Capitolo LXVI
È passata una settimana dalla partita contro la Shimizu.
È stata una settimana.. particolare.
Dopo il bacio in pubblico di Adam siamo stati presi in giro a dir poco.
Il biondo ha provato seriamente a incentrare le battute su di lui, ma con quasi zero successo.
Quello che più si è divertito è stato Mitake che adora stuzzicare Adam in mille modi.
Il suo preferito è abbracciarmi per farlo irritare.
E anche se il mio ragazzo sa essere una provocazione ci casca sempre.
Ero poi preoccupata di Pierre per questo mi sono ritagliata un momento per parlargli in disparte.
L'ha presa bene tanto che mi ha augurato tanta felicità.
È davvero un ragazzo d'oro.
Spero che trovi una ragazza che lo ami come si deve.
Arriviamo quindi a Luise e Lorenz.
Lor non ha reagito più di tanto alla notizia.
A quanto pare si era accorto fin dall'infanzia che Adam era innamorato di me.
La cosa ha sconvolto Luise che invece non aveva nemmeno mezzo sentore di ciò.
Ancora oggi deve realizzare che non lo stiamo prendendo in giro.
Va a salti.
Un momento continua a ripetere che non ne aveva idea e che gli sembra incredibile.
Quello dopo ragiona che effettivamente non siamo male come coppia.
Ma tra tutti.. ad avere la reazione più euforica sono state le nostre madri.
Erano talmente felici che ieri abbiamo fatto una grande cena di famiglia.
Quanto a imbarazzo forse la posso collocare appena sotto al bacio in pubblico.
Ed eccoci qui al lunedì dopo.
Finalmente le prese in giro e gli sguardi ilari dei nostri amici hanno iniziato a scemare.
Ora davvero possiamo iniziare a calmarci.
Ho notato comunque che la voce non si è sparsa molto.
Pensavo che già in due giorni tutta la scuola ne sarebbe venuta al corrente.
Invece credo che oltre alla squadra e i nostri amici non molti lo sappiano.
Meglio così.
Odio stare al centro dell'attenzione.
Forse ad aiutare lo spargimento della voce è che Adam si comporta come prima.
Come sempre.
In ogni caso, che si sappia o meno, io vengo ugualmente presa di mira.
Dopo la torta, e forse la caduta coi tramezzini, ci sono state altre piccole cose.
Il mio camice di laboratorio stracciato.
Il quaderno di economia nella fontana all'entrata.
Pure il mio pranzo nel cestino.
Dispetti stupidi che mi stanno facendo innervosire non poco.
Che bisogno c'è di fare tutto questo?
Perché fare tutto di nascosto?
Se vuoi dirmi qualcosa, sono qui.
Dimmelo in faccia.
Forse hanno paura del mio cognome.
Però così è tutto così infantile.
Sapessi che vuole poi.
Ce l'ha con me come persona?
Punta a farmi lasciare il ruolo di manager?
O vuole che stia lontana da Adam?
Hanno lo stesso obiettivo delle tizie che mi avevano lasciata nel bosco?!
Ma anche se fosse una di queste cose non le accetterei di certo.
È semplicemente che detesto non saperlo.
- Cecy, sei pronta?! -
Infilando la T-shirt della tuta - Sì, eccomi Josy! -
È l'ora di ginnastica.
Raggiunta la classe mi rendo conto che non siamo soli.
Con noi c'è la classe di Adam.
Perché?
- Bene ragazzi! Oggi facciamo lezione con la seconda C a causa dell'assenza del loro professore! - ci annuncia il nostro insegnante.
- Ma non dovrebbero fare lezione con un supplente? - chiedo alle mie amiche.
- Cecy, dov'eri quando ieri il prof di matematica ci ha riferito che lui e molti altri avevano un corso di sicurezza sul lavoro?! -
- Un corso di sicurezza sul lavoro?! -
- Sì, quei corsi valgono solo per un tot di anni e visto che a molti scadeva a breve è stato deciso di mandarli in blocco così da essere tutti a posto dopo! -
- Ce la farà il prof Soumi a contenere due classi?! - ridacchia Demetra.
- Ragazzi! Basta parlare! Mettetevi a coppie a fare riscaldamento! Dopo.. visto quanti siete.. perché non facciamo una bella partita a palla avvelenata?! Ah! Voglio le coppie miste! -
Si sentono un sacco di esultazioni prima di iniziare a cercare un compagno.
- Uffa coppie miste.. vero Jos.. dov'è Josephine?! - mi guardo attorno.
- Era qui fino ad un istante fa! -
L'attimo dopo compare trascinando con sé Adam.
- Cecy, ti ho portato il partner! - sorride gasata.
- Ottimo lavoro, Josephine! - le mostra il pollice alzato Kalya.
- Ringraziatemi! Tutti e due! Tu Cecy perché non dovrai esercitarti con tizi strani e Adam per averti salvato da quella folla di pazze isteriche! -
Guardando alle spalle dei due vedo un gruppo di ragazze fulminarci.
Il biondo invece è tranquillo.
Facendo spallucce guarda Josy.
- Sarei venuto qui in ogni caso! -
- Tsk! Mi raccomando che non ti si rompa la lingua a ringraziare! -
Dopo l'ennesimo richiamo del prof iniziamo gli esercizi.
- Sento un'aura omicida premere su di me! - commento.
- Che?! -
- Le tue fans mi stanno maledicendo! -
- Ah.. sono invidiose! -
- Ancora un po' e mi inceneriescono con lo sguardo! -
- Stanno continuando gli atti di bullismo?! -
- Direi dispetti! Troppo infantili perché possa ritenerli così! -
- È bullismo! Da qualsiasi angolazione tu lo guardi è bullismo! -
- Beh.. non stanno funzionando! Se pensano davvero di mettermi in crisi così hanno sbagliato di grosso! -
- Non hai proprio idea di chi possa essere? -
- Come potrei? Non lasciano indizi! -
- Il problema è che non sai mai a cosa punteranno perciò non possiamo nemmeno appostarci sperando di beccarli! -
- Già.. -
- È frustrante! - ringhia il biondo.
- A chi lo dici! -
- Mi sento così.. impotente! Avere tutto davanti al naso e non poter far nulla! Io ti avevo promesso di proteggerti! -
Sorrido intenerita.
- Non è colpa tua! Non puoi essere onnipresente! -
- Per questo è frustrante.. - sospira.
- Ragazzi! Bene così! Ora vi divido in due squadre! - urla il prof richiamandoci.
Sfortunatamente finisco per essere contro Adam.
Sfortuna perché sono estremamente competitiva.
Anche contro il mio ragazzo io vincerò questa partita.
Già dopo mezz'ora le squadre si sono più che dimezzate.
- Vai Cecy!! Siamo con te!! - urla Josy uscita già dopo cinque minuti.
Tra una parata, una schivata e lanci vari riesco a colpire una compagna di classe del biondo.
La palla finisce nelle mani di una delle tizie che prima mi stavano fulminando.
Subito il suo sguardo si posa su di me e so che devo stare molto attenta, ma come a farlo apposta - Ah!!!!!!! - urla a squarcia gola una ragazza fuori campo.
Subito ci voltiamo tutti di scatto.
- Aiuto!! Un ragno!!!!!! Levatemelo di dosso!!! - urla ancora saltellando sul posto.
Ma che cavolo!
Ho preso un colpo per colpa sua!
Cazzo la tizia!
Appena giro la testa in direzione degli avversari la vedo arrivare.
Tonda.
Veloce.
Diretta in piena faccia.
Non riesco a schivare la palla che mi finisce dritta in testa.
L'impatto è così forte che mi sento cadere.
L'attimo dopo vedo tutto nero.
Quando mi sveglio sono in infermeria.
Forse dovrei fare un abbonamento.
È la seconda volta che ci finisco per svenimento.
Una è un caso, due ironico.. se arrivo alla terza sarà patologico.
- Buongiorno, come ti senti? -
Voltando la testa vedo il biondo seduto accanto al mio letto.
- Come se una palla mi avesse colpita in pieno! -
- È quello che è successo infatti! -
Cercando di mettermi a sedere sento la testa come in una morsa.
- Uhm.. che male! -
- Prendi questa! - mi porge un bicchiere con un'aspirina.
Accetto di buon grado.
Davvero mi sembra che il capo possa scoppiarmi da un momento all'altro.
- La signorina Midori ha detto che hai solo un bel bernoccolo! Per fortuna! -
- Mm.. chi ha vinto la partita? -
- Tsk! Sei davvero incredibile! Ti arriva una pallonata da record in testa e pensi ancora alla vittoria?! -
- Ero solo curiosa! -
- Comunque non ne ho idea! Non ti ho lasciata sola nemmeno per un momento! -
- Eri preoccupato? - gli sorrido dolce.
- Non sorridere così, scricciolo! Dovresti stare più attenta! -
- Mica me la sono cercata quella pallonata! -
- Spero bene! -
- A proposito.. quanto ho dormito? -
- Non molto, a breve finisce la lezione di ginnastica! -
- Possiamo tornare giù? -
Sorridendo sornione poggia una mano sul letto sporgendosi verso di me.
- Ti dispiace star sola con me? -
- Non interpretare come vuoi le mie parole! Volevo solo vedere a che punto è la partita! -
- Sei davvero un caso perso! - scoppia a ridere.
- Però mi ami lo stesso, vero? - mi avvicino pure io e istantaneamente smette di ridere.
Quindi anche io ho il potere di zittirlo con la mia vicinanza.
Buono a sapersi.
- Secondo te? -
Quel sorriso malizioso è così attraente che mi mangerei Adam di baci.
Mi fa venire pensieri che nemmeno sapevo di poter avere.
Tra cui la voglia matta di saltarmi addosso.
Mi sento una pervertita.
- Mi hai portata qui in braccio? - cerco di riprendere possesso della mia lucidità.
Cosa assai difficile.
- Come se no?! Mica ti ci ho portata trascinandoti per i capelli! -
- Ecco perché ho mal di testa! Non è colpa della palla! - lo prendo in giro.
- Spiritosa! -
- Adam.. ti amo! - gli sorrido allegra.
Subito lui arrossisce leggermente.
È così carino!
Può baciarmi, farmi battute, toccarmi senza sentirsi in imbarazzo, ma gli bastano quelle due parole dei diventare un pomodoro.
- Hai battuto davvero forte la testa! - distoglie lo sguardo.
- Sei davvero un timidone! - ridacchio.
- Come scusa?! - mi guarda sdegnato.
- Diventi rosso ogni volta che ti dico che ti amo! -
- È solo che non ci sono abituato.. - borbotta.
- Dai! Andiamo in palestra! Sta per suonare la campanella e ci dobbiamo cambiare! - cambia totalmente discorso.
Evasivo come sempre.
Aperto il mio armadietto, nello spogliatoio femminile, trovo l'ennesimo dispetto.
La mia divisa è sparita.
La cerco per tutta la stanza senza successo.
- Cecy, hai finito? - bussa Adam.
Uscendo non posso non sbuffare.
- Cecily! Perché sei ancora in tuta?! -
- Indovina? -
E dallo sguardo che gli si stampa in faccia comprendo che ci è arrivato.
- Ancora?! -
- Sì! -
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