19.


Contrariamente a quanto aveva pensato, Louis però non si diede per vinto e nei giorni successivi tornò alla prigione per parlare con Harry.

Ovviamente non ottenne nessun risultato, se non quello di veder crescere in lui una sorta di affetto e di protezione verso lo zingaro.

Questi non era molto espansivo, non si apriva più di tanto, ma lui era convinto che fosse felice di vederlo.

" Non vuoi proprio dirmi la verità?" gli chiese un giorno il medico per l'ennesima volta.

Harry lo guardò dritto negli occhi e ribadì:

" Quello che ti ho ripetuto decine di volte è la verità!"

Louis scosse la testa e commentò:

" Sei così testardo in ogni cosa che fai?"

" A parte viaggiare da un posto all'altro, portarmi a letto uomini e leggere le mani non so fare altro " ammise Harry, finalmente sincero.

" Io credo che tu sia più di questo" confessò Louis. " Quella che indossi è una maschera, ne sono convinto..."

Harry lo guardò quasi con rabbia, facendogli capire di aver colto nel segno, ma non disse nulla a riguardo e non tentò nemmeno di difendersi.

" Per me ti comporti così " continuò Louis imperterrito " perché hai paura di mostrare chi sei veramente e perché sei più dolce e sensibile di ciò che vuoi far credere. Temi che nessuno possa apprezzare questi lati di te?"

" Vattene..." sibilò Harry, non riuscendo però a nascondere i suoi occhi lucidi di lacrime.

Louis non lo ascoltò, gli sollevò il mento con due dita e sussurrò:

" Ti prego, dimmi la verità, qualsiasi essa sia...credo di averti dimostrato che ci tengo a te...in ogni caso ti aiuterò, non ti lascerò solo..."

Harry per un istante sembrò sul punto di parlare, ma poi scosse la testa e Louis dovette gettare la spugna per l'ennesima volta.

Prima di uscire dalla cella, però, si accertò che nessuno li vedesse e poi si chinò su di lui a sfioragli le labbra con un bacio leggero.

" Tu sei più di come vuoi far vedere " mormorò a bassa voce. " Io lo so..."

Detto questo se ne andò, facendosi forza per non tornare indietro e consolare Harry, il cui pianto sentiva distintamente.

Mentre usciva dalla prigione incrociò Zayn ed ebbe un'illuminazione.

" Il pugnale..." insinuò. " Hai trovato impronte?"

" No, nemmeno una " spiegò lo sceriffo. " Le avrà logicamente cancellate..."

Louis annuì soprappensiero e chiese:

" Puoi prestarmelo?"

Zayn glielo diede senza problemi, tanto sapeva che non ne avrebbe ricavato nulla.

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