Lui ricambia il mio sguardo. «sei bellissimo» dico. «sei bellissima» dice. Mi tiene a se. Siamo persi l'uno negli occhi dell'altro. Non sentiamo nulla di quello che ci succede intorno. «ti amo» dico. «ti amo» ripete lui. «sei mio» dico. «sei mia» dice lui. «ti guarderei per sempre» dico. «anch'io. Non smetterei mai» risponde. Veniamo riportati alla realtà dal campanello di casa, che suona incessantemente. «ok, Vado ad aprire Alex» dico, alzandomi di malavoglia dal suo corpo. Apro la porta e mi trovo davanti un signore sulla quarantina, pallido e due occhi azzurri, vestito con uno smoking nero. «salve. Ha bisogno di qualcosa?» chiedo formalmente. «sì, cerco un ragazzo di nome Alex» risponde lui. «lo chiamo subito» dico. Ma Alex mi precede e compare dietro di me. «mi cercavate?» chiede Alex. «s-sì» rispondo, riprendendomi dal guardare il suo corpo. «quest'uomo ti cerca» aggiungo. Alex alza lo sguardo e incrocia quello dell'uomo. I suoi occhi rimangono sbarrati. «tu sei...» dice Alex interrompendosi. «Alex, è bello vederti» dice l'uomo. «Alex, stai bene?» chiedo preoccupata. «sì» risponde, avvicinandosi a me. «nel regno dei vampiri gira voce che sei fidanzato con un' umana» dice l'uomo. «sì. E allora?» chiede Alex. «non puoi stare con un'umana» risponde l'uomo. «chi è lei per dirlo?» chiedo guardandolo. «sono il padre di Alex» risponde l'uomo. Rimango pietrificata.