Capitolo 5

L: Come ti chiami?

Lo guardai interdetta...perché continuava a chiedermi in continuazione il mio nome...? Cosa sperava di ottenere?

K: Il mio nome non dovrebbe interessarti!

L: Posso chiedere il motivo?

K: Noi angeli non diamo molta confidenza con i demoni. Siamo soltanto..come dire...le vostre medicine/infermieri personali...

L: Capisco...peccato..avrei saputo il nome dell'angioletto che mi ha salvato la vita.

K: Ho fatto solo il mio dovere..niente di cosi importante.

Presi di nuovo il panno bagnato e lo strofinai sulla sua fronte sudata. Era ancora molto caldo...Forse quaggiù tutti avevano la pelle calda.

L: Hai la pelle fredda...

K: E tu ce l'hai bollente come la lava di un vulcano!!! Su, mettiti a sedere..

Presi il pugnale sopra al comodino e mi tagliai il polso. Sentivo un pò di fastidio all'inizio ma poi,velocemente,la ferita si rimarginava. Questo è il bello dell'immortalità.

Lucifero bevve il mio sangue con avidità. Avevo come la sensazione di essere io la preda e lui il predatore ma non ci diedi molto peso. Staccai immediatamente il polso dalle sue labbra e mi bendai la ferita per evitare che a causa dell'odore del mio sangue,lui impazzisse come poche ore fa.

Il demone si pulii la bocca sporca del mio sangue,su un tavogliolo poi mi guardò in modo strano:

L: Tu sei strana!

K: Scusa...?!

L: Il tuo sangue è diverso da quello degli altri angeli...insomma...è più dolce.

K: Quindi non sono un angelo solo perché tu reputi che il mio sangue sia più dolce degli altri?

L: No non ho detto questo.

Il mio sangue più dolce? Era pressoché impossibile. Gli angeli avevano lo stesso e identico sangue. Cosa mi rendeva diversa dagli altri?

L: È esattamente quello che sto cercando di capire.

K: Ehi!!!! Esci dalla mia mente,idiota!

L: Ti vedevo pensierosa..tutto qua.

Riflettendoci...c'era qualcosa che non andava.

Punto 1 Tutti i demoni erano stranamente molto..TROPPO gentili con me.

Punto 2 Lucifero era DECISAMENTE TROPPO premuroso con me

Punto 3 .....ok non c'è un punto tre!

Lucifero,mi afferrò la mano. Mi guardava con quelle due pozze ghiacciate.

L: Sei tornata...Ange

K: Come prego? Il mio nome è Kalissa...non Ange...forse mi avrai scambiato per un'altra donna.

L: Hai perso la memoria quando eri piccola...i genitori che hai lassù.. Non sono i tuoi genitori..e io e te eravamo....una coppia.

Io scoppiai a ridere.

K: Esattamente cosa ti sei fumato?

L: Ange non ti sto prendendo in giro!

K: Ahahhahaha...certo...senti tesoro..capisco che stai male e tutto il resto ma non ti sembra di esagerare?

L: Se non mi credi guarda la tua coscia destra..ci dovrebbe essere una chiazza chiara che ti riconosce come la fidanzata del diavolo ovvero io.

Mi girai per alzare di poco il vestito e controllare. Effettivamente quella dannata voglia era impressa sulla mia pelle.

K: Chi sono io? Cosa sono?!

L: Siediti...abbiamo molte cose di cui parlare.

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