Torniamo a casa

Sono passati esattamente cinque giorni dall'ultima volta.
Con Ian, litighiamo ogni santo giorno e per causa nostra Ella e mio padre non smettono di discutere.
In questi cinque giorni ho cercato di non dar peso alle parole di Ian, ho cercato di andare d'accordo con lui, ma come al suo solito mi ha respinta, mi ha detto per l'ennessima volta che non è casa nostra e che siamo solo dei maledetti ospiti.
Io me né sono fregata delle sue inutili parole, ma mio padre non riesce più a sopportare tutto questo: È per questo ha chiesto ad Ella di mettere in punizione il figlio, ma lei fa di testa sua e non l'ho mette in punizione.

                     VENERDI
"Dì a tuo padre di farsi gli affari suoi" mi dice Ian con tono furioso

Di cosa stai parlando? Chiedo non sapendo

"Ha detto a mia madre di mettermi in punizione, e di non farmi andare al party di stasera"

"Ha fatto bene. Ora togliti che devo prepararmi" Dico scansandolo con uno spintone

"Tu non vai da nessuno parte." dice prendendomi  la mano e sbattendomi al muro "Tu e tuo padre siete qui per i nostri soldi e non perché ci volete bene." Dice urlandomi contro

Non ho il tempo di rispondere che arriva." Lascia subito mia figlia." Sbottà mio padre nel mentre lo prende per il polso e l'ho spintona

"Non ti permetto di alzare le mani a mio figlio, e di trattarlo in questa maniera." Interviene Ella

Sono appoggiata al muro e continuo a guardare e ad ascoltare Ella e mio padre, che non fanno altro che urlarsi contro.
È questo per colpa mia, per colpa di quel cretino che non mi lascia mai in pace. Come puoi odiare una persona che di lei conosci solo il nome?
Non lo sò e vorrei tanto iniziare a provare anch'io quest'odio. È da una settimana che viviamo in questa casa ed è già successo un casino.

"Prepara le valigie, ritorniamo a casa"Mio padre continua ad urlare.

In quei pochi istanti in me ritornano quei ricordi che ho cercato di cancellare, ritorna lei con le sue dannate urla, ritornano quei maledetti 6 anni, ritorna quel maledetto sabato del 23 novembre: Ero lì appoggiata al muro, proprio come adesso che cercavo di capire  cosa stesse succedendo, ero lì pietrificata e impaurita non sapevo cosa fare, non sapevo come muovermi.
Quella sera ho sentito una frase che non avrei mai voluto sentire, quelle parole che mi hanno portata a non mangiare a chiudermi in me stessa; È ancora oggi mi chiedo come può una madre dire ad una figlia che è stato lo sbaglio più grande della sua vita? Come può andar via assieme ad un'altro guardando la propria figlia che piange a dirotto?
Non smetteva di guardarmi, ma lentamente sì avvicinava verso quella dannata macchina.
Era lì con il cuore di ghiaccio, era lì che non provava nessun effetto.
Forse un giorno riuscirò a perdonarle tutto ciò che mi ha fatto, ma non riuscirò mai a perdonarle il dolore che ha causato a mio padre.

Adesso sono qui proprio come sei anni fa, sono qui e non riesco a parlare, a far ragionare mio padre a farli smettere di urlare, sono qui pietrificata, vedo solo Ian che cerca di far calmare tutti, e poi vedo la piccola Matilde che continua a piangere.
Mi faccio forza e mi avvicino lentamente a lei, le prendo la mano e la porto via da quella stanza.

"Ehi! Non piangere, non è niente" gli sussuro nel mentre cerco di stare calma.

"Perché urlano" mi chiede singhiozzando la piccola

"Sono solo un pò nervosi, adesso smetterano" cerco di tranquillizarla

Il cuore inzia ad accelerare, inizio a respirare male, ed un brutto segnale.
Da quando mamma è andata via soffro di attacchi cardiaci, quando mi innervosisco troppo inzio a sentirmi male, non riesco più a controllare il mio corpo,
Il cuore sembra che voglia scoppiarmi, che voglia uscire fuori dal mio petto.

Ali! perché sei bianca? Mi chiede matilde preoccupata

Fatico anche a parlare, ma non voglio farla preoccupare, non voglio che mi veda star male.

"Tesoro, sicuramente sarà la luce." Mento mostrandogli la luce bianca che riflette su di noi.
 
"può essele" dice rassicurante

Alison, Andiamo? Urla mio padre prima di entrare in salone "Papà! dico con la poca forza che mi ritrovo " Ali! Di nuovo? Stai tranquilla, andiamo a casa tesoro, non è successo nulla."

"Non sono più una bambina." dico nel mentre provo ad alzarmi dal divano, anche se è inutile perché tutti i dolori ritornano a farsi presenti e per non sentirli ritorno a star seduta.

"Tesoro" Riesci a prendere un bicchiere d'acqua ad Ali? Chiede mio padre alla piccola Matilde

Cosa hai Ali? Chiede preoccupato Ian

Non ho la forza e nemmeno la voglia di rispondergli.

"Ecco l'acqua" Dice la piccola porgendo il bicchiere a mio padre

Ella è al mio fianco e non smette di stringermi la mano, non dice nessuna parola, ma lo sento e lo vedo che sta male e che non avrebbe voluto che succedesse tutto questo, ma lei non ha nessuna colpa.

"Amore!" Riesci ad alzarti? Mi chiede mio padre preoccupato

"Si!" rispondo nel mentre provo ad alzarmi con l'aiuto di mio padre.

Mettiti a letto, che ti porto un pò di latte con le tue adorate crepes. dice Ella sorridendomi

"Grazie! Ma noi torniamo a casa." dice mio padre sicuro di sé

Ella mi guarda con gli occhi lucidi e con calma cerca di far cambiare idea a mio padre, ma lui non né vuole sapere.

"So che non dovrei nemmeno parlare, visto che se è successo tutto questo è solo colpa mia, ma non voglio che andiate via, si cioè mia madre e la mia sorellina non vogliono che andiate via." Dice corregendosi Ian

"Vi ringrazio per averci ospitato per questi giorni, ma adesso e meglio che torniamo a casa, mia figlia ha bisogno di tranquillità, domani verrò a prendere le nostre cose." Dice prendendomi per il braccio e portandomi verso la porta...

 
           Alison
"Eccoci di nuovo a casa nostra."dice mio fingendo di sorridere

"Papà, Ella in tutto questo non ha nessuno colpa, non saremo dovuti andare via da lì."

"Lo sò, ma è la miglior cosa tesoro" dice abbracciandomi aggiungendo " Adesso vai a letto che ti porto da mangiare"

"Va bene!" dico nel mentre mi avvicino per dargli un bacio

             ■■■
          4 ore dopo
No, non te ne andare, non mi lasciare, non farlo di nuovo, ti prego. Ti prometto che farò la brava. "Mamma"

"Ali, Alison! Non di nuovo gli attacchi di panico," urla disperato mio padre ed io sento solo le sue parole, ma non riesco ad aprire gli occhi, a dire una parola, sono bloccata in quel brutto sogno, sono bloccata dentro questa mia maledetta malattia.

Autrice.
Ciao belli! So che vi ho fatto attendere tantissimo per questo nuovo capitolo, ma tra il lavoro, tra tante altre cose non ho avuto più modo di scrivere...

Buona continuazione, spero vi sia piaciuto. Accetto qualsiasi tipo di consiglio, tanti baci!😙😙

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