Capitolo 51
Guardo il mio orologio da polso sul comodino, le 4:55 .
Sono distrutta Tom si è svegliato nel cuore della notte, era agitato, sudava e tremava come una foglia, non ho mai visto nessuno avere il tremito così forte, ero spaventata e non so ho saputo fare altro che tenerlo stretto tra le mie braccia, finché, pochi minuti fa si è addormentato. Mi giro a controllarlo e poi piango in silenzio e al buio, chissà cosa gli hanno dato quei bastardi, ma giuro su me stessa che la pagheranno!!!
Sembrava un drogato in presa ad una crisi di astinenza.
Lo sento muovere, asciugo le lacrime con il dorso della mano e lo abbraccio, cercando il calore del suo corpo. Nonostante tutto, averlo accanto a me, sentire il suo respiro e la sua pelle a contatto con la mia mi da sollievo e gioia.
Chiudo gli occhi, appoggio la mia testa sul suo petto e cerco di dormire anche io qualche ora. Faccio colazione e cerco di far mangiare un pó Tom, chiamo Jillian, chiedo di Alexander e fingo di avere preso la febbre. Odio mentirle e attendo con ansia il dottore che visiterà Thomas, lo vedo ancora debole e assente, non parla, non interagisce, non risponde a nessuno stimolo, sembra un vegetale, o che viva in un mondo tutto suo.
Il dottore ha prescritto a Tom degli integratori e dei calmanti naturali se dovesse di nuovo avere degli attacchi,dovrei farlo bere tanto e magari farlo camminare un po', ma è così debole che non riesce ad alzarsi dal letto.
<<è presto allarmarci adesso, signorina Mckenzie, lasciamogli un paio di giorni per riprendersi e riabituarsi,se non dovesse fare miglioramenti cercheremo di trovare un'altra soluzione>> faccio un sospiro di sollievo, ringrazio il dottore e vado a controllare Tom, gli ho acceso la tv e mi infilo dentro la doccia, faccio scorrere l'acqua calda su di me, cercando di rilassarmi e tranquillizzarmi, cosa non semplice.
La giornata scorre così, io gli parlo mentre lui si limita a guardarmi, è rimasto sveglio per tutto il giorno ma senza interagire con me. Spengo la luce, <<andiamo a dormire amore,sono troppo stanca, domani conoscerai tuo figlio e rivedrai la tua famiglia, saranno così felici!>>
Lo bacio,lo aiuto a sdraiarsi e mi accoccolo a lui. Sospiro, cerco un modo per dire ai suoi che Thomas é vivo...senza fargli venire un colpo al cuore.
mi sveglio di buon umore, dopo tutto Tom è vivo , inoltre ha dormito tranquillamente, nessuna crisi. <<buongiorno mio tesoro>>dico sorridendo, aprendo la tenda e facendo entrare la luce del sole
<<colazione a letto anche oggi, ma non prenderci l'abitudine>> metto le mie mani fra le sue, per tagliare il bacon e le uova e poi accendo la tv, <<che noia questi canali sportivi>>cambio programma, metto un tv dove passano dei video musicali.
<<apri la bocca!Sembri tanto Alexander>> rido, <<ma almeno tu non sputi il cibo>>.
Poi lo faccio bere, le sue mani tremano ancora un po' così mi rovescia addosso il contenuto sul seno.
<<cavolo, Tom guarda come mi hai ridotta>> sorriso
I suoi occhi si illuminano, mi sembrano più vispi oggi, ma forse sono io a vederli così.
Poggio il vassoio sul tavolo, torno da lui e lo bacio in bocca, <<ti amo>>dico stringendogli le guancie con entrambe le mani, proprio quando sento la canzone di Meghan Trainor, '' All about that bass'', adoro il ritmo, mi mette allegria e comincio a ballare e ad imitare la cantante e il ciccione di colore che si vede nel video. Faccio movimenti strani, sculetto e ancheggio in modo ridicolo tutt'altro che sexy, canto e ballo tenendo il telecomando della tv come se fosse un microfono.
Lo indico poco prima di fare un giro su me stessa,
mi sembra persino che stia per scoppiare in una risata, ma poi abbassa il capo e lo sento tossire.
Rido istericamente, vorrei riavere il mio Tom.
<<vieni amore, ti serve una bella doccia>> lo tiro giù dal letto mentre la canzone volge al termine, non cammina, così lo spingo energicamente per la schiena, sembra una roccia, giro per metterti davanti a lui e lo tiro per un braccio, non si muove, così punto i piedi saldamente a terra e lo tiro di nuovo, questa volta con due mani e mettendoci tutta la forza, ma cadiamo rovinosamente a terra.
Sono schiacciata dal suo corpo, la sua testa è fra i miei seni e mi comprime la cassa toracica << mi...ssstaiii bbbloccando il re...spiro>> dico con affanno
. Ho addosso a peso morto un uomo di circa 80kili e alto 1,88.
ridacchio perché il suo alito caldo mi fa il solletico e perché la situazione è tragicomica. Lo sposto finalmente e poi lo trascino in bagno dalle braccia, senza farlo rialzare come se stessi portando un enorme sacco. Rido ancora e poi mi butto a terra anche io per la fatica e per riprendere fiato.
Gli sfilo la maglia bianca a maniche corte e i boxer . <<dai Tom, collabora,>>
Do una pacca sulla sua coscia, <<mi sto spezzando la schiena>> dico addolorata massaggiandola.
Finalmente lo vedo muoversi, seppur lentamente Alza una gamba e poi l'altra <<bravo amore>>batto le mani.. È gia qualcosa, lo infilo dentro, alzo la manovella e vado a prendere lo shampoo che ho dimenticato nell'altra stanza, intanto sento l'acqua scorrere. Spero che nel frattempo si sia cominciato a lavare, ritorno ma lo trovo fermo, girato a fissare il muro. << cazzo, Tom, datti una mossa>> ,
È inerme, impassibile.
<<ok, ho capito, ti aiuto>>chiudo l'acqua ed entro dentro con la mia sottanina rossa di seta. Un po' arrabbiata, prendo la sua mano e verso il bagno schiuma ,<< fai così>> lo accompagno con la mia, come se lo stessi accarezzando.
tolgo la mano <<daiii!!>> dico un po' arrabbiata, perché anche lui si ferma, portando le braccia lungo i suoi fianchi perfetti. <<uff>> sbuffo, ci riprovo per l'ennesima volta. << su Tom>> niente.
<<ok, ho capito, devo fare io>>
metto lo shampoo sui suoi capelli biondi e morbidi e strofino , <<tranquillo, non c'è maionese questa volta>>
Rido ricordando l'episodio.
<<potrei farti qualsiasi scherzo in questo momento>> dico sorridendo, cercando qualcosa di davvero cattivo da fare , ma poi penso che non ci troverei divertimento se non posso vedere la sua reazione.
Parto dalla schiena, con movimenti circolari ed energici, che man mano si fanno lenti e pieni di desiderio......tutto sommato ...non è poi così spiacevole lavarlo...
Riduco la distanza fra noi, tocco i pettorali e gli addominali ancora muscolosi, indugiando un po'. Gli strizzo una natica, <<però non male>> rido.
Lo Accarezzo con dolcezza, lo lavo con dedizione e amore, lo abbbraccio forte.
Mi metto sulle punte, lo bacio in bocca e lascio una scia di morsi sul suo collo, lo lecco, lo annuso, quanto mi è mancato l'odore della sua pelle che mi fa letteralmente impazzire, non so spiegarlo a parole ma è un odore acre e dolce allo stesso tempo,
speziato, agrumato, tremendamente sensuale, il mio afrodisiaco naturale.
Lui Chiude gli occhi, mentre gli sussurando parole dolci all' orecchio, gli parlo con calma e con voce suadente.....poi ricordo che sono qui per lavarlo e non per fare altro...purtroppo!!!
Mi giro e
prendo altro bagnoschiuma, quando sento le sue mani calde appoggiarsi alle mie spalle, sorrido, forse sono riuscita a svegliarlo un po'...ma mi rattristo subito, quando lo vedo fissare in basso, sarà stato un riflesso incondizionato, magari avrà dei capogiri.
Continuo ad accarezzare e lavare quello splendido corpo,
Sospiro, lo fisso negli occhi, stupendi e magnetici da togliere il fiato.
Mi appresto ad aprire il rubinetto, che è proprio dietro la sua schiena, così sono costretta a riavvicinarmi a lui, siamo appiccicati, accarezzo ancora una volta i suoi pettorali, gli bacio il collo, vicino l'orecchio, mi struscio a lui ed apro l'acqua,cercando di allontanarmi subito per non bagnare anche a me.
Ma lui mi trattiene, tenendomi ancora per le spalle, vedo quel sorrisetto sghembo e irriverente che conosco così bene, nascere sulle sue labbra piene, e il suo sopracciglio alzarsi.
Con movimenti veloci delle dita abbassa le spalline della mia sottana di seta e la fa cadere ai miei piedi, resto solo con gli slip di pizzo. Poi riduce la già minima distanza fra noi, appoggia la sua bocca al mio collo e afferra a mani piene i miei seni, giocando con i capezzoli già inturgiditi. Chiudo gli occhi godendomi quella sensazione che non provavo da tempo, poi si avventa sulla mia bocca, come se fosse un avvoltoio ed io la sua preda. Sento la sua eccitazione crescere, mentre le sue dita esplorano il mio corpo, infila una mano dentro i miei slip e muove le dita esperte dentro di me, eccitandomi sempre di più, adesso sono io a non avere il controllo del mio corpo.
Sento un crak e capisco che ha appena strappato le mie costose mutandine, poi mi penetra con decisione.
I nostri corpi si muovono insieme, si completano, si fondono, si incastrano perfettamente come tessere di un mosaico.
Ancora ansimanti ci teniamo stretti in un lungo abbraccio che significa più di mille parole ed io mi emoziono, lasciando cadere qualche lacrima sulla sua spalla.
Sono così felice...Siamo di nuovo insieme!!
. <<ti amo>> mi sussurra con voce roca.
lo bacio istintivamente, poi rifletto e lo allontano un po' <<brutto stronzo, pezzo di merda da quanto tempo fingi?>>
e gli salto addosso, accavallando le gambe sui suoi fianchi. Ride a pieni polmoni e provo un indescrivibile gioia nel sentire di nuovo quella contagiante risata, che tanto amo e bacio diverse volte e in diversi punti la sua faccia.
<<non ci vediamo da mesi, mi credevi morto e le prime parole che mi dici sono brutto stronzo>>
<<hai dimenticato pezzo di merda!>> dico con orgoglio
<<non sai quanto mi sono divertito questa mattina, non mi sono mai sforzato tanto per non ridere, eri davvero buffa>>mi bacia sul petto ed esce dalla doccia tenendomi ancora in braccio.
<<io non ho parole, stavi già bene questa mattina e non hai detto nulla>>metto il broncio
<<adoro vedere la mia Gucci imbronciata e comunque pensavo lo avessi capito da sola, dato che stanotte mi sono alzato per andare in bagno e per mangiare qualcosa e quando sono tornato ti ho stretto a me, baciato più volte e accarezzato i tuoi capelli per ore>>
<< Tom, io non mi sono accorta di nulla.. Sai la gente di notte dorme ed io ero distrutta.>>
<<io pensavo che tu lo sapessi ma quando hai cominciato a tagliarmi il cibo, ho deciso che avrei potuto godermi un altro po' di attenzioni >>
Mi appoggia delicatamente sul letto, poi mi guarda <<sei bellissima mia piccola Gucci>>
Strizza un occhio, <<ma balli malissimo>>
Rido pensando alla mia performance<< quindi mi hai preso in giro per tutta la mattinata, mi hai rovesciato il succo di ananas sulla vestaglia, mi sei caduto addosso e ti sei fatto trascinare in bagno come un sacco di patate>> dico tra le risate <<tu sei davvero pazzo!!>>
<< si, amore, sono pazzo di te!!>> mi fissa ancora per un po' e poi si china a baciarmi il seno, risalendo piano piano verso la bocca.
<<è meglio che ti rivesti, altrimenti non usciamo più da questa camera>>
<<allora smettila di baciarmi e spostati>> lo spingo via
<<non vedo l'ora di conoscere mio figlio e rivedere la mia famiglia>>
Metto i jeans mentre lui è ancora sdraiato e nudo , << Tom, non perdere tempo>> mi guardo allo specchio e faccio uno chignon per niente perfetto con i capelli ancora umidi, lasciando qualche ciocca libera.
<< amore>> quanto adoro sentirglielo dire.
<<dai pigrone>>
<<amore>>
<<mmm>> grugnisco
<< se non vuoi che esca così, devi darmi qualcosa da mettere>>
Porto una mano sulla fronte, non ci avevo pensato<<giusto>>
Cerco qualcosa tra le buste
<<mamma, ti ha comprato tutto>>
<<mamma?>>
<<si, i miei genitori sono di là>>
Mi fissa interrogativo<<i tuoi genitori sono qui, ed io ha appena fatto sesso con la figlia, e questa notte ho girato per tutto l'appartamento in slip?>>
Rido <<si, hai davvero mangiato?Ti avevo già fatto ingozzare io>>
<< si, per fortuna c'era qualcosa sotto quella campana in acciaio che era sul tavolo>>
<<cloche>>dico
<<cosa?>>chiede
<<si chiama così....lascia stare>>faccio un gesto con la mano
<<dimmi perché i tuoi sono qui?>>
<<mi sono stati molto vicini in questi mesi e le cose tra noi sembrano essere migliorate. Mamma mi ha persino aiutato a farti uscire dal centro e a dirla tutta non so se ci sarei riuscita se non ci fosse stata lei>>Sorpreso chiede <<di quanto migliorate?>>
<<anni luce>>
Si veste mentre io Comincio a raccontargli tutto, del mia esperienza in ospedale, del risveglio traumatico, della gioia che ho provato la prima volta che ho tenuto Alexander in braccio, della sofferenza per la sua presunta morta, delle pillole che mi hanno dato, delle minaccie di Robert, del rapporto con i miei e della fuga dal centro che a quanto pare non sembra ricordare.
<<Gucci, spiegami anche perché mai ho questo stupido taglio di capelli?>> dice riflettendosi nello specchio del bagno, cercando inutilmente di sistemarli
Ridacchio dall'altra stanza senza dire che sono stata io
. << sembra che me li abbia tagliati un cieco e senza mani>>la sua testa sbuca dalla porta mentre io rido
<<ehi, non offendere il lavoro degli altri!!!>> gli punto il dito contro
<<è un taglio all'ultima moda. Cosa ne sai tu che sei stato isolato dal mondo per 8mesi>>
Più tardi in macchina seduto nel sedile posteriore insieme a me, Sembra irrequieto e distratto, <<a che pensi?>> dico
<<a nulla>>
<<non ti credo, ti conosco>> gli sposto una ciocca di capelli che gli ricade sugli occhi<<
Odio stare dietro,avrei potuto guidare io>> mi sussurra
<<Tom, ti sei appena ripreso e papà è più tranquillo quando a guidare è lui, si fida solo di Ronny, il suo autista>>
Tom rotea gli occhi e guarda fuori dal finestrino.
<<sto pensando a come farla pagare a quel viscido verme di Robert, vorrei tanto rompergli i denti, il cranio e torturarlo in svariati modi e ..>> Lo interrompo, non voglio che si agiti<<calmati Tom>> gli bacio la mano, <<non pensiamoci adesso>>
Gli sorrido<<pensa che tra qualche ora potrai abbracciare il nostro nanetto e la tua famiglia>>
Ci chiede di parlargli di Alexander, è così felice che io gli abbia dato questo nome.
Vuole sapere tutto, cosa mangia, quanto pesa e quanto è lungo, gli mostro delle foto<< mmm..credi davvero che mi somigli?>>chiede con gli occhi che luccicano
Annuisco
<<magari dalle fotografie non sembra, ma ti assicuro Thomas che ti stupirai non appena lo vedrai>>afferma mamma.
Anche papà si inserisce nel discorso, gli racconta di tutte le notti passate ad addormentare Alexander, di quanto sia furbetto e vivace.
mi rilasso sentendoli parlare e ridere tutti insieme.
Sospira guardando la casa dove è cresciuto << amore sei sicuro che sia una buona idea?>>
Chiedo ancora un po' perplessa.
Tom ha deciso di non dire nulla e di entrare a sorpresa.
Ha voluto solo che dicessi che volevo far conoscere mio padre a tutta la famiglia e che avrei portato una persona.
<<si, non voglio lacrime ma sorrisi e risate >> dice deciso sfregandosi le mani e sorridendo felice.
<< pregherò affinché non venga un infarto a nessuno>>dice mamma
Io e miei genitori entriamo mentre Tom resta in auto...a volte è peggio di una ragazzino.
Veniamo accolti da Frank e da nonna Rosalyn che per l'occasione sfoggia un abito più luccicante del solito, fa persino male agli occhi guardarla per troppo tempo, sorrido pensando ai commenti che Tom farà non appena la vedrà con questo vestito. Mi guardo intorno, la casa è più pulita e in ordine del solito, ci sono più tappeti e suppellettili di quanto ne ricordassi, la tavola è imbandita con il servizio "buono" e tutta la famiglia Davis messa in riga dal sergente Jillian pronti a stringere la mano al Senatore McKenzie... Tutti eleganti
Saluto Shila e Stuart che tiene in braccio il mio piccolino, quanto mi è mancato!! non lo vedo da tre giorni e mi sembra già più alto.
Lo bacio e lo porgo a mio padre che non vedeva l'ora di tenerlo fra le sue braccia
<<bene,>> dico a voce alta, per attirare l'attenzione, interrompendo le discussioni fra mio padre e i genitori di Thomas<<sono felice che vi siate finalmente incontrati e sono sicura che tutti voi ricorderete questo giorno per sempre>> mi sudano le mani, guardo le loro facce dubbiose mentre cerco qualcosa da dire <<è meglio che vi sediate e forse è meglio prendere dell' acqua>> mi giro e afferro la caraffa dal tavolo posizionandola vicino a me<<meglio averla a portata di mano>> mi rivolgo a mamma che annuisce sorridendo
<< Jillian, siediti ti prego>>la esorto ad accomodarsi in poltrona
<< ti avevo detto di aggiungere un posto a tavola, perché avrei portato una persona speciale che tutti noi amiamo...moltoo specialee>>,dico ripetendo l'ultima parola a voce ancora più alta, era la parola che avevamo concordato per fargli capire che sarebbe dovuto entrare.
mi giro ma Tom non c'è. Poi noto, sopra il camino una enorme cornice con la sua faccia e alcune candeline profumate accese tutte intorno,
quando la hanno messa?!
<<oh Dio, forse è meglio che queste le togliamo>> spengo tutto con un soffio <<è anche questa 》giro la foto verso il muro mentre tutti si guardano l'un l'altro, staranno pensando che io sia andata fuori di testa
<<Annabelle>> Stuart rompe il silenzio << cosa stai facendo ? Perché stai togliendo la fotografia di mio fratello?>>afferma un po' arrabbiato, togliendomela dalle mani per posizionarla al suo posto
<<si, ehmm>> mi giro ancora una volta. Ma dove diavolo si è cacciato Tom !?!
Ok, basta lo dico<< tuo fratello non era su quella macchina, al momento dell'incidente>>dico mentre tolgo di nuovo l'immagine di Tom...
. << cosa?>>
Resto in silenzio aspettando che entri da quella benedetta porta. Non so più cosa dire o fare.
perché il mio cervello mi abbandona sempre proprio quando ho più bisogno di lui?!?
<<Tom è vivo!!!>> urlo tutto d'un fiato.
Sgrana gli occhi e si gira verso la sua famiglia che resta allibita. Jillian ha una mano sulla bocca, Frank si siede come un'automa tenendo una mano sul petto e nonna Rosalyn, si dirige verso la credenza dei liquori, facendo tintinnare i bicchieri di vetro.
Shila si avvicina al marito, tenendo Felicity per mano che gioca con un peluche.
Lascio la stanza per cercare Tom, lo trovo sulle scale intento a mettersi un lenzuolo bianco addosso.
<<dove diavolo ti sei cacciato? Mi hai fatto fare la figura della stupida>>
<<mi sono dovuto arrampicare per arrivare fino alla finestra e prendere questo >> se lo mette addosso, mentre io rido
<<Tom, stai scherzando,vero?>>
<<no. dammi una mano Gucci>>
<< o sei davvero pazzo o hai ancora della droga in corpo!! non puoi presentarti così,sono già abbastanza scossi. Scendi giù idiota!!>>
Gli strappo via quello stupido lenzuolo e lo tiro per la mano. <<tu non sei normale!>> dico ridendo mentre lui si avvicina per baciarmi
<<lo so. Ma sarebbe stato divertente, no? Odio le scene piene di lacrime, sono vivo e non voglio che piangano ancora>>
Dice scendendo le scale ed entrando nel salotto tenendomi per mano
. <<Ta daaaaa>> allarga le braccia, e si
Inginocchia di fronte a sua madre.
Io scuoto la testa, il mio uomo è più matto di quello che pensavo.
Poi mi sposto per far spazio alla sua famiglia, lo circondano tutti insieme in un unico abbraccio.
Mi avvicino ai miei, che mi sorridono, prendo Alexander che porge le mani verso di me, lo tengo mettendo una mano fra le sue gambine e lui dondola felicemente i piedini nudi e cicciottelli.
<<quello è il tuo papà>>indico Tom che tiene ancora stretta sua madre.
Alexander emette un vocalizzo strano che non ho mai sentito prima. Lo ripete di nuovo ma a voce più alta, come se volesse chiamarlo. Thomas si gira di scatto e si avvicina a noi. Si china, lo guarda e poi mi fissa incredulo, felice, sorpreso, con una luce negli occhi già lucidi. Poi torna a guardarlo mentre Alexander avvicina una delle sue manine grassoccie al suo volto, <<prendilo in braccio>> dico
<<io...io,nnnon so come prenderlo, mi tremano le mani>>dice con voce spezzata mentre tutti ridiamo
<<tieni>> dico, glielo appoggio sulla spalla<<così>>
Li guardo e piango di felicità, esattamente come Tom.
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