17.


Il mattino dopo Louis ebbe la sorpresa di trovare Niall che lo aspettava in ambulatorio.

Era sabato e gli aveva detto che poteva restare a casa e anche lui c'era andato solo per prendere la posta e assicurarsi che nessuno avesse lasciato un messaggio per lui.

La maggior parte dei suoi pazienti lo cercavano a casa, durante il fine settimana o le feste, ma poteva sempre presentarsi un'emergenza.

Quella volta, però, l'emergenza non era del tipo che si sarebbe aspettato.

" Dottore " disse Niall " ho fatto entrare quello zingaro, il loro capo, nel tuo studio. È venuto a casa mia stamattina, non so come abbia fatto a sapere dove abitassi...comunque era fuori di sè per l'arresto del figlio. Forse faresti bene a parlargli..."

" Vedrò cosa posso fare..." sussurrò Louis.

Desmond lo aspettava in piedi, con il viso striato di lacrime e gli occhi colmi di disperazione.

" Dottore..." disse agitato " devi aiutare Harry! Io so che è innocente! Non può aver ucciso il pastore in quel modo...lui era nostro amico!"

" Calmati, ora " gli disse, mettendogli una mano sulla spalla " farò quello che posso, te lo prometto..."

" Andrai a trovarlo in prigione? Alcuni dicono che lo linceranno!"

" Queste cose non succedono da noi...comunque parlerò con lui..."

Lasciò quindi Desmond con Niall e, arrancando per tre isolati sulla neve ghiacciata, raggiunse la prigione della città.

Vi trovò lo sceriffo Malik con una visitatrice inattesa: Minnie Haskins.

La donna, non appena lo vide, disse:

" Sto cercando di sapere quando quei criminali si toglieranno dai piedi. Sono andata all'accampamento stamattina, ma tutto quello che sono riuscita a cavar loro di bocca è che il ragazzo è il figlio del loro capo e non possono andarsene finché lui non lo ordina."

" Credevo che avessi permesso loro di trascorrere lì tutto l'inverno!" commentò Louis.

" Già, ma questo è stato prima che uccidessero il pastore! E poi l'assassino è una strega, lo dicono tutti...ammalia gli uomini!" ribattè Minnie, rispecchiando il punto di vista della cittadinanza.

Louis la ignorò e disse a Zayn:

" Voglio parlare al prigioniero!"

Lo sceriffo lo guardò perplesso e borbottò:

" È una richiesta un po' irregolare..."

" Suvvia, Zayn...lo sai anche tu che questa storia è poco chiara..."

Lo sceriffo fece una smorfia e prese le chiavi delle celle, precedendo Louis lungo il corridoio che conduceva alla prigione.

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