CAPITOLO 7 (3/3)

- E' morto? - domandai, con la voce tremante e agitata, sperando che quello che avevo detto era sbagliato; che quel soldato non era morto, e poteva ritornare dalla sua famiglia. - E' morto - ripetè Greta, e le scese una lacrima. - Perché esiste la guerra? Chi l'ha creata? Non è giusto...non doveva farlo: la guerra uccide. - continuò, e con le lacrime agli occhi, per aver visto quella scena, come l'avevo vista io, ci abbracciammo, proprio come fanno due bambini che dicono qualcosa di giusto ma la loro opinione non mai viene ascoltata: chissà se succederà un giorno. Loro sono bambini, non sono grandi, e i grandi hanno sei distintivi e cinque pistole, e solo i grandi possono decidere cosa fare: è una brutta cosa. - Ignoranti del Polo-Sud, leggete i libri più spesso, invece di non fare niente tutto il giorno - disse il comandante della fazione opposta. - Noi siamo più intelligenti, siamo intellettuali, voi invece siete ignoranti - aggiunse. Adesso cominciavo a comprendere le due fazioni in campo: gli Intellettuali e gli Ignoranti, che si separano proprio come i poli della Terra: il Polo-Nord e il Polo-Sud. - Secondo te, ha un giusto motivo questa lotta tra gli studiosi e quelli che non studiano? - domandai a Greta, dopo che ci eravamo staccati dall'abbraccio. - Secondo me no: loro rappresentano i poli giusto? Almeno come abbiamo capito noi, per quei pochi discorsi che abbiamo ascoltato. Bè, se è così, in una calamita, i due poli si vogliono bene, si abbracciano, come facevano noi due poco fa: è bello abbracciarsi. - A me sembrava rappresentassero i poli della Terra, opposti in posizione, e non avevo pensato alla calamita. Sei un genio, Greta! - esclamai - Lo so, sono un genio, un genio della lampada: esprimi pure un desiderio - - Sei davvero simpatica, ma secondo te, è possibile fermare il conflitto? - domandai incerto - Forse so come fare, ma mi devi aiutare: che ne dici di abbracciare i comandanti? Anche loro, in fondo, avranno un cuore, e a me si scalda sempre quando abbraccio - domandò, con tanta certezza, sicura che questo metodo avrebbe funzionato. - Va bene, ci sto, anche perché è l'unica cosa che noi possiamo fare. Proviamoci! - dissi e subito, correndo più veloce che potevamo, convinti di non riuscire a fare in tempo, prima che sarebbe successa un'altra cosa ancora più brutta, ognuno in direzione opposta, ci dirigemmo verso i comandanti dei rispettivi eserciti. Tuttavia, non ci fu bisogno. - Signori Poli, le scelte sono due: andare in prigione, o fare prima una visitina veloce alla caserma - si sentì e non fu difficile capire che la voce proveniva da una macchina della polizia che si era accostata accanto al luogo della battaglia, scortata da altre macchine, che la seguivano. Immediatamente, un poliziotto uscì dalla macchina, mentre puntava una pistola ai due comandanti delle fazioni, che si erano nascosti all'interno della folla, e, dopo aver chiesto aiuto ad altri suoi compagni, riuscì a circondarli e ad arrestarli. Dall'arrivo dei poliziotti all'arresto dei furfanti passò poco tempo, e fu abbastanza facile per i poliziotti questa missione: ciò fu possibile, principalmente per il fatto che, i soldati, se possiamo ancora chiamarli così, si erano ritirati, non appena avevano visto quelle luci blu e rosse delle macchine di lontano (avevano capito che erano poliziotti), ed erano scappati, e questo conferma anche che quella gente combatteva solo per il bottino, e non per un vero motivo che avrebbe un pò rivoluzionato la società o quel paesino. - Signori Poli, è da tanto che non ritornate in prigione. Pensate che Fresh ha pianto per voi, gli siete mancati tanto. - gridò un poliziotto, che stava dentro una macchina, guardando la scena da un finestrino aperto, come se non fosse necessario il suo aiuto, o come se, quei comandanti avevano combinato tante di quelle cose disoneste, che ormai si erano tutti abituati. Successivamente furono portati nelle auto, che se ne andarono. Tutto restò desolato e tutti erano scappati, anche se sulla strada c'era ancora qualche bastone, lasciato da qualcuno di quelli che combattevano. - Chissà cosa hanno combinato in passato i fratelli Poli - dissi guardando Greta, che era rimasta abbastanza stupita per come era finita la guerra, ma anche triste per non aver provato ad abbracciare i comandanti per terminare il combattimento. - Chissà...La guerra rimane comunque una cosa brutta - rispose - Ci siamo dimenticati di riprendere il tuo libro, la battaglia ci ha distratto - continuò - Si, è vero, ma adesso sarà facile farlo, poiché la strada è tutta libera, anche se è un pò tardi - - Hai ragione, ma io voglio vedere il tuo libro magico adesso. Seguimi! Mi ricordo benissimo dove ti ho incontrato alla villa. - rispose e iniziò a correre. - Uffa, ma io ho fame! - esclamai, ma visto che non volevo rimanere solo, la seguii. 

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