Ombre
Pensavo:
Prendete due esseri umani e metteteli col volto verso un muro, a pochi metri da esso.
Spegnete la luce ed accendete un faro che punti verso di loro, sulle loro schiene.
Immaginate la scena...
Due umani che guardano le loro ombre proiettate sul quel muro.
Ci siete? Avete focalizzato?
Bene.
Sono uguali, non ci sono differenze, sono due ombre e basta.
Ora prendete uno dei due, facciamo quello a destra, tanto per fare i precisi, e fatelo indietreggiare di qualche passo.
Succede che l'ombra di destra diventa più grande....sbaglio?
La distanza dal muro aumenta ma diminuisce la distanza dal faretto, questo cambia la grandezza dell'ombra....ma comunque resta un'ombra in ogni caso.
Pensavo a questo e mi sono detta, quei passi indietro sono uno dei problemi più grandi dell'umanità.
Ora vi spiego:
Bastano pochi passi indietro per distaccarsi da un altro essere umano, dallo stesso obbiettivo, magari, e sentirsi più grandi solo perché la nostra ombra sembra, appunto, più grande.
Gli umani si innalzano perché prendono le distanze da altri esseri umani, vedono le loro ombre più possenti e pensano di meritare qualcosa in più.
Pensano davvero di essere più possenti, come se quell'ombra rappresentasse la realtà dei fatti.
Regrediscono solo per sentirsi più importanti, più potenti e sono convinti di essere un passo avanti a qualcuno quando in realtà sono diversi passi indietro a tutti.
Non è sciocco?
Quell'ombra è solo un gioco di luci, un'illusione, una questione di prospettiva.
Se accendi la luce e spegni quel faro loro sono due esseri umani come lo erano prima e indipendentemente dalla luce, dalla posizione e dalla prospettiva...restano due ombre.
Siamo tutti uguali, la stessa "razza", finché non ci illudiamo di essere di più.
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