Il grande giorno
E no, non potevo essere io quello nello specchio!
Non il giorno del mio matrimonio!
Dopo sei lunghi mesi di preparazione il suo smoking era completamente ricoperto di un liquido rosso e appiccicoso, dal forte odore dolce e carammellato, che in un un momento differente gli avrebbe fatto saltare la testa dalla gioia, ma in quel momento odiava più di ogni altra cosa.
Eppure era il suo liquido caramelloso preferito...
La mamma era andata via lasciandolo solo e disperato, gli aveva detto che avrebbe trovato una soluzione, ma Eren si sentiva un peso enorme al petto.
Era già di per se troppo agitato quella mattina, quell'inconveniente l'aveva decisamente spiazzato.
E se non fosse destino? Forse il matrimonio non era un passo necessario...
-Lo so cosa stai pensando-
Mi giro come in una specie di trans e lo guardo.
-Va tutto bene, ti abbiamo già trovato un cambio, adesso vieni con me che abbiamo solo venti minuti per rimetterti a nuovo- sorride Marco.
Se quella doveva essere solo una parte della felicità che un uomo può provare, allora Levi non sapeva cosa pensare se rifletteva sull'eventuale arrivo di due marmocchi.
Ovviamente acqua in bocca o vi strappo le palle... Maschi o femmine che siate.
-Levi!-
-Tutto bene?-
La madre di Eren sospira -Lo stanno vestendo-
-Come lo stanno vestendo?- chiedo preoccupato.
-È successo un inconveniente con lo smoking ma avevamo risolto subito, purtroppo era teso è mio figlio è così stupido da essersi fatto prendere da una crisi per nulla, ora che si è calmato lo stanno rivestendo ma non ti garantisco che arrivi sano di mente, è davvero sconvolto, non riesco a capire di cosa ha paura. Ti confesso di non averlo mai visto così-
Bene, ci mancava solo l'agitazione e chissà quale "inconveniente" lo aveva fatto agitare così tanto.
Ma adesso mancavano cinque minuti all'inizio della cerimonia, avrebbero fatto in tempo? O sarebbe slittato tutto? Eren ce l'avrebbe fatta ad affrontarla la cerimonia? O il sogno sarebbe iniziato e finito su quello stesso altare? Dio che ansia gli stava salendo, e dire che fino ad allora era riuscito a mantenere la calma.
Avanti Levi, un bel respiro.
-Tutto bene? Non agitarti anche tu, vedrai che sarà il vostro giorno memorabile-
-Lo spero-
Mi guarda con rimprovero, mentre si volta e se ne va.
Lo so che dovrei essere positivo, ma la tensione che si crea in questi momenti ti distrugge psicologicamente.
Ecco, non vorrei che il mio Eren sia da ricovero in questo momento.
Se solo fosse potuto andare da lui...
In effetti non avrebbe detto nulla, ma magari condividere quell'agitazione facendola diventare un momento intimo, non pensate male, sarebbe stato meglio.
Stupide tradizioni.
-Due minuti- annuncia il prete.
Tsk! Stupido vecchiaccio.
Vedo la madre di Eren dal fondo della sala che gesticola qualcosa.
Portone lo avevo capito ma...
Eren!
-Respira, alza la testa e sorridi figliolo, è il tuo giorno e li c'è un uomo che vuole vederti sicuro della tua scelta-
Eravamo al centro del portone d'ingresso, con mille occhi puntati contro mentre papà mi sussurrava quelle parole.
Sono felicissimo di sposarmi con Levi, ma l'ansia che provo è qualcosa di destabilizzante.
Iniziamo a camminare lentamente, io con un peso al cuore, mio padre con la calma necessaria da coinvolgermi.
Se si fosse dimenticato la promessa?
L'avrebbe improvvisata per l'amor del cielo!
Mi sento sgomitare al fianco da mio padre, ma davvero non riesco a guardare davanti a me... non so nemmeno se riuscirò a guardare Levi negli occhi!
Sto sudando freddo.
-Eren, alza il capo, ti prego figliolo rilassati, non farti prendere da ansie assurde proprio ora-
Avanti Eren, siamo quasi arrivati, ti sembra il modo di celebrare il tuo matrimonio felice.
Un respiro profondo e...
Non appena poso gli occhi in quelli di Levi sento qualcosa sciogliersi dentro, un calore propagarsi nel corpo e le gambe improvvisamente instabili.
Dimentico tutto, ansie, paure, le persone intorno a noi, mio padre, la cerimonia, svanisce tutto e mi compare un sorriso a trentadue denti notando la nuova luce negli occhi del mio compagno, che ormai aveva imparato sorridesse in quel modo.
Con gli occhi, quelli che all'inizio credeva congelati e immobili a racchiudere chissà quale segreto, ora invece sapeva che fossero dei cristalli, che proiettano mille emozioni e mille pensieri non detti, racchiusi in un mare d'incertezze e paure... di orgoglio.
Quella lenta camminata lo stava portando all'esaurimento nervoso e lo fece capire al padre accelerando leggermente.
Mi stavano sudando le mani mentre guardavo Eren entrare. Era teso come un corda di violino e teneva il capo chino.
E se in quel momento avesse cambiato idea?
Invece lo aveva sorpreso, la testa si era alzata e i suoi occhi avevano cercato subito i suoi, sorridendo un attimo dopo nell'averli trovati.
Finalmente vedeva quelle due pozze di giada luminose ed espressive che gli erano state negate per un a sola notte e mezza mattinata.
Un tempo troppo lungo.
Aveva preso dipendenza da quel moccioso, ormai si sentiva perso per se stesso e affidato nelle sue mani.
Chi lo avrebbe mai pensato che un giorno si sarebbe sposato?
E adesso eccolo li, di fronte alla sua fonte di vita, di felicità, scoppiava di gioia dentro di lui ma come al solito non lo sembrava al di fuori, Eren invece, era sicuro capisse la sua emozione.
Ci guardiamo negli occhi per molto tempo, sorridendoci e parlandoci col silenzio e piccoli gesti della mano.
Non credevo possibile provare amplificato il mio amore per lui dopo una sola notte passata senza la sua presenza, non credevo possibile desiderarlo fino al punto di scoppiare.
Invece doveva stare buono e non baciarlo fin quando non lo avesse detto il vecchiaccio.
Una tortura vera e propria.
Avrebbe voluto stringerlo, baciarlo, coccolarlo, fare l'amore, e infine come ogni suo annuncio, parlargli dei due marmocchi pronti per loro.
Con Eren di bambini non ne aveva mai parlato, per questo era andato da solo in un agenzia e aveva richiesto di poter vedere dei potenziali bambini disponibili.
Lui dal canto suo non sentiva il classico istinto paterno, ma si era chiesto più volte, dopo aver tenuto giornate intere il nipote Mahiro, come sarebbe stato averne uno tutto per se e condividerlo con Eren.
Forse due erano troppi ma chissà perché, mentre sfogliava le immagini di quei bambini, i due gemellini, un maschio ed una femmina, lo avevano intenerito particolarmente e gli avevano dato l'impressione di poter intenerire anche Eren.
-Possiamo cominciare?-
Vecchiaccio dei miei stivali!
Se non cominci e finisci il prima possibile giuro che ti lascio li come un idiota mentre mi porto via mio marito a scopare in un luogo tranquillo!
Ho scritto anche il prossimo capitolo (con Jean e Marco... Credo che adesso mi sia venuto il diabete. Agliuto! 😁
Lo pubblico Mercoledì 😜
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