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Erano le nove.
Ero a prepararmi . Nel mio armadio c' era uno specchio. Mi stavo sistemando il vestito proprio li davanti quando mi cade a terra la cintura.
La raccolgo.
Qualcosa mi affero' per i fianchi e saltai in aria per lo spavento.
Quando mi ritirai su ero ancora davanti allo specchio e vidi lui.
Sei bellissima.
Sei sicura di voler andare al ristorante? Se hai cambiato idea per me va bene . Ci possiamo intrattenere tra le coperte se vuoi.- mi disse baciandomi il collo.
Lo rifiutai subito e mi girai.
-No. Andiamo a cena poi torniamo e..... dormiamo. -
-Sei una guasta feste. Per una volta che sono ecci....-
-Non lo dire. -
-Sei stressata. Hai bisogno di qualcosa che ti tiri su.-
-Lasciamo stare dai..... -
-Mi prese i polsi e mi buttò sul letto ridacchiando. -
-Dai....solo un pò. -
-No .- dissi schietta io. Poi mi alzai. Lui mi seguì in bagno e mentre mi truccavo lui si metteva il gel.
-Tuo padre mi ha proposto di diventare suo socio.-
-Cosa?- le mie mani si fermarono a mezz'aria e la mia testa si girò.
-Si..... venderà a me metà delle azioni dell' azienda. -
-No. Non lo farà. Mi ha promesso che non lo avrebbe mai fatto. E tu accetterai? Dimmi di no. Fallo per me. -
-Ho già accettato.-
-Cosa?-
-Si.... ho già accettato. E poi..... l' azienda è solo per metà mia. Non farne un dramma.-
-Quella è l' azienda di famiglia e basta. Ti rendi conto?! -
-Tranquilla è in buone mani. -
-Non dovevi farlo.-
Uscii dal bagno e andai a sistemare le mie cose in borsa.
-Tesoro non portarmi il muso così. Sembrerà che non sono un buon fidanzato. E poi non ho fatto nulla di sbagliato. - mi aprì la porta e io uscii.
Quando entrammo nella sua auto aprii il porta ceneri per buttare la gomma e........un' orecchino.
Era ovvio..... mi tradiva..... ma fingevo di non accorgermene.
Non mi interessava di ciò che faceva.........un giorno mi ci sarei lasciata.......... e non mi ci sarei più rimessa ma dovevo avere un ottimo motivo per farlo e, ora che ha accettato di diventare socio di mio padre..... se lo dovessi mollare......i mie genitori me lo rinfaccerebbero a vita.
Vi immaginate lo scandalo che si sarebbe diffuso. "La figlia del più grande proprietario di aziende per attrezzature per cavalli lascia il fidanzato, socio del padre"?
Non potevo permettermelo. Se lo avrei incastrato, un giorno, a fare qualcosa di sbagliato..... lo avrei sicuramente mollato.
Richiusi il portacenere e partimmo. Il ristorante era molto carino, ben arredato e l' odore del buon cibo era così forte da far sorridere.
Ci sedemmo in una tavolo da due fuori. Si vedeva tutta New York. Era bellissima di notte.
-Ecco i menù.- disse una voce femminile.
Sorrisi e lo presi in mano. Lessi e per quanto le pietanze fossero invitanti.... non avevo molta fame e mi limitai ad ordinare un piatto di pasta integrale rossa e un bicchiere di vino con tiramisù e caffè.
Mike come al solito strafo' e ordinò più del suo fabbisogno.
Era inutile farlo ragionare.
Comunque quando la cena finì tornammo a casa e io mi tolsi i vestiti e mi infilai nel letto. Maik il era in salotto a vedere la partita.
Io presi in mano il giornale e sulla prima pagina c' era una fotografia in cui.... mio padre stringeva la mano a Mike .
Mi aveva nascosto addirittura il giornale.
Voltai la pagina per tutto il disgusto che provavo per mio padre .
Nella pagina seguente c' era un' immagine di uno stupendo cavallo nero. La razza era Frisone. L' avevo riconosciuta subito perché mio padre vende molta attrezzatura da carrozza ad allevatori di quella razza.
È da sempre stata la mia razza preferita.
Da bambina, di quella razza amavo molto la criniera e mia madre mi diceva per scherzare, quando le chiedevo perché l' avesse così mossa, che andassero ogni giorno dal parrucchiere.
Mi divertiva molto quando me lo diceva e poi sognavo che il mio principe azzurro mi venisse a prendere con uno di quei cavalli per portarmi nel suo castello a sposarci.
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