capitolo 12

« Ho preso la metropolitana, ora come esco fuori? » domando, sentendo l'ennesimo sbuffo da parte di Harry.
Tengo il cellulare attaccato all'orecchio e lentamente mi faccio spazio tra la folla di persone. Sono, sempre, tutti così di fretta!
Sbattono gli uni contro gli altri, chiedono scusa a vicenda, corrono da una parte all'altra, e poi ci sono io che non so neanche in quale direzione andare.

« Mads, soltanto una via c'è per uscire in strada! Come diavolo fai a perderti alla metro? » chiede, scoppiando a ridere.

« Aspetta, devo scendere le scale, poi girare a destra e salire l'altra rampa di scale? » gli domando, grattandomi la nuca.

Evidentemente solo io posso perdermi pure qui.

« Sì, dai anche un bambino di tre anni ce la fa! Devi arrivare in cima alle scale e poi vai verso l'entrata ed esci fuori » dice, in tono annoiato. Lo ringrazio e poi scendo velocemente le scale. Mi guardo intorno e mi sento come se fossi in un labirinto.

Avanti, destra, o sinistra? O mio Dio, mi sento confusa.
Vado dritta e poi salgo una rampa di scale, e quando arrivo in cima, stranamente sono spuntata direttamente in strada.

Come cazzo è possibile?

« Ehm, vabbè ce l'ho fatta... Anche se non so esattamente quale destra ho preso, dato che sono uscita direttamente in strada. Grazie, Harry » ridacchio e poi mi allontano con passi frettolosi per raggiungere il bar dall'altra parte della strada.

« Se ti perdi alla metro, immagina in una città... » dice e dopo poco chiude la chiamata.

Sì, beh, mi perdo spesso.

Ammetto di non essere molto brava a girare da sola, nella propria città, figuriamoci in una città a me sconosciuta.

La cosa strana è che mi perderei lo stesso anche con il GPS.
Non sono così brava a prendere i mezzi pubblici a parte l'autobus per andare a scuola. Per il resto, finisco sempre per perdermi, mi viene l'ansia.

Una volta mi sono addormentata sull'autobus e quando sono arrivata all'ultima fermata, dato che mi aveva svegliata l'autista, mi sembrava che fossi arrivata a Narnia.
Tutto molto sconosciuto ai miei occhi, per non parlare del fatto che fosse buio.
Non sapevo come tornarmene indietro, dato che avrei dovuto prendere un altro autobus, e non sapevo neanche dove fosse la fottuta fermata.

Così, avevo chiamato il mio migliore amico.
In effetti, non sono neanche brava a dare indicazioni, dato che l'ho fatto uscire fuori di testa prima che capisse qualcosa.

La mia unica spiegazione è stata " Forse sono in India, ci sono degli indiani qui".

Dopo avergli dato qualche indizio, dopo qualche ora finalmente era arrivato.

Attraverso la strada e guardo la scritta grande della biblioteca. Ottimo, sono arrivata.

Maddie in biblioteca​. Forse anche Babbo Natale e Trump stanno ridendo per questo fatto.

Appoggio le mani sul grande vetro, come se fossi una maniaca, pazza per la moda, che ha appena visto una borsa della nuova collezione di non so cosa.

Libri, tanti libri. Respiro profondamente e guardo a destra e sinistra, prima di andare verso la porta ed entrare dentro.
Vengo subito invasa dall'odore dei libri e mi piace. Non sono una grande lettrice, ma Harry mi ha costretto, perché mi sta dando una mano a recuperare le mie insufficienze.

La bibliotecaria non appena mi vede abbassa gli occhiali da vista e mi guarda con un sopracciglio alzato. Forse perché si nota che sono spaesata?
Le sorrido forzatamente e avanzo verso di lei. La saluto cordialmente e le dico i libri dei quali ho bisogno.
Dopo avermi spiegato come funziona lì, come se fossi veramente così rimbambita da non sapere come diavolo funziona una biblioteca, mi indica tutti gli scaffali con le robe che potrebbero servirmi.

Annuisco e la ringrazio, dopodiché mi avvio verso uno scaffale a caso, e inizio a guardare i libri.
Beh, si vede che non vado molto spesso in biblioteca, ma non è mai troppo tardi.

Prendo tre libri a caso e vado a sedermi ad un tavolo, notando che non molto lontano da me c'è un ragazzo che è molto concentrato sulla roba che sta scrivendo al computer.

Il ragazzo si gira verso di me, come se avesse potuto sentire il mio sguardo su di lui, e poi apro la bocca per la sorpresa.

« Cazzo » dico, ad alta voce. La bibliotecaria spunta da dietro uno scaffale e mi fa segno di stare zitta.

Cosa ci fa Jack qui? È destino che sia nei paraggi della sua Rose.

Alza una mano per salutarmi  e ricambio con un sorriso timido.

Dopo pochi secondi lo vedo alzarsi, prendere la sua roba e venire verso di me.
Appoggia il computer sul tavolo, il suo zaino per terra e poi appoggia i gomiti sulla superficie di legno, incrociando le dita delle mani, e mi guarda con un sorriso in faccia.

« Ciao, Madison » dice, con voce sensuale.
Sta flirtando con me in biblioteca? È legale?

« Mi chiamo Maddie. Mi sembra di avertelo già detto » dico, accigliandomi. Io odio quando la gente mi chiama Madison, non è il mio dannato nome. È frustrante spiegarlo ogni dannata volta.

« Scusami, Maddie » pone l'accento sul mio nome, alzando un sopracciglio. Si lecca le labbra, come se fosse un invito per la mia bocca, così mi schiarisco la gola.

« Fa niente » dico, sdrammatizzando con un cenno della mano e una risata isterica. Ora mi prenderà pure per pazza.

« Dunque, cosa ci fai in biblioteca? » domanda, facendo scivolare una mano sul tavolo, mentre con l'altra si tocca il mento.

« Niente, sono venuta a cercare Pokémon. Tu cosa ci fai in biblioteca, Jack? » chiedo, con ovvietà. Lui, ragazzo intelligente e nerd incredibile, mi fa una domanda del genere?

« Simpatica, Maddie. So cosa viene a fare una persona in biblioteca, ma la tua presenza mi sorprende, e sono sicuro che non sai neanche come scegliere i libri » spiega, con un sorriso mozzafiato. Nerd sexy all'attacco. Perché deve essere così dannatamente, incredibilmente, bello?

Ha quelle bellissime spalle larghe, so che fa nuoto, e poi i capelli biondi che sembrano baciati dal sole, i suoi bellissimi occhi color acquamarina. Non è reale, lui è frutto della mia immaginazione.

« Così mi offendi... » mormoro, abbassando lo sguardo sui libri. Sgrano gli occhi non appena mi rendo conto di che libri io abbia preso. O mio Dio. Mi mordo il labbro per non scoppiare a ridere e lui, da bravo nerd che è, l'aveva già capito da prima.

« Dunque... Ti piace studiare psicologia? Di già? » domanda, afferrando il libro che ho scelto.

« Certo, sono tipo la Freud dei poveri » tento di scherzare, ma lui resta serio.

Altre cose da aggiungere alla lista: odia scherzare con le cose serie; sa come fare sentire una merda le persone; riesce facilmente a smascherare le persone che non vengono spesso in biblioteca; lui e lo studio sono un'unica cosa; tante probabilità che il suo futuro figlio sia un libro e sua moglie una biblioteca.

« Sei simpatica, Maddie. E devo dire che mi piacerebbe conoscerti meglio » dice, e nel frattempo mi dondolo sulla sedia avanti e indietro. I professori mi rimproverano spesso, dicendomi che potrei cadere.

« Ti vengo a prendere stasera alle otto? » domanda, e non riesco più ad analizzare la cosa, perché sono letteralmente con le gambe in aria e la schiena per terra. Sono caduta. Sono fottutamente caduta non appena mi ha invitata ad uscire.

« Oh, merda... Maddie, stai bene? »

« Nngh » mormoro e lui mi guarda in modo strano.
Si avvicina a me e mi tende la mano, aiutandomi ad alzarmi. La sua mano è incredibilmente morbida e più grande rispetto alla mia.

« Questo è un appuntamento. Un vero appuntamento? Con me? Cioè tu e io? Hai sniffato qualche libro? » gli chiedo, prendendogli il viso tra le mie mani. Lo guardo negli occhi e subito dopo lui scoppia a ridere. Pure la risata è bella.

« Sì, Maddie. Se mi dai il tuo indirizzo, ti vengo a prendere alle otto e ti porto a cena. Mettiti qualcosa di carino, mi raccomando.» mi fa l'occhiolino.

Resto imbambolata, incapace di dire una parola, e lui sorride, probabilmente per la mia espressione esterrefatta. Gli dico il mio indirizzo, e poi spegne il suo portatile e lo infila dentro lo zaino, dopodiché si avvicina a me e mi lascia un bacio sulla guancia.

« Sii puntuale » sussurra al mio orecchio e per poco non svengo. Un nerd sexy mi ha chiesto di uscire.

Devo avvisare la NASA, prima che qualche catastrofe naturale faccia saltare il mio appuntamento.

Lo guardo allontanarsi, camminando come se fosse un dio greco, e finalmente decido di alzare la sedia. Prendo i libri e vado a metterli al loro posto, mentre scelgo quelli giusti e li prendo in prestito. Devo studiare sul serio, ma prima devo avvisare Harry del mio appuntamento.

Dopo aver lasciato il mondo felice dei nerd, esco fuori e afferro il cellulare dalla tasca, cercando subito il numero del mio migliore amico.

« Ho un appuntamento, Harry! » grido, in preda all'emozione, e alcune persone si girano verso di me.

« Andare in biblioteca ti fa male, Mads. Ti vengo a prendere io? » domanda, ignorando del tutto la mia affermazione. Scommetto che pensa che io mi sia drogata.

« Ho davvero un appuntamento stasera alle otto. » ribadisco, ma lui scoppia a ridere. So di essere un caso disperato, ma i miracoli accadono. Babbo Natale è venuto in anticipo.

« Okay, Mads. Ti vengo a prendere io, stai ferma lì, altrimenti ti perderai nuovamente. Sono già vicino » dice e riattacca. Sorrido come una cogliona, perché ci avrei scommesso che sarebbe venuto a prendermi.

Mi appoggio ad un edificio e aspetto all'ombra. Stringo i libri al petto e sospiro. Sono davvero una persona così terribile? Ho detto davanti agli altri di aver perso già la verginità, cosa non vera, e devo perderla prima che inizi a girare la voce. Insomma, se poi diventa la notizia dell'anno, e dovrò fare veramente sesso, ma poi lui scopre che sono vergine, farò una figuraccia.

Jack è perfetto. Il ragazzo con il quale perderò la verginità.

Un clacson mi fa sussultare e vedo il mio migliore amico che mi fa segno di avvicinarmi.
Indossa gli occhiali da sole neri, una maglietta nera e ha i capelli arruffati, è sempre bellissimo.

Cammino saltellando verso la sua macchina e non appena entro dentro, getto i libri sul sedile posteriore e poi abbraccio il mio migliore amico.

« Dicevi sul serio? » domanda, partendo.

« Ovvio! Jack mi viene a prendere alle otto. Mi porta a cena » mi mordo il labbro, e lo guardo con aria sognante.

« Okay, mettiamo in chiaro un paio di cose. » dice, sospirando rumorosamente.
« Non ordinare niente che contenga la cipolla, se hai intenzione di baciarlo. » dice, contando sulle dita.
« Non ordinare cose di cui non sai il significato » mi guarda stile " evita le figuracce".

« Non fare sesso e possibilmente evita anche il primo bacio. Se è intelligente come dice, non ti bacerà al primo appuntamento, ma vorrà vederti ancora » lo guardo attentamente e lui è incredibilmente serio. Wow, il mio migliore amico fa il papà!

« Va bene, queste cose le sapevo già » dico, allungando le gambe sul cruscotto

« Se hai bisogno d'aiuto, basta chiamare e ti vengo a prendere. Non voglio che tu prenda un taxi come tutte le ragazze alle quali va male il primo appuntamento » posa la mano sul mio braccio e annuisco.

« Va bene, ho capito! » lo saluto stile soldato e lui mi regala un sorriso bellissimo. Penso che non ci sia cosa più bella per me, vedere il mio migliore amico sorridere!

« Se fa lo stronzo, gli spacco la faccia » stringe il volante e guarda la strada, evitando il mio sguardo.
Per il resto del tragitto parliamo di come abbiamo trascorso la giornata.
È bello quando mi dice ogni minima cosa, anche le ragazze che si porta a letto, tralasciando ovviamente i dettagli.
Harry è molto aperto nei miei confronti e io lo sono con lui.
Non ho bisogno di una migliore amica, se ho lui.

Non è quel genere di ragazzo che appena sente parlare del ciclo, fa facce strane o  fa finta di vomitare.

Harry mi capisce. Capisce ogni singola cosa di me, anche quando mi vengono le cose.
E durante quei maledetti quattro giorni, lui mi tratta come se fossi una principessa.
Evita di dirmi qualsiasi cosa che mi possa fare arrabbiare, mi porta sempre il cibo che amo, sta con me e guardiamo insieme serie TV.
Posso desiderare di più? Non sarà Harry Potter, ma ho comunque un Harry nella mia vita.

E poi, lui è tutta la mia felicità.

Quando arriviamo davanti a casa mia, Harry spegne il motore e poi scendiamo.

« Mads, vorrei parlarti di una cosa » dice, con tono chiaramente preoccupato. Oddio, non dirmi che sei gay.

« Sappi che non ti giudico! I gay sono carini, e comunque mi dispiace per tutte le ragazze che ti sei portato a letto...» dico prontamente, ma vengo interrotta dalla sua frase.

« Vorrei parlarti di Nemo...  » dice in un sussurro.

« Ah... Ovviamente, lo so. » dico, simulando una risata.

« Okay... Quindi chi è gay? » chiede, corrucciato.

« Nemo. » rispondo di getto.

« Ma è un gatto! »

« Nemo è un gatto gay. Harry, smettila!, Mi fai confondere » mi lamento e lui si morde il labbro, per trattenere una risata.

« Io penso che non dovresti dormire più con il gatto nella stessa stanza » dice, mentre a passi lenti ci avviciniamo al porticato. Mu fermo un attimo e metto le mani dentro le tasche dei jeans, cercando di assumere un'espressione minacciosa.

« So che odi il mio gatto... È davvero innocuo» rispondo e lui scuote la testa, increspando le labbra.

« Quel fottuto gatto ti spia dalla finestra! Per non parlare del fatto che ti voleva stuprare  » ribatte, ingigantendo tutto. Sta decisamente esagerando.

« Ma non è così! »

« Si arrampica sempre sulla tua gamba e si struscia! Mads, il tuo fottuto gatto è in astinenza »  si prende la testa tra le mani e restiamo per un paio di secondi a fissarci, senza dire niente altro, perché subito dopo scoppio a ridere e la porta si apre, rivelando mia nonna.
Cosa ci fa mia nonna qui?

« Maddie, cara! Ti ho sempre detto che litigare con il fidanzato fa male » dice, e inizia a ridere sommessamente.

« Siamo migliori amici, santo Dio » mormora Harry, e per poco non mi piego in due dalle risate.

« Nonna, noi non stiamo insieme » dico e lei strabuzza gli occhi, come se avesse fatto la scoperta dell'anno.

« Voi state insieme? » domanda, venendo verso di noi. « A livello sessuale come state? »  Dio, perché non ho una nonna normale?

« Noi non facciamo sesso »

« Oddio avete fatto sesso? » ma capisce almeno una mia frase? Perché diavolo sente soltanto ciò che vuole sentire?

« Sì certo, ora sono pure incinta » dico, alzando gli occhi al cielo.

« Oh mio Dio, sarò bisnonna » nonna si porta una mano sulla fronte e Harry la soccorre, dato che è letteralmente​svenuta. Mi sento presa in giro, deve essere per forza uno scherzo.

Ho passato gli ultimi venti minuti a spiegare a mia madre che non ho bisogno di una visita dal ginecologo, e che Harry non mi ha messo veramente incinta. Ho dovuto spiegarle innumerevoli volte che io e Harry siamo solo migliori amici.

In effetti, lei sapeva che io avessi ragione, ma la nonna ingigantiva tutto.
Harry attualmente ha l'aspetto di un cadavere, e non lo biasimo.
Non è la prima volta che Harry ha certi dibattiti con mia nonna. Soprattutto quando ha dovuto spiegargli come si metteva il preservativo, e Harry mi supplicava con lo sguardo di tirarlo fuori da quella situazione assurda.

Mia madre, d'altro canto, trovava la situazione alquanto divertente. Insomma, non capita tutti i giorni avere la nonna tra i piedi e sentire certe cose.

Mia nonna è quel tipo di donna moderna, al corrente con ogni cosa, infatti si è iscritta anche su Facebook.

Però, con mio grande dispiacere, ho dovuto toglierla dagli amici, semplicemente perché mi scriveva nei commenti " Ciao Maddie, salutami la mamma" oppure " Maddie, in questa foto sembri più magra. Cucinerò io per te". Insomma, già sono la regina delle figuracce, mia nonna non era poi di grande aiuto.

Ho aggiornato primaaa❤ il prossimo capitolo sarà ecco...😂😂 Lascerò a voi i commenti ahahaha
Già potete immaginarvi l'appuntamento.
Dove c'è Maddie, ci sono guai.

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