Iniziano le indagini
Vado in camera mia. Vorrei ringraziare Heiji, ma non vi riesco. Sono ammutolito. Ho bisogno di stare da solo. E pensare. Ragionare.
Di certo, c'è una guerra in corso. È una guerra, e io devo combatterla. In prima linea. Mio padre cercherà di impedirmelo, mia madre concorderà con lui. Ma è una cosa che sento di dover fare.
Il problema è, dove posso iniziare?
Prima di tutto, devo trovare mia sorella. Su questo non c'è dubbio.
Sento che l'Organizzazione in Nero e la sua scomparsa sono collegate.
Ma può essere ovunque. Ovunque, davvero. Come faccio, io, dodici anni e una gamba dolorante, ad indagare su un caso che mio padre, con solidi aiuti, per di più, ha avuto difficoltà a risolvere? Mi sembra una pazzia. Davvero, non ce la faccio.
Ma devo provare. E proverò. Ne vale la vita di mia sorella. Ne vale il mio orgoglio. Ne vale la giustizia.
Non penso una parola di più. Corro fuori dalla mia camera, e, senza nemmeno guardare Heiji, riprendo lo skateboard e giro l'angolo a destra di casa mia. Avvertire la polizia, sarebbe imprudente. L'unica speranza, è l'FBI, ma non ho idea di come contattarlo. Mi tocca fare tutto da solo.
Il primo passo sarà andare all'aereoporto. C'è un tizio, Arinori, che mio padre ha scagionato tempo fa. Di conseguenza, gli deve un favore. E sì, Arinori lavora all'aereoporto.
Percorro mezza città, fino alla mia meta.
- Cerco Arinori Tsabusa - dico, al punto informazioni. Ma mi rispondo che oggi è in ferie. Fantastico.
E ora che faccio?
Ci penso un secondo, e poi decido. A tutta velocità, torno a casa.
Sono così agitato che una Porsche mi taglia la strada, quasi mettendomi sotto. Va bene, datemi dell'incosciente, ma io vorrei vedere voi, nella mia situazione. Dunque, a casa mia c'è ancora Heiji, nella stessa posizione in cui l'avevo lasciato. Corro in camera mia, prendo il computer e mi siedo accanto a lui.
- Heiji - dico, freneticamente, e lui alza lo sguardo.
- Si sa qualcosa sugli Uomini in Nero... insomma, hanno svelato i loro nomi... il loro indirizzo... il quartier generale... qualcosa - balbetto, senza lasciare ad Heiji il tempo di rispondere.
- No, Conan - mi dice, sospirando - Non si sa un bel niente. Non avevano documenti, e girano per tutto il Giappone. Sappiamo solo i nomi in codice. Gin, Vodka, Rum, Anokata, Vermouth... -
- Sì, ma, non si sa proprio niente? - insisto - che so, la bevanda preferita... - chiedo, spazientito, cercando di ricavare qualcosa.
- Un numero - dice Heiji, che, nonostante la calma apparente, percepisco essere più spazientito di me - 4869 -
- Forse... forse... - ipotizzo - il capo è nato il 4 agosto del 1969 -
- Non lo so. Davvero - risponde Heiji - ma di certo non saranno quattro cifre a farti risalire a loro -
Respiro un attimo.
- 4869 - chiedo - era... la loro firma? -
- Firma? No, no... Ma lo usavano spesso. Il loro veleno... -
- Un veleno? - chiedo, sbalordito - Non mi avevi parlato di alcun veleno. È cianuro, arsenico...? -
- APTX-4869, l'apotoxina - mi dice - è quella la sostanza che ha messo i bastoni tra le ruote a tuo padre. Ma non posso dirti in che modo.
- Non pensi fosse un codice... non so... forse era il quattromilaottocentosessantanovesimo prototipo... e... -
- Era anche la targa della loro auto -
- Auto? - chiedo stupito - Si sa la targa dell'auto e non mi dici niente? Che modello era? -
- Una Porsche nera - Mi risponde lui - ma potrebbero essere ovunque... -
Mi perdo nei miei pensieri.
Porsche nera.
4869... 48 - 69...
Io che stavo per essere investito.
L'aereoporto.
- La zona dell'aereoporto! - dico
- Tutto il quartiere, Haido, fai andare la polizia a controllare. Fagli annullare i voli e controllate tutte le auto del quartiere! - urlo, afferrando il computer e uscendo di nuovo a bordo del mio skateboard. Quell'auto, quell'auto... se soltanto l'avessi seguita. Se soltanto avessi guardato dentro. Se soltanto non mi fossi fatto prendere dalle emozioni.
Perché?
Continuo a percorrere la strada, quando un clacson suona alle mie spalle.
- Muoviti, Conan - urla Heiji dall'interno, mi attacco all'auto (Marty McFly levati), e proseguo speranzoso.
Forse la polizia non ci ascolterà, ma ce la possiamo fare. E ce la faremo.
NOTA DELL'AUTRICE
Mi sono ricordata di postare. :)
Ho scritto questo capitolo in quattro e quattr'otto, quindi probabilmente farà schifo (più del solito), ma sta a voi giudicare.
Ebbene, Conan si avvicina all'Organizzazione. Di Mayumi, ancora nessuna traccia. Sempre più persone sono coinvolte. Il pericolo aumenta. L'adrenalina è a mille. Ok, no, sto scrivendo frasi fatte per allungare il brodo. A proposito... per chi non avesse visto Ritorno al futuro, Marty McFly, protagonista di tale film, per arrivare a scuola puntuale sale sullo skateboard e si attacca alle macchine. Conan me l'ha ricordato. Ciao
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