Capitolo XII
Che rabbia.
Che rabbia, che rabbia!!
Ormai sono passati tre giorni da quando Adam mi ha "chiesto" di stare lontana da Pierre.
Inutile dire che non gli ho dato retta.
Ho chiuso il discorso piazzandogli un bel pugno come m'ha insegnato lui stesso.
È quasi ironica la cosa visto che mi aveva dato lezioni dicendo che così avrei potuto scacciare malintenzionati in modo corretto.
Riteneva che il mio insegnante non fosse del tutto competente.
In verità ero io che non riuscivo a dare un pugno decente.
Allora ero pure grata delle sue lezioni.
Anche se aveva poi aggiunto "Che malintenzionati vorrebbero mai una come te?!"
Ah! Cosa vado a pensare?!
Perché mi vengono in mente queste cose proprio ora?
E quella frase poi?
"Tu sei mia, ricordatelo scricciolo!"
Che diavolo!
Non sono un giocattolo!
Basta, basta!
Ho deciso!
Smetto definitivamente di dar corda a tutti gli schizzi di Adam.
D'ora in poi mi concentrerò solo su ciò che mi rende felice.
E in questo momento è la mia amicizia con Pierre.
- Cecily è tutto ok? -
- Oh, si Pierre! Ora va tutto bene! - sorrido allegra.
Il ragazzo leggermente confuso ricambia il mio sorriso per tornare a mangiare la torta che ha ordinato.
Oggi siamo al nostro secondo appuntamento e per come sta andando spero che ce ne saranno molti altri.
È davvero piacevole stare con lui.
Dolce.
Gentile.
Cordiale.
Si preoccupa di come sto.
Cerca di aiutarmi.
Dov'è che sarebbe sbagliato?
Secondo me Adam è solo geloso della perfezione di Pierre.
Ma che cavolo!
Ancora a pensare ad Adam?!
Basta accidenti!
Sono con Pierre ora.
Non è carino pensare ad un altro ragazzo.
- Pronta per la gita d'integrazione? -
- Uh? Ah si! La gita.. tecnicamente dovrebbe aiutarci a socializzare meglio con i nostri compagni e le altre classi.. però per quanta sia la buona volontà che ha portato mamma a programmare questa cosa, non so quanto realmente serva! -
- Stimo molto il lavoro di tua madre! Non te l'ho mai detto! -
- Pure io! Mamma e papà sono fantastici! -
- Mi piacerebbe conoscerli.. oddio.. no, cioè.. - avvampa facendomi intenerire.
- Tranquillo! Secondo me gli piaceresti molto! -
- Tu dici? -
- Perché non dovresti? -
- Non lo so.. -
- Sei intelligente, gentile, cordiale e carino, come potresti non piacer loro! -
- Mi trovi carino? - gli compare un sorrisino furbetto che mi fa mancare un battito.
- Ehm.. -
Scoppia a ridere - Sei così carina quando arrossisci! -
- Andiamo Adam! Non prendermi in giro! -
- Adam? - gli si blocca subito la risata.
- Adam? Che c'entra Adam? - ripeto confusa.
- Tu hai detto Adam! -
- No, perché avrei dovuto? -
Ho detto Adam?
Non ha senso.
- Sono abbastanza sicuro di ciò che ho sentito! -
- Pierre ti giuro di non averlo detto! -
Almeno credo..
Però mi sento ugualmente in colpa.
Il moro mi afferra una mano portandosela alle labbra.
Sfiora delicatamente le mie nocche - Io sono Pierre! -
- Lo.. lo so.. - deglutisco pesantemente.
- Cecily, ricorda una cosa.. non mi farò battere! -
- Eh? - chiedo confusa.
- Ricordalo! - ripete serio.
Troppo serio.
Troppo strano.
Dopo di che come se tutto ciò che è appena successo fosse stata una strana illusione molla la mia mano e sorridendo torna a mangiare la torta.
- Parlavamo della gita, no? -
- Ah.. si.. la gita.. -
- Sono tre giorni e due notti, giusto? -
- Sì, al lago Frolten! -
- Non ci sono mai stato! Grace dice che è stupendo! -
- Ha ragione! È uno spettacolo! Soprattutto al tramonto! -
- Interessante.. -
- Mm..? Cosa? -
- Ti va di guardare il lago al tramonto con me? -
- Oh.. - la domanda mi coglie decisamente di sorpresa.
- Non vuoi? -
- Eh? No, no! Certo che voglio! Perché non dovrei? -
- Fiuuu! Per un attimo mi hai fatto credere di essere stato troppo invadente! -
- No, no figurati! -
È così dolce!!!!
- Quindi posso considerarlo come un appuntamento? -
- Oh.. beh.. direi di si.. - arrossisco.
Oggi mi sembra molto più spavaldo della scorsa volta.
- Non vedo l'ora! -
- Questo dolce è delizioso! - cambio discorso perché decisamente troppo in imbarazzo.
- Sì, anche il mio! - sorride allegro e mi pare di ritrovare un po' di normalità.
- Sai Pierre, non ti facevo tipo da dolci così zuccherati! -
- Uhm? Perché dici? -
- Non lo so, mi sembravi da dolci più.. particolari! Con caratteri adulti e gusti decisi! Tipo i dolci al caffè! -
- Stai forse dicendo che i miei gusti di pasticceria sono infantili? - mi guarda serio.
- Eh? No, no! Assolutamente non è.. - vado in panico e lui?
Scoppia di nuovo a ridere.
- Ti ho capita Cecily! Tranquilla! -
- Pierre.. - borbotto leggermente offesa.
- Scusa, scusa! - ridacchia ancora.
Finito il dolce, Pierre mi accompagna fino ai cancelli dove ho precedentemente chiamato la macchina per tornare a casa.
Giunta al castello trotterello fino alla camera, ma da quella di Lu ne escono Adam e ovviamente mio fratello.
- Ehi Cecy! Sei tornata ora? - mi squadra Lu divertito.
- Ciao ragazzi! Si, appena tornata! -
- E dove sei stata? Sembri di ottimo umore! - insiste quel curioso di mio fratello.
Adam invece sta in silenzio di fianco a lui e mi fissa truce.
- Sono andata a mangiare dolci in pasticceria! -
- E con chi? -
- Come siamo curiosi Lu! -
- Ah! Quindi non sei uscita con Candy! Ora si che sono curioso!! -
- Luise non dovevamo controllare quella cosa per tuo padre? - sbuffa Adam.
- Ma c'è tempo! Io sono curioso! -
- Non puoi chiederglielo dopo? -
- No! -
- Sei una pettegola! - si lamenta ancora Adam.
- Eh?! Ma tu non sei curioso? È la mia sorellina! Voglio sapere se si trova il ragazzo! Tu no? -
Adam punta i suoi mari su di me - No, non ci tengo a saperlo! -
Poi senza aggiungere altro si avvia lungo il corridoio.
Lu confuso al massimo fissa me e Adam combattuto su cosa scegliere.
Interrogatorio a me?
O seguire Adam?
In fine sceglie la seconda solo perché il suo amico sta davvero andando senza di lui.
- Il discorso non è finito! - mi urla avviandosi.
- Come no! Ciao Lu! - rido entrando nella mia stanza.
A cena scopro che Adam rimarrà a dormire.
Da ciò che ha detto Lu vuole farsi correggere un paio di mosse di karate e ju jitsu da Adam.
- Oh, per me! Tanto mi chiudo in camera la notte! - ribatte tranquilla Eli.
- Elise! Cosa credi che sia Adam? Mica verrà a stuprarti durante la notte! - scatta Lu tra il divertito e lo sconvolto.
- Non si sa mai contando i precedenti! - lancia un'occhiata sbieca a me.
Penso che mi chiuderò in camera anche io.
- Eli tranquilla che non sei il mio tipo! - finalmente parla l'accusato.
- Lo so bene e non mi dispiace la cosa! - risponde tranquillissima mia sorella.
Queste affermazioni mi lasciano particolarmente confusa.
Soprattutto la serietà di ciò che ha detto Adam.
Non era una bugia.
Eli non è il suo tipo?
Come fa una perfetta come Elise non essere il tipo di qualcuno?
Come diavolo dev'essere una ragazza per piacere ad Adam?
Elise come fa a sapere che Adam non le va dietro?
Forse il biondo ha già una ragazza?
Ma soprattutto.. perché mi sto facendo tutte queste domande?!
Mi giro e rigiro nel letto quella notte e non ho idea dell'ora a cui finalmente mi addormento.
Ad un certo punto mi sveglio di soprassalto col cuore a mille e una bruttissima sensazione addosso.
Devo aver fatto un incubo.
Sedendomi sul letto ricordo appena un paio di frammenti, ma a non lasciarmi sono le spiacevoli emozioni di ansia e paura.
- Dannazione.. sono le quattro! - sbuffo guardando il cellulare.
Come ci vado a scuola domani?
Beh.. oggi.
Devo riaddormentarmi subito.
Decido quindi di andare a prendere un bicchiere di latte e miele per conciliare il sonno.
Uscita in punta di piedi vado alle cucine.
Lungo il tragitto trovo un paio di guardia e quasi rischio le penne.
Però a casa mia cose come girovagare di notte per i corridoi è normale, soprattutto per me, e in fine raggiungo la mia meta.
Cercando di non far rumore preparo il tutto.
Salutando Ikeru, una delle guardie, decido di andare a bere il mio latte in uno dei salottini.
Quello da me scelto ha la migliore vista, dalle porte finestre, verso il roseto.
Questa notte in particolare ha una stellata favolosa a conferma che ci stiamo avvicinando sempre più all'inverno.
Mi accoccolo sul divano fissando fuori e sorseggio il mio latte e miele.
- Che fai sveglia a quest'ora? -
Il salto dallo spavento che segue quella frase mi fa rovesciare a terra il latte.
- Accidenti Cecy! Sei un disastro! Ti sei scottata? - Adam si avvicina rapidissimo e mi afferra le mani controllandole.
Passa poi a fissarmi in completo per quanto l'assenza d'illuminazione glielo permetta.
Avvampo a quel contatto inaspettato e cerco di levarmi dalla sua presa.
- S-Sto bene! Si è solo rovesciato! -
Mollandomi annuisce - Aspettami qui! -
Confusa lo vedo uscire, ma torna pochi istanti dopo con carta assorbente ed inizia a pulire il pavimento.
Rendendomi conto di cosa sta succedendo prendo anche io della carta per fare la mia parte.
- Come mai sei ancora sveglia? - chiede finito il lavoro e buttata la carta sul tavolino.
Questa situazione è così strana.
Tanto più contando ciò che è successo ieri.
E come ci siamo divisi.
Gli ho dato un pugno!
Ed è come se nulla fosse.
- Ehm.. un incubo.. -
Si avvicina e mi solleva il viso in modo da far si che i nostri occhi s'incastrino.
- Va tutto bene? -
- Sì, era solo un incubo.. -
Anche con solo la luce della luna vedo chiaramente l'azzurro dei suoi occhi.
Annego in quell'azzurro dove intravedo il mio riflesso.
Il suo viso si avvicina al mio.
I nostri respiri si fanno più pesanti.
Riesco a pensare solo ai suoi occhi e alle sue mani che mi tengono delicatamente.
C'è solo lui.
Inconsciamente chiudo gli occhi e l'istante dopo le sue labbra sono sulle mie.
Dalle prime il bacio è dolce e delicato, ma in pochi attimi diventa qualcosa di molto più passionale.
Un brivido freddo mi attraversa all'improvviso e realizzo cosa sta succedendo.
In panico spingo via Adam e indietreggio fino a sbattere contro la porta.
Che diavolo è successo?
- Perché..? - sussurro.
- Perché?! - ripeto più forte.
Adam è in stato confusionale e alza confuso il capo per guardarmi.
Inizio a tremare come una foglia.
Adam mi ha baciata.
Di nuovo!
E stavolta l'ho anche lasciato fare!
Non ha senso!!
Sento montare le lacrime - Perché l'hai fatto? Io non sono.. un giocattolo.. ti diverte così tanto?! -
Tiro su col naso per impedirmi di crollare.
Ho la testa che scoppia.
Adam mi è addosso e mi solleva il viso perché io lo guardi.
Il suo sguardo è dannatamente serio.
- Io non sto giocando! - sibila con un tono che quasi mi pare offeso.
Incapace di ragionare su qualunque possa essere il significato di quelle parole lo spingo via.
Agitata come sono riesco a fatica ad aprire la porta, ma lui non mi ferma.
Corro in camera e chiudo la porta a chiave col massimo di giri.
Buttandomi sul letto ho il cuore a mille.
Rischio un infarto.
Le lacrime però sono sparite.
Sento solo una confusione che rende insignificanti tutti gli altri sentimenti.
Mi sento quasi vuota.
Non capisco più nulla.
Un giorno siamo amici normali.
Il giorno dopo litighiamo.
Quello dopo ancora ci baciamo.
Perché l'ho lasciato fare?
Io non volevo quel bacio, vero?
Vero?!
Con questa domanda che rimbomba in testa mi addormento più di due ore dopo.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top