La mente fa brutti scherzi
Enid deve correre, ha appena finito la prima riunione, quella del club di cucito, ora sta correndo per quella della squadra di atletica..... e dopo dovrà farlo per quella della squadra di canottaggio, devono vincere la coppa Po anche quest'anno.
"Maledizione!"
Enid si schianta contro una parete, non è abituata a correre con la velocità da lupo su pavimenti così lisci con gli stupidi mocassini in pelle che ha indosso in questo momento, non gli danno per niente aderenza.
***
Mercoledì, dopo aver lasciato in anticipo gli allenamenti di scherma, è tornata nella sua stanza per anticipare la sua ora della scrittura, o meglio, per scrivere finché anche Enid non rientra al dormitorio e sa benissimo che ci vorrà parecchio, spera solo di non doverla andare a recuperare per evitare che salti la cena.
In quei giorni dopo esser rientrata a Nevermore, Mercoledì ha scritto molto di più di quanto avesse fatto durante l'estate ed anche adesso le sue dita battono veloci sulla tastiera del computer e le idee le sono chiare in mente, o almeno così pensa lei.
Mano rientra in camera un'ora dopo Mercoledì. Su richiesta della corvina aveva seguito, o almeno, aveva provato a seguire Enid, ma dopo la riunione della squadra di canottaggio l'aveva persa. Sperava di trovare il programma della giornata di Enid sul portatile della ragazza, quello che non si aspetta era di vedere Mercoledì utilizzarlo. O meglio, vedere la ragazza utilizzare due computer contemporaneamente, con la mano sinistra sembra star scrivendo il suo romanzo sul suo PC, mentre con la mano destra sta spulciando quelli che sembrano vecchi documenti storici sulle della pagine in modalità incognito.
L'appendice amputata continua a rimanere nascosta sulla trave del soffitto per altri venti minuti ad osservare Mercoledì. C'è qualcosa di strano, Mercoledì è ossessionata dal suo romanzo e anche dalle sue indagine, ma arrivare al punto da svolgerle contemporaneamente..... La giovane Addams sarebbe la prima a dire che è una scelta controproducente.
Mano si decide e si lascia cadere sulla scrivania davanti a Mercoledì.
"Mano...che ci fai qui"
Mano osserva come Mercoledì chiude tutte le schermate sul PC di Enid, lo spegne e poi lo infila nella borsa per portatili rosa che ha accanto alla scrivania. Il tutto però avviene senza che Mercoledì distolga lo sguardo da Mano.
"Allora?"
La povera appendice è incerta, è stato troppo strano e anormale perfino per Mercoledì.
Enid ha corso per tutta la scuola e l'ho persa, speravo di trovare la sua agenda per anticiparla alla prossima riunione.
"Prova sul suo PC, è nella borsa per portatili rosa che c'è accanto al suo letto.
Adesso Mano è seriamente preoccupato.
Mercoledì ha appena spento il portatile di Enid davanti a lui e sempre davanti a lui l'ha infilato nella borsa rosa appena citata che però non si trova dove sostiene Mercoledì.
Veramente è proprio lì per terra, acconto a te...
La corvina aggrotta le sopracciglia, lancia prima un occhiata accanto al letto di Enid, dove è sicura aver visto la borsa per portatili qualche ora prima. Non riuscendo ad adocchiare nulla di simile, si arrende e guarda da parte alla sua scrivania, dove con suo sgomento trova la borsa rosa, con la cernia ancora aperta che mostra il portatile aperto.
Mercoledì è inquieta, non sa perché una cosa così insignificante le stia mettendo tutta questa agitazione.
"Probabilmente....Probabilmente è la solita incapacità di Enid di tenere in ordine le sue cose."
La ragazza si volta nuovamente verso il PC e porta entrambe la mani sulla tastiera, si sente strana, come se il suo corpo avesse finalmente ripreso una posizione comoda dopo tanto tempo che era scomposto. La cosa non ha senso, lei è seduta in quel modo da ore.
Ma poi il vuoto, un vuoto nella mente di Mercoledì, porta sgomento nella ragazza, rilegge le ultime righe scritte, sembra che la storia stia arrivando carica ad un colpo di scena, ma Mercoledì non ha la minima idea di quale sia. Rilegge ancora più indietro, si ricorda quello che ha scritto, ma non ricorda quando l'ha pensato, l'andamento della trama e lo sviluppo che sta prendendo, le piacciono, ma è come se non la sentisse sua.
"Mano dimmi esattamente quello che sai, ho capito subito che fossi strano, pensavo fosse perché avevi perso Enid....."
Mano fa due "passi" in avanti, verso la ragazza.
Quando sono arrivato, stavi utilizzando entrambi i computer, se tocchi quello di Enid scommetto che è ancora caldo..
Mercoledì non se lo fa ripetere due volta, allunga la mano e tocca il PC.
"È bollente... cosa ci stavo facendo?"
C'erano aperte della pagine di navigazione in incognito con delle scan di vecchi documento, non sono riuscito a leggere o capire di cosa trattavano.
Il respiro di Mercoledì comincia ad accelerare.
"Devo parlare con Silivieri, deve dirmi gli effetti collaterali dell'incantesimo di espansione mentale."
Si alza con impeto e senza nemmeno aspettare Mano lascia la stanza e si dirige verso gli alloggi degli insegnati.
La sua marcia mette timore a tutti gli studenti che incrociano il suo cammino, il suo sguardo li terrorizza quasi fino a spingerli a scappare. Il rumore dei suoi anfibi risuonano sui pavimenti di pietra e rimbombano tra gli antichi corridoi, un suono che già dal precedente anno molti studenti avevano imparato a riconoscere, dopotutto, il passo di Mercoledì Addams diventava udibile solo quando è la ragazza a volerlo, un chiaro messaggio a tutti di lasciarle libero il passaggio. Come Mosè aprì le acque del Mar Rosso, Mercoledì apre il mare di studenti che le si para davanti quando arriva al quadrato (Pentagono). Non avendo trovato il professore nella sua stanza e non esser stranamente riuscita a scassinare la serrature per farci irruzione, aveva optato per cercarlo altrove. Raramente gli insegnanti si fanno vedere nel quadrato se non per qualche evento, ma il professor Silivieri è molto più giovane di qualsiasi altro insegnante della Nevermore Accademy e aveva già dimostrato di aver un debole per le studentesse, in particolar modo per quelle licantropo.
"Tu!"
Mercoledì interpella poco gentilmente un ragazzo che sa per certo essere nella sua classe di biologia, l'inutile essere aveva toccato la spalla di Enid per chiederle una penna e Mercoledì si chiese quanto gli avrebbero dato di prigione per aver mozzato di netto la mano di uno studente in classe durante una lezione.
"Hai visto il professor Silivieri, non è nei suoi alloggi"
Il povero ragazzo, che fino ad un attimo prima stava parlando di quanto fosse folle il Gear 5 con i suoi amici, adesso si ritrova da solo, prossimo a farsela nei pantaloni e con Mercoledì Addams che aspettava che lui si facesse crescere le palle per aprir bocca.
"Ehm....Ehc....Io...."
"Come pensavo, sei una creatura inutile, non saresti buono nemmeno come concime"
Mercoledì lo sorpassa e una macchia scura e umida si fa largo sui pantaloni del poveretto.
Una volta aver nuovamente scandagliato tutta l'area con lo sguardo e non avendo trovato ulteriori fonti di informazione, Mercoledì si lascia scappare un sospiro spazientito e lascia il quadrato, che pian piano viene nuovamente affollato dagli studenti.
"Matt! Maledizione amico te la sei fatta addosso!"
Uno degli amici del povero malcapitato si avvicina ridendo.
"Cavolo Bro, ma sei bianco come il latte"
Quando il ragazzo, che ancora ridacchia, posa una mano sulla spalla del poveretto, questo stramazza senza sensi.
"Dovremmo portarlo in braccio in infermeria...."
"Io no!" "Io no!" "Io no"
Nessuno dei suoi amici voleva rischiare di macchiarsi di pipì, nemmeno se ne andava della sua incolumità, povero Matt.
*** *** ***
Finalmente Enid ha sciato anche l'ultima riunione, quella che poi è stata anche la più stressante. Dopotutto lei degli atri club ne faceva parte sì, ma della squadra di canottaggio del suo dormitorio era il leader e l'aver vinto la coppa Po l'anno precedente, aver sconfitto un Hyde, essere compagna di squadra di Mercoledì Addams ed esserne diventata una parente acquisita.... Ha reso le altre ragazze pendenti dalle labbra di Enid. Durante le altre riunioni, è stata spesso interpellata e sembra che la suo opinione contessa di più di chi è vero leader di quei club, ma con la squadra di canottaggio è sembrato che lei fosse l'unica con il permesso anche solo di respirare.
Arrivata in camera Enid fa poco caso all'assenza di Mercoledì, annota mentalmente di andarla a recuperare, probabilmente dalla biblioteca, per cena e si fa cadere sul letto esausta. Sonnecchia una decina di minuti prima un suono le fa rizzare il pelo. Un ringhio gutturale giunge alle sue orecchie, senza che facesse ricorso al suo super udito, il suona è lontano e spinge la ragazza verso la porta finestra, il sole sta cominciando a calare e la scritta che indica le 18:33 di pomeriggio compare sul suo salvaschermo del cellulare.
L'immagine la distrae un attimo, è una foto di Enid che guarda da un promontorio che si trova tra i boschi degli Addams, anche quella foto è stata scattata al tramonto, quello fu il giorno in cui Enid si sentì un pochino più vicina a Mercoledì, il giorno in qui la ragazza le ha rivelato di sua spontanea volontà uno dei suoi talenti nascosti, la fotografia.
Di nuovo quel suono, questa volta più forte e seguito da un rumore di graffi, come se qualcuno avesse fatto passare delle unghie sul legno.
Enid esce sul terrazzino della loro stanza e si affaccia dalla balaustra, adesso può sentirlo chiaramente, il suono viene dalla foresta, ma non è particolarmente forte, è come se il suo udito si fosse sintonizzato sul quel suono e anche senza che lo volesse si è attivato l'udito del lupo.
La lupa chiude dei gli occhi per qualche secondo e quando gli riapre brillano di luce propria del loro colore azzurro. Enid comincia a scandagliare il bosco ma le uniche cose che vede sono alberi e sterpaglia e solo quando è lì lì per rientrare che con la coda degli occhi vede un movimento dietro degli alberi su un altura, tiene gli occhi fissi su quella zona quando una enorme mano artigliata sbuca da dietro un albero e ne avvolge completamente tronco massiccio.
Enid riconoscerebbe quegli artigli ovunque e d'istinto si porta la mano ad accarezzarsi le cicatrici in volto.
"Non è possibile....."
Non riesce a distogliere lo sguardo, lei vuole vedere, vuole vedere il volto di quella creatura perché sa bene, sa fin troppo bene chi potrebbe essere.
L'aria comincia a farsi pesante, è estate ma Enid è sicura di sentire un freddo glaciale, continua a tenere fisso lo sguardo su quella mano adesso immobile su tronco, così immobile che Enid comincia a pensare a un allucinazione o ad un'illusione ottica, questa non scompare, ritratta nuovamente dietro gli alberi tra l'oscurità. Non succede niente per alcuni secondi che per Enid sembrano minuti, finché i loro sguardi non si incrociano.
"Tyler"
Quello di Enid è iniziato come un sussulto ma è finito come un ringhio minaccioso, i suoi occhi passano dal brillare di azzurro al brillare di rosso, con un balzo super la balaustra ma quello che atterra non è una ragazza, ma l'enorme licantropo da manto castano che ha traumatizzato Xavier, l'enorme lupo che tratta gli orsi Grizzly come giocattoli da masticare. Enid non si fa attendere, mette forza nelle zampe posteriore e si lancia alla carica, con un balzo apparentemente troppo semplice scavalca le mura e scompare nel bosco, correndo nella direzione dell'Hyde Tyler, alle cui spalle cominciano ad apparire decine e decine di occhi rossi deformi.
Angolo autore sfasato:
Per questo capitolo vi ho fatto aspettare più del solito, ma mi aveva preso parecchio tempo aver partecipato ad un contest di scambio di letture con "il mio lupo, il mio corvo" ed anche se sono stato eliminato subito sono molto contento perché è stato divertente e soprattutto mi ha fatto notare che a revisionare faccio schifo e che quella fanfiction deve essere nuovamente corretta, quindi una volta finito "il mio lupo, la mia strega" Aspettatevi che entrambe le storie finiscano in revisione.
Detto questo spero vi piaccia il nuovo capitolo, alla prossima.
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