Capitolo XVIII
Durante la preparazione del pranzo quasi nessuno ha voglia di fare perché troppo stanchi per la lunga camminata.
Io invece preferisco lavorare piuttosto che pensare a certe cose perciò non mi pesa.
Però ho comunque il pallino di Adam malato.
Possibile che anche tentando di ignorarlo mi preoccupo comunque?
Più di una volta durante la mattinata mi sono trovata a chiedermi come stesse.
Mi trovo così, dopo pranzo, con del risotto in più.
Senza accorgermene ho cucinato anche per lui.
Di certo però gli avranno dato da mangiare.
- Perché non portiamo qualcosa al Principe Perfetto? Ho sentito che è malato! - civetta una ragazza dietro di me.
- Ragazze, mi spiace! La stanza di Adam è off limits! Ha bisogno di riposo! - le rimprovera Elise.
Guardando la pentola di minestra di riso rifletto sul da farsi.
- Cecy? -
Sussulto sentendo Eli giusto alle mie spalle.
- Eli, dimmi! -
- Porta da mangiare ad Adam! -
- Ehm.. perché io? -
- Non posso mandarci una delle sue fans! Farebbero più male che bene! -
- Non puoi andarci tu? -
- E perché? Tu hai già pronto il suo piatto! - mi osserva curiosa.
- Eh?! Che stai.. -
- Non mentire! Hai già mangiato eppure stavi per preparare un altro piatto! -
- Non posso avere ancora fame? -
- Di una minestra di riso? Cibo perfetto per un malato? -
- Elise.. no! Questo.. -
- Hai aggiunto roba apposta per renderlo più mangiabile per Adam! Ma.. ok! Non è per lui! Sappi però che la stanza del destinatario è al secondo piano, n. 120! - sorride divertita.
- Elise..? - mugugno.
- Sì? -
- Secondo te.. Adam può baciare qualcuno anche senza amarlo? -
- Tu credi che possa? Ti pare il tipo? - e con questa domanda girata se ne va.
Sospiro delusa.
Non lo credo.
Ma se davvero non è così..
La risposta è qualcosa che ho davvero paura di scoprire.
Però devo portargli il pranzo.
Davanti alla sua stanza mi manca il coraggio, ma rischio che si freddi tutto.
Busso chiudendo gli occhi.
- Chiunque sia.. vada via.. -
Che voce cavernosa.
Non deve star un granché.
- Adam.. sono io, Cecy! Ti ho portato il pranzo! -
Sento subito dopo un botto come se Adam fosse caduto dal letto - T-Tutto ok? - chiedo già con la mano sulla maniglia.
- Sì, un attimo! -
Aprendo di poco la porta mi fissa.
- Non posso entrare? - chiedo confusa.
- Vuoi entrare? - ribatte confuso.
- Ti ho portato il pranzo! -
- Vuoi davvero star sola in una stanza con me? Dopo ieri? -
Oh.. si riferiva a questo.
Arrossisco e stendendo le braccia gli porgo il piatto.
- Mm.. non ho fame.. - mugugna quasi disgustato.
Capisco, quando si è malati non si ha molta fame, ma..
- Devi mangiare! O non guarirai! -
- Mm.. ti prego.. dimmi almeno che non è stato cucinato da Grace! In verità il riso al curry di ieri faceva abbastanza schifo! Forse è pure quello che ha contribuito per farmi ammalare! -
- Come la fai tragica! Comunque no.. non ha cucinato Grace! -
Nemmeno ieri in verità.
- Chi allora? -
- Elise! Ha avanzato riso e l'ha fatto diventare una minestra per te! Sii grato della generosità di mia sorella! -
Perché non ho ammesso di averlo fatto io?
Ah.. ormai..
- Oh, ok! Se è stato fatto da Elise sarà perfetto! Grazie, ma.. perché non me l'ha portato lei? -
- Ti spiace che sia stata io? - sbuffo più irritata di quello che dovrei.
- Affatto, ero solo curioso! Mi pare di aver abbastanza espresso il mio apprezzamento riguardo la tua presenza! - si poggia con sguardo malizioso allo stipite della porta.
- Se sei in grado di scherzare così vuol dire che già stai meglio! -
Gli sbatto quasi addosso il piatto e guardando il pavimento - Mangia e rimettiti! -
Senza lasciarlo rispondere me ne vado.
Dannazione!
Se mi guarda così non posso non pensare che stia solo giocando con me.
Eppure..
Ah!
Eppure cosa?!
Sembrava contento di vederti?
Sembrava non volere che te ne andassi?
Sono solo illusioni!
Cercando totalmente di accantonare il pensiero di Adam mi butto a capofitto sulla caccia al tesoro.
Alle sei termina tutto e ci si riunisce davanti alla locanda per i risultati finali.
Qualcuno non è riuscito a terminare il percorso, ma per quanto riguarda il mio gruppo non temo nulla.
Siamo stati perfetti.
Come da previsione siamo noi a vincere avendo risolto alla perfezione tutte le sfide dei check point.
Al secondo posto c'è una squadra con lo scarto di soli due punti, mica male.
Il primo premio consiste nel venti per cento in più, per ogni classe dei membri del gruppo, di budget per il festival culturale che si terrà a marzo.
Può sembrare prematuro, ma si inizierà a pensare al festival già a gennaio.
Per ora dovremo riflettere sul ricevimento d'autunno e la festa di Natale.
Due delle occasioni mondane che mamma e papà hanno dovuto concedere ai nobili snob che amano le feste.
Sciolti i gruppi ci si avvia a preparare la cena.
- Cecily hai un minuto? - chiede Pierre fermandomi.
- Sì, certo! - mi guardo attorno per controllare che il mio gruppo non si metta a lavorare da solo.
Sono brave ragazze, ma preferisco controllarle in cucina.
- Possiamo avere oggi il nostro appuntamento al lago? -
Un tuffo al cuore m'investe ricordandomi tutto ciò che avevo accantonato fino ad ora.
Guardando Pierre sorridermi dolce mi pongo qualche domanda.
Ho motivo di rifiutare?
No.
È un male accettare?
Perché dovrebbe?!
Pierre ci rimarrebbe male se rifiutassi?
Si.
Allora perché vorrei comunque dirgli di no?!
Non posso.
Devo, glielo avevo promesso.
Eppure mi sento così falsa a stargli accanto dopo tutto ciò che è successo con Adam.
Cecy!
Pierre è tuo amico, non il tuo ragazzo!
Perché tutta questa colpa?!
- Certo Pierre! - rispondo sperando di non dar a vedere quanto sono irrequieta.
- Perfetto allora stesso di ieri! - ribatte allegro prima di avviarsi al suo lavoro.
Mentre cucino rifletto sul da farsi.
Devo davvero parlare con Adam.
Se risolvo tutte le domande su di lui mi sentirò meglio e magari ci capirò qualcosa.
Meglio però non farlo ora che sta male.
Come a dispetto mi trovo di nuovo con cibo in più.
Stavolta nemmeno si può dire un caso.
Il menù era bistecca e contorno a scelta, ma io ho preparato pure un brodo di pollo.
- Interessante.. stavo giusto per chiederti se potevi portargli anche la cena! -
Per poco non rovescio il brodo che stavo impiattando.
- Elise accidenti! Vuoi farmi venire un infarto? -
- Oh.. ti sei spaventata perché sei stata colta in fallo? -
- Non capisco di cosa tu stia parlando! - mento.
- Mm.. come vuoi! Sei carina quando fingi di non capire per l'imbarazzo! -
- Eli.. sembri una pettegola! Non è consono! -
La bionda punta sul vivo si raddrizza prendendo una posizione più regale.
- Comunque.. portagli la cena! -
- Puoi farlo benissimo tu! -
- Perché non tu? Secondo me gli farebbe piacere più di veder me! -
- Se ne sei davvero sicura vuol dire che hai ancora molta strada da fare! Inizio a dispiacermi per Adam.. -
- Per lui?! Elise.. -
- Devo andare! E anche tu! -
E scappa via.
Che diamine!
Mia sorella a volte è davvero strana.
Però.. mi viene un po' da sorridere.
Lu aveva ragione.
Sta davvero cercando di essere più spontanea.
La scena che si presenta a cena è la stessa del pranzo con l'unica differenza che ora si vede che Adam sta molto meglio.
Stare davanti al biondo sapendo che a breve dovrò andare da Pierre mi fa sentire a disagio e finisco per dileguarmi quasi subito.
Stavolta non curo più di tanto l'abbigliamento, perché già col tempo contato, e corro dal moro.
Arrivata sul retro della locanda lo trovo già ad aspettarmi.
- Oddio.. ti ho fatto aspettare? - scatto preoccupata.
- No, sono arrivato in anticipo! -
- Ti va di andare? - gli sorrido.
Devo pensare a Pierre.
Solo a Pierre.
Sono con Pierre.
Dopo dieci minuti di camminata e chiacchiere leggere ci fermiamo in un punto piuttosto isolato del lago.
La vista è splendida e riesco quasi a vedere la riva opposta.
- Avevi ragione! È uno spettacolo questo posto! -
- Già.. lo amo! - sorrido ricordando le molte vacanze con la mia famiglia, quella di Josy e quella di Adam.
Dannazione!
Sono.
Con.
Pierre.
- Ci sei venuta spesso? -
- Sì, in vacanza! -
Non chiedermi con chi.
Non chiedermi con chi!!!!
- Quindi avrai tanti ricordi di queste rive! -
Grazie al cielo..
- Sì, moltissimi! -
Come quella volta quando giocando con tutti Adam decise che dovevo farmi un bagno e mi gettò di peso in acqua.
Caddi di fianco e uscita dall'acqua era completamente rosso.
O quella volta che Adam e Lu si sfidarono a chi raggiungeva per primo l'altra riva a nuoto.
Il percorso è di quasi due chilometri, una roba folle eppure Adam ci riuscì.
La scommessa era che il vincitore poteva fare ciò che voleva, Adam chiese che gli facessi da schiava per un giorno.
Ancora mi chiedo che diavolo c'entrassi io.
Di solito le scommesse riguardano i diretti interessati.
E poi c'è anche la volta per la quale ora ho una paura folle dei boschi bui quando sono da sola.
Mi sono persa in questi per seguire una lucciola e ho pianto fino a quando non sono stata miracolosamente trovata da Lu.
Mentre ero dentro il bosco sono pure caduta in un piccolo burrone e oggi porto una piccola cicatrice sulla fronte a ricordarlo.
Fortunatamente è davvero piccina e se non si guarda bene non la si nota.
Adam mi prese in giro per giorni per tutte le lacrime che avevo versato.
Ma..
Che cavolo!
Adam qua, Adam la.
Perché la mia testa finisce sempre li?
Ok.. dopotutto ha fatto parte di tutta la mia vita.
In fondo è normale che sia in quasi tutti i miei ricordi.
- Ti va di raccontarmi qualcosa? - mi distoglie dai miei ragionamenti Pierre.
- Oh certo.. -
Come una pazza mi metto a cercare qualcosa dove Adam non sia presente.
Cazzo..
È più facile a dirsi che a farsi.
In fine ne trovo uno.
- Una volta papà ci portò a pescare e Lu riuscì a prendere una trota enorme, peccato che.. appena la tirò sulla barca questa iniziò a muoversi e gli finì addosso tornando in acqua e portando con sé Luise! Quel punto era così pieno di alghe che quando lo riportammo a bordo sembrava un mostro della laguna! - rido ricordando la scena.
Rimaniamo a fissare il tramonto fino alla completa sparizione del sole.
Chiacchieriamo piacevolmente delle nostre famiglie fino a quando Pierre propone di ritornare.
Quasi mi spiace.
Ora che finalmente ho smesso di pensare a cose non dovute al momento.
Però ha ragione.
Si sta facendo buio.
Davanti alla locanda ci dividiamo e io subito mi dirigo alla mia camera.
- Cecily Nicole De Floreciaques? -
Mi volto di scatto confusa.
A guardarmi ci sono tre ragazze che non conosco.
- Sì? Avevate bisogno? -
- Potresti venire con noi? - mi chiede con espressione preoccupata una castana dai capelli a caschetto.
- Ehm.. ok.. -
- Possiamo chiamarti Cecily? -
- Sì, certo.. ma dove stiamo andando? -
Ormai siamo fuori dalla locanda.
- È successa una cosa terribile e non sapevamo chi chiamare! - frigna la bionda coi boccoli.
- Che è successo? - scatto ora in allerta.
- Prima abbiamo sentito urlare nel bosco! Era la voce del Principe Luise! Crediamo sia caduto in un fosso! -
- Luise?! Mio fratello? Dove? Dobbiamo chiamare un professore!! -
Oddio..
Lu!!
- Lo abbiamo già fatto! Sta arrivando, ma dato che ti abbiamo vista al ritorno pensavamo volessi saperlo! -
- Certo! Avete fatto bene! -
L'ansia sta crescendo.
Ho un peso al petto incredibile.
Mi viene da piangere.
Lu.. perché diavolo sei entrato nel bosco?!
- Volevamo cercarlo un po' fino a che non arriva il prof! Che dici? -
Mi mostrano le pile che si sono portate dietro.
- Me lo chiedete?! Stiamo parlando di mio fratello! -
Senza pensarci due volte entriamo nel bosco.
- Luise!!! LUISE!!!!!! - urlo con tutto il fiato che ho in corpo.
Dieci minuti dopo non ho sentito nemmeno mezzo urlo di ritorno e inizio a mangiare la foglia.
Quando poi si spengono due luci su tre non ho quasi più dubbi.
- Bene, siamo abbastanza lontane! Cecily dobbiamo parlare! - sorride maligna una castana dagli occhi di ghiaccio.
Serro i pugni lungo i fianchi.
- Mio fratello non si è perso, vero? -
- No, è a fare un bagno! - fa spallucce quella che penso essere la leader.
- Che volete da me? -
Sono un'idiota.
- Sono contenta che tu l'abbia chiesto! Vogliamo che tu smetta di essere così amichevole con i quattro idoli della scuola! -
- Come prego? -
Mi stanno prendendo in giro.
- Hai sentito bene! Stai sempre appiccicata ad uno di loro! Che sia tuo fratello, uno dei tuoi amici d'infanzia.. ma non ti bastava! Dovevi puntare pure al Principe Azzurro! Siamo stufe! -
- Sono miei amici, non ci vedo nulla di male! -
- Noi si! -
- Questo è un problema vostro! - sbotto irritata.
Che ridicole!
- Cosa?! - scattano offese.
- Come ti permetti? Sarai anche una Principessa, ma non sei degna di stare accanto a loro! Rovini l'immagine perfetta che c'era attorno a quel quartetto! Sei come la pecora nera in mezzo al bel gregge candido! -
Sono pazze!
È l'unica spiegazione!
- Non siamo pecore! -
- Era una metafora! Non capisci nemmeno questo! È per cose così che non stai bene accanto a loro! Tutto altro discorso per la perfezione della Principessa Elise, della bellezza della Principessa Grace e della raffinatezza e dolcezza della Principessa Josephine! Ma tu proprio stoni! -
Lo so da me di non essere perfetta, bella e raffinata.
Ciò non toglie che queste siano motivazioni idiote per impedirmi di stare con i miei amici.
- Potete dire ciò che volete, ma io non smetterò di vedere le persone a cui tengo! -
- La metti così? Allora credo che tu abbia bisogno di riflettere! -
- Siamo state così buone da esporti le nostre osservazioni, ma se non comprendi ora di certo lo farai durante la notte! -
- Che volete dire?! - inizio a spaventarmi.
Una delle tre mi si avvicina e svitata il tappo di una bottiglia me lo versa in testa.
È stato tutto così rapido che ho schivato davvero poca acqua.
Sono quasi completamente fradicia.
- Per rinfrescarti le idee! -
- Ora.. rifletti! -
E prima che possa dire nulla corrono via dopo aver spento l'ultima pila.
Merda!
Sono sola.
In un bosco.
Bagnata.
E ormai è quasi completamente buio.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top