Capitolo 49: Olive - Non è facile

Un anno prima, 06/06 - 07/06
Città di San Diego

Le campane suonano, richiamando i fedeli alla messa; io guardo mio padre e, con lui, entro in quel luogo di culto. Ci sediamo in una panca al centro dell'imponente chiesa, proprio davanti a un amico ed ex commilitone di mio padre e sua figlia, Chastity; ci voltiamo e li salutiamo, poi mio padre si mette a parlare con l'altro uomo, mentre la ragazza sembra quasi imbarazzata anche solo a posare il suo sguardo su di me.
O, forse, è solo spaventata dal mio modo di guardarla; anche se sarebbe meglio dire dal modo in cui tento di farle prendere fuoco.

«So che hai paura che io possa ferire tuo fratello.»
Quasi sobbalzo, quando la sua voce accarezza e solletica il mio orecchio, mentre il prete incomincia la funzione. Ci facciamo tutti il segno della croce e, prima di sederci, sento di nuovo una leggera e calda aria provenire da lei fino alle mie labbra.
«Però ti posso assicurare che lui mi piace veramente tanto e che farò di tutto per renderlo felice.»
Rimango in silenzio, cercando di seguire qualcosa che mi sta tanto a cuore, ma fallendo miseramente perché i miei pensieri continuano a correre alla ragazza dai lunghi capelli rossi dietro di me e alla storia che ha con mio fratello da quasi un mese e mezzo.
Ricordo ancora il senso bruciante di gelosia, dolore e anche di tradimento che ho avvertito nella pancia quando Sergio entrò dalla porta, tenendole la mano e presentandola come sua ragazza; ricordo come rimasi davanti a loro, sentendo come si siano conosciuti anche se i miei unici desideri erano quelli di strapparle tutti quei perfetti capelli, gridare al mondo intero che mio fratello mi aveva mollata solo una settimana prima e scappare il più lontano possibile da lì.
Ricordo ancora, come cercai di avvicinarmi alla camera dell'unico ragazzo che era riuscito a rubarmi il cuore e di come mi bloccai, sentendolo ridere al telefono con la sua nuova ragazza. Con Chastity.

Mi mordo il labbro con forza quando sono costretta a voltarmi di nuovo verso di lei e stringerle la mano in un segno di pace, anche se i miei sentimenti negativi nei suoi confronti non sono passati proprio per niente.
«Poi ti aspettiamo all'uscita, Chas, visto che sei a pranzo da noi.»
Mi sale un conato di vomito, sentendo quel nomignolo fuoriuscire dalle labbra di mio padre, ma torno a voltarmi verso il parroco che officia la messa e cercando di reprimere tutto questo astio nei confronti di una ragazza che si è sempre dimostrata brava e gentile nei confronti di tutti noi. Con Sergio in primis.
Sono proprio una pessima cristiana.

Osservo gli allenamenti della squadra di football, supportata da Alex e il suo palmo aperto poggiato sulla mia schiena, mentre io sono con i gomiti poggiati contro le mie ginocchia e le guance sui miei pugni chiusi.
«Anche a costo di ripetermi, devo dirtelo: non mi sembra felice come quando...»
Interrompo la mia migliore amica con un'occhiataccia incendiaria, impedendole di dirmi quel che il mio cuore anela da un lato, mentre dall'altro cerca di starci il più lontano possibile.
Non voglio una speranza, vorrei solo poter tenere i ricordi del mio amore, del mio primo amore molto più vicini. Vorrei solo poter risentire tutte quelle sensazioni, tutte quelle emozioni che danzavano sulla mia pelle e nei miei organi interni ogni volta che lui era nei paraggi. O tutte le volte che riusciva a rubarmi un bacio.
Quel che faccio, invece, quando mio fratello si avvicina a noi per dirci che va a lavarsi e poi ci accompagna a casa, è raddrizzare la schiena e allungare il braccio verso un ragazzo a caso della squadra.
«È proprio bello, vero Alex?»
Non so da dove mi siano uscite queste parole, né il motivo per cui io stia ancora cercando di scatenare la gelosia di Sergio, ma lo vedo voltarsi per seguire il mio indice; mentre la mia migliore amica si gira verso di me, con gli occhi spalancati, come per chiedermi che diavolo stia facendo.
Già, ha ragione lei. Che diamine sto combinando?
«Parli di Jaxon?»
La voce di Sergio pare tranquilla, anche se i muscoli del suo viso non sono più rilassati come prima e io annuisco in maniera vigorosa, sorridendo come una stupida.
Più per la reazione che sono realmente riuscita a scatenare in lui che per il ragazzo che ho indicato.
Mio fratello recupera il telefono, gli lancia un'occhiata veloce e poi alza gli occhi sulla mia migliore amica.
«Mi ero dimenticato di avere un appuntamento con Chas, puoi accompagnare tu mia sorella a casa?»
Il sorriso mi si spegne sulle labbra, ma cerco di non mostrarlo; anche se mi rannicchio su me stessa appena il ragazzo dei miei sogni mi dà le spalle ed entra nello spogliatoio a passo di carica. Alex si appresta ad abbracciarmi stretta e cercare di confortarmi, ma, per quanto le voglia bene, lei non potrà aiutarmi la felicità che solo lui riusciva a donarmi.

Mi alzo, seguita dalla mia migliore amica e mi avvio verso l'uscita, anche se veniamo fermate dalla quasi neo capo cheerleaders, già fasciata dalla sua mini uniforme e i capelli stretti in una coda alta come la mia.
«Allora, Olive cara, volevo dirti che questo è l'ultimo anno di Sophia e l'anno prossimo avremo un posto vacante in squadra; mi ricordo che tu avevi espresso la volontà di entrare nel nostro gruppo e ho deciso di avvisarti che le selezioni si terranno tra due giorni, in modo che l'anno prossimo le nuove reclute sapranno con chi avranno a che fare.»
Il suo sorriso sembra finto, calcolato e forzato, anche se le sue parole sembrano cariche di sincero interesse nei miei confronti; rimango in silenzio, osservando le ragazze in campo che iniziano a riscaldare i muscoli.
Le mie gambe iniziano a formicolare quando vedo una ragazza eseguire un piccolo salto e mi sembra di iniziare a correre sul posto quando intravedo una piroetta e un inizio di piramide. Il sorriso pare essere nato in automatico, senza che neanche me ne accorgessi e quando torno a incastrare i miei occhi in quelli di Katarina McFarren la risposta è così palese che non ha bisogno neanche di essere detta.
La bionda batte le mani velocemente e saltella sul posto una volta sola, mi dà appuntamento su questo stesso campo per le selezioni e si volta con accurata grazia per tornare dalle ragazze.
Dopo aver fatto pochi passi, però, si ferma e torna a rivolgersi a noi.
«Tieni quella specie di tenda da circo lontana dalla mia squadra, mi raccomando.»
Non so che dire, come comportarmi o come negare la mia presenza a quella buffonata dopo queste parole, ma Alex mi sorprende quando risponde alla provocazione, facendo diventare la vice capo delle cheerleaders rossa come un pomodoro. E quando la bionda se ne va sculettando, io e la mia migliore amica scoppiamo a ridere come non riuscivo più a fare da tempo.

Buongiorno cuoricini!
No, lo so che il punto esclamativo non è molto adatto all'atmosfera di questo capitolo, ma ultimamente faccio molta fatica a mettermi per scrivere un capitolo: vuoi gli impegni, vuoi la poca ispirazione che ho ultimamente, vuoi la testa che scoppia per gli esami, la tesi e le milioni di cose a cui bisogna pensare, ma faccio veramente fatica e, quando riesco a scrivere un capitolo per me è festa e quindi, un bel punto esclamativo quando vi scrivo.
Perché se scrivo a voi è come se una parte di me stessa tornasse al punto giusto e io tornassi a sentirmi completa: perché le storie che scrivo e voi lettori che le leggete e le amate con me, sono, siete parte di me. 

Detto questo, spero che nessuno cerchi di uccidermi per quel che è successo in questo capitolo (se dovete farlo, comunque, fatelo mentre dormo), visto che Sergio si è messo con un'altra ragazza 😅🙈
CHIEDO UMILMENTE SCUSA! (Anche se questo fatto era l'unica cosa che sapevo di questo capitolo prima di riuscire a scriverlo)
Allo stesso tempo, però, vi ho mostrato com'è iniziata, o meglio, come Olly ha intrapreso la strada che l'ha condotta verso la cotta nei confronti di Jaxon e l'inizio dei meravigliosi battibecchi tra Kat e LexLex.
Vi aspettavate tutto questo? Vi è piaciuto questo capitolo? (nemmeno in parte? 🙈)

Noi ci vediamo al capitolo 50, se sarò ancora viva!
E no, il capitolo 50 non sarà l'epilogo (come avrete capito) come mi è capitato negli ultimi libri che ho scritto, ma posso dirvi che è comunque cominciato il conto alla rovescia per la fine della storia.
Non voglio immettere in voi false speranze o farvi allarmare inutilmente, ma prevedo che i capitoli non arriveranno a superare i 60, quindi anche tutto questo sta volgendo a termine.
Purtroppo.

A domenica!

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