64. Un nuovo corso

1 mese dopo

                                                                               HAELY POV

Mi rotolai qualche volta nel letto e poi decisi di guardare l'ora.

"Oh merda" era tardissimo. Mi ero riaddormentata. Avevo solo 10 minuti per far tutto.

Il mio era ormai un vero e proprio talento, riuscivo ad essere perennemente in ritardo.

Agguantai un paio di leggins, li infilai in fretta e sciolsi la coda fatta la sera prima. Non pettinai nemmeno i capelli.

Mentre tentavo di infilarmi la felpa scesi le scale rischiando di ammazarmi uno scalino si e l'altro pure.
Presi al volo lo zaino e mi catapultai fuori di casa.

Per un pelo riuscii a salire sul bus.
Nel tragitto, come mio solito, mi persi nella marea di pensieri che a malapena mi lasciavano a galla.

La mia vita era cambiata molto in un mese, come non avrei mai pensato.
Jake e Meg erano tornati a scuola. Quest'ultima aveva fatto persino amicizia con Jen, ormai eravamo un trio.

Jen aveva creato un club a scuola, aperto a chiunque avesse bisogno di aiuto dal punto di vista psicologico, ci teneva moltissimo. Aveva avuto coraggio da vendere a raccontare la sua storia, quello che aveva dovuto passare, i mostri contro cui doveva ancora lottare e quelli che aveva sconfitto.

Ogni giorno mi ringraziava come se fossi stata una sorta di miracolo per lei, ma non per perdevo occasione per ricordarle che non aveva nulla per cui ringraziarmi. L'avevo messa in pericolo, per poco non veniva fatta fuori per colpa mia.

Theo lo incontravo di tanto in tanto, lo vedevo poco in giro. Quando mi capitava di beccarlo era sempre perso nei suoi pensieri, quel ragazzo sempre sorridente che avevo conosciuto era ormai sparito nel nulla, perso nel dimenticatoio.

Io e Anderson ci evitavamo come la peste. Parecchie volte ero andata a casa sua per stare con Meg, ma non c'era mai e se c'era era come se non ci fosse. Era un fantasma, perennemente incazzato e intento a distruggersi i polmoni.

Sua sorella, per quanto lo nascondesse, era tremendamente preoccupata per lui. Non riusciva a capire quale fosse la fonte del problema e questo li consumava entrambi.

Inoltre, quando andavo a casa sua, il clima era pesante, denso di qualcosa di indecifrabile persino per me. Il bellissimo volto di Elizabeth era stanco e consumato, come quello del figlio. David lo vedevo poco, era spesso a lavoro.

Dovetti abbandonare il flusso dei miei pensieri quando arrivai a scuola.
"Rossa stamattina ti hanno buttata giù dal letto?" disse ridacchiando il biondo appena mi vide.
"Torres fai meno il simpatico" gli diedi corda stando al gioco.

"Troppo simpatico? Lo so, che posso dire, è una cosa che mi viene naturale" si pavoneggiò.
Gli diedi un buffetto sulla spalla prima di salutare la mia amica accanto a lui.

"Hey Meg, come va?" le chiesi.
"Bene, aspetto questa sera più del Natale" emise un gridolino euforico.

Dopo parecchio tempo era arrivato il momento di festeggiare il loro ritorno in carreggiata. Ne avevamo parlato tanto e finalmente, dato che sia Jake che Meg stavano bene, potevamo lasciarci andare un po', o almeno loro ci sarebbero riusciti.

"Amore, ma tuo fratello dove lo hai nascosto?" chiese dubbioso il biondo. Ormai anche lui non riusciva più a parlare con quel cadavere con i piedi.

"Non ne ho idea. Ultimamente stargli dietro è impossibile. Non mi dà tregua un attimo. Dopo la scorsa volta gli devo correre dietro come ad un bambino" era davvero sfinita.

Circa un mese prima le aveva fatto prendere un colpo. Era sparito poco prima che io andassi a trovarla ed era tornato la sera dopo. Non aveva risposto a nessuna chiamata e appena era tornato per poco non sveniva sul pavimento. Si era ridotto uno straccio, era stato un miracolo se non era finito in coma etilico.

Chissà come mai ha iniziato a stare male proprio dopo che sei arrivata tu...
Quelle vocine erano sempre il mio più grande tormento. Una radio costantemente accesa sullo stesso canale.

"Magari lo vado a cercare" disse il biondo prima di salutare con un bacio la sua principessa e andarsene. Ignorando il fatto che da lì a poco sarebbero iniziate le lezioni.

"Se solo mi dicesse qualcosa...so che Dylan gli ha parlato, lui sa perchè sta così" disse Meg con un tono di voce arrabbiato e abbattuto allo stesso tempo.

"É il suo migliore amico, forse non vuole tradire la sua fiducia" tentai.
"E Dylan è mio fratello! Giuro li prenderei a schiaffi entrambi. Mi vedono come una cavolo di bambina da proteggere, ma io non ne ho bisogno! Dio, mi fanno uscire fuori di testa!" alzò il tono di voce, ma sapevo benissimo che non ce l'aveva con me, il problema era tutt'altro.
Non la interruppi perchè ero consapevole che avesse bisogno di sfogarsi.

Meg non voleva un consiglio o una morale di vita, voleva solo che la ascoltassi e ci sarei sempre stata per farlo, lo sapeva.
"Haely davvero non ce la faccio più. Ti prego se porto due mazze da baseball mi aiuti a dare ad entrambi qualche randellata? Magari è la volta buona che si svegliano" sbuffò e io non riuscii a non ridere.

"Calma tigre" ridacchiai e lei mi seguì.
"Aspetta, ma Jen dov'è?" mi chiese.

"Oggi entra dopo, testuali parole: se vedo ancora quella di inglese la strozzo." non la poteva vedere, l'ultima lezione avevano discusso perchè l'insegnate l'aveva presa in giro per la sua pronuncia e Jen aveva aperto il vaso di pandora.

"Ottimo" disse la bionda prima di abbandonarsi ad una risata.

"É meglio se entriamo" mi ricordò Meg.
"Mi sa che ci tocca, ma io prima devo passare in segreteria. Voglio cambiare il corso di storia dell'arte" la avvisai.

"Quindi mi stai dicendo che dovrò sopportare quel pazzo tutta da sola?" mi chiese ironica.
"Hey! Ma a te almeno piace la materia che insegna" la ripresi scherzosamente.

"Vero. Uno a zero per te" disse arresa.
"Quale altro corso vorresti fare?" chiese curiosa mentre iniziammo ad avviarci verso l'entrata.

"Pensavo di frequentate quello di disegno" per quanto non fossi particolarmente portata, il mondo del disegno mi aveva sempre affascinata. L'idea di poter trasferire le mie emozioni su un foglio attraverso delle linee mi elettrizava.

"Wow, non ti facevo tipa da disegno, ma approvo." disse sorpesa e fiera. Io le sorrisi di rimando.
"Allora direi che ci vediamo dopo" la salutai prima di perderla tra la marea di studenti.

Cambiare corso fu piuttosto semplice, ci volle solo qualche minuto. Di lì a poco avrei avuto la mia prima lezione di disegno.

Vagai un po' prima di trovare l'aula. Bussai lievemente e poi entrai. Una leggera musica in sottofondo e un odore di pittura mi accolsero.

C'era un'atmosfera strana, diversa dalle altre aule.
La maggior parte della stanza era occupata da dei cavalletti con sopra una tela. La parete sinistra, invece, era contornata di scaffali con attrezzi e colori di ogni tipo.

Il professore mi fece cenno di accomodarmi e, silenziosamente, mi diressi verso uno dei posti vuoti, in fondo all'aula.

Poco dopo l'insegnante iniziò a parlare.
"Buongiorno ragazzi. Oggi voglio che voi tiriate fuori la parte più buia di voi. Cos'è la paura per voi? Come la rappresentereste? Una persona? Un luogo? Un oggetto? Bhe non vedo l'ora di scoprirlo attraverso i vostri disegni. Oggi lavorerete con la pittura. Fate del vostro meglio" scrisse il tutto alla lavagna e concluse sedendosi dietro alla cattedra.

Mi rimboccai le maniche e iniziai a darmi da fare. Non sarebbe stato facile, non sapevo nemmeno da dove cominciare, ma mi piacevano le sfide.

Iniziai a dipingere tutta la tela con un blu notte.

"Anderson, ancora in ritardo?" sentii lamentarsi sotto voce il professore. Subito quel cognome attirò la mia attenzione.

Che stupida, come avevo fatto a non pensarci prima. Era ovvio che anche lui frequentasse quel corso. Lo vidi dirigersi nella mia direzione, ma senza poggiare mai il suo sguardo su di me.

Mi guardai intorno, l'unico posto vuoto era dietro di me. Dannazione!

Haely non ti voltare, rimani concentrata su quello che stai facendo.
Ricordai a me stessa, ma era come se non potessi fare a meno di voltarmi.

Scacciai quell'impulso malsano e mi concentrai su quello che stavo facendo. Ogni tanto lo sentii muoversi dietro di me, sbuffare e di tanto in tanto alzarsi per prendere un pennello o un colore diverso, ma in nessuno di questi casi cedetti alla tentazione di guardarlo.

Chissà cosa sta dipingendo...
Non mi importava davvero, era solo il senso di non poterlo fare che mi divorava. La mia curiosità era implacabile.

Sentire il suono della campanella fu una boccata d'aria.

"Bene ragazzi, continuerete la prossima volta. Buona giornata" concluse il professore.
Ricambiai il saluto poi mi alzai e mi diressi fuori prima di poter cedere alla tentazione di voltarmi.

Spazio autrice
Ciao bellissim*, scusate l'assenza, ma ultimamente scrivere per me è stato motlo complicato. Sia da un punto di vista di tempi che proprio a livello pratico.
Sono andata in blocco e riprendere a scrivere è stato difficile, ma sto facendo il possibile per tornare.
Cosa ne pensate di questa situazione tra Haely e Dylan?
Vi è piaiuto il capitolo?
Fatemelo sapere, mi fa molto piacere leggere i vostri pareri.
Ci sentiamo presto.
Vostra Clari🧡

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