Capitolo 54: Un dolce - e piccante - risveglio (*)

4 mesi prima, 05/05
Città di San Diego

«Avete finalmente fatto pace vedo!»
Olly sfila via, come se si fosse scottata, la sua mano dalla mia e finge di concentrarsi sul film che passa in tv, mentre io mi volto verso mia madre con un piccolo sorriso sul volto.
«Eh, sì. Non ci ricordiamo neanche il motivo per cui ci eravamo arrabbiati.»
Lei ride, depositando a entrambi un bacio sulla fronte e poi esce, aggrappandosi al braccio di nostro padre, di casa.
«Buon viaggio!»
Lo grido un secondo prima che loro si chiudano la porta alle spalle e loro ci fanno un cenno con la mano. Quando anche il motore della macchina si fa lontano, Olly si fionda a sedersi sulle mie gambe per darmi un lungo bacio sulla bocca.
«Ora abbiamo la casa tutta per noi, finalmente!»
Io sorrido contro le sue labbra e avvolgo le mie braccia attorno al suo busto per poterla baciare meglio, mentre lei inizia a muoversi e a strusciarsi sopra di me.
«Olly, mi sento più tranquillo se andassimo in camera.»
Lo mormoro, a bocca quasi chiusa, mentre lei ha già infilato la mano dentro il mio pantalone della tuta e la muove per tutta la mia lunghezza.
Di tutta risposta, mia sorella ride sulle mie labbra e stringe il mio membro per farmi capire che non ha la minima intenzione di staccarsi da me, così prendo la situazione in mano e mi alzo in piedi, attento a tenerla ben ancorata a me, con le mie mani che la sostengono dal suo sedere sodo, e cammino fino alla prima camera che incontro, per poi buttarci entrambi sul letto per riprendere da dove ci eravamo fermati.
Anche se lei non ha mai smesso di darmi piacere.

Quando mi abbasso su di lei, per poterla assaggiare, e alzo gli occhi sul suo viso colmo di eccitazione e lussuria, mi accorgo del fatto che siamo sdraiati sul letto dei nostri genitori e mi blocco, facendo un gesto a mia sorella per farglielo notare.
Lei volta la testa, assicurandosi del fatto e poi passa una mano tra i miei capelli.
«Finalmente abbiamo abbastanza spazio per starcene sdraiati entrambi sul letto.»
Lei sorride, come se questo fatto non contasse niente, come se fosse una cosa normale essere dentro questa stanza.
Poggio il mento sul suo ventre, per poterla vedere in viso e cerco di valutare ogni aspetto di questo nuovo imprevisto.
«Se sporchiamo, pulisco io.»
Faccio qualche calcolo veloce, ricordandomi che loro sono andati via per una settimana per andare a trovare dei loro amici e, senza risponderle, mi sposto, andando a far combaciare le mie labbra con il suo punto più sensibile.
Lei inizia subito a gemere e a stringere i miei capelli e io non mi lascio pregare due volte, dandole quello che più brama in questo momento.
Ti amo sorellina, anche se questo porterà entrambi alla dannazione eterna.

Apro la porta, dandogli un leggero calcio, stando bene attento a non far cadere niente dal vassoio che tengo tra le mani e cammino, lentamente, all'interno della stanza buia. Cerco di ricordami la posizione dei vestiti che abbiamo lanciato in giro una volta tornati a casa, per non inciamparci dentro e sporcare tutto il pavimento con la nostra colazione e, alla fine, giungo al grande letto che è nostro silenzioso ospite e spettatore per questa settimana che sta, oramai, arrivando al termine.
Poggio il vassoio sul comodino e alzo le tapparelle, facendo entrare un po' di luce; essa fa mugolare e rotolare mia sorella, la quale si copre meglio con le coperte per poter dormire ancora un po', ma io mi abbasso su di lei e le lascio un casto e veloce bacio sulla fronte, cercando di farla svegliare.
«La colazione è arrivata.»
Lei mugugna ancora, chiedendo alla mamma altri cinque minuti e, nel farlo, le sue cosce nude si liberano dalle coperte, dandomi uno spunto per poterla svegliare.

«D'accordo, ti concedo altri cinque minuti.»
Glielo sussurro in un orecchio, facendole spuntare un sorriso piccolo e addormentato sul volto, poi mi abbasso, attento a non svegliarla prima del tempo e sospiro contro la pelle delle sue gambe chiuse.
Lei mugugna e, inconsciamente, si volta e dischiude le gambe quel tanto che basta per permettermi di usare le mie mani per poterle aprire in maniera delicata.
Osservo il suo centro, sentendo il mio membro scalpitare ancora di più di quando mi sono alzato e l'ho vista addormentata al mio fianco, e decido di prenderla alla lontana per vedere quanto mi dovrò impegnare per svegliarla.
Le accarezzo le cosce, salendo e scendendo, fino a raggiungere il suo ombelico e, poi, il suo monte di vedere. La sua peluria è scarsa e mi è sempre piaciuta vederla, le ho chiesto così tante volte di non depilarsela.
La vedo come qualcosa che la tiene ancora ancorata al suo essere piccola, pura e innocente.
Mugugna ancora, anche se le esce anche un piccolo sospiro e io mi abbasso ancora su di lei, soffiandole contro il clitoride e la sua entrata. Sbuffa come se fosse sveglia e chiede di più e vado a controllarla, ma è ancora addormentata.
Forse crede di essere in un sogno erotico.
Sorrido a questo pensiero e prendo ad accarezzarle vicino al centro del suo piacere, ma senza mai arrivarci e vedo il suo volto iniziare a deformarsi per il piacere, ghigno di fronte a questa visione, godendomi ogni momento anche senza toccarmi.
«Se stai solo finendo di dormire, sappi che non avrai niente in più di questo per tutta la mattinata.»
Aspetto qualche secondo una sua eventuale risposta, la quale non arriva.

Decido di osare e, senza avvisarla anche se sta dormendo, porto la mia mano al centro esatto del suo piacere e, sentendolo umido quanto basta, le infilo due dita in un colpo solo dentro di lei.
Olly apre gli occhi e li fissa su di me, è sconvolta per il mio gesto e sorpresa per questa novità che ho introdotto nel nostro rapporto.
«Buongiorno, sorellina.»
Il mio sorriso non si spegne, neanche quando lei mi chiede come mai ho deciso di farle un ditalino.
«Ho sempre sognato di fartelo.» Le rispondo mentre inizio a muovere le dita dentro di lei, imitando un rapporto sessuale.
«Lì!»
Lo grida quando colpisco il suo punto G e, allargando il mio sorriso, prendo a colpire  ripetutamente quel punto finché lei non mi viene sulle dita.
«Ti amo.» Mi risponde quando si calma dall'orgasmo.

*Qualcuno corre a cercare e recuperare l'autrice perché si è nascosta per l'imbarazzo dopo aver scritto questo capitolo*
No, io oggi non lo faccio l'angolo autrice! Mi vergogno troppo!
*Qualcuno continua a spingerla e a incoraggiarla, ma lei continua a nascondersi dietro la sua schiena.*

Posso farlo davvero stando nascosta dietro di te?
Perfetto, allora lo faccio!

Bè, credo che Sergio abbia detto tutto quel che c'era da dire, riassumendo quasi fedelmente il capitolo! 🙈
Spero che, anche oggi, quel che avete letto vi sia piaciuto e che non vi siate sconvolti troppo! Purtroppo, lui e Olly hanno vita propria nella mia testa e non sono io a decidere quello che fanno - altrimenti avrei scelto qualcosa di meno hot da scrivere!
Sono ancora troppo imbarazzata!

Ci vediamo con il prossimo capitolo.

P.s. MENO CINQUE CAPITOLI ALL'EPILOGO!

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