Capitolo V

È passata una settimana da quando ho "litigato" con Adam.

Da quel giorno sono comunque andata ogni giorno a vedere gli allenamenti del club con le ragazze.

Il biondo mi ignora a piè pari o se mi parla è solo per dire cattiverie.

Con Pierre invece sono diventata amica.

È davvero un ragazzo simpatico e dolce.

Polette, Demetra e Kalya sono andate in brodo di giuggiole quando il moro ha iniziato a parlare anche con loro.

Josy invece, chissà per quale motivo, sembra tenersi leggermente a distanza dal ragazzo.

Forse è solo una mia impressione.

Comunque..

Ora sono a fare delle fotocopie per Eli.

Hanno ancora qualche lavoretto da fare e se li aiuto finiranno prima così potremo tornare a casa.

Le fotocopie però sono davvero molte.

Devo anche passare alla stanza del consiglio per prendere le puntine visto che questi fogli sono un avviso che devo mettere su ogni bacheca.

Camminare con questi fogli è davvero difficile, ad ogni passo scivolano e se non sto attenta rischio che mi parta tutto a terra.

- Cecy? - sussultando do la spinta perfetta e tutto finisce sul suolo.

Scattando a chinarmi - Dannazione! Adam, mi hai fatto prendere un colpo! - borbotto senza nemmeno guardarlo.

Non ci riesco.

Ogni volta che i nostri occhi s'incrociano mi sale la rabbia.

Però poi si china di fronte a me iniziando a raccogliere i fogli.

Mi sta aiutando?

- Sei davvero una frana! Ti ho solo chiamata! -

- Non sei in giro con le ragazze oggi? - sputo con tono fin troppo acido.

- Gelosa? - ribatte divertito.

Scatto a fissarlo sconcertata - Eh? Di cosa scusa? -

Per un attimo mi sembra bloccarsi, ma poi torna normale.

- Continua a raccogliere! -

Eseguo più perché si deve fare che per il tono da ordine che ha usato.

Questa situazione non mi piace.

Detesto quando mi prende in giro e non mi sarei mai trovata a pensare che preferisco le solite battute a questo comportamento.

Quasi come se fossimo solo conoscenti.

E di quelli che non si sopportano.

Voglio tornare ad essere amici che non si sopportano.

- Senti Adam.. -

- Mm..? -

- Perché ti comporti così? -

- Così come? -

- È da quel giorno della partita amichevole contro Pierre che sei più scorbutico del solito.. -

- Credo sia una tua impressione! -

- Non lo è! -

- Perché così sicura? - alza la testa puntando i suoi occhi cristallini nei miei.

Mi scrutano così attentamente.

Li ho sempre trovati troppo profondi, mi danno l'impressione di leggermi dentro dandomi la sensazione di essere violata fin nelle viscere.

Come se a quegli occhi non potessi nascondere nulla.

Sostengo comunque lo sguardo - Perché ti conosco! -

Stavolta non ribatte chinando il capo per tornare ai fogli.

Raccolti gli ultimi li carica tra le braccia.

- Devi portarli dai nostri fratelli? -

- Devo recuperare le puntine per poi appenderli sulle bacheche! -

- Dai, andiamo! - si avvia.

- A-Adam! Dammi i fogli! -

- Li porto io o sono certo che dovremo raccoglierli di nuovo da terra! -

Faccio per ribattere, ma.. non è che lo fa per gentilezza?

È il suo modo per aiutarmi fingendo che sia per evitare che combini altri guai?

Sarebbe da lui.

Non ammetterebbe nemmeno sotto tortura che mi sta aiutando.

- Posso portarne una parte almeno! -

- No! - ribatte secco.

- Sei impossibile.. - bofonchio.

- Che hai detto? -

Decido di tornare al discorso di prima.

- Adam.. sei ancora irritato che Pierre riesca a tenerti testa? -

S'irrigidisce diventando più cupo.

- Che assurdità dici? Pierre è leggermente sopra la media! Non potrà mai superare un Dio come me! -

Stavolta non è egocentrismo.

Ha risposto così solo per sviare la domanda.

- Perché stai così sulla difensiva? Sono solo la stupida sorellina del tuo migliore amico! Che motivo hai di fare il figo davanti a me? -

- Io sono figo! Non "faccio" il figo! -

- Stai eludendo la domanda! Perciò si, sei ancora irritato! - concludo da sola.

In un istante mi trovo a sbattere la schiena sul muro del corridoio con un braccio di Adam steso accanto alla mia faccia.

Il suo viso è ad un palmo dal mio e tiene i fogli solo con l'altro braccio libero.

- Io non sono irritato! - sibila a denti stretti.

Pensa di farmi paura?

Mi ha solo sorpresa!

- Adam, è normale essere infastidito! Dopotutto ti sei sempre impegnato come un matto nello sport! Ti alleni anche dopo gli orari portando il tuo corpo fino al limite e tutto perché adori sfidare te stesso! Però detesti quando qualcuno sembra essere al pari con te! Ma.. perché? Non dovresti prendere anche questa come una sfida ed emozionarti all'idea di poter migliorare ancora? -

Il biondo serra gli occhi e mi lascia di stucco poggiando la fronte sulla mia.

- Sei davvero una frana Cecy.. - sussurra in uno sbuffo.

Quando torna in posizione dritta però sembra essere tornato l'Adam di sempre.

Gli aleggia anche il solito sorrisetto strafottente.

Sono ancora sbigottita da ciò che è appena successo e mi riprendo solo quando ricomincia a camminare.

- Adam! Che modi! Dopo il mio splendido discorso te ne esci dandomi della frana? - sbuffo seguendolo.

- Se sei una frana, sei una frana! -

- Sono stata magnifica! -

Si blocca di colpo ed essendogli dietro non faccio in tempo a fermarmi e gli sbatto addosso.

- Adam..! -

- Discorsi con significato così profondo non si addicono ad una ragazzina imbranata come te! -

Rimango a fissare la sua nuca confusa.

Non me lo sto immaginando, vero?

È.. un complimento?

Un complimento contorto alla Adam, ma ugualmente tale.

Oddio.. Adam mi ha detto qualcosa di simile al carino!!

Credo che segnerò questo giorno sul calendario!

Cerco di aggirarlo per guardarlo in faccia, ma si gira.

Mi sporgo ancora, ma parte in quarta e mi tocca quasi correre per stargli dietro.

Che ragazzo complicato!

Arrivati alla stanza del consiglio - Muoviti a prendere le puntine! -

- Adam! Qui anche tu? - sorride Lu andando verso l'amico.

- Tua sorella ha fatto planare tutti i fogli a terra! Volevo evitare che tornaste a casa a mezzanotte! -

- Sei stato molto gentile Adam! - lo ringrazia Eli.

- Ma.. ohi! È stata colpa sua se mi sono caduti i fogli! - ribatto.

- Le puntine, scricciolo! -

Prendo la scatola indispettita - Non chiamarmi così! -

Odio quel soprannome usato da lui.

Lo detesto in generale, ma detto dalle sue labbra mi irrita il doppio.

- Lor, quanto hai ancora da fare? - chiede al fratello che era immerso a lavorare al PC.

Questo riemerge nel mondo dei vivi sorpreso - Adam! Da quanto sei qui? Cecy! Ci sei anche tu? -

Quando Lor lavora si chiude in un mondo a parte.

- Lor, quanto ne hai ancora? - sbuffa il biondo.

- Ah.. mezz'ora, credo.. -

Adam guarda me - Bon, dai scricciolo! Andiamo o si fa davvero notte! -

Lo fisso confusa - Andiamo dove? -

- Ma ci sei o ci fai? Questi non si attaccano da soli! Non siamo venuti qui a prendere le puntine? Su! -

E prima che possa aggiungere qualcosa esce avviandosi.

Sempre più confusa dalla sua inaspettata gentilezza mi volto a guardare mio fratello e Lor.

Entrambi mi fanno spallucce sorridenti e in fine mi avvio o rischio di perderlo per strada.

Non sono abituata ad un Adam gentile.

Mi fa quasi paura.

Eppure credo sia il suo modo per scusarsi della settimana.

- Su Cecy! Muovi quelle gambette! -

- Adam sei tu che hai dei trampoli! Non è colpa mia se non riesco a stare al tuo passo! -

- Più veloci si va, prima si finisce! -

Riusciamo a fare metà del blocco in quindici minuti e in perfetta tranquillità aggiungerei.

Adam non mi ha presa in giro quasi per niente e anzi, mi ha spiegato le aule in un modo piuttosto particolare.

Associava ad ogni incrocio e zona dei fatti strani accaduti e devo dire che questa cosa mi ha molto aiutata.

Riesco a visualizzare gli ambienti ora.

Credo mi orienterò molto meglio d'ora in poi.

Certamente non l'ha fatto di proposito per aiutarmi, sto esagerando a pensarlo.

Solo perché è stato piuttosto gentile non vuol dire che abbia fatto questa descrizione per me.

Arrivati a metà piano delle terze, dove sta pure la biblioteca, sento una voce chiamami.

- Cecily? -

Voltandomi sorridente - Ciao Pierre! Ancora qui? -

- Cercavo un libro in biblioteca, voi? -

- Noi abbiamo del lavoro da fare, Cecy andiamo o non finiremo mai! - torna freddo Adam.

- Avete bisogno di una mano? - propone cordiale Pierre.

- Bastano quattro braccia! - si affretta a dire Adam.

- Adam! Non essere così brusco! -

Infastidito dal mio rimprovero fa una smorfia - Vado avanti! -

Come una scema passo a guardare in alternanza Pierre e Adam.

In fine con sguardo dispiaciuto - Pierre.. scusami tanto! Mi sta aiutando, non posso lasciarlo andare da solo! -

- Aiutando? Quindi avete fatto pace? - mi fissa stupito.

Guardo Adam che si sta allontanando troppo - Ehm.. si.. credo.. Pierre davvero scusa.. -

- Sì, sì! Tranquilla! Dovevo andare! -

- Ci vediamo e grazie! - lo saluto iniziando a correre.

- Adam aspettami!! - urlo dietro al biondo che però non si ferma.

Quando finalmente riesco a raggiungerlo lo trovo molto irritato.

Accidenti.

Gli sta così tanto antipatico Pierre?

Finito di sistemare le circolari, in silenzio glaciale, torniamo verso l'aula del consiglio.

- Adam..? -

Nessuna risposta.

- A-D-A-M-? -

- Cecily fa un po' di silenzio! Non ti si stanca mai la lingua? -

Ma che cavolo!

Ce l'ha con Pierre e sarò anche abituata ad essere la sua valvola di sfogo, ma.. dai!

Devi proprio fare così?!

- Sei davvero impossibile quando sei irritato! -

- Meglio fare l'irritato che civettare spudoratamente in pubblico! Almeno foste stati soli! È stato imbarazzante guardarvi! -

- Ma di che diavolo parli?! - scatto confusa.

Si ferma voltandosi verso di me - Di te e Pierre ovviamente! Di chi se no? -

- Sei impazzito? Io non civettavo con Pierre! -

- Si e io sono il Dio di Sovion! - mi guarda scettico prima di ricominciare a camminare.

- Tu hai seri problemi! Se io ci stavo provando con Pierre tu stavi direttamente andando a letto con il gruppo che ti gira sempre intorno! - ribatto infastidita.

Perché farmi la paternale così?

Tanto più per una roba così falsa.

Ho solo parlato con Pierre.

È mio amico.

E poi.. anche se fosse di più, che gliene frega?!

- Forse dovrei farci un pensierino! - risponde alla mia provocazione lasciandomi un attimo sconvolta.

Non lo farebbe mai.

Che idiozia!

Non è scemo fino al punto di andare a letto con una che nemmeno gli interessa.

Se poi davvero vuole Eli di certo non può far una cazzata del genere.

- Sei un idiota! - sbuffo entrando, nella stanza del consiglio, furiosa.

Non so bene perché mi da così tanto fastidio l'idea che possa anche solo pensare una cazzata del genere.

No.. sono arrabbiata perché s'intromette nei miei affari.

Che vada a quel paese!

Pierre è un ragazzo d'oro e faccio come mi pare!

I tre ragazzi in stanza alzano lo sguardo verso di noi confusi.

- Tutto bene? - chiede in fine Lu.

Rispondiamo seccati e dannatamente in coro - Alla grande! -

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