"Un giro per Londra".
Sto camminando per il corridoio con Jess quando mi sento chiamare:
"Hey piccola".
Mi giro e sorrido alla vista del ragazzo più bello della scuola.
"Hey", rispondo.
Mi cinge i fianchi e si gira versa Jess che lo guarda imbarazzata prima di dire:
"Grazie Jamie per avermi aiutato oggi", lui gli sorride e la mia amica dopo avermi salutato se ne va.
"Allora ti va di uscire mia adorata ragazza?", rido per la sua scemenza.
"E dove mi vuole portare mio adorato ragazzo?", rispondo a tono.
"Al centro di Londra", sorride e quasi quasi mi squaglio.
"Non vedo l'ora", dico e mi lascia un bacio a stampo.
Veniamo interrotti da Jason.
"Amico devo parlarti".
Non si gira nemmeno verso di me, un giorno di questi lo prendo e lo appiccico al muro, non mi interessa se è più alto di me.
"Okay arrivo", risponde Jamie.
Mi da un ultimo bacio e mi sussurra che mi viene a prendere alle cinque.
L'ultima campanella suona e vado verso la fermata per prendere il pullman.
....
Mi arriva un messaggio da parte di Jamie:
"Sono fuori".
Prendo la borsa a tracolla ed esco.
Dopo un bacio molto appassionante saliamo nella sua auto e partiamo.
"Scusa per oggi ma sai Jason aveva bisogno di un consiglio..", inizia a dire.
"Non preoccuparti", rispondo sorridendo.
Parcheggia e dopo essere scesi iniziamo a camminare mano nella mano.
"Che bella coppia che siamo", dice lui vantandosi.
"Concordo".
"Il ragazzo è più bello però", dice malizioso.
"Non smetterai mai di vantarti vero?", chiedo ridendo.
"Nah..".
"Mi piaci quando sei così", commento.
"Che intendi dire?", chiede.
"Quando sorridi", rispondo.
Si ferma in mezzo alla strada e girandosi verso di me inizia a baciarmi.
Quando si stacca sussurra:
"È solo grazie a te se sorrido".
Il mio cuore perde un battito dopo queste parole.
"Stai diventando troppo romantico".
"Sì hai ragione ma tu mi stai cambiando.. in meglio", sorride.
Trascorriamo il pomeriggio tra risate e qualche bacio di troppo.
"Ci vediamo domani okay? Mi dispiace ma stasera serata tra amici", dice alzando gli occhi.
"Haha dai non ti preoccupare", gli do un bacio sulla guancia e poco dopo va via.
Entro in casa e sento delle voci.
"Dobbiamo dirglielo".
"Ancora con questa storia? Non è pronta".
Interrompo la conversazione tra i miei genitori entrando in cucina e spaventandoli.
"Ben tornati!", dico ironica poggiando la borsa su una sedia.
"Tesoroooo", dice mia madre correndo ad abbracciarmi mentre mio padre sistema dei fogli in una cartellina.
"Non provarci", dico prima che si possa avvicinare a me.
"Mi lasciate per due settimane con un semplice post-it e nemmeno provate a chiamarmi!", dico arrabbiata.
"Siamo stati impegnati sai con..", inizia a dire mio padre.
"Sì sì certo con il lavoro.. io pensavo che foste cambiate invece siete sempre i soliti e io mi sono stufata di questa merda di situazione!", urlo.
"Non usare quel tono con noi signorina!", dice severa mia madre.
"Ah ora fate pure i genitori che si preoccupano della situazione dei loro figli!", continuo.
"Non osare parlarci in questo modo!", continua mia madre.
"Io parlo come mi pare!", dico dura.
Quello che accade dopo mi lascia sconmbussolata.
Il palmo della mano di mia madre finisce sulla mia guancia facendomi girare il capo.
Le lacrime cominciano a scendere e non riesco a fermarle.
"Non devi parlarmi in quel modo", ripete arrabbiata.
Mia madre non aveva mai alzato le mani su di noi, eppure con me lo ha fatto.
Cosa ho io di diverso dagli altri?
"Sei un mostro", dico ringhiando e andandomi a chiudere in camera mia.
Mi appoggio alla porta con la schiena e continuo a piangere.
Prendo il telefono e chiamo l'unica persona che mi viene in mente in questo momento:
Jamie.
Dopo tre squilli risponde.
"Hey Jacaline dimmi".
"J-Jamie..", dico singhiozzando.
"Che succede?", chiede preoccupato.
"H-ho.. ti prego vienimi a prendere", sussurro.
"Certo arrivo subito".
Sento delle voci maschili che domandano cosa stia succedendo.
"Solo una cosa.. non farti vedere da nessuno", dico e riattacco.
Esattamente dieci minuti dopo Jamie mi invia un messaggio dicendomi che è arrivato, mi affaccio alla finestra e noto che non è solo.
Con lui ci sono Jason e altri due ragazzi che ho già visto a scuola.
Viene sotto il mio balcone e dice non alzando troppo la voce:
"Spiegami".
"Ho avuto una brutta litigata con i miei, ti racconto dopo ma ora devo andarmene di qui, almeno per questa notte", dico.
Annuisce e domanda:
"Emh.. da dove scendi..?".
"Passo dalla porta, farò il prima possibile", dico.
Indosso il giacchetto e ci infilo dentro le cuffiette e il telefono.
Esco dalla camera ed essendo mezzanotte passata i miei già stanno dormendo.
Faccio attenzione a non fare rumore mentre scendo le scale e dopo essere uscita dalla porta butto fuori un sospiro.
Jamie viene verso di me e lo abbraccio.
"Stasera sono a dormire da Jason, penso che per lui non sia un problema se vieni anche tu", dice.
"Sicuro?".
Annuisce.
"Che hai fatto alla guancia? È.. rossa?!", continua serio.
"Dopo..", dico.
Ci avviciniamo agli altri ragazzi.
"Tutto bene Jacaline?", mi chiede stranamente Jas.
"Diciamo", rispondo.
"Loro sono Joe e Daniel", dice Jam presentandomi i due ragazzi.
Li saluto ed entriamo in macchina.
Sono tutti simpatici e per modo di dire mi hanno fatto dimenticare per un attimo l'episodio accaduto poco fa.
A casa di Jason i nonni sono già a letto, i ragazzi si mettono nei sacchi a pelo mentre io mi sdraio sul divano.
"Scusate se vi ho disturbato, non volevo.. ma non mi andava di stare un attimo di più in quella casa", dico.
"Non c'è problema", rispondono sorridendomi.
"Hey piccola smettila di scusarti, sei la benvenuta, adesso riposa, buonanotte", dice Jamie sorridendomi e lasciandomi un bacio sulle labbra.
Dopo avergli raccontato ciò che è successo si è arrabbiato ma poi sono riuscita a calmarlo.
"Notte", dico e mi addormento.
________
Buonasera.
Spero che il capitolo vi piaccia.
-Vi Voglio Bene-
Fra. xx
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