Le vicende del trio (parte II)
Tra tutte le persone, non si sarebbe mai immaginata che avrebbe voluto cercare ardentemente Ginny Weasley; non si sarebbe mai immaginata di ritrovarsi a bussare ripetutamente l' entrata della sala comune Grifondoro, tentando di attirare l' attenzione di qualche studente all' interno della sala e, allo stesso tempo, zittire il grande dipinto sulla porta che le stava urlando parole poco carine. La fortuna volle che un gruppo ristretto di primini raggiungesse la torre in quel momento
-Ehi, potete controllare se Ginny Weasley si trova nella vostra sala?- alla sua domanda un biondino, che era più avanti rispetto al resto dei piccoli Grifondoro, arrossì e guardò il resto dei suoi amici che ora lo avevano raggiunto
Tra il loro confabulare, le uniche parole che Vera distinse furono "Serpeverde" e "malvagia"
Ogni tanto, una testolina sbucava dal gruppetto e la guardava spaventata oppure con una punta di disprezzo.
Idioti.
Alla fine una ragazzina con delle lunghe trecce more si sciolse dal gruppo con atteggiamento impettito e le rivolse finalmente parola; idiota -Perché ti serve sapere dove si trova il nostro prefetto?-
La ragazza si stava spazientendo -Per farvi fare una ramanzina appena possibile- la mora evidentemente non comprese il suo sarcasmo e la guardò truce. Vera roteò gli occhi -Ho bisogno del vostro prefetto per chiedere alcune informazioni-
-Se vuoi potresti chiedere all' altro, Seamus Finnegan, sicuramente lui nella sala c' è, ha detto che...- stava dicendo il biondino che si era riavvicinato a Vera, ma venne interrotto dalla ragazzina -Zitto, Peeta- l' interpellato arrossì ancora di più
Ma oramai Vera non stava più prestando attenzione a loro due, visto che il resto del gruppetto stava oltrepassando la porta. Dopo che fu entrato l' ultimo dei primini, tenne aperto l' ingresso con un piede e lo solcó, ignorando le urla di protesta della moretta dietro di lei
Un calore le sfiorò la pelle, diffuso dal grande camino in pietra e i suoi occhi sfarfallarono a destra e a sinistra, nel tentativo di intercettare una chioma rossa, ma non ce n' era alcuna traccia. C' era solo un' orda di Grifondoro che la squadravano con un' aria che non si poteva di certo definire accogliente
Solo una persona sembrava non avere nulla di negativo verso di lei e la guardava incuriosito. Vera si avvicinò al ragazzo appoggiato sul corrimano delle scale che, la ragazza intuì, portavano ai dormitori -Seamus Finnegan, vero?- Lui annuì -Sei quella che....?- lasciò la frase in sospeso, ma Vera intuì benissimo che cosa volesse chiederle: Sei quella che stava con Harry?
-Sì- gli rispose sbrigativa e forse un po' troppo secca -Mi serve la Weasley. Dov' è?-
Lui esitò prima di risponderle, finendo di scendere le scale -È tornata proprio stamattina-
-Lo so- Vera capì che stava palesemente tergiversando
-Se sei abbastanza informata sui sotterfugi dei Grifondoro di quest' anno, saprai cosa intende Neville Paciock per Erbologia sperimentale- marcó le ultime parole come se dovessero essere le uniche che avessero importanza in quella frase. Vera comprese l' intento, a differenza dei grifondoro attorno a loro due, che molto probabilmente non stavano prestando affatto attenzione a quello scambio di parole, ma solamente al fatto che una serpeverde fosse nella loro sala comune
-Afferrato- disse lei mentre faceva scorrere le mani nella tasca della sua divisa e le chiudeva sul falso galeone
-Non che ci siano molte informazioni in più che tu non potresti sapere - aggiunse Finnegan con un' espressione persa sul viso. Vera si ricordò che anche lui soffriva l' assenza di una persona: Dean Thomas che, a quanto dicevano le voci, stava sfuggendo dagli impiegati del ministero, data la sua natura di nato babbano
La ragazza voleva chiedergli molte altre cose, una in particolare: C' è una possibilità che sia vivo? Ma non lo fece
-Va bene, grazie Finnegan- disse Vera, risvegliando il ragazzo dai suoi pensieri -Ciao-
Lei gli sorrise, per quanto avrebbe potuto sorridere con tutto il fiume di emozioni che stava scorrendo nel suo corpo in quel momento: ansia, tristezza, risentimento, ma anche sollievo e una piccola goccia di speranza che si stava espandendo. Attraversò la sala comune velocemente e ne uscí.
La destinazione da raggiungere era tracciata sul galeone di Luna: 22/01/1997, ore 17, Stanza delle Necessità
***
Aspettò la fine dell' incontro, quando finalmente, dalla porta della Stanza delle Necessità, fuoriscirono a gruppi una trentina di persone che però non portavano come nome Ginny Weasley.
Vera, uscendo dal suo nascondiglio che aveva sede dietro ad un gargoyle dall' aria severa, si apprestó ad avvicinarsi alla porta ancora aperta della stanza delle Necessità.
All' interno, come aveva immaginato, c' era la rossa in compagnia di Neville Paciock, entrambi seduti su una grossa poltrona: lei con sguardo perso nel vuoto e con la testa abbandonata sulla spalla del ragazzo.
La Weasley stava dicendo qualcosa, Vera lo vedeva dal muoversi della sua bocca, ma non poteva sentirla, perché la voce era troppo bassa. Dopo che le labbra si fermarono, Paciock scosse il capo.
La ragazza si decise ad entrare quando notò che l' atmosfera si stava scaldando -Scusate, ...- disse con una lieve sfumatura divertita
-Mason- esclamò la Weasley con voce stridula, colta di sorpresa. Paciock si alzò dalla poltrona e la differenza da seduto era evidente: con le spalle larghe e le braccia robuste che non si capivano se fossero tutto muscoli o tutto ciccia, pareva uno di quegli uomini addetti alla sicurezza che ti incutevano paura al solo sguardo; l' opposto di Harry. Ma Vera conosceva la sua fama da Grifondoro fallito.
-Come hai fatto a... ?!- domandò la rossa, tornando al tono con cui si rivolgeva a Vera solitamente. Quest' ultima alzò il galeone per farlo vedere ai due
-Dove lo hai trovato?- chiese Paciock
-Me lo ha dato la Lovegood l' anno scorso- fece fatica a pronunciare Lovegood invece che Luna, ma i giudizi altrui la tormentavano ancora -e, no, non l' ho rubato- aggiunse notando le loro espressioni
-Guarda, non ce ne frega se ora tu lo dirai ai Carrow, lo sanno anche loro che facciamo questi incontri grazie alla vostra Pattinson e ci puniscosono per questo-
-Veramente ero venuta qui per chiederti delle informazioni-
-Ah, è così che si chiama adesso lo spionaggio? Chiedere informazioni?- proruppe la rossa, furente
-Be', allora mi accontenteró di chiederle a Paciock- disse Vera guardando il ragazzo che si notava non essere d'accordo con quello che aveva appena detto la sua ragazza
Infatti, non appena la rossa si girò a guardarlo, lui cercò per prima cosa di acquietarla -Ginny, dai. Non ti sembra di star esagerando?- la rossa lo guardò come se avesse tre occhi
-Bene, dato che non ho scelta... cos' hai da chiedermi?-
Senti nella testa la voce di Roxie suggerirle di parlare a Ginny Weasley in modo civile, di stare calma perché quando avrebbe capito la sua richiesta, avrebbe compreso.
L' amica non l' aveva accompagnata nella motivante ricerca dei grifondoro in modalità lutto, che erano ancor più noiosi e petulantanti e soprattutto ancor più inclini a considerare i serpeverdi con il loro stereotipo da "serpi malvagie, assetate di sangue". Aveva preferito raggiungere Hogsmeade, dove si sarebbe vista con Josh, perché sì, stavano ancora insieme quei due.
Vera non li capiva: non si vedevano spesso e si scrivevano via lettera due, massimo tre volte al mese e suo fratello era da sempre abituato a rapporti in cui ci si vedeva tutti i giorni, non l' avrebbe mai immaginato in una relazione a distanza e Roxie era la ragazza più gelosa che conoscesse in fatto di persone strette; come riusciva solo a mantenere quella facciata di tranquillità quando sapeva che lui sarebbe potuto stare con un' altra nel mentre, anche se sapeva che Josh non era il tipo di persona che lo facesse?
La ragazza era proprio curiosa di quanto sarebbero durati
-Se hai sue notizie- disse Vera. Le guance della Weasley si arrossarono leggermente -Aspettami in sala, ok?- sussurrò a Paciock che, dopo un veloce bacio, lasciò le due ragazze sole nella stanza delle Necessità.
-Anche se non lo volevo ammettere a me stessa, sapevo che ti saresti preoccupata per Harry- Vera deglutí, dopo l' affermazione della rossa -Vai al punto-
La Weasley si risedette sulla poltrona prima di risponderle -L' unica persona che ci poteva dire qualcosa in più su quello che è accaduto era Ron, mio fratello ma, come puoi immaginare, lui non sa niente-
-Ma tuo fratello non era con Harry e la Granger?!-
La fronte dell' altra ragazza si aggrottò d' impulso, come percossa da un brutto ricordo- Ron si era distaccato da loro prima ancora che iniziasse Dicembre ed è tornato in casa appena si è diffusa la notizia. Ma ora è in loro ricerca: se li ritroverà ci informerà subito-
-Ma, aspetta... - Vera si era completamente dimenticata che insieme ad Harry ci fossero anche la Granger e Weasley, che se fosse successo qualcosa ad Harry, sarebbe successo anche a loro. Hermione Granger dov' era? Vera sperò che fosse con Harry anzi, sperò che fosse in compagnia di Harry nel mondo dei vivi, non nell' altro mondo. Dubitava che fosse riuscita a sfuggire all' omicidio del prescelto, se fosse avvenuto
-Cosa?-
La ragazza scosse il capo, come se, così facendo, riuscisse ad espellere quei pensieri più velocemente -Tu credi che... sia ancora vivo?- Questa era la domanda che voleva porgere a tutti, a chiunque, ma che non l' aveva mai fatto fino ad ora
-È sfuggito da Voldemort tante volte. Perché non farlo anche ora?-
Il piccolo sorrisino che le increspó le labbra comparí inaspettato e genuino -E tuo fratello? Da quand' è che ha iniziato a cercarli?-
-Da circa una settimana-
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