CAPITOLO 9 (2/2)

Se volete venire, salite anche voi sul nostro camper. Ci metteremo circa un'oretta. Oppure due, dipende se la strada è libera. - disse la donna, e rientrò in casa. - Papà, possono salire Ciro e Greta con noi? - domandò uno dei ragazzi all'uomo, che acconsentì. Probabilmente, invece, quella doveva essere la madre. Mi avvicinai al camper e salii. Poi diedi una mano a Greta per aiutarla a imbarcarsi. Mi guardai intorno: al centro si trovava un tavolino circondato da due piccoli divani, su cui si potevano sedere al massimo due persone in ciascuno, anche perché lo spazio era abbastanza limitato. C'era anche una specie di mobile, che dava l'impressione di essere qualcosa di utile per cucinare, dal momento che vi erano sopra guanti da cucina e due pezze, con accanto un lavandino. Lungo le pareti laterali si vedevano in alto una serie di pensili in legno. Il camper poi si allargava ospitando un letto matrimoniale bianco, con sopr sormontato da una finestra. Anche vicino al tavolo ve ne era una. - Vi chiamate Ciro e Greta? Bè, io mi chiamo Andrea; piacere di conoscervi. Adesso andremo a Brus. Ha circa quattromila abitanti. Ci andavo sempre con mio padre quando ero piccolo, con questo stesso camper. - disse il contadino, già seduto, pronto a guidare. Accese il motore. - Fermo lì! Non ti dimenticare che ci sono anche io. Stavo prendendo un po' d'insalata per i due bambini! - esclamò la madre dei ragazzi dalla casa. Si mise a correre, uscì, ed entrò nel camper. Ci porse l'insalata, e anche del pane, in una ciotola, con delle forchette, e iniziammo a mangiare, sedendoci su un divano, e devo dire che eravamo piuttosto stretti, mentre i tre ragazzi, con Domenico seduto sul divano di fronte e gli altri sul letto, ci guardavano. - Si, lo so Sara. Non mi sono dimenticato di te. Volevo solo far riscaldare un po' il motore di questo bellissimo camper, che ci porterà a destinazione. Ah, Brus: un paese molto bello! Non vedo l'ora di arrivare! - disse Andrea. Sara si sedette accanto ad Andrea: il camper aveva due posti davanti, come una macchina. - Andrea, lo hai detto mille volte che non vedi l'ora di andarci! Ma spicciati, altrimenti ci metteremo cento anni per raggiungerla! - rispose la madre dei ragazzi, con un po' austerità, ma non sembrava cattiva. Io posai il libro sul tavolo, presi la forchetta immersa nella ciotola e iniziai a mangiare, a differenza di Greta, che si era già messa all'opera poco prima. I ragazzi, nel frattempo alternavano nel guardare il campo, noi che mangiavamo, o i cinque pesci che nuotavano nell'acquario. "Brum Brum" si sentì: il camper iniziò a muoversi. 

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