20. La piscina
"Si, si e si!" rispose Megan sbattendo le mani.
"Haely vieni con me" senza neanche darmi il tempo di rispondere mi trascinò in camera sua.
"Mi devi aiutare a scegliere il costume e devi scegliere il tuo"
"Se vuoi ti aiuto, ma io passo. Ho il ciclo" era la scusa perfetta.
"Ma guarda che il bagno lo puoi fare lo stesso!" ignorai la sua affermazione.
"Megan mi devi raccontare tutto" lei mi guardò confusa.
"Con Jake! Si vede che è successo qualcosa. Dimmi tutto"
"Ma no, non è successo niente di che. Siamo usciti un paio di volte, come amici" stava arrossendo.
"Dai! Sono curiosa!"
"Siamo amici. Lui però è davvero carino con me e mi ha anche detto che sono bellissima..."
"Vedi! Lo sapevo! Ti vuoi decidere a baciarlo?" ero più esaltata io che lei.
Volevo che lei, finalmente, fosse felice e lui sembrava darle esattamente quello di cui aveva bisogno.
"Haely! Io non bacio proprio nessuno. Poi mi vergogno quindi..." avrei dovuto fare una bella chiaccherata con jake.
"Vedremo" conclusi.
La aiutai a scegliere un bikini che avrebbe fatto svenire il povero Jake. Era rosso fuoco.
Fece altri tentativi per convincermi a mettere un suo costume, ma rifiutai tutte le volte e alla fine si arrese. Prima o poi con me lo facevano tutti.
Tornammo giù e trovammo entrambi in acqua.
Jake rimase imbambolato a guardare Megan mentre Dylan mi guardò subito storto.
Lei si buttò subito in acqua, lui uscì.
Il suo torace era cosparso di goccioline.
Non si poteva negare che fosse un bel ragazzo.
Altro che bel ragazzo, ci stai sbavando dietro.
Non è vero!
Iniziò a dirigersi verso di me.
"Perchè non fai il bagno?"
"Perché non ti fai i cavoli tuoi una buona volta?" sbuffò e si diresse verso un tavolino.
Prese le sue sigarette e tornò da me.
"Io vado fuori a fumare, vieni?" accettai solo per lasciare soli quei due, che non si sarebbero nemmeno accorti della nostra assenza.
Arrivammo sul retro della casa.
"Non ci posso credere. Ma quante piscine avete?" ero esterrefatta.
"Due" disse ridacchiando per la mia reazione.
"Vuoi?" mi chiese porgendomi la sigaretta.
"Perché no?" avrei fatto solo qualche tiro per alleggerirmi un po'.
"Haely, stai mangiando troppo poco"
"Cazzo, ma non possiamo fumare una sigaretta in santa pace senza che tu inizi a farmi da mamma?"
"No, non possiamo" sbuffai.
"Ti piace tanto indagare sulla mia vita? Okay allora dimmi, cosa rappresenta il disegno che c'è sul soffitto in camera tua? Perché quando si parla dei tuoi genitori subito serri la mascella? Perchè oggi in bagno hai fatto quello che hai fatto? Forza dimmi, perché?"
"E sentiamo, tu che cosa ne sai di cosa c'è in camera mia?" ecco, ora si che ero nella merda. Non gli risposi e lui iniziò ad avvicinarsi.
"Rispondimi Haely. Possibilmente evita di dire bugie perchè sai che lo capirei"
"Non lo so, ho provato a fare un'ipotesi. Megan ne ha uno in camera sua e ho pensato che magari anche tu lo avessi" No, non avrebbe funzionato.
"Haely cosa ti avevo detto riguardo al non dire bugie? Se proprio lo devi fare almeno sii più fantasiosa"
"Hey, io sono fantasiosa. So esserlo molto più di così!"
"Ah si? Mhh buono a sapersi" subito spuntò il suo solito sorrisino malizioso.
"E dimmi..." si avvicinò di più.
"Fino a dove può arrivare la tua immaginazione?" era vicinissimo al mio viso.
"So che ti piacerebbe scoprirlo, ma non lo saprai mai"
"Ah giusto. Preferisci che io ti mostri fin dove può arrivare la mia?" non risposi.
"Ti posso assicurare che rimarresti stupita" continuò.
"Da cosa? Dal vuoto che c'è nella tua testa?"
"Bene, hai voglia di giocare. Allora giochiamo" senza darmi nemmeno il tempo di capire cosa stesse succedendo, mi prese e mi caricò in spalla.
"Che ne dici di un bel bagnetto?"
"Dylan Anderson tu provaci e io ti uccido"
"Mi sa che allora correrò il rischio"
Tappai il naso e la bocca giusto in tempo.
Appena risalii in superficie, me lo ritrovai davanti con un sorrisino compiaciuto stampato in faccia.
Glielo avrei tolto subito.
Intuì le mie mosse e mi bloccò le braccia.
"Non avevi detto che volevi uccidermi?" Ahah che ridere, faceva anche lo spiritoso!
"No, ho cambiato idea. Ti seppellisco anche. Le tue ultime parole?"
"La prossima volta che devi farti i fatti miei vienimi a parlare. Non sbirciare dalla porta di camera mia" beccata.
"Oh aspetta. Sto per essere soffocata perché il tuo ego occupa troppo spazio"
DYLAN POV
"Non ci provare" ad avvisarmi della sua presenza era stato il suo profumo.
Era un misto tra il limone e il muschio bianco.
Aspro e forte, ma allo stesso tempo dolce e delicato.
La guardai per un tempo indefinito. Era come se mi fossi perso nel suo sguardo.
"Haely, so che non mi dirai perché fai tutto questo, ma ti prego ascolta le mie parole" la stavo supplicando. Stavo supplicando se stessa di smettere di farsi male perché non lo meritava.
Non sapevo nemmeno io perché lo facessi, ma sentivo il costante bisogno di starle accanto.
Volevo proteggerla da lei e dal mondo, perché nonostante volesse far credere che fosse forte aveva bisogno di qualcuno.
"Ti prego, fallo per chi vuoi, ma fallo. Devi smettere di ucciderti. Nel tuo sguardo si legge tutto l'odio che provi per te stessa. Ti sei convinta di meritarlo, ma non è così.
Tutto quel dolore, tutte quelle ferite tu non le meriti"
"Chi sei tu per dirlo? Chi sei tu per sapere che io non meriti la morte?"
"Lo so perchè una persona che non merita la vita non cura i taglietti degli altri quando le sue di ferite continuano a sanguinare"
"Dylan tu non mi conosci, ed è meglio così, ma se lo facessi scapperesti"
"Non scapperei mai da te" dovevo fare in modo di conquistare la sua fiducia, almeno un briciolo. Sapevo che era un qualcosa di improbabile, ma avrei tentato di tutto pur di vederla stare bene. Le avrei parlato di me. Avremmo fatto un gioco.
"Facciamo così. Io ti dico tre cose su di me. Una è vera e le altre due sono false, poi tu fai lo stesso.
Ci stai?" speravo che così l'avrei convinta.
"Ci sto, ma prima fammi asciugare altrimenti mi prenderò una polmonite" non ci potevo credere. Aveva davvero accettato?
"Vieni saliamo un attimo su" ero stato talmente concentrato su di lei da dimenticarmi tutto ciò che mi circondava.
Subito andò verso la camera di Megan probabilmente per recuperare la sua felpa, ma la fermai.
"Dove vai?"
"A cambiarmi" rispose con tono ovvio.
"Vieni con me" lei non parlò e mi seguii.
Stavo facendo un gran casino.
Lei si preoccupava che io sarei scappato, ma l'unica che sarebbe dovuta scappare era lei. Facendola entrare nella mia stanza le avrei dato libero accesso alla mia anima. Un anima sporca, macchiata dal sangue e straziata dai rimpianti.
Era giusto che però lei sapesse con chi passava il tempo, era giusto che lei potesse scegliere.
Nonostante questo avevo comunque il terrore che fuggisse via.
Rimanere solo era sempre stato il mio incubo più grande eppure si avverava costantemente.
Ormai ci convivevo.
Si fermò al centro della stanza a fissare quel disegno che tanto le piaceva. Quello sopra il mio letto.
Lo guardava come se lì potesse trovare le risposte a tutte le domande che la tormentavano, ma non sapeva che lì avrebbe trovato le risposte alle mie di domande.
Mi avvicinai al mio armadio e tirai fuori due magliette.
"Tieni cambiati" le dissi lanciandogliene una.
"Fai così con tutte?"
"Tu non sei tutte" lei mi guardò spaesata e poi parlò.
"Non la metto la tua maglietta. Ho la mia felpa"
"Morirai di caldo con quella"
"Pazienza" lanciai uno sguardo fugace alla porta.
Avevo un piano, ma lei intuì i miei pensieri e iniziò a correre.
Poco dopo uscii in corridoio e la vidi avvicinarsi con la sua felpa in mano.
"Battuto" mi disse vittoriosa.
Era abbastanza vicina per togliergliela di mano.
La presi e alzai il braccio.
"Dylan ridammela subito" provò a prenderla, ma ero nettamente più alto di lei.
"No" l'avrebbe usata per nascondersi e io non volevo che lo facesse.
"Dylan se entro due secondi non mi dai la mia felpa ti tiro un calcio"
Ebbi un'illuminazione. La mia stanza dava sulla piscina. Se fosse stata bagnata non avrebbe potuto metterla.
Tu sei completamente pazzo!
Ignorai quella fastidiosa vocina nella mia testa.
Senza darle il tempo di capire cosa stesse succedendo entrai nella mia camera e gettai giù dall finestra la sua felpa. Per fortuna avevo centrato la piscina.
Grazie al puffo, è enorme. Se non l'avessi centrata ci sarebbe stato un problema.
"Dylan! Sei impazzito?" non era la prima a dirmelo, sai che novità.
"Può darsi"
"Il può darsi ora te lo faccio vedere io! Ora secondo te cosa mi dovrei mettere?"
"La mia maglia"
"Te lo scordi! Piuttosto rimango in mutande!"
"Non posso rifiutare questa offerta" sbuffò, ma prese la mia maglia e iniziò a camminare.
Sulla soglia della porta si fermò.
"Anderson saluta il tuo bel ciuffo di capelli perchè quando ti sveglierai, domani mattina, non ci
sarà più" uscì e io scoppiai a ridere. Era troppo buffa.
C'era una cosa che non le avevo detto. Non avevo mai prestato i miei vestiti a nessuna. Lei era la prima. Ero sempre stato molto geloso delle mie cose, ma con lei mi era venuto naturale. Volevo vederla con qualcosa di mio addosso...
Spazio autrice
Ciao bellissim* cosa ne pensate?
Vorreste più pov diversi? Fatemelo sapere.
Ci sentiamo.
Clari🧡
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