Capitolo I

Più di vent'anni dopo le vicende di "Cadendo Tra Le Tue Braccia" e "L'Esilio" i quattro protagonisti tornano come genitori.
Beh, tornano.. non so quanto o come parlerò di loro, però..
Stavolta ci saranno le vicende dei loro figli in una storia che spero vi piacerà ♡
Grazie dell'attenzione e buona lettura ♡

- ..ly.. cily.. -

Inizio a recepire qualcosa giungere alle orecchie.

Qualche suono squillante e fastidioso sta disturbando il mio adorato sonno.

Ignoro il tutto e ficcando la testa sotto al cuscino cerco di ritornare al bel sogno che stavo facendo.

Ero in una stanza vuota dove c'era tutto ciò di cui avevo bisogno.

Un televisore con console di ogni tipo, collegamento perfetto ad internet, cibo infinito, un letto comodo e un bagno.

Non dovevo render conto a nessuno.

E nessuno mi disturbava.

Forse col tempo mi sarebbe mancata Josy essendo la mia migliore amica, ma dopotutto poteva chiudersi con me in quella stanza.

Sarò asociale, ma non amo molto la gente.

Tende troppo a far bella faccia anche quando è palese che sta mentendo.

È falsa.

Soprattutto nel mio mondo.

Pochi si salvano, tra cui i miei genitori, ma purtroppo pure loro delle volte sono costretti a fingere per evitare che le cose degenerino.

Qui non è come una semplice lite tra vicini dove al massimo ci sono due famiglie coinvolte.

Se litighiamo coi nostri vicini rischiamo una guerra tra paesi.

- ..cily.. - insiste quel suono.

Mi sento scuotere e ahimè la mia mente diventa più lucida.

Addio all'ultima possibilità di recuperare il mio sogno.

Le coperte e il cuscino mi vengono crudelmente levate di dosso.

- CECILY!!!!!! Sveglia!!!! -

Ringhio qualcosa d'incomprensibile prima di sedermi sul letto.

Sfregandomi indispettita gli occhi - Marie!! È impazzita?! Che modi sono?! -

- M-M-MARIE?!?!?! Dico, ti sembro Marie?! - ribatte indignata una voce che ora riconosco come quella allegra di mia madre.

O meglio.. era allegra prima che la scambiassi per la mia badante ultra sessantenne.

Al rallentatore giro il capo verso la mora che mi ha data al mondo.

Questa mi guarda truce.

- Allora? - insiste con le mani puntellate sui fianchi.

- Ehm.. scusa mamma.. di solito è lei che viene a svegliarmi.. non volevo! -

Eh.. Marie!

Perché c'è mamma?

- Mamma.. perché mi hai svegliata tu?? È successo qualcosa a Marie? - chiedo sentendomi in colpa per tutte le volte che ho maledetto quella donna.

Sono i suoi modi che detesto, non lei.

- No!! Cecily!! Marie sta benissimo! Probabilmente quella donna ci seppellirà tutti! Ma.. piuttosto.. non ricordi che giorno è oggi?? -

La sua allegria è così irritante di prima mattina.

Come diavolo fa?!

Eppure ho saputo da Marie in persona che un tempo mamma era ancora più difficile di me da svegliare.

Un attimo..

Rielaboro a fatica la domanda di mia madre.

Che giorno è oggi?

Lunedì..

Lunedì 14 settembre.

Cazzo!!

Scatto troppo velocemente in piedi, ma fortunatamente la mia cara mammina mi prende prima che il capogiro mi faccia schiantare a terra.

- Ti sei ricordata tesoro? -

- Il primo giorno delle superiori! -

- Bingo! Va a prepararti su! - mi accarezza la testa.

- Sono in ritardo? -

- No, hai quarantacinque minuti di tempo! -

Il suo sorriso felice m'impedisce di mandarla a quel paese per avermi svegliata così presto.

Venti minuti mi sarebbero bastati.

Annuisco solo prima di chiudermi nel bagno.

- Non addormentarti nella doccia! - mi urla da fuori.

- Accidenti! Me lo rinfaccerete a vita?! È capitato solo una volta in quindic'anni!! - ribatto offesa.

E con la sua risata attutita, dall'acqua appena aperta, la sento dirmi che mi aspetta in sala da pranzo.

Dieci minuti spaccati dopo ho finito la doccia e mi sto vestendo davanti allo specchio.

La divisa nuova è uno spettacolo.

Gonna con fantasia tartan rossa, camicia di un candido puro, blazer rosso con lo stemma, color oro, della scuola ricamato sul taschino a livello del cuore.

A completare il tutto la cravatta con la stessa fantasia della gonna.

Mi osservo soddisfatta.

Mamma ha scelto delle divise davvero belle.

Ancora meglio di quelle delle medie.

Emozionata tocco lo stemma che raffigura una S con delle ali a lato, il tutto dentro ad uno scudo.

Saga è il nome che mamma ha scelto per le scuole che ha costruito con papà.

Per quanto mi abbia ripetuto miliardi di volte da che cultura arriva il nome, proprio non lo ricordo.

So solo che è la divinità della saggezza di qualcuno.

Scusa mamma se non ascolto mai, però proprio non riesco a memorizzarlo.

Comunque so che il suo sogno è sempre stato quello di frequentare una normale scuola, ma essendo una Principessa, e soprattutto futura Regina, aveva dovuto studiare a casa.

A casa come tutti i principi e nobili di Sovion.

Per questo poco dopo l'incoronazione aveva deciso, con papà sempre a supportarla, di costruire due scuole.

Scuola media e superiore Saga.

Avrebbe tanto voluto anche un asilo e delle elementari, ma l'idea era stata bocciata da quasi tutti i reggenti degli altri regni.

Sarebbe stato troppo per quei nobili genitori immaginare i loro piccoli lontani.

Già questo però è qualcosa che la rende molto orgogliosa.

Sentendo bussare alla porta realizzo di essermi persa in fantasticherie e vado ad aprire la porta.

Mi trovo di fronte a Luise, il mio fratellone, che sorridente - Giorno Cecy! -

- Lu! Che ci fai qui? -

- Papà mi ha chiesto di controllare che non ti fossi persa per strada! -

Sbuffando supero mio fratello avviandomi alla sala da pranzo.

- Quanta fiducia avete in me!! -

- Eddai Cecy! Dopotutto non puoi negare il fatto che tu fossi ancora in camera! -

Stringo le labbra sapendo di non poter ribattere.

- Ah, Cecy? - mi ferma prima che apra la porta per raggiungere il resto della famiglia.

- Sì? -

Confusa lo guardo andarmi alle spalle e dopo un attimo, dove lo sento armeggiare coi miei capelli, torna di fronte a me.

- Scusa, eri tutta spettinata! -

Avvampo di colpo e apro la porta entrando nella stanza come un carro armato.

- Dannazione Lu! Non sono più una bambina! Smettila di trattarmi come lo fossi, hai solo due anni più di me! -

- Ma.. non volevo farti arrabbiare! -

- State sempre a litigare voi due? - sento l'irritante voce di mia sorella.

Ancor prima di sedermi di fronte a lei - Ti crea problemi Eli? -

Con estrema finezza alza la tazzina da The ed elegantemente sorseggia mostrandomi uno sguardo indifferente.

Poggiata la tazza al tavolo - Buongiorno anche a te Cecy! -

Ecco..

È in momenti come questi dove vorrei prendere la sua testa e sbatterla sul tavolo solo per sentire il soddisfacente suono che ne verrebbe.

Io non odio Elise.

Solo.. è irritante.

Troppo perfetta.

Abbigliamento.

Comportamento.

Postura.

Intelligenza.

Fisico.

E in ogni cosa che fa o dice trovo le differenze con me.

Questo me la rende quasi insopportabile.

Sarà che ha preso fin troppo seriamente il suo ruolo di Principessa ereditaria, ma così esageriamo.

Elise è troppo quadrata.

A volte mi chiedo se è capace di divertirsi.

Diamine, ha sedic'anni.

Solo uno più di me, ma sembra che ne abbia molti di più da com'è dannatamente composta.

Ad aiutare forse è anche il suo aspetto maturo e la bellezza da bambola bionda con occhi grandi e azzurri.

Ha gli occhi di zia Annie.

- Cecy, ti ho detto buongiorno! - ripete con un mezzo sorriso facendomi riprendere.

- Ah.. si si.. buongiorno Eli! Buongiorno a tutti! - scuoto il capo prima di cominciare la mia colazione.

- Cecy, cara? - irrompe, nella mia degustazione, la voce di papà.

Con un sorriso beato, per la torta al cioccolato divina che sto mangiando, guardo il biondo a capo tavola.

I suoi occhi verdi acqua, quasi uguali ai miei, mi trasmettono sicurezza e amore.

- Sì, papà? -

- La divisa nuova ti sta benissimo! -

Guardo nuovamente il completo che indosso per poi sorridergli.

- Piace molto anche a me! -

- Mi rende molto contenta questa cosa! - esclama esaltata mamma.

Da lei ho preso il colore dei capelli.

Hanno fatto i figli in scaletta, a distanza di un anno, e ogni anno una combinazione diversa.

Primo: Luise con i suoi diciassette anni, capelli biondi e gli occhi verdi acqua è praticamente la copia di papà alla sua età. Ha il carattere di papà, ma a volte mi ricorda zio Clay.

Seconda: Elise bionda occhi azzurri sembra tutta zia Annie, ma il carattere nessuno ha idea da chi l'abbia preso. Si vede esser figlia di mia madre solo per la sua goffaggine. Cade sempre anche sul nulla, unica pecca nel suo quadro perfetto.

Terza: io con i miei capelli corvini e gli occhi verdi acqua, in verità più tendenti al verde, ho un carattere che ricorda quello di zio Jo, ma anche molto quello di mamma. Dopotutto c'era un motivo per cui si battibeccavano sempre, ovvero che erano molto simili. Io però non sono allegra ed espansiva come mamma. O meglio, solo con pochi eletti.

- Pronta per il tuo primo giorno di superiori? - chiede euforica mamma.

- Sì, dai.. -

- Oh.. come vorrei poter frequentare pure io la scuola con voi! -

- Tesoro, ormai noi non possiamo più! Siamo troppo vecchi! - ridacchia mio padre.

- Parla per te! Io sono ancora un fiore! -

Lui fa per ribattere, ma - Ah! Non azzardarti a dire che sono un fiore che sta appassendo! -

Papà con un sorriso dolce le bacia una tempia - Non lo direi mai! Sei una rosa bellissima come il giorno in cui mi sei caduta tra le braccia! -

- Oh, dai.. non puoi semplicemente dire il giorno in cui ci siamo conosciuti? - borbotta lei.

Si vede però che non è realmente indispettita.

- Ma è così che è andata! Non ho fatto in tempo a conoscerti che mi sei saltata addosso! -

- Sono caduta! Non saltata! -

- Dettagli! -

Sorrido tornando alla mia colazione.

È bello vederli scherzare così.

Il loro è un amore così vero e puro.

Spero di trovare anche io un uomo che mi ami come papà ama mamma.

Cinque minuti dopo abbiamo tutti terminato di mangiare.

I nostri genitori ci augurano buona giornata e ci baciano.

È leggermente imbarazzante alla nostra età, ma li adoro così tanto che posso anche sopportare.

- Mi raccomando aiutate Cecy ad orientarsi i primi giorni! - termina papà prima di avviarsi al lavoro con mamma.

Essere sovrani non è facile.

Del maggior regno di Sovion è ancor meno leggero.

Avere un compagno di cui fidarti è un grande aiuto.

- Andiamo! - esclama Lu mettendomi un braccio sulle spalle.

- Lu, pesi! -

- Andiamo, la macchina ci sta aspettando! - ribecca Eli.

E all'idea che tra qualche minuto vedrò Josy inizio a correre lungo il corridoio.

Salto in macchina quasi a pesce e gli occhi sorridenti di Yuuto, l'autista, mi scrutano dallo specchietto retrovisore.

- Giorno Principessa Cecily! -

- Quante volte dovrò dirti di chiamarmi solo per nome?! Odio le formalità! -

Aspetto preso da entrambi i miei genitori.

Cercano da anni di farsi chiamare per nome dai dipendenti del castello, ma sono duri come sassi.

Non è disobbedienza, ma li rispettano troppo per non farlo.

Sbuffo sedendomi meglio sul sedile.

- Però.. -

- Cecily! Stai ancora disturbando Yuuto? Smetti di chiedergli di darti del tu! E sistema la gonna altrimenti ti si vedrà la biancheria! - mi rimprovera Eli sedendosi aggraziatamente accanto a me.

Borbottando tiro giù l'orlo della gonna.

Non mi si vedevano le mutande.

Accomodato pure Lu possiamo partire.

Sono dieci minuti di strada, ma con mia sorella accanto saranno eterni.

Ancor di più visto che sono troppo emozionata all'idea di cominciare le superiori.

Fino ad ora mi hanno sempre trattata come una bambina, ma ora li sfido.

Sarò anche l'ultima della cucciolata, ma ora sono una liceale!

C'è però qualcosa che mi disturba.

Come se stessi dimenticando qualcosa.

Ma.. cosa?!

- Emozionata a cominciare le superiori, Principessa Cecily? -

- Tantissimo Yuuto! -

- E dire che pensavo avresti sclerato all'idea di essere nuovamente a scuola con Adam! - ride Lu.

Mi gelo.

Cazzo!

Ecco cosa avevo rimosso.

Era tutto troppo bello.

Adam..

Uno dei migliori amici di mio fratello.

Adam ha l'età di Eli, ma è l'unica cosa che hanno in comune.

Quel biondo è arrogante ed egocentrico e non fa altro che farmi dispetti.

Le prese in giro poi sono il suo pane quotidiano.

Ho dovuto sopportarlo da quando ho memoria visto che zio Jules e zia Lie sono molto amici dei miei.

Infatti i due non sono zii di sangue, ma zia Lie e zia Lottie sono le migliori amiche di mamma.

A volte mi pareva di avere tre mamme dato che erano quasi ogni giorno a casa nostra o noi da loro.

Ma tornando a quell'antipatico.. papà dice che Adam è uguale a zio Jules da giovane, solo una versione migliore.

La cosa mi preoccupa.

Se già non reggo Adam, zio dev'essere stato proprio osceno.

- Eddai! Adam non è così antipatico! Non fare quella faccia, non è carino! -

Mi volto di scatto verso mia sorella che ha appena interrotto i miei pensieri.

- Con te forse! È solo con te che si comporta bene! Io invece sono il suo passatempo preferito in fatto di dispetti! -

- Lo vedo come si comporta con te e ti ripeto che non è così male! Non è molto consono per un principe, ma in ogni caso si vede che lo fa con affetto! -

Ma quanto è cieca mia sorella?

- Eli, vai da un oculista! -

Dopotutto però la capisco.

Direi anche io così se quello stronzo si comportasse come con Eli anche con me.

È così ovvia la cotta di Adam per lei.

Lo nega sempre, ma non mi frega.

In ogni caso non sono cose che mi riguardano.

Forse solo perché l'idea di trovarmelo come cognato un giorno non mi attira per nulla.

Tutto altro discorso se parliamo di Lorenz, suo fratello e altro miglior amico di Lu.

Lui si che è simpatico.

Ha lo stesso carattere di zia Lie.

Quei due sono come il giorno e la notte, solo con i colori invertiti.

Adam è quello biondo dagli occhi chiari, mentre Lorenz è moro con gli occhi castani.

- Principi siamo arrivati! - ci comunica Yuuto.

Dopo i dovuti ringraziamenti scendiamo.

Mi fermo di fronte alla scuola a contemplarla.

Ci sono stata solo un paio di volte.

È accanto a quella delle medie, solo che entrambe sono così grandi che a piedi passare da una all'altra ci vogliono quasi venti minuti.

Il cancello, aperto, porta fiero lo stemma della scuola e lascia entrare tutti gli studenti che stanno arrivando dai dormitori.

Era più comodo creare dei dormitori dato che gli studenti arrivano da tutta Sovion.

Mamma quella volta ci aveva dato la scelta se rimaner a casa o stare ai dormitori, ma star lì equivaleva a togliere tre posti a qualcuno che voleva frequentare questa scuola.

Scruto la folla.

Si notano subito quelli di prima.

Sono così spaesati.

- Stai cercando Tigre? -

- Eh?! Perché dovrei cercare Adam?? - sbotto contro mio fratello sentendo quel ridicolo soprannome.

Nomignolo che tra l'altro ho creato io.

Anni fa gli avevo detto che assomigliava ad una tigre, ma senza il lato tenero.

- Smettetela ora, siamo a scuola! Cecily, andiamo! Ti accompagno alla tua classe! -

E con un'ultima linguaccia a Lu seguo mia sorella.

Oggi s'inizia.

Spero solo di non trovare troppa gente falsa come alle medie.

Gli studenti sono quelli, ma la classe di quest'anno non è la stessa, magari mi sorprenderà.

Io intanto non mi demoralizzo.

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