Capitolo VII
Sento la guancia pulsare.
Il suono dell'impatto della sua mano sul mio zigomo risuona ancora nelle orecchie.
Un formicolio fastidioso cresce seguendo il passo col calore del sangue che scorre più veloce nel punto colpito.
E lei è appena corsa via dopo avermi detto che sono crudele.
Crudele..
Che mi è preso?!
Che cazzo mi è preso?!
In un impeto di rabbia contro me stesso do un pugno al muro.
Un urlo gutturale sale più per l'ira che per la scossa che ho sentito salire per il pugno dato alla cazzo su una superficie così dura.
Poggio la testa sul muro imprecando dentro di me.
Coglione!
Perché l'ho fatto?
Testa di cazzo!
Tremava come una foglia.
Idiota!
Sembrava così piccola e fragile.
Così ferita.
Bastardo!
Aveva la voce rotta dal pianto.
Ora di certo starà piangendo in camera.
E come darle torto.
- Maledizione! - ringhio colpendo di nuovo il muro.
Come minimo mi odia.
E fa bene.
Perché l'ho fatto?
Non potevo buttarla sullo scherzo come prima in salotto?
Però li mi ero fermato solo per pura fortuna.
Già in quel momento volevo baciarla, ma ho riacquistato la lucidità in tempo per evitarlo.
L'idea era di andare a scusarmi scherzosamente e ritornare come prima.
Invece andato a cercarla in camera non l'avevo trovata.
Gli unici altri posti possibili erano la sala dove sta il pianoforte e la palestra.
Nel primo non c'era quindi per forza di cose doveva essere nell'altro.
Ed era proprio lì.
Che tirava pugni e calci come una novellina.
Roba assolutamente fuori dal suo stile di combattimento solito.
Tutto dettato dalla rabbia.
Ad andare avanti così di certo rischiava un crampo o peggio.
Per questo avevo fatto quella mezza battuta.
Nel voltarsi avevo visto tutta la sua furia, ma accecata com'era non potevo non parare quei colpi imprecisi.
E poi..
Poi c'è stata la discussione che mi ha portato a volerla stuzzicare ancora invece di scusarmi.
Il discorso finale era stato il clou.
Stava sparando sentenze convinta di aver capito tutto ciò che mi passava per la testa e la cosa mi aveva dato molto fastidio.
Però tra tutto era stata la prima parte a farmi scattare.
"Credici anche!"
Riferito al fatto di voler essere baciata.
Era stato come sbattermi in faccia quanto poco fossi considerato da lei.
Magari nemmeno mi ha mai considerato un ragazzo.
Chi lo sa.
Di certo dopo oggi ce l'avrà ben impresso.
Nel modo sbagliato..
Sarò etichettato come il coglione che bacia a caso.
E con la forza.
Perché di certo non ha capito.
Non può aver capito qualcosa che nemmeno io comprendo fino in fondo.
Qualcosa a cui non so manco dare un nome.
Fastidio è troppo ridicolmente riduttivo.
So solo che è iniziato dal momento in cui ho visto Cecily guardare Pierre dagli spalti ed è cresciuto sempre di più dal momento in cui li ho visti parlare come una coppia di vecchi amici.
Quel rossore accennato e quel sorriso timido che non sono mai riuscito a farle fare.
Mi alzo di scatto e vado alla porta.
Devo parlarle.
Ma che le dico?
Con che faccia mi presento davanti a lei?
Devo vederla.
Voglio vederla.
Sta piangendo.
Ne sono sicuro.
E la colpa è mia.
Vado come uno zombie verso la sua camera, ma appena faccio per bussare sento i singhiozzi, attutiti oltre, e il peso che già sentivo al petto diventa ancor più opprimente.
Con la fronte sul legno freddo sospiro sapendo che se entrassi ora di certo combinerei un'altra cazzata.
Perché devo essere così?
Non riesco ad essere sincero con me stesso e mi paro con una maschera di arroganza che serve solo per far scena.
So di essere bravo in ciò che faccio, ma non sono un genio.
Mi sono fatto un culo grande probabilmente più di questo castello per arrivare dove sono.
A che pro?
Per essere un coglione completo quando serve davvero!
- Adam? - mi chiama titubante Elise.
Alzo la testa di scatto cercando di ricompormi.
Odio lasciar trasparire tutto così.
Anche se questa ragazza mi conosce da tutta la vita.
- Sì? Dimmi Elise? -
I suoi begli occhi azzurri sono serissimi.
Quasi gravi.
Si avvicina lentamente e nel suo viso non c'è nemmeno l'ombra di un sorriso.
- Che è successo stavolta? -
- Non so di cosa tu.. -
- Ho visto Cecily piangere mentre correva alla sua stanza! Non dirmi che non ne sai niente! -
Sospiro pesantemente girandomi a guardare la porta.
Se si sta in silenzio riesco ancora a sentirla piangere.
È straziante.
- Abbiamo litigato.. - rispondo non volendo dire il vero motivo.
- Fosse una semplice lite Cecy starebbe borbottando girando in tondo non piangendo come se fosse morto qualcuno! -
La calma gelida nella sua voce fa paura.
Capisco che è arrabbiata solo perché è troppo fredda.
Se la si guarda solo dall'esterno non si direbbe.
Fiera e dritta davanti a me sembra semplicemente una donna che sgrida il bambino che ha combinato un guaio.
Però la conosco e le ho sentito usare quel tono solo altre due volte in vita.
E fortunatamente non era rivolto a me.
Per quanto amica mia e sorella di Cecily, non ho voglia di dirle tutto.
Forse anche perché ho paura di cosa dirà.
Di certo robe che già so da me.
- Senti Elise.. abbiamo litigato.. punto! -
- Ed è per una lite solita che ti ha dato uno schiaffo? -
Mi tocco la guancia sconcertato.
Ha parlato con lei?
Le ha detto che l'ho baciata?
- Come.. -
- Hai un segno rosso che per essere più evidente manca solo un neon sopra la tua testa con scritto "schiaffo qui"! -
Ah.. il segno..
Per fortuna è quello.
- Elise davvero.. -
- Non me lo dirai ho capito! Vieni con me! -
- Eh? Dove? - la guardo voltarsi e indicarmi di seguirla.
- A medicarti idiota! -
- A medicarmi? -
È solo uno schiaffo.
Non mi ha graffiato.
Aspetta..
- Idiota?!?! - scatto sconvolto.
Elise Mabel De Floreciaques che impreca?!
In che mondo parallelo sono finito?!
Se questo è un mondo parallelo è per questo che ho baciato Cecily?
Giusto?
Perciò se torno al mio non sarà successo nulla.
Tutto sarà normale e potrò guardarla di nuovo in faccia.
- Quando ci vuole ci vuole! Etichetta o meno! E si, a medicarti idiota! Hai dato dei pugni ad un muro con quella mano?! Sarà un miracolo se non ti sei rotto nulla! -
Guardo la destra che ha croste semi secche sulle nocche e tutto attorno è spellata.
Sembra davvero che abbia lottato contro il muro.
Peccato che questo non reagisse, povero.
Seguo in silenzio Elise che mi porta alla stanza infermeria.
Liquidato l'aiuto dell'infermiera va a prendere il kit del pronto soccorso.
- Apri la mano grazie! - si siede su uno sgabello di fronte a quello dove sto io.
Eseguire la sua richiesta, meglio dire ordine, mi fa aprire le ferite che si stavano chiudendo.
La cosa brucia molto e automaticamente parte una smorfia di fastidio.
Nulla in confronto al disinfettante che la bionda inizia a tamponarci sopra.
- Cazzo!! - sibilo a denti stretti.
- Ringrazia che non usi l'alcool! Te lo meriteresti! - mi minaccia.
- Ma se nemmeno sai che è successo! -
- Ho visto come stava mia sorella! Mi basta! -
- Sono stato un coglione! -
- Su questo non ci piove! -
- Sai.. mi da più fastidio sentirti darmi ragione invece dei soliti rimproveri per il linguaggio! -
Alza la testa dal suo lavoro inchiodandomi con due pozzi seri.
- Oggi non c'è spazio per cavolate! So da me a cosa dare priorità! E il linguaggio non è nemmeno nella top ten! -
Torna alla mia mano e ci versa sopra l'acqua ossigenata facendomi guaire.
- Non fare il bambino! -
- Se brucia, brucia cazzo! -
Mentre va avanti con le medicazioni - Cecily era davvero sconvolta.. -
Rimango in silenzio a maledirmi da solo.
- Quando ho provato a vederla mi ha urlato contro.. - prosegue.
- Non è che l'hai stuprata? -
Scatto in piedi scioccato e col cuore a mille.
- Ma sei impazzita?!?! Chi credi che sia? Un mostro?! Elise, ma.. oddio!! Sei fuori come un balcone!! L'ho solo baciata! Certo era un bacio imposto, ma non arriverei mai ad una cosa del genere!!! - urlo sentendo una forte nausea crescere.
L'idea di una cosa del genere mi manda decisamente in panico.
Che possa crederlo una mia amica ancor di più.
Elise stringe la mia mano talmente forte che sento quasi scricchiolare le ossa.
Piegandomi dal dolore mi siedo nuovamente - AHIA! -
- Hai.. baciato.. Cecily.. a.. forza..? - sibila furente.
Quando prendo coraggio per guardarla in faccia la trovo con quegli occhi, che solitamente sembrano acqua, pieni di fuoco.
Merda..
Non ha mai creduto all'idea dello stupro, ovviamente, era solo la tattica per scoprire cosa avevo realmente fatto.
Puntava proprio ad un mio scatto del genere.
Brutta vipera furba!
- Adam.. rispondimi! È vero ciò che hai detto? -
- Che senso avrebbe mentire? -
- Ma.. puoi essere più stupido?! -
- Lo so da solo.. -
- No, tu non lo sai! Per voi ragazzi i baci non sono importanti come per noi! -
- Ehi.. lo dici come se per noi non fosse niente! -
- Non tutti, ma comunque.. - sospira pesantemente.
Non sembra davvero la solita Elise.
- Capisco che tu ormai sia arrivato al limite però hai esagerato! -
- Limite? Di cosa parli? -
- Adam! Non sono stupida! - sbuffa fasciando la mano.
- Lo so che non lo sei! Limite di cosa? -
Lo sguardo che mi riserva sembra quello che si fa ai bimbi che dopo avergli spiegato che il cielo è blu ti chiedono "quindi.. il cielo è viola?".
- Tu.. sei piuttosto nervoso in questo periodo, vero? -
- Abbastanza.. - ammetto.
- Soprattutto quando Cecily sta con Pierre, giusto? -
- Come fai.. -
- Rispondi.. -
- Sì, Pierre mi da sui nervi! -
- Lo so, mi pare ovvio che sia così! -
- Cosa è ovvio? -
Che sta dicendo?
Dove vuole arrivare?
- È normale che Pierre non ti vada a genio! -
- Perché mi tiene testa a calcio? -
Mi fissa in silenzio interdetta.
- Non è il motivo principale! -
- Davvero? E quale sarebbe quello vero? -
- Tu lo sai Adam! -
- No.. io non lo so.. -
- Davvero non hai capito? -
- Ma.. che cosa? Cosa vuoi dirmi Elise? Parla chiaro! -
La bionda si alza e sospira.
- Oh Adam.. tu davvero non te ne sei ancora reso conto.. non so se definirti scemo o solo tardo! Non che Cecy sia da meno, ma almeno lei ha come scusa che tu le rendi davvero difficile capirti! Ah, ragazzi.. mi avete fatto venire mal di testa! -
- Elise non ti sto davvero seguendo!! - sbuffo ora infastidito.
- Non devo essere io a spiegarlo! Dopotutto è del tuo cuore che stiamo parlando! -
- Il mio cuore? -
- Adam.. ho del lavoro da fare ora! Vedi di cambiare la garza stasera e sii puntale per pranzo! Ciao! -
E senza lasciarmi il tempo di capire almeno mezza parola se ne va.
È normale che Pierre mi sia antipatico?
Perché lo vedo come un rivale nello sport?
Che limite avrei raggiunto?
E il mio cuore cosa c'entra?
Forse si riferiva al peso che sento dopo la cazzata fatta.
Accidenti..
Ci sono così tante cose su cui riflettere.
A me sta arrivando il mal di testa.
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