7. un ritorno strano

Qualche minuto dopo essere entrati tre ragazze si avvicinarono a noi.

"Ciao tesoro" si avvicinò la prima barbie rivolgendosi a Dylan.

"Jennifer ti ho già detto mille volte di non chiamarmi così" gli rispose serrando la mascella, era evidente che quel nomignolo lo infastidisse parecchio, ma alla barbie non interessava minimamente.

Non appena i ragazzi si spostarono, le tre ci videro. Dalle loro espressioni compresi che quella scoperta le stava irritando.

"Tesoro e queste due sfigate cosa ci fanno con voi?" parlò di nuovo la barbie numero uno. Era chiaro fosse lei quella a comandare.

Non diedi il tempo a Dylan di rispondere.
"Mi dispiace tanto. Vorrei davvero parlarti, ma non so abbaiare" mi mostrai falsamente dispiaiuta.

"Senti sfigata non ti rivolgere mai più a me in questo modo, hai capito? Altrimenti per te finisce male" come se bastasse quello per spaventarmi.

"Cara rilassati che non mi ricordo nemmeno come ti chiami" risposi disinteressata.
Lei non gradì il mio affronto e iniziò ad avvicinarsi a me con fare minaccioso, ma qualcuno la fermò: Dylan.

"Jen non so quanto ti convenga, fidati quella ti può fare male sul serio" parlò allontanandola.
"Ora la difendi? Sei serio?" chiese lei indignata mettendosi a braccia conserte.

"Barbie fake nessun ti toglierà il tuo tesorino, puoi dormire sogni tranquilli" le diedi un pacca sulla spalla e me ne andai nauseata da quel teatrino ridicolo.

Gli altri mi seguirono, il moro concluse la sua entusiasmante conversazione e ci raggiunse.

"Haely tu hai tutta la mia stima!" esclamò Theo.
"Guarda che non ho fatto niente di che"

"Rossa mi sa che tu non ti rendi conto di quello che fai" gli diede manforte Jake.
"Dovete continuare o possiamo andare a prendere qualcosa da bere ?" si intromise Dylan, come sempre molto simpatico e socievole.

"Si, si andiamo. Mamma mia sei davvero pesante!" disse Theo sbuffando.

Ci dirigemmo tutti al bancone. Dopo poco Jake e Megan iniziarono a parlare. Theo sparì e Dylan anche.
Ero rimasta da sola.

"Hey, non ti ho mai vista qui. Sei nuova?" mi chiese un ragazzo che non avevo mai visto.
"Si perchè?" chiesi giusto per noia.

"Bhe sai, una bella ragazza come te si nota subito. Io comunque sono Thomas" mi porse la mano.
"Haely" gli risposi stringendogliela.

"Che ne dici di uscire fuori a fumare un po'?"
"Okay" ero davvero tanto annoiata e quella sembrava la proposta più allettante.
In più spegnere per un po' il cervello non mi avrebbe fatto male

Dopo qualche tiro sentivo già la testa più leggera e come tutte le volte perdevo qualsiasi filtro.
"Hey, vieni, andiamo a ballare!" tirai Thomas dentro con me.

Iniziammo a ballare, poi lui spostò le mani sui miei fianchi. In un altro momento avrei reagito, ma il mio cervello non connetteva.

DYLAN POV
Avevo bevuto e fumato parecchio, ma per perdere il controllo mi ci voleva molto più di questo. Mentre andavo a prendere l'ennesimo bicchiere qualcosa, o meglio, qualcuno attirò la mia attenzione. La ragazzina stava ballando con uno. Lui continuava a strusciarsi contro di lei e la teneva per i fianchi. Fossi stato io mi avrebbe già mandato a stendere.

Strinsi i pugni irritato da quella visione. Senza pensarci due volte mi catapultai tra loro. Per me poteva farsi chi voleva, ma non mi sembrava molto lucida. Ovviamente era solo ed unicamente per quello.

"Ti devi togliere" pronunciai a denti stretti riferendomi a quel manico di scopa che aveva toccato Haely. Si era strusciato su di lei...le nocche mi diventarono bianche per lo sforzo a cui le sottoposi.

"Qualche problema?" mi chiese lui con fare scocciato.
"Si. Tu sei il mio problema" mi stava davvero facendo perdere la pazienza.

"Senti bello sono arrivato prima io. Me la faccio e poi te la passo, ti va bene?" la ragazzina era chiaramente andata perchè non aveva degnato nessuno dei due di qualche insulto con i fiocchi.

Aumentai la stretta dei miei pugni per evitare di mandarlo all'ospedale.

"Tu non ti fai proprio un cazzo di nessuno. O te ne vai con le tue gambe o ti faccio levare io. Ci siamo capiti?" fece la scelta più giusta e se ne andò.

"Ragazzina è l'ora di andare a casa" le sussurai all'orecchio.
"Nooo, daiii. Io mi voglio divertireeee" si lagnò come una bambina capricciosa.

Era davvero buffa. Sembrava proprio una bimba. Mi presi un attimo per osservarla. Quel vestito le stava divinamente.

Cavolo era davvero sempre stata così bella?
Ma che diavolo andavo a pensare? Avevo decisamente bevuto e fumato troppo. Anche io dovevo andare a casa.

HAELY POV
Non ero molto sicura, ma Dylan mi aveva difesa e cosa peggiore glielo avevo lasciato fare. Ero decisamente andata.
Senza darmi il tempo di pensare mi trascinò fuori dal locale. L'aria era davvero gelida. Stavo tremando.

"Hai freddo?" mi chiese Brontolo mentre si accendeva una sigaretta.
"No. Mi fai fare un tiro?" la mia voce uscì supplicante.
"Scordatelo. Sei già abbastanza andata" aveva ragione, ma avevo bisogno di spegnere completamente il cervello perchè quei pensieri non mi davano tregua.

Feci uno scatto felino per togliergli la sigaretta dalle dita. Lui, però, fu più veloce di me e mi fece sbattere la schiena contro il muro.

"Ragazzina se mi vuoi saltare addosso basta chiedere" un ghigno divertito gli si dipinse sul viso.
"Si certo, stai fresco. Contiua a sognare Anderson. Io volevo solo la tua sigaretta non te" specificai
"Mhh, tutte dicono così" si vantò.

"Bhe se sono tutte come Pennifer o come cavolo si chiamava, allora sei messo proprio male"
lui scoppiò a ridere. Rise come non gli avevo mai visto fare e soggiogata dalla "sigaretta" che avevo fumato in precedenza pensai qualcosa di assurdo. Pensai che avrei voluto vederlo sorridere più spesso perchè era davvero bello quando lo faceva.

"Ragazzina non mi lasci altra scelta" mi caricò di peso sulla sua schiena come un sacco di patate.
"Dylaaan, lasciami scendere subito!" iniziai a scalciare, mi dimenai come una pazza, ma lui non sembrava farci nemmeno caso.

"Tanto non ti lascio andare. La strada è piuttosto lunga fino a casa tua quindi mettiti l'anima in pace" era impazzito? Voleva davvero portarmi a casa così?
"Hey, ma tu come fai a sapere dove abito? Mi stalkeri adesso?"

"Ragazzina non ti montare la testa, Megan parla tanto e ad alta voce. L'altro giorno l'ho sentita parlare con te. Dopo che avete staccato ha continuato a ripetere il tuo indirizzo a palla per paura di dimenticarlo" mannaggia a Megan. Chissà dov'era in quel mometo. Sicuramente stava ancora parlando con Jake. Quei due s andare molto d'accordo.

Dopo un po' si decise a parlare.
"Ti posso lasciare giù o tenterai la fuga?"
"Ovvio che non tenterò di scappare il più lontano possibile da te" gli dissi con fare innocente.

"Si certo e io sono Babbo Natale. Sappi che se ci provassi io ti prenderei lo stesso quindi non ci pensare nemmeno" mi posò a terra e non appena toccai il suolo iniziai a correre più veloce che potevo. Purtroppo la mia corsa, però, durò poco.

Mi afferò dal polso, mi fece girare e mi posò le mani sui fianchi con una presa ben salda.
"Ti avevo detto che ti avrei presa" sussurò a un centrimetro dal mio viso.
"Io ti prenderò sempre. Non importa quante volte scapperai..." non credevo a quello che le mie orecchie avevano sentito. Eravamo entrambi andati e iniziavamo a dare i numeri. Ma poi cosa voleva dire?
Lui si staccò immediatamente e iniziò a camminare in avanti.

"Hey che faiii? Ora mi lasci qui?" dovetti correre per raggiungerlo.
Lui nel frattempo si era acceso l'ennesima sigaretta

"Ora non parli più? Punti sul mutismo selettivo?" decisi di provocarlo.
"Terra chiama Brontolo, Brontolo chima Terra. Ci sei?" nemmeno la mia provocazione lo smosse. Sembrava essersi rifugiato in un universo tutto suo e aveva chiuso la porta. Il segnale era chiaro, non aveva intenzione di parlare.

Mentre camminavamo feci altri tentativi per provare a smuoverlo, ma niente.
Ormai mi ero rassegnata a stare in silenzio.

"Lo sai che ti sei cacciata in un bel guaio con Jen?" finalmente aprì la bocca.
"Senti non me ne può fregare di meno. Per me può anche minacciarmi allo sfinimento, non mi interesserebbe lo stesso" risposi facendo spallucce.
"Dovrebbe interessarti, ma sembra che niente catturi davvero la tua attenzione" questa affermazione mi spiazzò.

"Guarda che solo perchè non mi interessa di una gallina spennacchiata allora non vuol dire che non mi interessi nulla" aveva colpito pienamente nel segno, ma non lo doveva sapere. Ormai da anni non mi interessava più di niente.

Mi sentivo costantemente vuota. Ero sempre arrabbiata con me stessa e per questo motivo spesso mi ritrovavo a tirare pugni al sacco fino allo sfnimento. Io non meritavo niente e presto Megan lo avrebbe capito. Sarebbe scappata via, come gli altri.
Tutti fanno promesse, ma mai nessuno si preoccupa di mantenerle.

"Allora parlami di qualcosa che non ti annoia dopo due minuti"
"E perchè dovrei parlarne proprio a te?" tentai di sviare il discorso. Se non volevo rispondere ad una domanda trovavo sempre il modo di sviarla.

"Preferisci stare zitta per tutto questo tempo?"
"No, ma di certo non ti parlerò di me. Poi non c'è molto da dire..." lasciai che quella confessione uscisse semplicemente dalla mia bocca.

"Senti Brontolo hai voglia di parlare? Okay facciamolo" cambiai idea.

Viva la coerenza Haely, presto ti assumeranno al circo stai tranquilla.

"Non mi chiamare Brontolo, ragazzina"
"E tu non mi chiamare ragazzina" stava per partire l'ennesima guerra.

"Forza, si vede lontano un miglio che mi vuoi chiedere qualcosa. Dimmi" mi stupì evitando la discussione e dirottando il discorso su altro. Questo ragazzo era strano forte.

Parli tu?

"Toglimi una curiosità, perchè non mi torna una cosa. Come fai a sopportare quelle tre galline fuori dal letto?"

"E tu che ne sai che ci vado a letto? Solitamente mi ritrovo con loro nei bagni della scuola, negli spogliatogli, nelle aule, nel..."
"Dylan! Non mi interessa dove te le scopi. Dio mio mi hai fatto venire il vomito!"

"Oh la principessina è rimasta mica traumatizzata?" mi chiese ironicamente.
"Si, traumatizzata da quanto tu sia stupido!"
"Ahi, mi sento offeso!" disse indignato e si toccò il petto con fare teatrale.
"Si si, immagino..." borbottai.

"Comunque Jen alla fine non è così male. Devi solo conoscerla" non ci potevo credere, cavolo doveva essere una divinità a letto altrimenti non si spiegava.

"Oh si immagino. Però ora che ci penso, mi sa che non ho proprio capito niente"
"Vedi che quando vuoi ci arrivi anche tu" mi rispose lui.

"Ora mi è tutto più chiaro. Non sei tu che fai un favore a lei, ma il contrario. Quasi mi dispiace che lei debba avere a che fare con un enorme imbecille come te!" pronunciai quelle parole senza pensarci troppo.

Lui iniziò ad avvicinarsi fino a raggiungere il mio orecchio.
"Puoi stare certa che una cosa enorme ce l'ho, ma non è la mia stupidità..."

"Io non ci posso credere! Ma ce la fai a non pensare a quello per un attimo?"
"Ma cosa hai capito? Io ovviamente mi riferivo al mio charm!" rise mostrandomi una fossetta che prima non avevo notato.

"Sei proprio un bambino!" sbuffai.
Iniziai a camminare, ma dopo poco mi accorsi che lui non si era mosso di un millimetro.

"Pensi di rimanere lì o vieni con me?" gli chiesi con fare scocciato.
"Ragazzina capisco che la mia presenza ti distragga, ma non ti sei nemmeno resa conto che siamo di fronte a casa tua" quella era figura di merda con i fiocchi!
"Ma siii. Certo che lo avevo notato. Volevo solo verificare che tu sapessi davvero dove abitavo"
"Certo, ovviamente" sghignazzò divertito dalla mia figuraccia.

"Senti se non ci vuoi credere è un problema tuo non mio!" come cavolo avevo fatto a non rendermi conto di essere davanti a casa mia? Ero proprio rimbabita.
"Io vado, comunque grazie per avermi accompagnata potevi anche non farlo" iniziai a dondolare sui piedi , ero in imbarazzo e si notava.

"Per salvare una donzella in difficoltà ci sarò sempre" disse con fare solenne.
"Ma fammi il piacere" non riuscii a trattenermi e scoppiai a ridere.

"Dovresti farlo più spesso" disse dal nulla guardandomi in modo diverso dal solito.
"Cosa?" chiesi confusa.

"Sorridere, sei bellissima quando lo fai" rimasi a bocca aperta. Non riuscii a parlare prima che lui si voltasse di spalle e andasse via.

Aveva bevuto troppo, sicuramente lo aveva fatto per prendermi in giro. D'altronde era di Dylan che stavamo parlando. Che stupida che ero stata, gli avevo persino creduto per un attimo. Era il solito stronzo e io gli dovevo stare lontana.

Spazio autrice
Questo capitolo è pieno di cose. Voi cosa ne pensate? Non dimenticatevi di lasciarmi una stellina se vi è piaciuto. Ci vediamo al prossimo capitolo. Bye, bye. Clari

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top