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Pv annabell

Sono davanti la porta dell'aula di arte e  non riesco a muovermi, sono  impalata. Tutti si muovono velocemente per arrivare in tempo alle loro aule e poi ci sono io, ferma, immobile, che cerco di affrontare qualcosa che forse è davvero più grande di me.

Sento qualcuno abbracciarmi da dietro e sussulto.

Chi cazzo è ?
Mi volto con la fronte corrugata per vedere l'individuo che mi importuna ed è... Alex!

Dio vederlo mi da un senso di leggerezza. Il suo sorriso è rilassante e per un momento ho quasi dimenticato che fra poco più di due minuti dovrò entrare in quell'aula, ho l'ansia alle stelle.

-ehy non ti sei più fatta vedere, come stai?-chiede guardandomi dall'alto verso il basso, odio la gente che lo fa. Mi mette terribilmente in imbarazzo.

-bene tu?- dico abbassando lo sguardo per terra, sto davvero tremando dalla paura

-bell dimmi la verità, va tutto bene?-
-a dir il vero non tanto-
-che succede?-mi chiede abbracciandomi
-io...-
-a parole tue bell- dice ridacchiando ed io in risposta gli do un colpetto sulla testa
-ahi, mi ha fatto male- dice mentre si massaggia il punto dolente
-colpa tua- rispondo alzando le spalle con noncuranza ed intanto la campanella suona ed io sbianco.

-bell, hai paura di entrare non è vero?-
-io...si. ho paura di non farcela, di non essere abbastanza brava da riusicrci, ho paura di fallire e di non essere all'altezza.-
-se non provi e  se non affronti le tue paure non saprai mai se c'è l'avresti fatta o meno, provare non costa nulla no?-
Già, provare non costa nulla. Non sa quanto cazzo si sbaglia. Se provo e poi  fallisco è come se dassi ragione a tutti quelli che mi hanno sempre ostacolato. Ho provato e sono riuscita ad entrare in questa stupenda università, ma sarò altrettanto brava da portare avanti questo sogno?

Faccio un respiro profondo e dopo pochi secondi entro dentro seguita a ruota da alex.

Appena entriamo scorgiamo un'aula molto grande, ci saranno più di 100 posti a sedere e quasi tutti sono già occupati.
Io ed alex ci guardiamo intorno e poi come per miracolo scorgiamo due posti a sedere in prima fila.
Ho sempre amato e allo stesso tempo odiato le prime file perché è molto più semplice stare attenti ma sei anche molto più sgamabile quando fai qualche cazzata.

Mentre io e Alex prendiamo posto, la porta si apre e fa un tonfo assurdo. Ci voltiamo tutti nella direzione e vediamo entrare una donna sulla trentina di anni molto bella ed elegante. Sembra una donna molto sicura di se da come si può notare dai tacchi alti e dalla gonna abbastanza stretta da aver paura che non riesca neppure a respirare.
Si guarda in torno mentre tutti noi alunni ci alziamo e in coro le diamo  il buongiorno.

-Buongiorno ragazzi io sono le professoressa Milton, ed insegno arte da come potreste vedere dall'aula. - fa una pausa guardando tutta l'aula e sembra come se i suoi occhi brillassero, si vede che ama il suo lavoro.
-Io nelle mie lezioni esigo silenzio e rispetto.  non sono qui per perdere il mio tempo e se qualcuno di voi ha intenzione di non collaborare o cose del genere è pregato di non presentarsi più e di ritirarsi dal corso. - dice sbattendo la borsa contente il materiale per quando riguardi le lezioni o almeno credo.
-ha fegato questa donna- mi sussurra molto silenziosamente Alex.
-decisamente, ma la trovo molto interessante. A me piace- dico riguardando la donna davanti a noi che ci squadra ad uno ad uno.

-bene, non vi chiedo di presentarvi perché logicamente non me né ricorderai neanche uno- dice facendoci leggermente ridacchiare
-ogni anno, soprattutto ai primini,  faccio prendere un foglio di un cartoncino e faccio scrivere sopra i vostri nomi e cognomi e di certo non penso di cambiare quest'anno. Quindi forza fate i cartellini-

E così tutti noi posizioniamo i cartellini con il nostro nome e cognome. Alla fine non è poi così tanto male  come  immaginavo...

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