4. Il drago cattivo e la principessa
Massimo
Da pazzi. Quella ragazza mi farà impazzire. E chi se l'aspettava la sua visita? Sono secoli che non ci parliamo, lei si presenta qui e io che faccio? Perdo la testa. Devo essere veramente un folle per aver detto le cose che ho detto.
La doccia scroscia rumorosa sul mio corpo, e io lascio a poco a poco andare la tensione della lezione. E non solo quella fisica.
A quest'ora se ne sarà già andata. Dalla faccia che ha fatto prima di buttarmi addosso i guantoni sembrava che non vedesse l'ora di tornarsene a casa. Magari a lamentarsi con mio fratello. Mi farà nero quando verrà a sapere che ho tormentato la sua principessa. Come sempre, d'altronde. Quando si tratta di Aurora mio fratello non ascolta scuse e diventa insopportabile.
È da quando avevamo dieci anni che non fa altro che ripetermi quanto Aurora sia preziosa, intoccabile. Pura. E lei che si arrabbia se la chiamo principessa! Non sa che mio fratello la vede davvero così, come una principessa da salvare chiusa nella sua torre dorata.
Nella sceneggiatura, Nic si è assunto fin da subito il ruolo del principe azzurro, lasciando a me quello del drago cattivo. Peccato però che il drago cattivo, in fondo, non lo sia poi così tanto. Se lo fosse davvero se la mangerebbe senza farsi scrupoli quella bella principessa.
Per un attimo sorrido a quel pensiero, immaginandola dentro questa doccia. Ma il buon senso caccia via immediatamente quella fantasia dalla mia testa. Ci sono un sacco di ragazze nel mondo, devo continuare a pensare proprio ad Aurora dopo anni? Lo so che lei preferisce il cavallo bianco di mio fratello. Lo vedo da come mi guarda tutte le volte che per errore le nostre strade si incrociano. Mi guarda con odio.
Ma, dannazione, sto davvero ancora qui a pensarci? Lei è di mio fratello, che cazzo c'entro io tra loro? Mi sono fatto da parte tanto tempo fa, non vedo perché dovrei incasinarmi la vita proprio adesso. Cavolo, a quanto pare la sua presenza qui stasera mi ha destabilizzato un po' troppo. Devo fare qualcosa per distrarmi e smettere di pensarci. L'unica vera soluzione a ogni problema dopotutto è proprio questa: non pensarci.
Quando esco dalla doccia guardo il mio smartphone. E scopro con immensa soddisfazione che la soluzione perfetta per anestetizzare i pensieri si è offerta spontaneamente alla mia attenzione. C'è un messaggio di Giulia.
È stato bello ieri sera. Ci rivediamo?
Lo so. Di solito non esco più volte consecutive con la stessa ragazza. Potrebbe mettersi in testa che sono interessato davvero a lei invece che al sesso. Ma per questa volta farò un'eccezione. Ho bisogno di un diversivo e quello che Giulia mi offre è perfetto. Senza contare che non ho voglia di tornare a casa e sentire la sfuriata di Nic che sicuramente sarà lì ad attendermi. Sorrido, digitando in fretta la mia risposta.
Passo a prenderti tra mezz'ora se ti va di divertirti.
Dopodiché, premo invio. Bene, è andata. Al diavolo Aurora e miofratello, non mi farò rovinare la serata da loro.
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