Capitolo 44

<< non puoi restare un altro po' con me ?>> chiedo a Tom mentre lo osservo rivestirsi, non posso fare a meno di guardare il suo fisico scolpito, abbiamo appena finito di fare l'amore ma vorrei ancora baciarlo e tenerlo stretto a me.
<< mi spiace piccola,devo proprio andare>>
<<sei bellissima>> guarda il mio corpo nudo.
Sistemo meglio le lenzuola per corpirmi e poi metto le braccia conserte e il broncio capriccioso tipico dei bambini.
Sorride e wow....quanto amo il suo sorriso,con quelle piccole fossettine al lati della bocca.
Si avvicina, i nostri occhi si sbranano a vicenda per qualche secondo, <<ti amo Gucci,non dimenticarlo mai!!>> dice all'improvviso con lo sguardo serio. <<lo so amore>>affermo tra le sue labbra dopo avergli morso la guancia. Mi scompiglia i capelli con una mano, accarezza il mio volto con delicatezza, disegna il simbolo dell'infintito e poi si alza dal letto, << adesso alzati...non credi di essere stata troppo tempo a letto?>> dice prima di andare via e regalarmi un altro dei suoi splendidi sorrisi, mentre gli lancio un bacio con la mano,lui mi strizza l'occhio.
Non capisco, cosa voglia dire con quella frase.
Caccio la testa sotto al cuscino proprio quando sento un dolore persistente alle tempie, tanto da togliermi il fiato,respiro a fatica,il dolore si fa man mano più pressante,sembra che la testa mi stia esplodendo. Mi muovo, sbatto le palpebre continuamente perché una luce mi acceca gli occhi. Cos'è questo rumore?mi chiedo sentendo diversi e ripetuti "bip" che aumentano sempre di più,...sempre più forti.
Sento freddo e cimincio a tremare, Mi sforzo a tenere gli occhi aperti nonostante quella maledetta luce bianca, sbatto le palpebre,mi guardo intorno, vedo solo delle pareti bianche e insulse, questa non è la nostra stanza! Non ci sono le nostre foto sulle pareti.
Dove sono? Dico a voce bassissima tra me e me. Io ero a casa mia fino a qualche secondo fa,cosa ci faccio qui? Mi volto leggermente e vedo un monitor,uno di quelli che si vedono in ospedale. Poi ricordo,vorrei toccare il ventre , ma la mia mano non si muove. Sento scendere delle lacrime calde, una signora bruna mi toglie i capelli dal volto e mi sorride con calore, <<tranquilla>>mi rassicura. Poi la sento chiacchierare con qualcuno<<dottor Kowart,si è appena svegliata>> .
Altre persone entrano insieme a lui e tutti si danno un gran da fare,armeggiano con degli aggeggi strani e si muovono freneticamente intorno a me.
Riesco finalmente a toccarmi il ventre,ma non mi sembra così pronunciato come prima,vorrei alzare la testa per dare un'occhiata  ma non riesco, il naso mi prude,ho la gola secca e capisco di aver uno di quei tubicini per respirare . <<che mi è successo?>>chiedo ma la mia voce è quasi impercettibile anche per me.
Raccolgo le forze e cerco di strapparmi tutto ciò che mi impedisce di muovermi,compresa la flebo che ho attaccata all'altro braccio. <<che mi è successo?>>ripeto a voce più alta mentre gli infermieri cercano di calmarmi.
Il cuore batte a mille, <<stai calma zuccherino>>dice la donna accanto a me,<<lascia che il dottore faccia il suo lavoro e poi ti spiegheremo tutto>>
<<no,>>dico <<io  voglio saperlo adesso,voglio alzarmi da qui. Dove sono?dove è il mio bambino?>>piango di nuovo<<dov'è Tom?>> continuo a chiedere singhiozzando .
Mi agito e comincio a muovere gli arti in maniera convulsa. Delle braccia forti mi fermano e all'improvviso non sento più nulla.
Apro gli occhi, e respiro profondamente, sento caldo mi scopro e vedo il soffitto giallo, non sento nessun rumore,devono avermi spostato,mi giro e sento la presenza di qualcuno accanto a me. Mi volto e incontro uno sguardo, <<Annabelle!>>,
<<che ci faccio qui?come sta il mio bambino?>>
Non risponde
<<mamma!!!>>urlo
Cerco nella stanza ma non vedo nessun'altro.<<Tom>>chiamo ripetutamente.
<<chiama Tom?>>sono certa che sia qui fuori da qualche parte.
~<<Annabelle>>mi accarezza la fronte,
<<il mio bambino???>>chiedo nervosamente,non vedo nessuna culla nella stanza.
<<calmati,adesso riposa>>
<<non voglio riposare!!voglio che tu mi dica del mio bambino>> urlo con la voce tremante
mi fissa sbarrando gli occhi<<è morto?>>dico spaventata, tra le lacrime
Respira profondamente,tenendo lo sguardo a terra ed io mi agito ancora di più ,mi sollevo un altro po' dal letto e poi la scuoto energicamente . Lei fa un lieve cenno con la testa, <<è un no?parla cazzo>>chiedo urlando ancora <<è vivo,sta bene adesso,è piccolo ma è un neonato forte>> sorride lievemente
<<voglio vederlo subito>>dico
<<perché non è qui con me?>> le chiedo e vedo il suo sorriso spegnersi velocemente
<< e dove diavolo è Tom?>>
poi mi tranquillizzo un po' ,sarà da qualche parte a coccolarsi suo figlio... immagino di vederlo mentre con quelle sue forti braccia  tiene un minuscolo fagotto.
Vedendo che mia madre ignora le mie domande,mi alzo ma le gambe non sono tremolanti e deboli,<<dove vai Annabelle?non puoi ancora alzarti>>
<<vado da Tom,dalla mia famiglia>>dico fiera
Lei mi viene incontro ed io mi divincolo dalla sua presa<<Annabelle, ti prego, calmati>>
<<come posso calmarmi,non so nulla e tu non hai risposto a nessuna delle mie domande>>
La sfido con gli occhi e i suoi sono lucidi
<<ci sono state delle complicanze, tante Annabelle,>>poggia un fazzolettino ricamato sul naso,<<è un miracolo che tu e il bambino stiate bene>> i miei polmoni prendono una grossa boccata di ossigeno. È un sollievo sapere che il mio piccolino stia bene.
<< portami da lui,sono impaziente di vederlo. È voglio abbracciare il mio Tom>>dico,pensando a quanto possa aver sofferto.
<<dove siamo?>>chiedo non sentendo alcun rumore provenire da fuori.<<siamo a Washington, alla clinica Fischer. Tuo padre ha smosso mari e monti per portarti qui in tempo,per salvare te e il bambino>>
<<grazie,>>dico<<io e Tom vi siamo grati,ma voglio vederli entrambi adesso.sto bene mamma>>la abbraccio mentre lei continua a piangere,so che mi hanno fatto soffrire ma in questo momento non mi importa nulla del passato.
<<Annabelle,tesoro,il piccolo è casa,Tata Rita si sta prendendo cura di lui. Ti ho già detto che è un bambino forte>>
<< sta bene? È bello?quanto pesa?e ...>> chiedo con ansia, sparando a raffica tutte le domande che mi vengono in mente, poi mi fermo a pensare <<che giorno è nato?>>
Sorride dolcemente<<è bellissimo, prende peso ogni giorno che passa,ha un gran appetito sai!>>
<<come suo padre>>dico ridendo
<<da quanto sono qui?>>
<<quasi un mese tesoro>>
<<mio figlio ha un mese?>>chiedo e lei annuisce ed io mi rattristo,ho perso il suo primo mese di vita, non sono stata con lui, proprio quando aveva più bisogno
<<sei stata in coma farmacologico per tutto il tempo, è stato terribile Annabelle,un mese orribile>>le tengo la mano.
<<dai mamma,adesso sono qui,il peggio è passato>>
<<mi presti il tuo cellulare?>> chiedo togliendolo dalla tasca del suo cardigan Missoni.
<<chi chiami?>> chiede mentre io compongo il numero,per fortuna non ho perso la memoria.
<<Thomas. Sa già che mi sono svegliata?>>le domando
<<è spento >>mi intristisco,<<dove diavolo si è cacciato?Avrebbe dovuto essere qui!!>>
<<Annabelle, siediti>>il suo viso si rabbuia <<Thomas non è a Washington.>>
<<perché?dove è?>>dico mentre il mio nervosismo sale <<cosa gli avete fatto? è andato via per colpa vostra? Io lo amo mamma e lui ama me,abbiamo un bambino insieme, voglio stare con lui. Fatevene una ragione!!>> affermo con rabbia
mi accarezza il volto,come non faceva da anni<< Tom....Tom ha avuto un incidente stradale, stava correndo da te quando Tania ti ha portato in ospedale,dopo averti ritrovata priva di sensi sul pavimento>>  il mio cuore martella,le mie orecchie si rifiutano di ascoltare quello che mia madre sta dicendo, sono tutte balle, inventate da lei e papà per allontarmi da lui,mi dico cercando di riprendere la calma,so a che gioco stanno giocando <<l'auto si è ribaltata in un dirupo, ha preso fuoco>>
<<non ti credo mamma,smettila di dire cazzate!siete furbi tu,papà e quella merda di Turner>> si avvicina a me per abbracciarmi ma io la spingo <<non ti credo>> continuo a ripetere. <<Annabelle,tesoro>>mi accarezza il braccio. Prendo il telefono e ricompongo il suo numero. Schiaccio i tasti nervosamente,ho la vista annebbiata dalle lacrime. Lo chiamo diverse volte, spento. <<prima o poi dovrà accenderlo>>, Gli mando anche qualche messaggino, scrivo ad una velocità supersonica.
<<Annabelle smettila>>urla mia madre,singhiozzando,mi fissa con uno sguardo pieno di compassione. << tu e papà siete davvero i peggiori genitori del mondo. Nessuno potrà mai dividerci,mettetevelo bene in testa>> dico digitando un altro numero di telefono, mi sorprendo sentondolo squillare e rispondere qualcuno subito dopo<<cercavo Jillian!>> dico con il cuore in gola
<<Jillian non può parlare al momento, sono sua sorella,può dire a me>>
<<oh..>>resto in silenzio <<non chiudo fino a quando non me la passa>>dico impertinente
<<signorina,non insista, mia sorella non vuole parlare con nessuno al momento>>
<<bhe' , le dica che sono Annabelle>>tiro su con il naso e mi asciugo con il palmo della mano in maniera decisamente sgraziata
<<Annabelle>>la voce all'altro capo del telefono cambia di tono
<<si>dico decisa
<<Annabelle,attendi ,te la chiamo subito>> aspetto alcuni secondo che mi sembrano interminabili << Annabelle,>> una voce flebile mi chiama
<<Jillian, Jillian>>urlo con entusiasmo<<dimmi dov'è Thomas??>
poi non sento più nulla.
La chiamo ancora,gridando il suo nome,<<tesoro,scusa Jillian non riesce a parlare. Ma sono certa che le abbia fatto piacere sapere che tu stia bene!>>
Resto di stucco, mi sembra di vivere un incubo, l'ennesimo....<<perché non vuole parlarmi?>>chiedo innocentemente con un filo di voce <<Annabelle>> sospira <<lasciale vivere il suo dolore,non è semplice superare la morte di un figlio. Semmai fosse possibile superare una cosa del genere, dalle un po' di tempo.ok? Vi cercherà lei non appena se la sentira' >> Singhiozzo, piango, mi strappo i capelli, il mio cuore batte a mille,e lo sento infrangersi in mille pezzi,lancio il telefono per aria e caccio un urlo straziante , di dolore, così forte che non credevo nemmeno di saper fare.
Non è possibile,Tom non può essere morto,non dopo quello che abbiamo passato,non può aver lasciato me e il suo bambino da soli. <<abbiamo così tante cose da fare insieme>>dico a voce alta.<< Alexander,ha bisogno di suo padre>>
<<mi spiace tesoro>>mamma mi abbraccia,ed io non riesco a fare altrettanto,la spingo via e mi butto sul letto,a piangere con disperazione per non so quante ore. Piango tutte le lacrime che ho in corpo.
Come può Dio avermi tolto l'unica cosa bella della mia vita, non potrò mai più essere felice senza lui, niente sarà come prima, niente ha senso senza di lui,nemmeno svegliarsi la mattina,nemmeno vivere o respirare.
<<Tom >>chiamo tra i cuscini,singhiozzo in maniera convulsa mentre mia madre mi accarezza i capelli, respiro a fatica,vorrei urlare e spaccare tutto ma non ho forza,mi sento svuotata.

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