capitolo 1

Chiudo gli occhi, respiro profondamente e ripetutamente. Seduta sulla poltrona nera del piccolo soggiorno, faccio fatica a tenere a bada il mio, ormai , persistente nervosismo, le dita tamburellano sul bracciolo di legno, guardo le mie unghie rovinate, sono secoli che non faccio una manicure....cosa che qualche anno fa mi avrebbe letteralmente fatto impazzire.
Leggo l'orario dal mio vecchio orologio Swarovsky, il taxy dovrebbe essere qui a momenti, quindi, osservo per l'ultima volta il piccolo appartamento alla periferia di Boston che ho affittato qualche mese fa..questa volta non ho nemmeno avuto il tempo di affezionarmi ad esso, penso mentre scosto la tendina bianca della finestra che dà proprio sulla strada.
Scruto per l'ennesima volta ogni angolo della via e passo in rassegna ogni singolo passante..e se lui fosse già qui? E se fosse nascosto fra loro? E se me lo ritrovassi sotto casa ad aspettarmi? Al solo pensiero l' ansia e la paura mi assalgono. Eppure dovrei essermi abituata a convivere con loro, dopo due anni e mezzo, dovrei aver imparato a gestirle ma ogni giorno che passa, mi accorgo che non sono ancora in grado di farlo e che invece di diminuire, aumentano.
Mi tremano le mani e il mio cuore batte all'impazzata da quando, subito dopo aver fatto colazione ho trovato un messaggio sul mio nuovo indirizzo mail...un ora fa...
Sa esattamente dove sono e al solo pensiero mi sento gelare il sangue nelle vene.
Devo andar via subito, non mi meraviglio più di quanto io sia diventata brava a lasciare tutto,ad abbandonare appartamenti e lavoro...bè..lavoro...qui non ero ancora riuscita a trovare qualcosa di più remunerativo  ma almeno mi permetteva di sopravvivere.
Per l'ennesima volta mi ritrovo a scappare da Robert.
Prendo l'enorme busta dal tavolo e getto nella pattumiera l'iscrizione dell'università per il secondo anno di economia...sapevo già che era  impossibile iscrivermi ma mi piaceva l'idea che un giorno avrei potuto farlo. Sospiro .
Ecco.... come un ex fidanzato può distruggere i tuoi sogni e rovinarti la vita.

Finalmente il mio taxy arriva e prima di chiudere per sempre la porta dell'appartamento, mi infilo i miei occhialoni da sole e mi copro il capo con un enorme foulard, sperando che ciò basti per non farmi riconoscere se qualcuno mi stesse già cercando.
Continuo a guardarmi intorno con circospezione e sospetto per tutto il tragitto verso l'aereoporto e nemmeno quando entro lì dentro mi sento al sicuro.
Ma questa non è una novità per me, io non mi sento al sicuro da nessunissima parte.
Mando un messaggio a Tania e la informo che sto per prendere il primo aereo che mi porterà da lei.
Mia cugina è l'unica della mia "facoltosa" famiglia con cui io abbia mantenuto dei rapporti.
oggi per la prima volta  mi ha teso la mano
ed in questo momento io sono troppo disperata per non accettare.
A dire il vero..la.colpa è mia. Io non sono mai riuscita a chiederle aiuto prima d'ora, nemmeno quando   un giorno in preda al panico e allo sconforto, ho composto da un telefono pubblico il numero di Tania, ero in uno sperduto paesino dell' Oklahoma, spaventata sola e sanguinante. Fuggita di nuovo da un mostro,  le chiusi il telefono in faccia mentre lei urlava chiedendomi dove fossi..
In seguito non l'ho mai più richiamata. Avevo troppa paura.
Tania per me è sempre stata come una sorella ma Robert mi ha tolto anche  la possibilità di fidarmi di lei e delle persone che amavo.

Per precauzione, ho deciso di fare uno scalo prima di arrivare ad Orlando e ciò mi permette anche di cambiarmi d' abbigliamento, dato le temperature elevate della Florida ,il mio maxy pull in lana non è indicato. Il bagno dell'aereoporto è un po' troppo stretto e angusto, ma riesco comunque ad aprire le valigie che non disfo mai, in modo da essere sempre pronta a partire, tolgo la parrucca, pesco un abito leggero verde lime di Gucci, uno dei pochi che ho deciso di tenere, mentre gran parte del mio vecchio e costoso guardaroba è stato venduto su ebay, utile fonte di guadagno per me. È un po' elegante per prendere un aereo ma non ho tempo per cercarne un altro, perché mentre lo infilo viene annunciata l'ultima chiamata per il mio volo cazzo! grido sbattendo la spalla contro la parete fredda. Arraffo il primo paio di sandali che trovo, <<noooo>> grido infilandole comunque ai piedi, proprio quelle con il tacco alto comprate al mercatino sotto casa e che non ho mai messo. Ma non posso permettermi di perdere l'aereo..

Corro goffamente sui tacchi dodici trascinando tre enormi trolley. Ma poi mi raddrizzo, mamma sarebbe stata orgogliosa di me.... dopo tutto..
...quegli stupidi esercizi di portamento con cui mi ha torturato per anni sono serviti a qualcosa. E per un attimo mi sembra di sentire la sua voce "schiena dritta e seno in fuori signorina" mi ordinava fino ai 14 anni, fino a quando il mio seno non aveva raggiunto delle dimensioni "enormi e volgari, sarebbe meglio che tu lo nascodessi Annabelle " diceva storcendo il naso.
Istintivamente lo copro con il mio foulard per poi scoprirlo subito dopo, ho smesso di farmi condizionare da lei parecchi anni fa. E la ribelle che è in me esulta ballando la samba e a quanto pare anche l'uomo brizzolato seduto accanto sembra apprezzare.
Chiamo Tania quando atterro《tesoro scusa, ho avuto un contrattempo, ma ho mandato Ben a prenderti. Sarà lì tra poco. Ti aspetta dove ci sono tutte quelle panchine colorate, dimmi come posso farti riconoscere da lui
Sbuffo. Non riesce mai a mantenere una promessa<< dì al tuo uomo
che può smettere di cercare non appena trova la ragazza travestita da limone che cerca di reprimere l'istinto di uccidere la sua amata cugina
Ok, quindi abito giallo e aria minacciosa,
Riattacco il telefono e sorrido, adoro Tania, lei è sempre stata l'unica a capire il mio sarcasmo e non mi ha mai giudicata. Ma a volte è così snervante,  è la ragazza meno affidabile del mondo, è lunatica, sbadata e dimentica spesso gli appuntamenti.
Cinque minuti dopo mi scrive che Ben è leggermente in ritardo e mi descrive minuziosamente l' abbigliamento del fidanzato.
Il termine"Leggermente"mi fa supporre che sia in tremendo ritardo così mi avvio alla ricerca di un bar tranquillo e meno affollato degli altri.
Compro un giornale ed ordino una mocaccino, mi sorprende come il banconista sia riuscito a prepararlo dato che ha tenuto d' occhio il mio decolte' per tutto il tempo. mi sposto al tavolo e Lo sorseggio con calma mentre guardo dall'ampia vetrata le panchine che mi ha indicato Tania, tutte colorate e piena di pois, omaggio alla città  di un famoso pittore contemporaneo.
Cerco di scacciare via tutti i brutti pensieri che affollano la mia mente , quando all'improvviso un energumeno pelato mi si butta addosso, trascinando con se' il mio bicchiere , lo spingo via, è ubriaco, puzza tremendamente e ha l'aria di essere un senza tetto, o un drogato, forse non avrei dovuto scegliere questa caffetteria. 《Scusa bella signora mi ritrovo schiacciata dal suo peso fra la panchetta e il tavolo, prende un tovagliolo e mi mette le mani addosso per asciugarmi, quelle mani sudice e sconosciute mi fanno venire ribrezzo. Faccio fatica a respirare e con voce tremante dico《non toccarmiun dejavu' appare nella mia mente, mi sento impotente... come allora, sento le lacrime uscire dagli occhi, le ricaccio via e tento di spingerlo ma sono inerme, non riesco. Tremo,sudo e mi sento svenire.
<<TOGLITI SUBITO!! una voce maschile tuona dall'alto. Un ragazzo biondo e muscoloso lo tira dalle spalle e lo spinge via da me. Riprendo a respirare, quando due grandi occhi azzurri incontrano i miei, chinato alla mia stessa altezza chiede <<tutto bene?io annuisco senza togliere lo sguardo da quegli occhi rassicuranti color ghiaccio di cui solo adesso mi accorgo che le pupille sono per un quarto marroni, in posizione differenti...Che cosa strana, non avevo mai visto nessuno avere il mosaicismo somatico e in entrambi gli occhi.
Sssibalbetto 《grazie per l'aiutodico cercando di ricompormi. 《Devo andare in bagno, potresti guardarmi le valigie?mi alzo
certo e ti ordino anche un altra tazzaafferma rigirando il bicchiere ormai vuoto tra le mani.
Il bagno è in fondo e devo passare proprio davanti al bancone dove tutti mi fissano e per un attimo mi sembra quasi che il barista stia sghignazzando. Mi giro verso il biondo che mi sorride da lontano. spero tanto che non mi rubi le valigie, pensando di trovarci chissà cosa, sorrido, tanto non trovera' nulla di valore. Appoggio le mani al lavandino, mi guardo allo specchio, non posso farmi terrorizzare anche da un banale incidente, era un ubriaco, non voleva farti del male, mi dico.
Mi ripulisco e mentre esco dalla toilette vedo l'omone ordinare una birra al bancone《 30 fottuttissimi dollari, per cadere su una bellezza del genere. Quel ragazzo ha davvero cambiato la mia giornata. Ai miei tempi bastava solo presentarsi per far colpo su una donna
Sei un attore nato Dereck, offrine una anche a medice qualcun'altro.
Bene, quindi, il biondo lo ha pagato per cadermi addosso. Che odiota penso mentre mi dirigo al tavolo dove lui sfoggia uno sorriso a 32 denti. Mi siedo e lui mi passa il mocaccino che ha ordinato per me, sono furiosa
credo che adesso dovremmo presentarci, piacere Tommi porge la mano e noto i tatuaggi sull'avambraccio. Che faccia tosta.... anche se a dirla tutta ha davvero una gran bella faccia.
scusa ma adesso devo scappare
Mi alzo, recupero le valigie 《e te ne vai così senza nemmeno avermi ringraziato, bevi almeno il tuo caffè! dice spavaldo<<non mi hai nemmeno detto il tuo nome, sono sicuro che una bellissima ragazza come te avrà un nome altrettanto splendido>>
Con movimenti sinuosi, vado accanto a lui, mi abbasso lentamente, <<vuoi sapere il mio nome?>>regalandogli, così un' ottima visuale della mia già ampia scollatura, un piacevole profumo di pino e agrumi mi investe le narici, avvicinandomi alla sua guancia perfettamente rasata, sospiro al suo orecchio, indugio un po' prima di prendere il bicchiere per rovesciarglielo addosso
Che diavolo fai!sei matta?>>
potevi anche risparmiati quei 30 dollari e ringrazia che la macchia sia andata via dal mio Guccisento qualcuno ridere alle nostre spalle, mentre lui è impegnato
ad asciugarsi il caffè che è finito sulla patta dei jeans 《perché non dai altri 30 dollari al tuo amico e gli chiedi di asciugarti?magari ti piace anchegli sbatto il portatovaglioli sul petto. 《STRONZOdico fra i denti e vado via ancheggiando, trascinando le valigie con un sorriso compiaciuto tra le labbra.
Passa un'altra mezz'ora ed io gironzolo con fare nervoso, non ho alcuna intenzione di restare ancora qui.
Tania finalmente chiama, 《Belle, Ben è giù alle panchine, ti sta aspettando da un bel po', dove diavolo sei finita?
Conto fino a dieci prima che cominci a riempirla di parole per niente dolciSono qui da un'ora, il tuo caro fidanzato non si è ancora fatto vivo
Oh attimo di silenzio《Annabelle, non dirmi che sei alle panchine del piano superiore, Ben ti sta aspettando al piano di sotto
Come facevo a saperlo se tu non lo hai specificato?
Ops, scusa tesoro. non ricordavo ce ne fossere altre. Adesso corri, i ragazzi odiano aspettare!!dice con voce scherzosa come se fosse la reclame di uno spot pubblicitario.
le chiudo in telefono in faccia e prendo l'ascensore.
Annabelle?un ragazzo rasato e bassino, dalla faccia piuttosto simpatica mi viene incontro. 《Ben?chiedo e lui annuisce prendendo due dei miei trolley 《da questa partemi indica la strada. <<scusa, non mi sono presentato>>si ferma , porge la mano ed
Io lo fisso <<qui il parcheggio costa un accidenti>>afferma.
non è di certo il tipo di ragazzo che mi aspettavo, conosco i ragazzi con i quali Tania era solita uscire a Washington ed erano tutti bellocci,palestrati, ricchi e pieni di sé ma senza un briciolo di cervello. Lontani anni luce da Ben. ...non è brutto ma non avrei mai pensato che  a Tania piacesse uno così....dopo tutto...
Era ora che cambiasse gusti, dico tra me e me.
Usciamo dall'aeroporto e Ben è davanti a me, mentre si ferma in una delle panchine colorate, la mia borsa cade svuotando tutto il contenuto per terra, mi chino a raccattare le mie cose, ma sono così tante e Ben ha così tanta fretta..si accorge e mi aiuta, devo essergli sembrata un'imbranata 《Amico, potresti darci una mano anche tusi rivolge a qualcuno ma io sono troppo impegnata a raccogliere goffamente gli O.B. sparsi su tutto il marciapiede ...Maledetta scatolina di cartone a cui si rompe sempre la linguetta nei momenti sbagliati.
Non ci penso nemmeno, io non li tocco quei cosi e poi certe persone non meritano di essere aiutate!
Che razza di persona potrebbe mai dire una cosa del genere, penso mentre tengo il sedere per aria per raccogliere quei maledetti assorbenti interni《perdonalo, di solito il mio migliore amico non è così acido, ma a quanto pare la ragazza più bella che abbia mai incontrato gli ha dato buca rovesciandogli il caffè addosso. e sai..è la prima volta che una donna lo rifiuta Ben lo canzona per poi ridere di gusto e io mi rialzo di scatto, lo fisso, ha un ghigno compiaciuto sul volto, non posso crederci, 《ti presento Tom, l'altro nostro coinquilino.
a giudicare dalla sua espressione non sembra uno che dimentica facilmente. 《Lei è AnnabelleBen si intromette per rompere l'imbarazzante silenzio, mentre noi due continuiamo a fissarci<< sai...forse mi sono sbagliato, ho visto ragazze molto più belle>> afferma con un sorrisetto irriverente
chiamo Tani e le dico che stiamo arrivando>> dice  mentre compone il numero della sua ragazza e dirigendosi verso un'auto blu
lo sai che potevi ustionarmi!occhi belli si avvicina a me..forse un po' troppo,il suo naso sfiora il mio
quante storie! Era tiepido ..non mi pare che tu ti sia fatto così maledo' un'occhiata alla sue parti basse prima di salire in auto sghignazzo per la visibile chiazza di caffè che gli è rimasta.
Il tragitto verso casa mi sembra infinito, Tom guida e parla con Ben del risultato di una partita di football, ed  io mi sento a disagio perché il biondo continua a lanciarmi sguardi minacciosi dallo specchietto retrovisore.
in ascensore mi sento ancora a disagio, l'amico di Ben continua a fissarmi incazzato, io abbasso gli occhi , a causa di quel bastardo non sono più in grado di sostenere le sguardo arrabbiato di un uomo.
cosi fisso i suoi pantaloni macchiati e comincio a ridere istericamente, è solo un modo per scaricare la tensione che ho accumulato in queste ore.
i due inizialmente mi fissano stupiti, poi anche Tom ride.
<<amico, credo che con lei in casa dovremmo tenere il caffè sottochiave>> dice fra le risate
<<non dirmi che è stata lei!!>> Ben ridacchia ed io annuisco, la porta si apre e corre verso casa con una delle mie valigie<<devo subito raccontarlo a Tania>>
il biondo si avvicina togliendomi un trolley dalle mani. <<faccio da sola>>dico altezzosa
<<non mi hai ancora chiesto scusa>> dice avvicinandosi di nuovo al mio volto
<<si chiede scusa quando si è pentiti di qualcosa ed io non lo sono affatto!!>>  lo lascio indietro a guardarmi mentre ancheggio di nuovo.

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