Levi (18)
-Dimmi un po', ma questa notifica devo andarla a fare io con quell'idiota d'un ufficiale?-
Mi guarda contrariato e sospira -È una brava persona, non combinare casini, intesi?- mi rimprovera come al solito.
-Guarda che non sono un bambino- sbraito.
Mi guarda sornione -Peccato che lo sembri però-
-Tch! Stronzo- sussurro.
-Ti ho sentito!-
Bravo! Cosa devo fare? -Meglio!-
Come al solito sembriamo due bambini che stanno quasi per azzuffarsi.
Si trascina fino alla mia scrivania e si regge la testa col braccio.
Con la coda dell'occhio lo fisso e dopo un po' gli spunta un sorriso idiota -Ti piace proprio tanto quel ragazzino?-
Ma che diavolo di domande mi fa? Un momento, Erwin che intavola un discorso confidenziale, durante il lavoro? -E a te cos è successo che mi rivolgi la parola?- il mio sguardo si cruccia all'inverosimile.
Fa un alzata di spalle e si avvicina -Ho solo capito che il non parlarti mi fa più male che bene, preferirei, se a te va bene, di rimanere amici-
Lo guardo male e ritorno alle mie carte. Non ho mai visto Erwin così aperto, mi devo preoccupare?
-Sono serio- si incupisce -Ho bisogno di sapere se devo continuare a vivere questa situazione di tensione quando entro nel mio ufficio o posso stare tranquillo e restare un tuo... conoscente-
-Se vuoi restare mio "amico" non farmi domande sull'argomento, è...- alzo lo sguardo su di lui e mi sento stranamente a disagio -strano, diciamo, parlare con te di cose del genere- spiego incrinando la mia voce sul nervoso per non far notare la mia agitazione.
-Okay!- fa per ritornare alla sua scrivania -se non te ne sei accorto però, ormai sei abituato a confidarti con me, dici tutto quello che pensi- sorride.
Sento il calore salirmi alla faccia e mi nascondo dietro la poltrona fortunatamente alta.
Bastardo! Lo odio, lo odio più di ogni altra cosa, lo odio perché è riuscito ad avere tutto quello che mi appartiene, è riuscito a ritagliarsi una sagoma nella mia fortezza, perché sa come prendermi, perché sembra saper leggermi la mente, perché non riesco ad odiarlo sul serio!
-Mi devi solo dire una cosa-
Si gira ancora una volta a guardarmi mentre io rimango di spalle -Si?-
Deglutisco -Promettimi che se sarai mio amico riuscirai a dimenticarmi! Non voglio che coltivi qualcosa che ti farà solo male- quasi mi sento male a dirgli questo, quasi sono tentato di stare con lui e abbandonare tutto il resto, ma l'idea di dover abbandonare Eren mi toglie il respiro al solo pensiero.
-Si va avanti-
Digrigno i denti -Devi promettere- glielo impongo perché so che lui quando da una parola non la trasgredisce per nulla al mondo, e io ho bisogno di una promessa.
Sento un lungo sospiro seguito da un silenzio che mi preoccupa.
-Non posso prometterti una cosa del genere-
I miei pugni si stringono automaticamente -Perché!-
-Perché non posso decidere di non amarti di punto in bianco Levi, ho passato tre anni con te, tre anni che per me potrei moltiplicare all'infinito, io non ho smesso di provare quel che sentivo, ti sto lasciando andare perché se tu non provi più nulla non ha senso rimanere con me, ma non puoi pretendere che io smetta di amarti, posso assicurarti che andrò avanti e cercherò di sminuire i miei sentimenti, ma io tre anni non li butto!-
Che significa! Vuol dire che io li ho buttati?
-So cosa stai pensando. È diverso, tu li hai superati, come se fossero stati una fase della tua vita, perché ora hai capito di amare più un altra persona, per me sono stati la mia certezza perché non credo di aver amato mai quanto ho fatto con te-
Tutto quello che sta dicendo mi gela il sangue. Sono stupito per il fatto che parli così chiaramente, dato che non lo ha mai fatto, sono stupito perché non pensavo addirittura io fossi la sua certezza, mi sento spiazzato perché ancora una volta mi sento colpevole, mi sento arrabbiato ma anche frustrato.
Sento la mia poltrona girare e mi ritrovo recluso fra le sue braccia muscolose -Ehy?- punta i suoi occhi nei miei -Va bene così, non farti problemi inutili in quella testolina- sorride.
Sono adirato all'inverosimile, odio questo lato di lui così arrendevole, che si fa carico di tutti i problemi altrui, si vede che il lavoro dell'avvocato se le scelto!
-Sta tranquillo, non mi importa proprio nulla- mi alzo scostandolo e me ne torno a casa.
Nel tragitto verso casa non faccio altro che bestemmiare e pensare alla mia vita. Perché adesso dovevo subire questo bivio? Perché trovo Eren, un moccioso con mille difetti, il contrario di me, la cosa più bella che mi potesse capitare? Perché è una cosa invece, che con Erwin non ho mai pensato e credevo di amarlo?
Dannazione! Cosa sono stati davvero questi tre anni per me? Ora non so darmi una risposta, avendo Eren mi sembra che abbiano perso tutto il significato che avevano per me e questo mi fa imbestialire perché per me contavano e come, o almeno credo.
Senza volerlo mi ritrovo a suonare all'appartamento accanto al mio.
-Levi?-
Mi faccio largo in casa sua, chiudo la porta e lo sbatto contro questa iniziando a baciarlo con una disperazione assoluta.
Ho bisogno di liberarmi la testa, di sapere che voglio lui e nessun altro, voglio sentirmi bene, anche se il sesso, lo so, non è una delle migliori soluzioni.
Inoltre non lo avrò molto presto da Eren.
Preme delicatamente le mani sul mio petto e mi stacca piano da lui -Levi? Tutto bene?-
-Benissimo- mi passo una mano nei capelli.
Devo calmarmi, devo recuperare la lucidità. Mi guarda con un espressione dubbiosa in volto e io prendo a fissarlo minaccioso -Oi, non guardarmi così-
Scuote leggermente la testa -Scusa, comunque mi sono permesso di prendere un... libro, stamattina prima di uscire dal tuo appartamento-
Mi guardo in giro e noto il libro in questione sul divano -Orgoglio e pregiudizio?- chiedo schifato.
Quel libro mi è piaciuto in origine, ma poi l'ho sempre odiato poiché è monotono e palloso, la storia d'amore sarà bella, ma ti fa salire la glicemia, il colesterolo e poi ti manda direttamente in coma. Per non parlare delle inutile discussioni che tratta, nemmeno io ed Erwin litigavamo per stronzate come quelle.
La mentalità dei personaggi poi, ti lascia largamente spiazzato.
Infatti non so perché mi sia piaciuto la prima volta.
-Ehm... Sono iscritto ad un club del libro e in pratica di solito trattiamo i libri più famosi, passati e attuali, quindi nemmeno a farlo a posta l'ho trovato nella tua libreria e l'ho preso-
Di solito mi sarei fatto una belva e come minimo gli avrei vietato l'accesso a casa mia per sempre ma con lui di eccezioni ne ho fatte gia fin troppe, una più una meno.
-Vedi di non rovinarlo e di rimetterlo al suo posto, chiaro?- lo minaccio.
-Si signore- sorride e si siede sul divano riprendendo la sua lettura, mentre io mi siedo accanto a lui e prendo a controllare delle carte portate con me dall'ufficio.
Spazio autrice :3
Olèeeeeee popolo wattpaddiano.
Per fortuna ho visto che il racconto ha preso piede a differenza della parte iniziale e quindi può anche rimanere così.
Vi saluto.
Chu~💙
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