Eren (30)

-Che pizza prendi?-
-La solita-
-Allora, perché hai fatto tardi- allude Armin.
Roteo gli occhi in aria -Lo sai benissimo perché-
-Oh andiamo Yeager, anche io voglio sapere di questo Ackerman!-
Jean è un fottuto stronzo, lo sapevate? Una delle prime persone che ho conosciuto alla facoltà e secondo voi come? La mia solita distrazione mi ha portato a scontrarmi con lui e da li sono nate scintille! Siamo come cane e gatto, ci stuzzichiamo a vicenda ma alla fine siamo addirittura amici... Cosa che fino a due anni prima non credevo possibile.
Per me rimane il mio miglior nemico.
-Perché non taci?-
-Andiamo Eren, ti vergogni?-
-Jean, non farmi parlare, tu lo sai che la persona a cui vai dietro è il mio capo, vero?-
Lo vedo irrigidirsi e sul mio volto compare lentamente un sorriso di trionfo.
-Dateci un taglio voi due- si intromette Ymir
Ci raggiunge Christa -Quando ti dichiarerai a Marco?- strilla eccitata.
Diventa rosso peperone e a me parte una risata che lo fa andare su tutte le furie -Mai!- suona grutturale, tanto che mi parte una scarica lungo la schiena.
-Oh andiamo, avrà anche dieci anni più di te ma se li porta bene- dice Armin.
Fa la sua apparizione Annie -È anche più saggio, potrebbe metterti un po' a posto-
-Anche tu? Ma grazie, siete tutti di supporto- borbotta.
-Avanti Eren, intrattienici col tuo nuovo ragazzo-
-Primo ed unico- aggiunge quella serpe.
-Lo sai che Marco frequenta una ragazza?- faccio finta di non averlo sentito.
-E dovrei crederci?-
-Vieni al bar domani mattina, all'ora di apertura e lo vedrai baciare una bella donna dai capelli lunghi e biondi. Perché dovrei mentirti?-
Lo so è subdolo, ma lui non lo è?
-Continuo a non crederci-
Mi stringo nelle spalle e lo lascio col dubbio. Quanto mi piace colpirlo nei suoi punti deboli!
-Ma quando arriva questa pizza? Ho una dannata fame!-
-Sasha, tu hai sempre fame!-
Incrocia le braccia al petto e prende a masticare una caramella cacciata dalla borsa... -Esattamente, cos è che hai li dentro?- indica la sua borsa ........
-Dolciumi, me li hanno regalati oggi i miei per la buona annata-
-Certo che i tuoi si che sanno come premiarti- scherza Jean.
-Beh, per com è Sasha, lo sanno e come- continua Ymir.
La serata passa fra chiacchiere e frecciatine continue.
La mia pizza l'ho divorata...
-Avevi fame eh?-
-Gia!-
-Si vede che sei in attività-
-Armin!-
Ridacchia -Che aspetti a dirmelo? Mi devi raccontare tutto!-
Deglutisco e cerco di nascondere il mio imbarazzo -Si vede così tanto?-
-No, sei solo più rilassato, sciolto, dolce, comprensivo, diverso...-
-Si ho afferrato il concetto, grazie!-
-Su?-
-Ma perché non ti trovi un interesse? Parla con Annie!-
Oh no! Ho detto una cosa davvero cattiva. Arrossisce visibilmente -Vuoi sapere perché ho fatto tardi?-
Scuote la testa freneticamente e mi avvicino al suo orecchio -Non ci ha sentiti, tranquillo... e scusa-
Mi sorride incoraggiante -Tutt'okay forse sono un po' insistente-
-No Armin, hai ragione, con te non dovrei sentirmi a disagio-
Inizio a raccontargli tutto quello che si è perso e gli dico anche del motivo per il quale ho ritardato -Quindi ha ancora la febbre?-
-Poca, è la sera che ovviamente si fa sentire un po' ma probabilmente domani gli passa, l'ho lasciato a casa al caldo-
-Casa tua?-
Annuisco e mi guarda sornione -Quindi dopo hai anche il dolce-
Gli do un pugno leggero sulla spalla... poi scoppiamo a ridere entrambi sotto gli occhi indagatori degli altri.
-Aspetta, quindi mi stai dicendo che hai fatto tardi perché...-
-Si?- arrossisco.
-Wow! Domani vai dai tuoi?-
Mi si gela il sangue nelle vene e mi giro a guardarlo con un misto di terrore e rabbia -Santo cielo, lo avevo dimenticato!-
-Gli dirai di Levi?-
Annuisco e sospiro.
-Ehi? Vai tranquillo, se tuo padre sarà contrario a te cosa importa? La vita è tua Eren, devi prendere le decisioni che più ti rendono felice e se avrai bisogno di qualcuno al tuo fianco, ci sono io- sorride.
Mi sono emozionato okay? Perché ho la lacrima facile? -Grazie Armin-
Lo abbraccio e continuo a sentire gli occhi dei nostri amici puntati su di noi.

Entro nella mia stanza liberandomi degli indumenti leggermente sudati e mi infilo in bagno quasi avendo dimenticato di avere Levi in casa.
È disteso a pancia in giu che dorme dal mio lato, solo in boxer.
Mi faccio una doccia veloce per poi infilarmi uno dei miei soliti pantaloncini attillati senza però infilare il maglione. Ho una strana esigenza di libertà, sento anche i boxer e i pantaloncini di troppo!
-Divertito?-
Sobbalzo e lo guardo -Pensavo dormissi-
-Hai la delicatezza di un elefante- dice soltanto.
Lo mando a quel paese mentalmente e mi sdraio dietro di lui

-Passata la febbre?-
-Speriamo una volta per tutte-
-Ma si, hai fame?-
-Dipende di cosa?- ammicca.
-Cibo-
-No-
-Me?-
-Altroché-
-Non ne hai mai abbastanza?-
-Di te moccioso, no!-
Arrossisco come al solito ma prendo una sua mano e l'intreccio con la mia -Okay- sussurro.
-Non sei costretto- dice corrucciando lo sguardo.
-Infatti, se lo faccio è perché lo voglio-
Stranamente la mia voce è ferma e i miei occhi sono incatenati hai suoi senza un minimo di timore.
Iuhu!
-Sei strano-
-Tu no?- scherzo.
-Moccioso hai una strana luce negli occhi-
-Ti...-
Mi blocco guardando il suo viso a pochi centimetri dal mio, i nostri nasi che si sfiorano e le bocche quasi a toccarsi.
Ho paura di dirglielo, un estrema paura!
E se dovesse reagire male? Se non dovesse ricambiare? Se fosse troppo presto per dirglielo? Come faccio a capire quando dovrò dirglielo?
Mi guarda intensamente aspettando che io finisca, deglutisco e sorrido -Ti va un round allora?-
Lo attiro a me senza dargli una possibile via di fuga, senza dargli il tempo di rispondere.
Così ci ritroviamo a scambiarci baci di fuoco, carezze urgenti e respiri affannati.
Un mix che fino ad ora mi sembravano qualche semplice emozione nuova, e invece ogni volta con lui è scoprire qualcosa in più, con lui ho scoperto l'amore e con lui voglio approfondirlo e nutrirlo, ne sono sicuro!
Mi circonda la schiena con un braccio stringendomi con forza contro di lui, l'altra mano afferra il mio sedere e anche quello lo spinge contro di se fino a far cozzare le nostre intimità già pronte per amarsi e soddisfarsi.
Lo bacio con trasporto per un tempo che mi sembra infinito, staccandomi di tanto in tanto quel poco per farmi riprendere aria, potrei restare così anche tutto il tempo, mi basterebbero anche solo mille baci e altrettante carezze, semplici scambi di effusioni e sarei in pace col mondo.
Non so cosa mi sia preso stasera ma ho bisogno di lui, ho bisogno di amarlo e voglio per la prima volta nella mia vita donarmi completamente a qualcuno.
-Sei particolarmente sciolto- soffia contro il mio orecchio per poi morderlo e leccarlo.
-Sta zitto- sussurro.
-Mi piaci così, sei nelle mie mani o devo aspettarmi colpi di scena?-
-Sono tuo-
Mi bacia delicatamente una guancia per poi continuare a scendere, passando per il pomo, la gola, il petto, i capezzoli dove incide più volte la sua presenza, la pancia e poi giu fino ai pantaloncini dove si ferma, punta la lingua e inizia a salire lentamente e inversamente al percorso precedente.
È una magnifica tortura che mi fa tremare e desiderare lui più di ogni altra cosa.
Arriva sotto al mento, lo supera e infila direttamente la lingua nella mia bocca leggermente aperta per i continui sospiri di piacere.
Lo bacio ancora e ancora -Dio Levi...-
-Cosa?- sorride contro la mia bocca.
Struscia di nuovo i fianchi contro i miei facendomi sussultare e ansimare nella sua bocca che adesso fagocita tutti i miei gemiti di piacere.
-Basta!- mi lamento.
Continua senza darmi ascolto e decido che probabilmente potrei anche venire così -Levi... voglio...-
-Cosa-
-Voglio te-
-Come-
-Dentro-
-Mi preoccupi moccioso-
-Ti prego-
Si stacca da me e mi guarda intensamente.
Prende a sfilarmi lentamente i pantaloncini fino a farli finire sul pavimento, mentre per i boxer...
Quelli li sfila con una mossa fulminea e li butta in un punto non definito della stanza -Quanta grazia- borbotto.
-Non pretendere che io rimanga pacato mentre tu mi provochi-
-Io non ti sto provocando, animale-
-Ripeti-
-Si, sei un animale-
-Ma a quanto vedo a te piacciono gli animali- infila un dito.
Sussulto ma torno a rilassarmi subito sospirandogli contro le labbra.
Quando comincia a stuzzicarmi gli prendo il labbro inferiore giocandoci nell'attesa.
Infila due dita per poi passare subito al terzo.
Mi irrigidisco leggermente per la piccola pressione che sento, poi comincio ad accompagnare i suoi movimenti -Levi...-
Mi mordo il labbro fortemente e lo guardo con un profondo desiderio.
Ho bisogno di averlo!

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top