Levi (35)
Mi sveglia quella peste dalla lingua ruvida, si struscia ripetutamente sulla mia schiena procurandomi dei brividi fin quando poi non comincia a lamentarsi -Sssh!-
-Qualcuno qui a fame- sento sussurrare dalla figura al mio fianco.
Adoro questo moccioso, svegliarmi avvinghiato a lui probabilmente è la cosa più bella e dolce che mi sia mai capitata...
I suoi capelli castano chiaro sparati un po' ovunque, gli occhi più cupi e appannati dal sonno ma profondi e rilassati, la pelle arrossata e rilassata.
Appena sveglio sembra quasi come appena finito di fare sesso, appagato e felice -Buongiorno moccioso-
-Buongiorno- sbadiglia.
Fa per alzarsi ma lo trattengo fra le mie braccia già ben ancorate ai suoi fianchi.
-Ha fame-
-Lasciala lamentare, farà colazione con noi dopo-
-Sei crudele-
In tutta risposta lo mordo sulla guancia -Oh si, e adesso ho voglia di...-
-Faremo tardi- mi ammonisce prima di finire la frase.
-Me ne infischio, ho il diritto di scopare il mio moccioso preferito-
-Sei ripetitivo, inventati un nomignolo nuovo-
Lo guardo sornione ormai a cavalcioni su di lui -Non ti piace moccioso?-
-No-
-Mmmh... vediamo, tu hai in mente qualcosa?-
Scuote la testa e sorride.
-Beh, dovrei alternare più volte moccioso con pivello, così non ti suona monotono- scherzo.
-Sei impossibile- sbuffa.
-Hai in mente qualcos'altro per sviarmi dall'intento principale?-
-Ho scelta?-
-Direi di no-
Neanche a dirlo è proprio lui che inizia a baciarmi con una foga disumana.
Fa sempre il prezioso e poi... è quello più arrendevole e bisognoso di attenzioni, lo amo anche per questo...
Gia, lo amo!
E questa è la giornata giusta per dirglielo.
-Che c'è?-
-Niente, pensavo-
-A cosa- si blocca.
-Nulla d'importante, baciami-
-Levi!-
-Te lo giuro, adesso però ho bisogno delle tue labbra-
-Me lo giuri?- sorride.
In risposta gli mordo il collo facendolo sospirare -Non mi stuzzicare pivello, lo sai che divento pericoloso-
-Oh, e a me piace il pericolo- ribatte.
Ormai è così da un po' di tempo, a letto ci piace discutere un po' per accendere la fiamma... poi scoppia l'incendio!
Lascio dei segni evidenti lungo il collo fin giù alla spalla, prendo quasi subito un capezzolo fra i denti e ci gioco per molto tempo, perdendomi quasi in lui...
-Levi!-
Lo sento tremare e sorrido... -Potrei farti venire così?-
-No!-
-Cosa?-
-No, ti prego... baciami- geme.
Raggiungo la sua bocca molto lentamente guardandolo come un predatore guarda la sua preda, mi lecco le labbra e faccio lo stesso alle sue...
-Potrei decisamente venire anche così- sussurra a pochi centimetri da me.
-Mmmh, l'ultima volta sono riuscito a farti venire tre volte, potrei battere il mio record volendo-
-Non ora, sento che faremo tardissimo-
-Allora tanto vale rischiare-
-Ti prego Levi, non...-
Boccheggia nel mio orecchio non appena sente il mio membro pulsare dentro di lui.
Qualche verso appena udibile abbandona la sua bocca man mano che si rilassa, fin quando non sospira totalmente abbandonato fra le mie braccia -Stronzo!-
-Sto abbreviando i tempi come mi hai chiesto- ringhio nel suo orecchio.
-Oh Ackerman...-
Una spinta.
-Sei...-
Un altra.
Ma prima che riprenda la frase lo bacio spingendo più forte.
Geme nella mia bocca con tono disperato e preme ancora più forte le labbra contro le mie.
-Hai proprio voglia stamattina-
-Ti eccita farmelo notare?-
-No-
-Allora sta zitto!-
-Mi eccita farti arrabbiare...-
Rallento le stoccate quasi a fermarmi.
Dopo un po' sento montare la familiare tensione pre-coito e prego per un...
-Se non ti muovi giuro che finisco per cavoli miei Levi!-
Ecco.
Dopo pochi minuti urla il mio nome, si aggrappa al lenzuolo serrando gli occhi, si morde il labbro e il suo corpo si muove in alcuni spasmi che confermano il piacere assoluto.
Non appena anche il mio liquido è dentro di lui mi cibo delle sue labbra, mordendole e succhiandolo aspettando che il suo respiro torni regolare.
-Ma come diavolo fai? Non ti manca... il respiro?-
-Mi preme più cibarmi di queste maledette labbra-
-Parli di me come se fossi una bistecca-
-Sei molto meglio-
-Vedo che la vita da attivo ti piace-
-Stronzo!-
-Se solo il moccioso sapesse come sei...-
-Erwin!-
Ride di gusto e si abbandona alla poltrona di fianco a me -Levi Ackerman che ritarda a lavoro... capitava solo quando io ti legavo a letto-
Decido di assecondarlo -Ed eravamo così puntuali da venire non appena suonavano le sveglie-
Ride di nuovo, di gusto e coinvolgendo in parte anche me...
Eravamo due idioti!
Non che sia cambiato molto.
-Ieri sera ha trovato la scatoletta- esordisco.
-Oh! E...?-
-Sembra non averci fatto tanto caso, ma ho paura che stamattina l'abbia rivista-
-Cazzo se sei bravo a nascondere le cose!-
-Tu non hai mai trovato niente-
-Allora sei stato poco attento-
-È lui che va ad aprire i posti più improbabili! Anzi, apre di tutto, sembra sia costantemente alla ricerca di qualcosa-
-Dimmi che te la sei portata dietro-
-Ovvio, dovresti conoscermi-
-Ho avuto un attimo di paura-
-Sono stupido se dopo tre mesi già ufficializzo la cosa?-
-Sei stupido se te lo chiedi, ormai conosci i suoi, sembra addirittura a me che siano passati più di tre mesi...-
-Quindi...-
-Stasera fai finta di nulla e poi sorprendilo-
-Proprio come hai fatto tu con me?-
-Con la differenza che io ho aspettato un anno e...-
Si morde la guancia per non continuare, lo guardo negli occhi ma non accenna a proseguire -E?-
-Nulla, non voglio metterti dubbi stupidi in testa-
-Del tipo?-
-Non aspettarti che io finisca ciò che ho da dire, è una cosa che penso io, nel tuo caso può essere differente e dirtelo ti porterebbe solo un dubbio che non avrebbe ragione di esserci-
-In effetti... È un fidanzamento, non una richiesta di matrimonio, però... insomma con te ho aspettato un anno, abbiamo condiviso casa, ci siamo conosciuti bene e...-
-Levi?- mi interrompe parandosi davanti la mia vista -Una volta ogni tanto prova a non fermarti su "quello che bisogna fare per" l'amore è incalcolabile, non puoi sapere come sarebbe andata se noi due ci fossimo messi insieme solo dopo due mesi, come non puoi sapere cosa succederà se quella scatoletta la conserverai troppo a lungo. Non puoi saperlo, magari lui è quello giusto, magari no. È e sarà ormai comunque parte della tua vita-
Lo guardo corrucciato -Ma se è quello giusto ora o fra un anno non cambia-
Sospira frustrato e torna alla sua scrivania come se lo avessi appena cacciato. Che ho detto? Non è la verità? Se è quello giusto non pretenderà un ufficializzazione, non ci penserebbe nemmeno, più che altro vorrebbe solo più la mia presenza al suo fianco, no?
O forse questa è la mia visione delle cose, per questo in un anno non ho mai pensato che Erwin potesse chiedermelo, e quando lo ha fatto mi ha stupito e reso felice...
Ecco, mi ha reso felice... Forse perché inconsciamente ci si spera sempre?
-Okay, oggi gli parlo-
-No, tu oggi gli dai la scatoletta e basta, per come sei tu parlare porterebbe solo allo sfascio-
Mi offendo e glielo dimostro con un espressione accigliata e un broncio che somiglia più ad un "ti spacco la faccia" che a "uffa, non è vero".
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