14.


Dopo pochi minuti di attesa il pastore Wigger apparve con la nera, lunga tunica tradizionale e la cotta bianca.

Portando una Bibbia nella mano destra, salì sul pulpito e cominciò a parlare.

" Innanzitutto desidero augurare ad ognuno di voi il più dolce Natale e il più felice Anno Nuovo. Io vedo il 1926 come un anno colmo di promesse, un anno di costruzione nella nostra vita spirituale..."

Louis non era mai stato un grande ascoltatore di sermoni e ben presto i suoi occhi vagarono verso i banchi occupati dagli zingari.

Se le parole del pastore annoiavano anche loro, sapevano nasconderlo tutti bene, tranne Harry, che sembrava più interessato alle vetrate della chiesa.

Seduta dietro di loro e sembrava per niente soddisfatta della cosa c'era Minnie Haskins, la vecchia vedova che aveva concesso loro di accamparsi sulla sua terra.

Più tardi, quando Wigger ebbe concluso la funzione, Louis si avviò verso il fondo della chiesa e sentì diversi fedeli criticare il religioso per aver invitato alla cerimonia gli zingari.

Eustace Carey gli si avvicinò di nuovo e borbottò:

" Appena riesco a beccare il pastore da solo, gli dirò chiaro e tondo come la penso. È già abbastanza brutto riempire la chiesa di quei vagabondi, ma portarli addirittura sul campanile per mostrare loro la vista!"

Louis uscì insieme a lui sul sagrato e guardò in alto attraverso la neve verso la cima del campanile.

Su ognuno dei quattro lati c'era una finestra ad arco per l'oscillazione delle campane, ma nessun rintocco era risuonato lassù dai tempi della grande guerra.

Le campane infatti erano state portate via per fonderle e ricavarne ferro e il pastore Wigger non aveva ancora raccolto abbastanza denaro per rimpiazzarle.

Mentre Louis e Eustace erano là con il naso in su, gli zingari cominciarono ad uscire dalla chiesa e ad arrampicarsi sul carro.

" Dottore " riprese il discorso Eustace. " Quegli zotici non sanno né leggere né scrivere e dovrebbero stare lontano da qui!"

Louis alzò gli occhi al cielo, si guardò intorno e notò che i fedeli se ne erano tutti andati.

La neve scendeva più copiosa e si vedeva a stento al di là della strada, con i grossi fiocchi che si infittivano e turbinavano nel vento.

Louis li sentiva sulle guance e sulle ciglia e decise che era tempo di rincasare.

Proprio allora la sorella di Harry uscì di corsa dalla chiesa e salì sul carro.

Il guidatore fece schioccare le redini e i cavalli si mossero.

" Ora vado dal pastore" disse Eustace.

" Aspetta un momento" gli consigliò Louis bloccandolo.

Forse si sbagliava, ma non gli sembrava di aver visto Harry uscire dalla chiesa.

Poteva darsi che si fosse fermato a parlare con il reverendo, ma perché?

" Al diavolo!" decise infine Eustace, col cappello e il cappotto coperti di neve. " Me ne torno a casa"

Louis lo salutò e tornò a concentrarsi sulla chiesa e sul fatto di non aver visto il riccio.

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