori strani e non appena sento qualcosa muoversi sulla mia scarpa, mi metto ad urlare come una pazza furiosa, e senza rendermi conto mi aggrappo a Shane e inizio a scuotere il piede. Un fottuto topo. Inizio a lamentarmi e a piagnucolare come una bambina, e guardo a terra, mentre Shane mi tiene saldamente per i fianchi. Gli circondo la vita con le gambe, le mani intorno al collo e il mio sguardo terrorizzato continua ad osservare per terra. Io odio i fottuti topi.

« Mallow, cazzo... » grugnisce e solo ora mi rendo conto della mia posizione assurda, tenendo conto che ho un maledetto vestito addosso e sono mezza nuda aggrappata a Shane.

« Merda! O cazzo, levati di dosso! » grido, ma lui inizia a ridere e aumenta la presa.

« Mi sei saltata tu addosso... E ti dovresti levare tu. »

« Oh, okay » dico, calmandomi.

« Ma non ti ho detto di farlo » sussurra contro il mio viso e deglutisco. Da quando io e Shane siamo così vicini?

« Dovrei...» mormoro, cercando di impazzire. Il suo sguardo mi rende nervosa.

« Perché dovresti? » domanda. Perché fa tante domande ogni volta?

« I-io...Shane, davvero, lasciami scendere » mi dimeno, ma lui appoggia la fronte alla mia e sorride.

« Se c'è una cosa che non cambierà mai, è il fatto che rimarrai per sempre un piccolo
marshmallow. » dice e poi fa scivolare le mani sui miei fianchi e finalmente mi lascia andare. Mi sembra di aver trattenuto il respiro a lungo.

« Il mio piccolo marshmallow » dice serio.

Apro la bocca, sorpresa, ma subito dopo lui scoppia a ridere così forte, che mi fa sentire una perfetta cogliona.

Perché diavolo non ci ho pensato prima? Shane sa prendere in giro tutti, soprattutto me.

Avrei dovuto capirlo prima. Mi ha soltanto preso in giro, come sempre.

« Avresti dovuto vedere la tua faccia, Maddie » dice, ridendo. Mi sento ridicola.
Per un secondo ho pensato che Shane fosse più umano con me.
Mi mordo la lingua e resto in silenzio, dopodiché mi allontano da lui, prima lentamente, e poi mettendomi a correre.

Vaffanculo, Shane Wayland.

Non capisco Shane, non capisco i ragazzi. Se le ragazze sono complicate, allora loro mica scherzano.
Ritrovarmi aggrappata a lui è stato strano. So che ho sbagliato e che mi sono lasciata prendere dalla paura, ma lui anziché sfottermi, mi ha tenuta in braccio, come faceva anni fa.
Per un momento ho pensato che fosse di nuovo lui, il ragazzo che non rideva di me, ma con me.

Ovviamente ogni cosa va in frantumi quando c'è lui intorno. Le mie stesse certezze vanno a farsi fottere. Non siamo più bambini, ed essere così vicini è stato strano.
Lui sarà abituato, è appiccicato alle ragazze giorno e notte.
Io invece non sono mai stata vicino ad un ragazzo che non fosse il mio migliore amico.

Per un secondo, soltanto per un secondo, avrei voluto posare la testa sulla sua spalla e restare aggrappata come un koala. Ma a chi diavolo voglio prendere in giro? Non ricordo più i suoi veri abbracci, ma le sue mani sul mio corpo mi ha fatto sentire strana.

Cammino su questo marciapiede desolato, con l'umore a terra e una grande voglia di spaccare qualcosa.

Certo, non sono Hulk, ma non mi dispiacerebbe esserlo soltanto per un secondo e spaccare la faccia a Shane.

Quando arrivo davanti alla casa di Harry suono citofono e sospiro. Non mi va mai niente bene.

Cupido deve davvero odiarmi tanto. Sono una tale sfigata, non ho neanche dato il mio primo fottuto bacio.

Harry mi apre e a passi veloci mi avvio verso la porta, che lui ha lasciato aperta per me. Entro in casa e non appena mi vede fa una faccia strana, quasi mortificata.

« È andata così male? » domanda, aprendo le braccia per accogliermi.
A testa bassa, senza dire una parola, mi butto tra le sue braccia e lui non tarda a stringermi.

« Dimmi che non hai ucciso Nemo, e sarò felice » mormoro con la fronte appoggiata al suo petto.
« È vivo, tranquilla! Ora ho la prova che è veramente un gatto » ridacchia e gli pizzico il fianco. Inspiro il suo profumo e lo stringo ancora più forte. Lui mi accarezza la schiena e poi mi bacia i capelli.
Quando mi stacco da lui, vado a sedermi sul divano e lui si morde il labbro, ansioso di sapere i dettagli.

« È stato uno schifo » dico, sospirando.

« Tu che volevi affogare Nemo, io che stavo per mangiare dei fottuti testicoli, Shane che ha fatto quasi finta di essere un pazzo stupratore » non appena sente l'ultima frase, viene a sedersi accanto a me e mi prende le mani.

« Che c'entra lui? Ti ha fatto del male? » i suoi muscoli sono tesi e la vena del collo pulsa per il nervosismo. Gli sorrido tristemente e scuoto la testa.

« Sai cosa? Ho davvero una grande fame! » dico, appoggiando la testa sulla sua spalla. Sua madre entra in salotto, indossando una vestaglia rosa, e sbadiglia. I suoi capelli sono legati in modo disordinato, ha le occhiaie, e i suoi occhi verdi si posano su di me. Prima guarda me, poi Harry, e poi Nemo che non tarda a fare il suo ingresso.

« Maddie, tesoro... Non sapevo che saresti venuta » dice e viene verso di me. Mi alzo per abbracciarla e lei ricambia stringendomi forte.

« Sì, beh... Non lo sapevo neanche io » mormoro imbarazzata.

« Resti a dormire qui? » chiede, con tono dolce. Sicuramente è molto più docile rispetto a mia madre.

« Oh..io..» dico, dondolandomi. Mi mordo il labbro e Harry si alza e mi afferra la mano.

« Sì, dormirà qui, tanto domani è sabato » dice e sua madre annusice.

« Dormi nella stanza di Harry o in quella degli ospiti? »

« Mamma, ha sempre dormito nella mia stanza. » dice lui, sbuffando. Sua madre lo guarda male, ma poi gli sorride e va via, dandoci la buonanotte. Mando un messaggio a mia madre, informandola che sarei rimasta a dormire da Harry e poi prendo Nemo in braccio.
Mi lecca la mano e faccio una smorfia.

« Piccola, vieni in cucina. Scommetto che hai una grande fame, tra poco arrivano le pizze » dice, facendo segno di seguirlo. Quando diavolo ha ordinato le pizze?
Metto Nemo a terra e vado prima in bagno a lavarmi le mani, e poi mi avvio in cucina, dove trovo Harry armeggiare con il bollitore.

« Quando hai ordinato le pizze? » chiedo, sedendomi sullo sgabello.

« Uhm, quando ho saputo che stavi mangiando testicoli di agnello... Insomma, sapevo che saresti rimasta a stomaco vuoto e sapevo che saresti venuta qui, quindi voilà » dico, aprendo le braccia, ridendo.

« Se non fossi il mio migliore amico, ti sposerei » dico, sorridendogli. Una volta che l'acqua inizia a bollire, prende due tazze e due bustine di tè, lo zucchero e tira fuori dal frigo il latte.
Nelle situazioni del genere mi offre sempre il tè preparato da lui e io lo adoro per questo.

A me il tè fa schifo, ma non il suo.

Mette le bustine e poi versa l'acqua nelle tazze. Mi guarda di sottecchi e sorride.

« Mads, promettimi una cosa » dice all'improvviso e deglutisco. Quando diventa così serio, mi viene l'ansia.

« Uhm..okay » sospiro e appoggio i gomiti sulla penisola.
Harry toglie le bustine dalle tazze e poi aggiunge il latte e lo zucchero. Beh, detto così fa schifo.
Allunga la tazza verso di me e si siede davanti.

« Promettimi che non ti lascerai calpestare da nessuno. Io ci sarò sempre, o almeno ci proverò. » sospira amareggiato e sorrido timidamente. Tutto qui? Pensavo fosse qualcosa di più grave.

« Prometto, Harry. E poi so che Mr. Hazzy ci penserebbe a difendermi » dico, alzando mento e lui scoppia a ridere.
Sì, ho chiamato così il suo pugno.

Beviamo il tè in silenzio e non posso fare a meno di guardare il mio migliore amico. Mi mancano i suoi capelli mossi, così corti sono belli, ma riccioluto è più bello.

« Ti ha baciata? » chiede, guardandomi da sotto le sue folte ciglia nere, che mettono in evidenza ancora di più i suoi bellissimi occhi verdi.

« Figurati, neanche ci sarà un secondo appuntamento » sdrammatizzo e lui scuote la testa, divertito.

« È che... Mi sono resa conto che non fa per me. Insomma, è intelligente, bellissimo, ma mi sento a disagio. » dico e bevo il tè, sotto il suo sguardo preoccupato.
Alza gli occhi al cielo e poi allunga la mano verso la mia.

« Ti ho detto di non sminuirti. » afferma, in tono serio.

« Oh, cazzo è vero! Cioè anche tu sei bellissimo, sei intelligente, ma con te mi sento libera, me stessa. Capisci? » sbotto, stringendogli la mano.

« Sì, Mads. Capisco » si limita a dire. Non appena sente il campanello suonare, va ad aprire.
Aspetto seduta qui, e penso che sia la prima volta in cui ho l'umore così a terra.
Dopo poco rientra con le nostre pizze e seguo ogni suo movimento.
Penso che sarei gelosa quando arriverà il momento del suo fidanzamento.

Insomma, non vorrei essere trascurata da lui. Ho solo lui, non voglio perderlo. E so che l'amicizia tra maschio è difficile, e molto probabilmente la sua futura ragazza, quando ci sarà, proverà a tenerci lontani. Ho questa impressione, maledizione.

Harry è un bravo ragazzo, forse il più bravo del pianeta. Ha un'anima bellissima.

Osservo la sua mascella sporgente, i capelli arruffati e il cipiglio che ha sul viso mentre sistema le pizze nei piatti.
Quando è concentrato aggrotta sempre le sopracciglia, a volte arriccia il naso ed è fottutamente adorabile.

« A cosa pensi, nanetta? » chiede e distolgo lo sguardo, schiarendomi la gola.

« A come la tua prossima fidanzata proverà a separarci » ammetto e osservo il suo corpo scosso da una risata.

« Ma sei matta? Mads, mettiamo in chiaro una cosa » dice, sedendosi nuovamente.

« Al primo posto ci sarai sempre tu, okay? Sei la mia migliore amica, e onestamente credo più nell'amicizia che nell'amore. Al momento non ho bisogno di una ragazza, ma di una fantastica amica come te. Fine della storia, e per favore non farti film mentali » mi ammonisce e alzo le mani in alto.

Dopo aver finito di mangiare le nostre pizze, andiamo nella sua stanza.
A differenza mia, lui ha soltanto un letto, ma per fortuna è grande, quindi ci entro anche io.
Mi dà una delle sue magliette e lui nel frattempo si toglie la sua, restando a petto nudo. Mi dà la schiena, e nel vedere il suo tatuaggio, sorrido automaticamente.

« Non dormire con soltanto i boxer addosso, per piacere » lo avviso e lui sghignazza. Prende un paio di pantaloncini e gli faccio segno di girarsi, così mi posso cambiare anche io. Tolgo velocemente il vestito e indosso la sua maglietta.
Lui si toglie i jeans e indossa i pantaloncini, dopodiché si gira verso di me.

« Sei fottutamente nana e con la mia maglietta addosso sembri ancora più piccola e adorabile » dice, ridendo.

« Smettila di prendermi in giro » borbotto, infastidita.

« Sono diversamente alta » faccio spallucce e mi butto sul letto. Mi copro con il lenzuolo e lui si sdraia accanto a me.

Entrambi guardiamo il soffitto e si sente soltanto il rumore dei nostri respiri.
Cerca la mia mano a tastoni e fa intrecciare le nostre dita.

« Quando mi sono trasferito qui, ho pensato che sarebbe stato uno schifo. Ho abbandonato i miei amici, il mio migliore amico, e tutta la famiglia. Ho pensato che non avrei mai trovato due braccia che mi dessero tanta tranquillità come fai tu » le sue parole sono appena udibili, così giro lo sguardo verso di lui, ma lui neanche batte ciglio.

« È che a volte mi sento così fortunato ad averti, che non riesco a pensare all'amore, Mads. Non voglio che l'amore rovini l'amicizia, dico davvero. » gira lo sguardo verso di me e sento il labbro tremarmi. Non ci sono momenti dolci tra me e Harry, ma quando ci sono riesce sempre a farmi sciogliere.

Maledetto lui. Mi verrà il diabete.

Tiro su con il naso e mi avvicino a lui, posando la testa sul suo petto.

« Ti voglio bene, Harry. Te ne voglio così tanto » lo stringo forte e anche se non lo vedo, so che sta sorridendo.

« Nah, io non te ne voglio poi così tanto » dice, scherzando. Gli pizzico il fianco e sento il suo corpo tremare, a causa della sua meravigliosa risata.

Il mio sorriso fa schifo, ma vedere sorridere il mio migliore amico, mi fa impazzire. Ha un sorriso magnifico, forse il più bello che io abbia mai visto. Allungo il collo verso di lui e gli bacio quella piccola fossetta.

« Sai cosa penso, Harry? » gli chiedo, puntando il dito sul suo addome.

« Mmh, dimmi che non pensi che Nemo sia un essere venuto da un altro pianeta » mormora tra i miei capelli.

« No, idiota! Penso che ti starebbe bene un tatuaggio qui » dico, indicandogli l'addome.

« Dici? Tu che tatuaggio ti faresti? » chiede, tirandosi su leggermente, ma senza spostare la mia testa dal suo petto.

« Uhm, se te lo dico, non prendermi in giro... Okay? » sussurro e lui annuisce.

« Penso... Ecco, mi piacerebbe tatuarmi una fenice. » alzo lo sguardo verso di lui e mi sorride, pensieroso.

« Penso sia una cosa bellissima, Mads » mi stringe a sé e sento il suo respiro accelerare.

« Mads, devo giusto farmi un tatuaggio, lo fa il mio amico, ti va di farti uno anche tu? » domanda ad un tratto e mi metto a sedere.

« Sul serio? » domando, spalancando gli occhi.
Annuisce e mi accoccolo nuovamente a lui.

Mi sarei fatta il mio primo tatuaggio.

Bene, amatemi. Ho aggiornato prima, perché non lo so, io vi amo. Ci tengo a voi, e mi piace farvi ridere. Sono strana? Forse. Ma per me è una gioia immensa "vedervi" ridere ad ogni capitolo! Mi riempite il cuore di felicità. Al prossimo capitolo, che non so quando sarà, perché mercoledì ho la prima prova di maturità, quindi auguratemi buona fortuna! Ho una fottuta paura e ho bisogno di un Harry che mi dia consigli e supporto morale. 😭😭❤

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