Capitolo 56: Piccole parole, grandi discorsi

2 mesi prima, 16/07
Seaworld di San Diego

Le luci della città sono spente e io, fermo sul balcone della camera, osservo tutto il panorama che mi è concesso vedere dalle costruzioni di case e appartamenti attorno a me.
«Ehi, fratellone
Non mi volto, sorridendo solo quando sento la voce di Olly e, pochi secondi dopo, avverto la pelle del suo braccio sfiorare il mio. Io, coperto solo da un paio di boxer, e mia sorella, vestita unicamente con una leggera canotta che le arriva poco al di sotto del sedere.
«Hai caldo anche tu?»
Glielo chiedo, anche se non mi aspetto una vera e propria risposta, ma lei ribatte dicendo che mi stava cercando.
«La notte è nostra, te lo eri dimenticato?»
Mi volto verso di lei, trovandola già girata verso di me e con i capelli mossi davanti al viso dalla leggera brezza notturna. Scuoto la testa, ma rimango in silenzio, voltandomi di nuovo verso il panorama.
«Stai ancora scappando da me?»
La sua domanda è seria e la sua preoccupazione palpabile dalla sua voce, ma le prendo la mano in risposta, cercando di farle arrivare tutto l'amore che provo per lei.

Il silenzio ci avvolge per lunghi secondi, poi lei lo rompe di nuovo.
«Che cosa ti succede, fratellone
Mi volto ancora nella sua direzione, prendendomi del tempo per osservarla e imprimermi ogni suo più piccolo dettaglio nella mia testa.
«Che cosa intendevi oggi?» Osservo il suo sguardo farsi più corrucciato, come se stesse rivivendo nella mente i ricordi di questa giornata e, per facilitarle il compito, le rievoco il momento, «È uno di quelli che hanno troppa paura per fare qualcosa.»
Le sue guance si imporporano, i dilatamenti le si distendono e ora è lei quella che si volta verso l'esterno e si prende dei momenti di silenzio tutti per lei, mentre usa la mano sinistra per spostarsi, dietro le orecchie, le ciocche ribelli dei suoi capelli, ancora davanti al suo viso.
Lasciale libere di danzare, come ami tanto fare anche tu.
Nonostante quel che penso, però, non interrompo i suoi movimenti, né la incito a darmi una risposta; semplicemente attendo il momento in cui lei si aprirà con me e mi svelerà anche questo suo mistero.
«Sai, io credo di aver parlato un po' a sproposito, sopratutto perché ora sono io quella che ha troppa paura anche solo di parlarti.»
Rimane ferma, con la mano sinistra ancora intenta a liberarsi il volto di quell'impiccio di troppo e, colto da un'impulso inspiegabile, mi metto dietro di lei; l'avvolgo tutta con le mie braccia, mano sinistra compresa e, finalmente, vedo i suoi capelli liberi di danzare con il vento.
«Abbiamo davanti tutta la vita, avrai tempo di superare questa tua paura, sorellina.»

Il silenzio torna a essere il vero padrone della notte, mentre la luna risplende libera e fiera della sua rotondità nel cielo sgombro dalle nuvole.
«Vorrei dirti quel che io intendevo in quel momento, anche se avrei dovuto evitare, ma ho deciso di dirlo solo per far rimanere più calmo papà.» Prende un grosso respiro prima di continuare «Però, io ho paura che se tu lo venissi a sapere, scapperesti di nuovo da me.»
L'accarezzo, senza interrompere l'abbraccio nel quale l'avevo imprigionata e inizio a sentire del sudore freddo colarmi lungo la spina dorsale. Ora ho davvero paura di quel che intendeva, ma non posso tirarmi indietro.
«Ti prometto che non scapperò più.»
La sento sospirare e mormorare qualcosa sul fatto che ho rotto questa promessa più di una volta, ma la stritolo leggermente nell'abbraccio in cui è già rinchiusa e la faccio ridacchiare per smorzare la sua tensione, poi le lascio un leggero bacio sul collo e torno nella mia posizione iniziale, attendendo la sua continuazione.
Prende un grosso respiro, cercando di poggiare le mani sul corrimano e io mi muovo per permetterle il movimento, poi rilascia tutto il fiato che aveva in corpo per racimolare il coraggio che sembra mancarle.
«Intendevo dire che hai troppa paura per provare a chiedermi di fare l'amore con te.»

Sento le sue parole, il mio intero corpo si ghiaccia e ammorbidisco ancora di più l'abbraccio nel quale avevo avvolto mia sorella; il mio cuore comincia a galoppare a mille, le mie parti basse decidono che è il momento buono di iniziare a scalpitare per quel che lei ha detto e il mio cervello lavora a velocità aumentata, passando da situazioni in cui io e lei ci stiamo rotolando nel letto, persi uno nell'altra ad altre in cui la gente ci addita come dei mostri e i nostri genitori si vergognano di noi.
Olly, non sentendo una mia risposta e ritrovandosi improvvisamente quasi libera, la prende come una mia riflessione sulla fuga e si divincola dalle mie braccia e si allontana, avvicinandosi alla sua portafinestra.
«Che ti dicevo? Vuoi di nuovo fuggire da me.» Apre il vetro, nell'atto di rientrare in camera, ma la raggiungo il più veloce possibile e le prendo un polso.
«Non sto scappando, ma non mi aspettavo queste parole da parte tua.»
La tiro delicatamente verso il muro, dove mi siedo e aspetto che lei mi copi.
«Non mi fraintendere, ho immaginato così tante volte noi due fare l'amore, ma sì, hai ragione, ho paura.» Prendo un grosso respiro, prima di continuare, mentre comincio a lasciare piccole e dolci carezze sul suo polso. «Ho paura che qualcuno potrebbe scoprirci, che tu possa pentirti di quel gesto, che tu possa iniziare a vedermi come qualcuno che si è approfittato della tua ingenuità.»
Mi interrompo, improvvisamente bisognoso d'aria e sperando che lei non cerchi di riempire il mio silenzio, perché ho ancora parole da dirle.
«So che ho sempre cercato di mostrarmi come il fratello grande, quello senza paure, quello invincibile, in realtà, però, sono tutto il contrario e, soprattutto quando si tratta di te, ho tutte le paure possibili e immaginabili.»

Dopo lunghi attimi di silenzio, durante i quali io mi sono ritrovato senza forze, lei mi abbraccia, sedendosi sulle mie gambe e fissando intensamente i miei occhi.
«Non è una cosa che dobbiamo fare per forza ora, no? Volevo solo che tu sapessi che io sono pronta a compiere quel grande passo con te.»
Le sorrido, riconoscente per l'immensa pazienza che ha nei miei confronti e la bacio, facendo il possibile di trasmetterle tutto il mio amore con quel gesto; quando lei ricambia, agguanto le sue cosce, salendo lentamente verso il sedere e facendole fare un mugolio di apprezzamento, poi mi alzo, facendo attenzione a non cadere e, attraversando la sua portafinestra già aperta, entro in camera sua.
L'adagio sul letto, staccandomi da lei solo per poterla osservare sdraiata e priva di pensieri, mentre l'eccitazione comincia a scorrerle nelle vene; osservo i suoi occhi lucidi, le sue labbra già più gonfie; osservo la canotta che lascia intravedere i capezzoli eretti anche dalla stoffa leggera, osservo come quel tessuto le fasci l'addome e osservo, con malcelata malizia, come quello stesso lembo di cotone si sia alzato e ora le lasci completamente scoperta la sua femminilità.
Mi lecco le labbra e torno a fissare i miei occhi nei suoi.
«Andiamo in giro senza biancheria intima, eh?»
La sua risposta consiste nell'alzarsi e privarsi anche della canotta, dandomi libero accesso al suo corpo e chiedendomi in maniera silenziosa di farle provare ancora quel piacere che solo io le ho procurato.

Buongiorno cuoricini!
Sorpresi di questo capitolo pubblicato durante la settimana? Spero di sì 😉

Premetto che ho cercato di farmi perdonare per aver interrotto un po' prima il capitolo precedente, ho reso un pochino più lungo questo (infatti il paragrafo finale non sarebbe dovuto comparire, ma non mi dispiace per niente); spero che vi piaccia ^.^

Mi fa male sapere che mancano solo due capitoli (ripeto DUE, D U E,  2!) prima dell'epilogo; sono tanto affezionata a questi personaggi e allontanarmene non sarà facile; però so che è giusto che anche loro trovino la loro pace, sapendo che la loro storia è finita. Credo che Sergio ne abbia davvero bisogno.

Ebbene sì, miei cari, è giunto il momento di chiedervi che cosa ne pensate dell'intera storia, il momento in cui io mi rimetto a voi per sapere se il viaggio che abbiamo intrapreso insieme vi è piaciuto, pensate che ne sia valsa la pena, oppure no e credete che tutto questo sia stato solo una perdita di tempo.
Sono davvero curiosa di sapere le vostre opinioni, sopratutto in una storia così particolare, che tocca argomenti molto delicati.

Non vi so ancora dire il titolo del capitolo di domani, ma tanto c'è solo un giorno di attesa, però vi anticipo che sarà ambientato un mese dopo questo.
Il  18 e 2il 19 agosto, per la precisione.

Come vedete, questo viaggio di tre anni con il nostro piccolo Sergio è davvero quasi giunto al termine e vorrei abbracciare ognuno di voi per avermi accompagnata fino a qui, per avermi supportata a ogni aggiornamento; ma non posso farlo perché non conosco nessuno di voi (se non i vostri nick qui su Wattpad) e per colpa di questo Corona Virus, ma è come se lo stessi facendo con il pensiero, sperando che il mio abbraccio virtuale sia arrivato a tutti ❤️

Ci vediamo domenica!

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