"Il ripostiglio".
Per fortuna si sta avvicinando il week end e questo vuol dire mettere in atto il piano mio e di Jamie.
Entro in mensa da sola visto che sono stata fermata dall'insegnante di spagnolo avendo bisogno di una mia mia conferma per la gita scolastica che si terrà tra poco meno di due settimane.
Ho deciso di andarci, altrimenti avrei passato sicuramente la maggior parte del tempo sola in casa.
Anzi devo dire che i miei genitori sembra si stiano prendendo delle ferie, almeno mia madre, è più presente in casa e sembra stia lavorando ad un caso al computer visto che è sempre attaccata a quel oggetto.
Mio padre invece tende a staccare prima dai suoi turni di lavoro.
Ma non voglio illudermi so come andrà a finire.
"Jacaline!", sento chiamarmi.
Mi giro verso la persona che mi ha chiamata e con un sorriso a trentadue denti urlo:
"Joe!", correndo subito dopo ad abbracciarlo.
"Wow! Tutta questa confidenza non me l'aspettavo.. sono pur sempre il tuo 'psicologo personale'", dice divertito.
Mi stacco da lui imbarazzata ridacchiando.
"È da tempo che non ti vedo!", commento.
"Oh si..", dice grattandosi la nuca, "Praticamente la settimana scorsa sono partito con i miei, e potevo anche risparmiarmi questo viaggio se sapevo prima che dovevo badare a due mammocci rompipalle", scoppio a ridere catturando l'attenzione di qualche passante.
"Mentre le altre volte ho dovuto studiare per recuperare matematica, quella isterica mi odia".
"Oh ma non odia solo te", gli rispondo.
Continuiamo a parlare del più e del meno andandoci a sedere ad un tavolo.
"Ci vieni a Barcellona?", mi domanda.
"Sì vengo tu?", i suoi occhi sembrano illuminarsi.
"Oh yeah.. sarà una settimana composta da solo divertimento amica!", dice battendomi il cinque.
"Caro Joe.. cosa stai facendo con la mia ragazza?", chiede una voce roca dietro di me.
"Oh il signorino Bower è geloso..", gli risponde l'amico scherzando.
"Ovvio", dice lasciandomi un bacio sulla guancia e sedendosi affianco a me.
Joe inizia a guardarci intensamente finché non dice:
"Qui mi nascondete qualcosa.."
"Cosa?", chiedo prima di iniziare a bere l'acqua dalla bottiglietta.
"Oddio! Lo avete fatto!", dice un tantino ad alta voce ed io per poco non mi strozzo.
Inizio a tossire sentendomi soffocare e dei colpi alla schiena mi fanno calmare.
"Cazzo Jacki stai bene?", chiede Jamie preoccupato.
Annuisco al biondo.
"Oh scusami..", dice imbarazzato Joe.
"T-tranquillo", dico tossendo.
"Allora.. quindi quando è successo?", continua.
"Come fai ad essere così convinto?", domando guardandolo.
"Oh.. prima ad ogni suo tocco troppo avanzato ti tiravi indietro mentre ora nonostante i baci che continua a darti dietro al collo e il succhiotto che intravedo sul petto di Bower visto che ha una canottiera abbastanza larga.. penso che lo abbiate fatto".
Jamie ridacchia.
Mentre io sono rimasta senza parole.
"Com'è che lo chiami? Psicologo personale?", mi chiede il mio ragazzo ed io annuisco.
"Bè mio caro psicologo hai capito tutto e questo lavoro ti si addice proprio".
"Grande", dice felice.
"Okay cambiamo argomento", dico imbarazzata.
"Ma la tua amica dov'è?", mi chiede.
"Oh.. non ne ho idea ha detto che andava un attimo in bagno", dico.
"Oh no!", urlo subito dopo alzandomi di colpo.
"Che succede? Perché piangi?", chiede Jamie allarmato.
Sto piangendo?
Mi asciuga una lacrima e io dico iniziando a tremare:
"È tornata Sidney e se gli ha fatto qualcosa? Non potrei sopportarlo.. non di nuovo".
"Ei calmati! Andiamo a cercarla", mi dice Jamie facendomi rilassare.
....
Sono cinque minuti che la cerchiamo, Joe è con noi e lei nel bagno non ci sta.
"Provo a chiamarla", dico sempre più preoccupata.
Squilla a vuoto.
Vedo arrivare l'oca con affianco Jason.
Corro subito da lei infuriata.
"Dov'è?", urlo.
"Non so di cosa tu stia parlando", dice indifferente guardandosi le unghie.
"Stronza rispondimi!", dico spingendola ma presto qualcuno viene a fermarmi.
È Jamie.
"Bè tesoro questa scuola è così grande che potrebbe essersi persa andando a cercare una scopa per qualcuno..", dice e se ne va lasciandomi confusa.
"Ma che?", sussurro.
"Mi spiegate che succede?", chiede Jas.
"Jessie è sparita..", inizia a raccontare Jamie al suo amico.
"Il ripostiglio!", dice Joe.
"Che?", domando.
"Li ci sono le scope.. deve trovarsi li", dice ed io annuisco.
"Andiamo a vedere!".
....
Stiamo per prendere il corridoio dove si trova la stanza ma una voce mi fa bloccare:
"Aiutatemi! Perché questa cazzo di porta non si apre!".
"Jess!", urlo e corro subito verso quella porta.
"Jacaline aiutami è bloccata", dice piangendo.
"Stai tranquilla", dico iniziando a piangere anche io.
"Jacki sono claustrofobica.. credo che mi stia prendendo un attacco di panico", dice.
"No no stai calma.. non sentirti male altrimenti mi sento male anche io.. ci sono i ragazzi qui ora ti liberiamo", dico.
"Dobbiamo cercare un bidello!", dice Joe.
"No.. perderemo tempo.. quando ha questi attacchi bisogna liberarla subito", dice Jason.
"Ha ragione Jas.. è già capitato", commenta Jamie.
Questa storia non mi è chiara.
"Cosa facciamo allora?", chiede Joe.
"Buttiamo giù la porta", risponde il moro.
"Okay Jess allontanati dalla porta.. ti liberiamo", gli dice Jamie e per fortuna sentiamo dirle un 'ok'.
Pochi minuti dopo Jason riesce ad aprire la porta.
Jess è rannicchiata in un angolo della minuscola stanza e guarda un punto fisso davanti a lei.
JASON'S POV
"Ei.. respira.. sono qui..", inizio a dirle mentre sono in ginocchio davanti a lei.
Non è la prima volta che capita so come comportarmi in questi casi.
"Mora guardami", dico sorridendo e chiamandola con uno dei tanti soprannomi che gli ho sempre dato.
Lei alza leggermente lo sguardo verso di me.
"Non fare la furba so che mi senti", dico divertito e le sue labbra si incurvano leggermente.
So che gli altri ci stanno ci stanno ascoltando.
E Jamie sa che l'unico modo per farla calmare è parlargli con dolcezza.
"Abbracciami ti prego", dice a voce bassa.
Faccio ciò che dice e lei si stringe con tutta la forza che ha.
"Mi manchi da morire", sussurra stringendomi ancor di più.
Sorrido e la tengo tra le mie braccia.
JACKI'S POV
"Lo sapevo che era stata lei!", continuo a ripetere da mezz'ora.
È stato difficile far staccare Jessie da Jason, non voleva lasciarlo andare.
Mi hanno fatto così tanta tenerezza.
Ora ci troviamo nel cortile della scuola e loro si sono seduti vicino.
"Avevi dubbi?", dice la mia amica.
"Mi dispiace così tanto.. preferirei cento mila volte che facesse a me quello che fa a te", dico triste.
"Ma cosa dici? Non deve toccarti! Io sono abituata tu non devi più subire niente da lei..", dice guardandomi seria.
"Nemmeno tu", rispondo.
"Emh.. ci spiegate?", chiede Joe.
"Un'altra volta", rispondiamo all'unisono.
....
Finalmente sono a casa, Jamie ha voluto accompagnarmi.
"Allora piccola per domani dovresti farti accompagnare da Jessie verso le sei mentre io verrò con la mia macchina e Jason con me.. gli dirai di accompagnarti dentro perché devi mostrargli una cosa magari.. io e Jas arriveremo prima.. poi una volta dentro vedremo che succede.., dice e mi lascia un bacio.
Il resto della giornata passa tra studio e al pensiero della scusa da dire a Jessie.
__________
Sono tornata!
Okay ora cercherò di aggiornare capitoli in questi giorni.
Nei prossimi capitoli come questo ho pensato di mettere il POV di Jason ma ci sarà anche quello di Jessie.
Ora volevo dedicare un piccolo spazio a quello che è successo nel nostro paese ultimamente.
Avrete sentito sicuramente parlare del terremoto.. Bè io quella notte ero sveglia e l'ho sentito, il letto ha iniziato a muoversi.. È stata una scossa molto forte e sono morte anche molte persone. Abito a meno di due ore da Rieti e la mia regione, il Lazio, è attaccata a tutte le regioni colpite: una scossa è avvenuta nella mia regione, una nell'Umbria e una nelle Marche. Sentire il terremoto è stato orribile, pensate veder crollare le proprie case davanti ai propri occhi. La prima cosa che ho pensato è stata: "Dove caspita è successo?", se si era sentito forte da me doveva essere per forza vicino. Ho immaginato fosse successo in Abruzzo e sono andata subito a rintracciare tutte le mie amiche che abitano li o nelle regioni comunque vicine a me.. e per fortuna stavano bene. Che dire.. mi sono spaventata tantissimo.. spero che voi stiate tutte bene. Molte famiglie sono distrutte.. e ciò che possiamo fare è solo pregare per loro e aiutare questa popolazione ad andare avanti.. è brutto non poter fare niente ma anche con un semplice messaggio li possiamo aiutare. Ed ho apprezzato molto l'aiuto di molte persone famose..
Bene.. non so che altro dire.
Spero comunque che il capitolo vi sia piaciuto e perdonate il mio ritardo.
Un bacio,
Fra.
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