Capitolo 58
mi tremano le mani, le sento gelide e inermi, avverto un forte fruscio e un pesante odore di polvere da sparo...
<<Annabelleeeee!!>> Thomas mi chiama con urlo struggente,
apro gli occhi, sono a terra sopra di lui.
<<stai bene?>> chiede fissandomi negli occhi che sono a pochi centimetri dai miei
<< nnnon lo so >> dico balbettando
<<Annabelle tesoro>> la voce di mio padre irrompe nella stanza, mi aiuta ad alzarmi. Tom fa una smorfia di dolore ed io controllo che non abbia ferite da arma da fuoco, tiro un sospiro di sollievo e mi controllo anche io. Poi vengo completamente avvolta da un enorme giacca a doppio petto blu e dal l'abbraccio sincero di mio padre.
<< Annabelle, ho davvero temuto il peggio>> dice stringendo ancora di più.
Sono così contenta di vederlo che bacio le sue guance ripetutamente. Un orda di persone a cui prima non avevo fatto, richiama la mia attenzione. Riesco soltanto ad intravedere la testa di Robert, è supino, a faccia in giù e due agenti di polizia gli stanno sopra mentre un altro lo ammanetta, togliendogli la pistola che tiene ben salda in mano.
<<cos'è successo?pensavo che mi avesse colpito>>
<<stava per farlo piccola, ma io e la squadra di poliziotti siamo arrivati appena in tempo. Un agente lo ha colpito alle spalle proprio mentre premeva il grilletto. La pallotta è andata a finire nel muro>> alza gli occhi indicandomi il punto esatto <<è stata una mossa azzardata ma è andato tutto bene fortunatamente>>
Lo abbraccio di nuovo e piango di gioia. Mi accorgo che Un uomo in divisa da paramedico sta visitando Tom,
<<Come sta?>> Domando con ansia
<<dovremmo portarlo in ospedale, per fare degli accertamenti>> afferma aiutandolo ad alzarsi.
<<visiteremo anche lei signorina>>
Ci avviamo passando proprio davanti a Turner, ha le mani legate davanti i fianchi, le manette di acciaio stonano con il suo rolex d'oro e i bracciali costosi, <<toglietemi queste cose subito!!>> urla <<non avete capito chi sono!!>>
Lo fisso, è cosi meschino, spero che paghi per tutto il male che mi ha fatto. I nostri sguardi si incontrano, i suoi occhi sono pieni di odio e cattiveria,<<Annabelle non mi abbandonare>> dice <<ho fatto tutto questo per te!!!per noi, sei un'ingrata puttana>> lo portano via, mentre tutti gli ospiti dell'hotel lo fissono, sono fuori dalle camere, tutto quel frastuono deve averli svegliati...o forse è già giorno, non riesco nemmeno a quantificare quante ore siano passate e che ora sia; sbalorditi parlano fra loro, increduli, scioccati, qualcuno ha lo smartphone in mano, fanno video e foto...inquadrano anche me e mio padre, quei fotogrammi varranno un sacco di soldi. I giornalisti faranno a gara per averli.
Lo guardo andare via,Un poliziotto gli copre la testa, lui cammina dimesso, mi sembra così debole adesso.
<<andiamo Annabelle, l'ambulanza ci aspetta>> annuisco
<<non è colpa tua piccola>> afferma mio padre tenendomi per mano. Capisco che è già sera non appena usciamo dall'albergo.
Non può essere passato così tanto tempo.
<<hai sentito mamma? Alexander come sta?>>
<<stanno tutti bene, stai tranquilla>>
<<da quanto siamo qui?>>
<<quasi 24 ore>>afferma poi mi abbraccia di nuovo.
Tom è sdraiato sulla barella dell'autombulanza, non riesco bene a vedere cosa gli stiano facendo, sono tutti sopra di lui ed io mi sto davvero preoccupando. qualcuno controlla anche me, mi guarda e fa una strana espressione, poi mi passa qualcosa sul viso ed un batuffolo di cotone. <<tienilo pressato qui>> dice. io non ci faccio nemmeno caso. <<Tom>> dico cercando di trovare la sua mano in mezzo a tutta quella gente.
arriviamo in ospedale e io e Thomas veniamo divisi di nuovo, mentre io vorrei solo restare con lui.
<<sto bene>> dico al medico<< non ho nessun dolore, posso andare da lui>>
non è vero, ho un polso dolorante e sento un lato della mia faccia esplodere di calore e un formicolio al labbro. ma tutto sopportabile, mi sento un leone adesso.
<<signora, lo decido io se sta bene o meno, devo visitarla >>
<< sto benissimo, voglio andare da Tom>> balzo giu' dal lettino freddo
<<lei non andrà da nessuna parte, almeno non prima che io la abbia visitata e sistemato quella brutta ferita sul labbro >> mi blocca
<<ho una ferita sul labbro?>> dico a bassa voce come se stessi parlando più con me stessa che con lui,
il medico mi passa un piccolo specchietto, abbasso lo sguardo e vedo quel che resta del mio bel vestito pieno di sangue, anche la giacca di papà è macchiata.
afferro lo specchio e mi guardo, ho una ematoma di diversi colori su un lato della faccia, quello in cui mi ha colpito quel bastardo, il labbro ha una profonda ferita aperta e sanguinante proprio al centro.
<<mi scusi ma ho dovuto farlo, credo che lei non si sia nemmeno accorta in che stato è. mi spiace che si sia vista così e abbia visto la ferita, spero non sia spaventata adesso>>
<< no,ci sono abituata, non è la prima volta che Robert Turner mi combina così...mi creda ha fatto di peggio>> dico sdraiandomi sul lettino
<<adesso si rilassi, non le farò sentire dolore e stia tranquilla suo marito è in buone mani>> afferma mentre prepara l'occorrente.
<<tra 4giorni>> affermo con gioia<<cosa?>> chiede il medico
<< saremo marito e moglie>>
<<bene>>dice freddamente <<adesso tenga la bocca chiusa, le medico le labbra e poi andiamo a controllare che non ci sua nulla di rotto>>
<<facciamo in fretta allora>>
faccio un lungo sospiro<<cominci pure>> chiudo gli occhi e penso ad Alexander e a Tom.
Papà entra nella stanza <<tesoro come stai? >> faccio spallucce
<< stiamo aspettando i risultati delle radiografie. hai notizie di Tom?>> chiedo
<<si, stai tranquilla,gli hanno ricucito la pelle sopra il sopracciglio, stanno cercando di sistemare le 3costole lussate. non ha nulla di rotto o di grave, lo hanno controllato da cima a fondo>>
<<bene>> dico ringraziando dio
<<Annabelle, te la senti di rispondere alle domande degli agenti di polizia? io gli ho già raccontato tutto, ma vogliono parlare con te. Greg ha lasciato la sua deposizione e inoltre c'è anche Roy, te lo ricordi?>>
<< si quel tuo amico del FBI. sono pronta>> mi stringo nella giacca di mio padre e mi accingo a raccontare tutto il male che Robert mi ha fatto.
usciamo dall'ospedale da un'uscita secondaria, quella principale e piena zeppa di fotografi e giornalisti, è l'alba ed io e Tom non vediamo l'ora di tornare a casa da Alexander e dalle nostre famiglie
<<come ti senti?>>
<<indolenzito...esattamente come due minuti Gucci>> afferma Tom e poi mi sorride ed io non posso ricambiare .
entriamo in casa e troviamo tutti svegli ad aspettarci, Tania, Ben, mia madre e Jillian e c'è persino Frank. Corro verso la culla di Alexander, lo stringo forte al mio petto e lonbacio ripetutamente, poi vado ad abbracciare il resto della famiglia.
<<credo che questa cosa dell'aiutarti a lavare stia diventando un vizio>> dico mentre siamo dentro la doccia.
<<non è colpa mia se ho 3 costole lussate e ti assicuro che è più una tortura per me che per te>>
<<perché?>>chiedo accigliata
<<perché sei nuda di fronte a me e non riesco a muovere bene le braccia, non posso toccarti come vorrei>>
rido fortissimo e poi comincio a strusciarmi sul suo corpo, mi muovo sinuosamente e lui prova a baciarmi. << attento, non toccarmi le labbra>>
<<ah già ...>> ride << certo che siamo proprio ridotti male..non possiamo fare nulla>>
lo stuzzico con la scusa di insaponarlo.
<<parla per te>>
lo tocco e lo sento ansimare, la sua erezione cresce fra le mie mani, mi avvicino al suo orecchio e dico<<pare che lì sotto funzioni ancora tutto benissimo ...>>
<<mmm..si anche le tue mani...amore, continua>>
siamo davvero pazzi l'uno dell'altra...niente riesce a fermare l'alchimia che c'è fra noi.
mi bacia la spalla soddisfatto e rilassato <<non capisco come fai, ma riesci sempre a farmi eccitare, anche quando sono mezzo moribondo>> . è vero, fra me e Tom c'è sempre stata una fortissima attrazione sessuale...non so spiegarlo ma non riusciamo mai a stare nudi senza toccarci a vicenda, senza finire a fare l'amore.
usciamo dalla doccia e mi soffermo a guardarmi allo specchio << cosa hai Gucci?>> si avvicina anche lui ed io mi tocco il lato del volto, un unico enorme livido ed un gigante labbro violaceo, tumefatto .<<sei bellissima lo stesso >>dice ed io lo fisso dallo specchio. anche lui non è in forma, i suoi lividi invece sono sparsi su tutta la faccia, ha un grande cerotto sul sopracciglio e anche il suo labbro è gonfio, non tanto quanto il mio, ma..come quello di uno che è stato picchiato a sangue per un intera giornata...è un miracolo che sia integro e che se la sia cavata con poco, poteva andare peggio, mi giro, lo abbraccio mettendoci troppo enfasi<<ahhhia>>
<<scusa, avevo dimenticato delle costole>> poi scoppio a piangere..
<<piccola...siamo a casa adesso>> mi consola. alzo lo sguardo e fisso quei stupendi occhi macchiati, che mi incantano sempre. <<scusa Thomas, ho davvero reso la tua vita un inferno; da quando mi hai conosciuto ti ho solo messo nei guai. forse era meglio che non mi avessi mai incontrata>> dico tutto d'un fiato.
fa un sorriso sghembo<<non è vero....oh si che lo è. da quando sto con te ho rischiato di morire diverse volte...
ma grazie a te la mia vita ha un senso;tu e quel nanetto siete la mia gioia. mi dai ogni giorno amore e felicità, sei speciale Gucci>>
<< non è vero>> dico
<<mi hai persino reso padre, cosa che ritenevo impossibile. Ti amo Annabelle e incontrarti è stata la cosa migliore della mia vita>>
mi sciolgo..quest'uomo mi ha letteralmente fatto perdere la testa, vorrei baciarlo ed abbracciarlo ma sarebbe doloroso per entrambi.
<<oh Tom, Ti amo da impazzire >> affermo veramente commossa
<<potrei dire questo al matrimonio>>dice,
è da una settimana che tenta di scrivere le sue promesse, strappando decine di fogli.
<<già...il matrimonio>>dico guardandomi di nuovo allo specchio
<<siamo orribili, guardaci. io sarò la sposa più brutta del mondo con questo ematoma enorme >> Thomas si rattrista ed il suo volto cambia espressione.
<<non è vero, sei sempre bella>>
<<si, guarda che labbra giganti ho, sono uno mostro, sembrerò la sposa di Frankstein>>
<<in effetti la mia faccia tra qualche ora diventerà verde, per via dei lividi. quindi, la mia sposa dovrà per forza essere....Mmm come dire ...diversamente bella>> ride e mi fa girare per non guardarmi più allo specchio
<<stronzo!!!vorrei davvero darti un pugno adesso>>
<<non ho mica detto brutta, o mostro ma "diversamente bella" e non credi che ne abbia già ricevuti abbastanza >>
<<guarda il mio labbro>>
allungo il collo verso di lui e lo guardo negli occhi con la faccia triste,
mi fissa per qualche minuto con i suoi occhioni incantevoli , mi piace quando mi guarda così <<quanto sei bella!!>> bacia la mia guancia sana.
<<potremmo dire che hai fatto qualche punturina di botulino in più o che hai esagerato con la chirurgia plastica, come tutte le donne ricche e famose, in fondo lo sei anche tu...>>
rido<<stupido!! e vedi di non farmi ridere..ahia , ahia>> metto una mano sul labbro come se volessi fermare la risata
<< anche a me fa male tutto quando rido>> si sdraia lentamente sul letto e a scatti
<<sembri un novantenne>>lo canzono
<<e tu miss chirurgia plastica>> amo la sua risata
<<vai a prendere Alexander e infiliamoci dentro il nostro lettone>> mi ordina con dolcezza
<<agli ordini capofamiglia >> dico mettendo una mano sulla fronte a mó di soldato
poi dice quella solita frase incomprensile,che pronuncia velocemente e modificandosi la voce, non ho mai capito cosa dica di preciso ma io sento un mix fra le parole "siamo" e "diamo" e talvolta anche "miao".
...e...anche questa volta devo trattenere una risata.
<<un ti amo normale mai, vero Tom?>>
<<no>>afferma compiaciuto e divertito <<adesso vai>> mi caccia con la mano e poi mi strizza un occhio.
credo che dovrò rassegnarmi a ridere nonostante il dolore.
<<tesoro, come stai?>> chiede mamma mentre papà tiene mio figlio in braccio.
<<meglio>>
mi avvicino al piccolo che ha appena finito un intero biberon. abbraccio mio padre, mi sembra così bello e forte con quella camicia un po' stroppiciata, il mio eroe.
mi mette Alexander fra le braccia, lo bacio sulla tesolina, non vedevo l'ora di farlo.
<<andate a dormire , pure voi siete distrutti>> mi rivolgo anche ai genitori di Thomas.
<<possiamo tenerlo noi mentre voi vi riposate>> dice Jillian
Tom esce dalla stanza muovendosi un po' goffamente. mio figlio emette dei versi e sorride, con quelle fossettine identiche a suo padre, è uguale in tutto e per tutto..poi allunga le braccine verso di lui
<<tesoro, papà non può prenderti>>gli sussurro e lui sembra capirmi, sorride di nuovo...questo bambino è una benedizione del cielo
<< non è necessario mamma, l'unica cosa che desidero in questo momento è andare a letto con loro>> afferma con dolcezza Tom
<<è giusto tesoro>> suo madre lo bacia sulla guancia prima di uscire.
salutiamo tutti e mia madre ci guarda con un espressione felice. il suo viso è stanco e mi sembra che sia invecchiata tutto d'un tratto. <<ti chiamo dopo>> dice, bacia il nipotino ed io con l'unica mano libera le blocco il polso , attirandola a me. la abbraccio respirando il suo odore, lei mi stringe ancora più forte.
<<ti voglio bene bambina mia>> afferma asciugandosi le lacrime, per poi andare via.
ci infiliamo dentro un enorme piumone arancione, come se ci trovassimo in Alaska e non ad Orlando, abbiamo entrambi freddo.
Posiziono Alexander al centro e lo guardiamo con amore e devozione, coccolandolo come solo due genitori sanno fare. siamo innamorati di lui.
<<vi amo>> dico con commozione.
<<anche io, siete la cosa più preziosa che ho>> dice giocando con in piedini cicciottelli di Alexander.
anche la mia cucciolotta Kiky è contenta di vederci, la sento arrivare dalla stanza di Tania, salta sul letto e si posizionando ai nostri piedi.
<<adesso siamo al completo>> afferma Tom baciandomi la mano e disegnando sul polso il segno dell'infinito
Andiamo a dormire mentre tutto il mondo si sveglia con la notizia shock dell'arresto del figlio del Presidente degli Stati Uniti d'America.
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