"Primo giorno di scuola"
Appena entro mi ricordo che devo domandare dove è posizionata la mia classe. Una ragazza attira la mia attenzione, è alta piò o meno quanto me, mora e la vedo armeggiare col suo armadietto. "Hey, scusa il disturbo, ma per caso puoi aiutarmi a trovare la segreteria?", le domando avvicinandomi. Lei mi guarda, come per capire chi le ha parlato e poi mi sorride. "Hey certamente! Vieni con me!" dice euforica e le sorrido. Inizia a camminare ed io la seguo in silenzio, ad un tratto però si ferma di colpo. "Oddio che sbadata! Non mi sono nemmeno presentata! Piacere sono Jessie" si volta verso di me e mi allunga la mano. "Piacere Jacaline, ma chiamami Jackie per favore", le dico stringendogli la mano e sorridendole. Lei ricambia il mio sorriso "Okay Jackie" dice poi, riprendendo a camminare verso la segreteria. Nel mentre mi parla dei vari corsi e scopro anche che ha la mia stessa età. Una volta arrivata mi faccio dare il foglio con gli orari,e scopro di averne molti in comune con Jessie. "Oddio che bello! Finalmente potrò fare matematica con qualcuno che conosco e non passerò l'ora ad annoiarmi" dice sfoggiando un meraviglioso sorriso. In prima ora ho letteratura, così come la ragazza al mio fianco. Mi mostra la strada e nel frattempo continuiamo a parlare. E' simpatica, e penso che mi troverò bene con lei.
La campanella è già suonata da cinque minuti, questo vuol dire che siamo abbastanza in ritardo, così cominciamo a camminare più velocemente. Arrivate davanti la porta della classe, noto subito che è chiusa e mi sento in colpa per aver fatto fare tardi a Jessie. "Mi dispiace averti fatto fare tardi", le dico guardandola. "Ma Jackie non preoccuparti, tanto non lo sopporto il professore", mi risponde ed entrambe ridacchiamo. La mora bussa, e subito dopo apre la porta. Imbarazzo totale, tutti i presenti si girano verso di noi. "Signorina Blant, noto che è già in ritardo il primo giorno di scuola!" la ma attenzione viene catturata al professore che inizia a prendersela con la ragazza. La guardo e vedo le sue guance tingersi di rosso per l'imbarazzo. Decido di intervenire io al posto suo. "Scusi professore, è colpa mia perchè sono nuova e non sapevo dove fosse la classe, ed ho chiesto a lei", il prof sembra accorgersi solo ora della mia presenza. "D'accordo, lei è la signorina..?". "Mi chiamo Jacaline Hall". "Ragazzi, lei è la vostra compagna di classe, comportatevi bene con lei" annuncia il professore rivolgendosi alla classe. "Jacaline, puoi sederti all'ultimo banco, vicino a Bower" continua ed io annuisco. Noto Jess andarsi a sedere vicino ad un ragazzo moro e riccio. Mi avvio a testa bassa al mio banco e arrivata li alzo lo sguardo per vedere il mio compagno di banco e ne rimango incantata. I suoi capelli non sono cortissimi ed è biondo, mentre i suoi occhi non riesco a vederli. Come per esaudire la mia richiesta alza anche lo sguardo ed i nostri occhi si incontrano per un secondo. Poco dopo distoglie lo sguardo e posso affermare che sono azzurri, si decisamente, i suoi occhi sono di un magnifico azzurro. Quando mi decido a sedermi, mi guardo intorno per la classe e noto qualche ragazza guardarmi male, ma non posso dire che pensino la stessa cosa del ragazzo al mio fianco, visto che stanno letteralmente sbavando nel momento in cui lo vedo sistemarsi un ciuffo dei suoi capelli dietro l'orecchio. L'osservo per un attimo, cercando di non attirare la sua attenzione, e faccio caso al cerchietto che ha sul naso, ma sento il professore dire qualcosa a me così mi volto."Si?". "Jacaline presentati ai tuoi compagni, parla un pò di te". Che imbarazzo! Non sopporto queste presentazioni. "Okay.. Sono Jacaline, ho 16 anni e sono nata in America. Ho girato varie città prima di arrivare qui a Londra per il lavoro dei miei. Ho una sorella più grande e due più piccoli, amo leggere ma la mia vera passione è scrivere..", mi risiedo non sapendo più che dire e noto che la maggior parte della classe mi ha ascoltato, anche il biondo a quanto pare visto che con la coda dell'occhio lo vedo girato verso di me.
Il professore inizia a spiegare cosa faremo durante l'anno, così anche nelle altre lezioni. Finita la scuola Jess mi ferma. "Jackie, andiamo a pranzo insieme? Così, non so, se ti va" domanda torturandosi il labbro. "No Jess non so.. devo studiare, sono molto indietro rispetto a voi" la guardo dispiaciuta. "Su Jackie, ti prometto che ti riportiamo a casa subito dopo aver mangiato". "Riportiamo?", domando inarcando il sopracciglio. "Si! C'è anche Jason, andiamo con la sua auto", mi spiega. Jason è il ragazzo che stava seduto vicino a lei alla prima ora, e che ho avuto modo di conoscere durante la pausa, dimostrandosi fin da subito molto simpatico anche lui. "Jacaline con noi non esiste la parola 'studio'" dice il riccio facendomi ridacchiare. "Dai ragazzi, stiamo solo perdendo tempo.. non vedete che non vuole stare con noi? E' solo una bambina, forse è meglio che va a studiare.." dice una voce dietro di me. Mi giro furiosa e fulmino quello stupido del mio compagno di banco con lo sguardo. "Come scusa?" sbotto. "Ho semplicemente detto la verità" alza le spalle. Sto per ribattere quando la ragazza interviene. "Jamie sta zitto!". Non do il tempo di farlo parlare che dico ironica."Okay vengo, sempre se è concesso ai bambini di venire", lui sbuffando mi supera e si avvicina alla macchina. Lei tutta felice mi salta addosso e mi abbraccia. In un primo momento non so che fare, poi ricambio la stretta. Jason divertito da una pacca sulla spalla all'amico che sembra essere rimasto infastidito dalla mia risposta. Avviso mia madre e poi saliamo in macchina. Per il tratto di strada parlo con i ragazzi, ma il biondo continua a non parlare e lo vedo armeggiare con il telefono.
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