Capitolo 32: Olive - Ascolta il tuo cuore
Due anni prima, 25/12
Città di San Diego
Stampo un bacio sulla guancia a mio fratello prima che lui abbia la possibilità di alzarsi dal mio letto per tornare in camera sua mi spalmo meglio sul suo corpo sempre più muscoloso.
Il football sta facendo davvero effetto!
«Olly, che stai facendo?» I suoi occhi sembrano viaggiare sul mio intero viso, per poi volare sul soffitto bianco che delimita la mia camera.
Perché non mi guardi? Perché mi eviti così?
«Per una volta non posso essere io a voler passare un po' di tempo con il mio fratellone?» Sorrido birichina, ma lui non mi sta guardando e quel sorriso che riesce a farmi nascere solo lui, quel sorriso che mi scioglie il cuore dalla felicità, si affloscia.
Passano i secondi, ma lui non risponde e continua a non guardarmi in volto, così scendo da lui, lasciandolo libero di andarsene quando vuole e punto i miei occhi sul troppo bianco che decora questa stanza.
«Prima che tu parta per il college, mi piacerebbe dipingere sul soffitto un cielo stellato.» Sussurro semplicemente.
Non sono sicura che voglia essere sentita o solo esprimere un mio pensiero che mi tormentava da troppo tempo.
Mi alzo dal letto, stando attenta a non toccare più mio fratello e recupero un lungo maglione rosso con una renna bianca al centro e dei leggins neri, poi entro in bagno senza degnarlo di uno sguardo.
Perché? Perché è dovuto accadere a me?
Poggio le mani sul bordo del lavandino e lascio cadere la testa all'interno delle braccia, mentre dei tremori iniziano a scuotermi e le prime lacrime cominciano a lasciare il loro porto sicuro.
È così tanto sbagliato quello che provo per lui? È così sbagliato che lui ha smesso di guardarmi davvero?
Mi chiudo in me stessa, mentre il pianto inizia a farsi più veloce e soffocante e i miei sentimenti si fanno strada nel mio cuore per poterlo stringere in una morsa di dolore che non fa altro che peggiorare la mia situazione attuale.
Dovrei considerarmi un mostro per quel che provo? Eppure, è amore e l'amore è la cosa più bella del mondo.
Alzo la testa e mi guardo allo specchio: gli occhi rossi e provati, le guance più magre per la crescita e un naso che non smette di gocciolare.
Sapevo che l'amore faceva male, ma così tanto?
Bè, avrei dovuto aspettarmelo, visto che non è ricambiato.
Mi lavo la faccia per nascondere i segni del pianto e mi lego i capelli nella mia solita coda, prima di uscire vestita e pronta per la colazione di Natale e l'apertura dei regali sotto l'albero.
Torno in camera e recupero il cellulare, trovando un messaggio di auguri da parte di Alex; le rispondo e le dico quel che è successo questa mattina. Mi ha sempre supportata, anche se era lei la prima ad avere una piccola cotta per Sergio quando eravamo più piccole.
Poi vide per la prima volta Brad Pitt in un film e si dimenticò anche del nome di mio fratello.
«Tanti auguri mamma, tanti auguri papà!»
Il sorriso che indosso è finto perché l'indifferenza di Sergio ancora mi sta scavando una ferita nel cuore, ma nessuno sembra accorgersene e io lascio che i pancakes a forma di cuore e albero di Natale mi aiutino a dimenticare il dolore.
La mia famiglia sembra più felice e io non voglio rovinare il buon umore, anche se io sembro voler morire quando mio fratello ci raggiunge con un paio di pantaloni neri che gli fasciano quelle sue gambe sode e una camicia bianca, non del tutto abbottonata, che gli mette in risalto i pettorali.
«Olive! Smettila di ingozzarti, prima di strozzarti.»
Sì, papà. Ma non era per quello che stavo per andare all'altro mondo.
«Buon Natale, sorellina.» Mi sussurra all'orecchio l'ultimo arrivato, mentre si siede al mio fianco.
Ma io mi chiedo se vuoi davvero farmi morire qui e ora! Diamine, è il giorno di Natale, almeno aspetta domani!
Gli sorrido, ma non ricambio gli auguri, forse ha davvero ragione Alex ed è giunto il tempo per mettere in atto il piano che ha ideato quella pazza.
Finalmente la giornata è quasi terminata e anche la cena con i parenti è finita; ora posso lanciarmi sul letto e smettere di stare attenta a non rovinare il vestito rosso di velluto che indosso.
Il piano, Liv! Ricordati il piano!
Mi sembra di sentire la voce di LexLex nella mia testa e mi alzo di scatto, come se da questo ne dipendesse la mia vita. Corro alla scrivania e recupero il rametto di vischio che la mia migliore amica ha nascosto lì dentro l'ultima volta che è venuta qui. Lo osservo come si fa con qualcosa di sconosciuto e si cerca ogni suo segreto, o come se fosse un'arma e si tenta di trovare il modo per disinnescarla.
Non sono molto sicura di farcela.
Mi muovo, senza staccare gli occhi da quella piccola pianta recisa e recupero anche dello scotch. Lo sto per fare davvero?
Arrivo sulla soglia della porta e lo attacco, stando attenta a non farlo staccare quando chiudo e apro la stanza, poi mi fermo a osservare il mio lavoro, cercando di capire con quale coraggio porterò a termine il piano.
Lo studio per molto tempo, poi però mi decido e mi alzo sulle punte per poterlo togliere: non ce la faccio.
Proprio in quel momento, però, la fortuna pare sorridermi, o è la sfortuna a farlo, dipende dai punti di vista e Sergio entra nella mia stanza; travolgendomi e cadendo sopra di me.
Arrossisco e punto gli occhi sul soffitto, evitando il suo sguardo per paura di quel che potrei leggervi dentro e aspetto che lui dica qualcosa, anche se il silenzio pare prolungarsi fin troppo per me.
«Ehm... Scusa, non ti avevo vista, volevo solo darti il mio regalo di Natale.»
Sopra di noi, il vischio è rimasto al suo posto e sembra guardarmi per incitarmi a fare quello che vorrei davvero fare.
«Non preoccuparti, io non sarei dovuta essere lì.» Mormoro, invece e lascio che mio fratello mi aiuti a rialzarmi, il tutto senza muoverci dalla soglia della porta.
Davvero? Vuoi darmi qualche altro segno per cercare di farmi muovere? Perché non so se ne avrò il coraggio!
Mi porge una scatola decorata con della carta grigia e un fiocco nero capeggia al centro: sorrido per la scelta dei colori che ha sempre caratterizzato mio fratello e alzo, finalmente, i miei occhi per incrociare i suoi. Lo vedo imbarazzato, ma contento di essere qui e io non riesco a trattenermi oltre.
Non ce la faccio più.
«Siamo sotto il vischio.» Sussurro con quella poca forza che il mio corpo è riuscito a racimolare; lo vedo alzare la testa e osservare il rametto sopra di noi e deglutisce un grumo di saliva, come se fosse una brutta cosa.
Riabbassa gli occhi su di me e finge un sorriso, anche se si vede che non si sente più a suo agio in questo contesto.
Sembra che il tuo affetto per me sia diventato puro disgusto, fratellone.
«E questo che cosa significa?» Lo vedo che ha paura della mia risposta, che le parole che lascerò uscire dalla mia bocca lo terrorizzano e io non ce la faccio più.
Non riesco più ad aspettare.
«Hoping you see me fight.» È l'unica cosa che mormoro, intonando l'ultimo pezzo di una canzone che ha iniziato a perseguitarmi anche nei sogni per quanto mi descriva e mi allungo verso di lui.
Faccio coincidere le nostre labbra in un leggero e dolce bacio a stampo che dura poco più del tempo per battere le ciglia, ma è come se il tempo si fosse fermato per me. Mi stacco e faccio alcuni passi indietro, tenendo ancora in mano il regalo impacchettato che mi ha dato Sergio, ma con la voglia matta di portarmi le mani alla bocca ed esultare come una bambina davanti al suo giocattolo preferito. Voglio sognare questo momento, ancora e ancora.
È stato bellissimo. Vorrei tanto poterlo rifare.
I miei occhi sono ancora fissi sulla figura di mio fratello, che indossa ancora i suoi abiti eleganti per questa giornata di festa, immobile dove l'ho lasciato. E ora, osservando lui e la sua non reazione, l'imbarazzo e il peso di quel che ho fatto mi cadono addosso come un peso insostenibile; lascio che il regalo cada dalle mie mani e quando il tonfo pare risvegliare il ragazzo che amo, scappo nel bagno, chiudendo tutte le porte.
Forse, sono davvero un mostro.
Buongiorno cuoricini!
In quanti state sclerando con me per il bacio che Olly ha dato all'amato Sergio? Non siate timid*!
Vi inserisco anche il vestito che Olly indossava in questa giornata e vi lascio, chiedendomi di lasciare qualche feedback per questo capitolo così speciale.
A presto!
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