3. PRIDE






3. Pride

Odio i falsi, gli ipocriti, chi incolpa gli altri perché insoddisfatto della propria vita.
Odio chi non si accetta e non lavora per accettarsi.
Odio chi non sa restare giovane, mantenendo sempre viva una parte del bambino che era.
Tutti odiamo qualcosa, lo capisco, è naturale che non tutto ci piaccia.
Però io non insulto chi non resta bambino; non picchio chi non si accetta; non uccido chi mente.
Un omofobo invece si sente in diritto di proteggersi dal diverso in questo modo: si, anche uccidendo.
Un omofobo usa il termine 'gay' come insulto, perché non ne comprende nemmeno la provenienza.
Un omofobo picchia perché ha paura di un uomo sensibile o di una donna rude – che poi queste sono solo generalità infondate.
Un omofobo è una persona che odia perché ha paura.
La vita è per tutti un casino: ma nel caos l'importante è capire almeno se stessi ogni tanto.
Questo non si avvale soltanto per chi con molta fatica comprende meglio se stesso ed accetta la propria sessualità; è un concetto che vale anche per chi odia senza riflettere.
L'amore non dovrebbe avere alcun limite.
L'amore è l'unica cosa a cui l'uomo può ancora dire con certezza essere infinito.
Smettetela cinici bastardi. E' così. Che lo ammettiate o no l'amore prima o poi sboccia, di anno in anno, mese in mese, giorno dopo giorno, ora dopo ora, minuto per minuto, secondo per secondo, microframmento di millesimo di secondo.
Ma una coppia omosessuale ci avete mai pensato voi omofobi? Quante difficoltà pesano sulle loro spalle? Quante speranze perse negli anni. Quanti ritiri dalle battaglie, sconfitte da portare a casa?
Quanti rapporti distrutti, cancellati, sotterrati per... Cosa? L'amore tra due uomini? L'amore tra due donne?
Vivo in tempi meravigliosi, in cui l'omosessuale medio di diciotto anni il più delle volte ignora o non si lascia abbattere da chi osa dire "FROCIO!"
Anzi, si raggruppa con chi come lui di sente 'diverso' e diventa immediatamente una persona grande di fronte a persone piccole piccole, senza il ben che minimo spessore.
Tempi in cui anche il più femminile degli uomini ha le palle più grandi di qualsiasi altro etero. Per forza, coraggio, dedizione.
Il diverso è il ragazzo che gioca a calcio con gli amici ma è bravo a cucire; il diverso è la ragazza che odia le gonne, perché sono scomode; il diverso è il ragazzo che legge per strada con le cuffie alle orecchie; il diverso è la ragazza che non vuole truccarsi; diversi siamo TUTTI.
Però c'è chi viene privilegiato ... ma sappiate che non durerà per sempre. Ci sarà sempre qualcuno che vi vedrà come 'anormali'.
Siate liberi.
Siate liberi di amare, sognare, viaggiare, vivere con chi volete.
Siate liberi di fregarvene una buona volta.
Non siate invidiosi! Non scaricate le vostre frustrazioni, il vostro odio contro l'amore.
Questo era un concetto che per Mat non era ancora molto chiaro.
L'essere libero... iniziava da poco a sentirsi libero di essere ciò che era. Di respirare i sentimenti che provano tutti prima o poi, di cui lui non si riteneva degno.
Core era la sua unica confidente di questa omosessualità repressa, perché 'sbadatamente' gli era scivolato il discorso durante una delle loro nottate da tigri, fatti come cachi. Mat era cresciuto sempre in un mondo ed un ambiente famigliare molto aperto mentalmente.
Anche le scelte stilistiche, di vita, di icone da seguire lo avevano sempre più avvicinato ad essere Gay Friendly.

24.

Non per niente era sempre molto amato e ben voluto dalle donne, ma non perché apparisse femminile, semplicemente perché le capiva, le ascoltava, consolava, criticava apertamente.

I valori sociali per lui accrescevano di anno in anno, la parità di espressione, la libertà di pensiero, l'indipendenza erano parole chiave del suo essere.
Nonostante ciò era sempre stato uno sciupa femmine.
Passava da donna in donna, sperimentando, limonando, toccando, scopando.
Era un ammiratore della forma singolare femminile.
Amava le more, dai capelli lunghi e mossi (ma anche corti e scompigliati), le gambe magre e lunghe, i seni grandi, tondi ed i glutei infuori. Le spalle spigolose per le ossa, i fianchi delineati dall'ossatura, le clavicole ben in vista.
Gli occhi grandi, le bocche carnose.
Insomma a Mat piacevano le modelle, o ragazze che lo sarebbero potute diventare tranquillamente.
Grazie all'intelletto spesso egli riusciva a conquistarle, in un modo o nell'altro.
Però le teneva lontane da tutto. Erano sue. Le sue bambole. Nessuno doveva rovinarle.
Lola aveva conosciuto a malapena due sue ragazze fino ad oggi.
La vita sentimentale di Mat era sempre stata bizzarra, assurda, complessa.
Proprio per questo Bibi non era particolarmente interessata a relazionarsi con Mat se non come amici.
Il ragazzo era fin troppo strano nei suoi rapporti.
Nessuno però probabilmente scoprirà mai perché tutta questa difensiva dal mostrarsi.
Ma una cosa è certa: nessun di quei rapporti era paragonabile all'amore.
Non era nient'altro che curiosità adolescenziale quella di Mat.
Insomma un vero Demonio penserete. Uno sporco maiale cui piaceva spezzare cuori per lo sfizio di sperimentare femmine diverse.
Ma la dura realtà, e Core lo sapeva, era che Mat era omosessuale e da poco aveva intrapreso una relazione con un uomo.
L'ambiente che lo circondava non gli pareva però molto favorevole alla cosa. Era solito a sentire commentare le sue amiche su una lesbica di Posto, o di alcune loro compagne di classe. La cosa lo metteva parecchio in soggezione e non sapeva quale fosse la vera natura dell'essere umano Etero quando veniva a contatto con un Gay.
Ma niente paura. Se l'era cavata per ora! Ma non gli restava molto tempo prima di farsi avanti.
Core si era appena alzata dal tavolo indignata dal fatto che Mat avesse smascherato la sua scopata con Gaz.
Eppure era stata lei ad incitare Mat a sputare il rospo. Bibi era interdetta.
Core aveva pagato in fretta e se n'era andata.
Nel frattempo Lola e Bibi iniziavano già a dare della puttana alla povera ragazza dai capelli rosa.
I commenti giravano per la stanza e risuonavano nelle orecchie e nella testa di Mat, allorché il ragazzo si alzò dopo aver buttato frettolosamente giù per la gola il caffè in un sorso (ancora bollente) e inseguì il ciuffo rosa che se ne andava per la sua strada camminando come uno scaricatore di porti.
Ciò che si dissero i due, dopo che Mat raggiunse al bordo di una siepe Core, non lo seppe mai saputo se non Mora, che proprio in quel momento sostava dietro al fogliame, riuscita a convincere la madre di uscire per "comprare" degli assorbenti in più ( in procinto dell'arrivo del ciclo).
Nè Core ne Mat si resero conto di essere osservati ed ascoltati mentre litigavano.
Poi si allontanarono, tenendo entrambi gli occhi per terra: uno andava a pagare il conto, Core tornava a casa.
Raggiunto il Pub, Mora, era pronta a spifferare a Lola e Bibi quanto sentito.
Era sconvolta e non sapeva come iniziare un discorso simile. Fortunatamente intervenne il buon senso e lasciò perdere, dedicandosi invece a supportare Bibi che era ancora furiosa con Core, per non averle detto prima di aver fatto sesso con il "suo" Gaz.
Bibi era davvero furibonda. Una reazione esagerata e tipica di una bambina.
Questa reazione era comunque dovuta alla sua inesperienza, un altro incontro di sguardi con Gaz ed avrebbe potuto benissimo credere fosse quello l'amore ... povera illusa.

25.

Ma ormai ogni speranza con il quasi trentenne era svanita. Buttata giù per lo scarico.

Non solo aveva saputo che Gaz aveva trentanni, ma anche che aveva scopato con una sua amica... insomma nemmeno da starci così male se era andata così. Per lo meno Lola puntava su queste due argomentazioni per risollevare il morale alla compagna di classe e di avventure.
Ma niente da fare, la furia di Bibi in quel momento era al massimo, aveva superato lo spazio tempo e aveva raggiunto tutti quanti nel Pub (che fortunatamente quel pomeriggio era occupato da solo loro tre e i due baristi).
La sua aura negativa aveva colpito ogni componente del tavolo, persino i proprietari del pub - che di loro avevano già la giornata storta - e non si lasciarono scappare un "Calmati ragazzina" quando Bibi cercò di tirare un calcio alla panca, sfiorandola appena per pessima mira.
Shake era ancora fuori che osservava la scena. Si sentiva così stupido ... vedere Bibi, la sua amata, che tanto aveva perseguitato, cercato e sognato, reagire così per uno sconosciuto e non battere mai ciglio per lui. Era terribilmente frustrante.
Quando Bibi venne calmata era troppo tardi. Si voltò una sola volta provando già vergogna e vide oltre la vetrata appena pulita lo sguardo pieno di rammarico di Shake.
Le venne quasi da piangere per lo schifo che si faceva da sola.
Ma era appunto tardi per piangere sul latte versato. Lei sapeva di non provare nulla per lui. Allora perché rimanerci tanto male?
Fu uno dei peggiori pensieri di Bibi. La sua vergogna aumentò subito e Shake non volendo mostrare a tutti la sua sofferenza corse a casa.
Non lo si avvistò per una settimana o più.
Mora invece si sentiva in colpa per tutto, perché probabilmente se avesse raccontato, a tutti, quanto aveva origliato dietro la siepe, Bibi avrebbe reagito diversamente, non si sarebbe scatenata in quel modo, non avrebbe reso se stessa una vergogna per lei e Shake.
Ma Mora si convinse velocemente che non era colpa sua, gli eventi dovevano per forza procedere in tale modo e prima di tutto si doveva andare alla fonte dei problemi e lei sola sapeva benissimo quale fosse la fonte di tutto questo male: Gaz!
Ancora non mi so spiegare con quale coraggio Mora si spinse fino alla tana del lupo quella sera.
Dopo che Bibi era tornata a casa e Lola era a fare una passeggiata con Mat vicino casa, Mora era tornata al Pub di Posto, da sola, a testa alta e ben truccata.
Non c'era Gaz, anzi, ora che ci pensava bene Gaz non si era mai fatto vedere nei dintorni di Posto prima di settimana scorsa.
Però c'erano tre suoi amici, tra cui anche Laki.
Laki era un bel venticinquenne di cui Mora era follemente persa, solamente perché rispettava molti suoi canoni, ma nonostante il ritardo mentale della sedicenne, anche lei sapeva bene che si trattava solo di una cotta superficiale, basata sul nulla cosmico.
L'occasione per parlare con Laki finalmente l'aveva trovata, ovvero andare a chiedere di Gaz, ma vi era ovviamente un freno alla quinta marcia che Mora aveva prima innescato.
I baristi del Pub avevano preso sotto gamba le bollenti occhiate che lanciava Mora a Laki, tant'è che prendevano in giro la povera ragazza parlandone a Laki stesso, cercando di innescare un incontro comico tra i due, che si sarebbe narrato per anni, fino a diventare una barzelletta di paese -o un pessimo aneddoto per un libro.
Ebbe dunque un blocco.
"Mora basta. Basta. E' solo un ragazzo. Tu sei solo più giovane ma non vuol dire che tu sia meno seria, sicura e graffiante di lui. Tira fuori gli artigli e fatti valere per una buona volta."

26.

Niente da fare, questo discorso di incoraggiamento non servì a nulla e Mora se ne tornò con la coda tra le gambe fino a casa.

Tanta fatica per niente.
"Ci riproverai un'altra volta stupida Mora" mormorava nella sua testa l'insicura bestiola.
I giorni passavano, Gaz non si faceva più vivo in quel di Posto, ne tanto meno al Pub.
Singolare coincidenza: nemmeno Mat era più così tanto presente, ma ciò era sicuramente dovuto alla montagna di studio che aveva da fare per scuola - o l'accesa discussione con Core.
Tutto era tornato pacifico e regolare nella vita di Bibi. Non pensava nemmeno più alla pugnalata ricevuta da Core.
L'infatuazione l'aveva confusa, distratta, portata ad essere una persona che non era.
Ora si sentiva di nuovo se stessa in tutto e per tutto e ciò la rendeva beatamente felice.
Di fondo per fare tutto il resto bisogna prima cercare di essere e piacersi per quello che si è.
Mi spiego: per essere felici in una coppia bisognerebbe in primis essere felici ed appagati di se stessi.
Se questo stato mentale e fisico non è stato raggiunto come si può sperare di stare bene con qualcun altro?
Accettare un'altra persona prima di accettare se stessi potrebbe essere una dimostrazione massima d'amore, però a lungo andare si rischia di essere insoddisfatti.
Certo, nel caso di Bibi era un ragionamento esagerato, perché la sua era una stupida ed irrazionale cotta.
Niente che si avvicini minimamente al grande universo che rappresenta l'amore, sentimento che comunque la diciassettenne provava per amici e per il tanto agognato padre.
Si lasciò alle spalle Gaz, non ne voleva più sentir parlare, sarebbe stato ancora meglio dimenticarsi proprio dell'intera faccenda, non le piaceva nemmeno che al ragazzo fosse attribuito un ritaglio della sua vita.
Ma su questo Lola non le era di alcun aiuto, rivendicando all'amica i fatti accaduti, ricordandole quanto erano diventate ambedue esaltate da tutta la faccenda e così via.
Non era stressante per Bibi, ma lo trovava improprio ed inutile sia come discorso che come ricordo.
Il tempo ricominciò a passare come sempre in quel di Posto: Mat che studiava e poi faceva pausa caffè al Pub; Lola che svolgeva i compiti e si rilassava al Pub; Mora che usciva quando le era permesso farlo e Bibi che ritornava nei panni della perfetta ragazza senza alcun interesse per chissà chi.
Mentre i giorni trascorrevano Bibi cambiava a rilento l'opinione sulla insoddisfacente infatuazione per Gaz iniziando a credere che fosse stata una cosa eccitante, cosa che per l'appunto era, che aveva smosso la sua serenità portandola a tirar fuori una nuova sé per qualche giorno.
Dov'era finita quella Bibi?
Si stava specchiando quel pomeriggio mentre si preparava per uscire. Era una calda giornata di Dicembre, il sole era inspiegabilmente scoperto e picchiettante.
Mentre metteva il mascara sulle ciglia dei suoi grandi occhi castani, Bibi, si fermò a studiare lo sguardo riflesso, scoprendo un fuoco al suo interno.
Rivoleva l'eccitazione provata per Gaz, ne aveva bisogno.
Era come droga, ma per far in modo che un incidente simile rientrasse nella sua insignificante esistenza, Bibi doveva trovare la materia prima: un uomo di cui infatuarsi.
Iniziò così la solitaria e segreta ricerca di un ragazzo.
Doveva essere alto, non troppo, occhi azzurri, capelli neri, spalle larghe.... Insomma tornate qualche pagina indietro e rileggetevi la descrizione di Gaz.
Bibi era così banale, sempliciotta, scontata da non riuscire nemmeno a fantasticare con la mente, tant'è che non credeva le potessero interessare altre tipologie di ragazzo.
Nelle prime giornate di Dicembre la ragazza ebbe una sorta di rivelazione: Mat!
Mat si era lasciato convincere dall'amica per accompagnarla nel centro di Padova a fare spese folli in procinto di Natale.
Quando Bibi, quel pomeriggio, lo raggiunse nella stazione ferroviaria, vide Mat con un Chiodo in pelle nera.
I pantaloni stretti, strappati nei punti giusti senza esagerazioni. Non portava gli occhiali, come era solito fare, indossava le lenti ed il suo sguardo penetrante era ancora più vivido.
Di nuovo quel commento storico: "Figo!"
Si vergognò subito di averlo cucito su Mat, ma dopotutto perché no?

27.

Bibi pensava ai vari insegnamenti appresi dalle amiche: per Lola bisogna anche saper accettare per provare; per Mora qualsiasi cosa va bene e per Core si è giovani abbastanza per fare errori e poi rimediare.

Si poteva provare, cancellando ciò che entrambi conoscevano l'uno dell'altra, sapendo benissimo di essere sotto ogni punto di vista incompatibili ... ed ovviamente Bibi non sapeva ancora che Mat era Gay.
Che fortuna però, Bibi si era casualmente fatta bella quel giorno (cosa che era anche senza dover tirarsi e truccarsi).
Quando lo raggiunse iniziò subito a sorridere, strizzare gli occhi per renderli più seducenti, mordersi il labbro ogni due per uno, stringerlo per un braccio, sobbalzargli di fronte per mettere in mostra il suo bel sorriso. Anche per Mat era fin troppo assurdo che Bibi si agitasse tanto nell'andare in una vera città dopo molto tempo.
Mentre aspettavano il treno e Bibi non si scollava dal braccio del poveretto, Mat sentì non solo l'esigenza di fumare per occupare il tempo, ma anche l'esigenza di provare a scollarsi di dosso l'amichetta, fumandole intorno infastidendola.
Il tutto sarebbe andato a buon fine se non fosse per il pacchetto che Mat estrasse dal suo giubbotto.
Un pacchetto di sigarette da puttana, proprio come quelle di Gaz.
Troppo facile così per Bibi , che ammirava l'amico ad ogni boccata che tirava di quella sigaretta. Si sentiva ancora più soggetta all'eccitazione nei confronti del poveretto, ancora all'oscuro di tutto ciò che frugava in quella testa ovale con i capelli liscissimi.
"Come mai queste sigarette Mat?"
"Beh ma non sono mie infatti.."
"Di chi sono?"
"Sono.... Di un amico!"
"Non conosco nessun tuo amico che fuma queste sigarette qui!"
"Shake le fuma" - disse l'infastidito giovane voltando uno sguardo divertito verso Bibi, per il semplice fatto di aver nominato un suo spasimante.
In quel momento Bibi rimembrò Shake nella sua mente e si rese conto che era vero. Anzi non solo... aveva la stessa giacca, lo stesso profumo e le stesse sigarette di Gaz.
Ma allora Bibi poteva buttarsi anche con Shake, provare anche con lui l'impossibile, dal momento che sapeva di non provare nulla per quest'ultimo se non amicizia.
Non era lo stesso anche con Mat? Bibi era confusa e l'unica persona che aveva in quel momento per confidarsi era uno dei prescelti, anzi l'attuale prescelto, per la sua ricerca di frenesia, eccitazione ed interesse per un uomo.
"Quindi sono di Shake?" - rispose molto in ritardo all'ultima uscita labiale di Mat.
"Non ho detto che sono di Shake. Ho detto che anche Shake le fuma" e di nuovo un sorriso.
Mat puntava ancora con la tattica dell'infastidire per scollarsi Bibi dal braccio, che non aveva ancora lasciato.
I due iniziarono a parlare del più e del meno dall'arrivo del treno in poi: qualche pettegolezzo, presa in giro, risate e infine ecco Padova.
Il viaggio aveva un po' risanato il loro rapporto, Bibi era stata confusa dall'immagine di Shake. Distratta da ciò, involontariamente, aveva smesso di perseguitare Mat ed era tornata nei panni della sua amica di sempre.
Andarono al Coffee Box di Padova, una caffetteria stupenda, giovane, universitaria, con dell'ottimo caffè Americano e non.
A Mat e Bibi piaceva da impazzire il caffè Americano.
Era un luogo dove ci si poteva sentire a casa in qualche modo. Così accogliente e tranquillo nonostante il brusio di voci in sottofondo era comunque un bel sentire, nessun urlo, nessuna risata fuori posto, tutto cauto ed equilibrato (ma soprattutto comodo per due persone abituate ad un Pub con panche senza poggia schiena).

28.

Quando ebbero le loro enormi tazze sotto il naso, appositamente scelte da loro, vi fu un lungo silenzio rilassante tra i due. Un momento Zen.

La tazza di Bibi era affrescata dalla scritta "With coffee everything change" -con il caffè tutto cambia - mentre quella di Mat aveva per iscritto "Life begins with coffee" (la vita inizia con il caffè).
Ci si potrebbe stare ore a filosofare su queste due splendide frasi.
Ecco, permettetemi di ricollegarmi al discorso di prima, quello sull'odio.
Io odio, detesto, schifo chi non ama il caffè.
Non tanto chi non lo beve, perché per questioni di salute a volte gli si deve dire anche addio.... Io parlo proprio di quel gruppo di esseri viventi che trovano disgustoso il sapore e l'importanza del caffè nella vita di ogni giorno.
E' uno sfizio che ci si deve concedere nella vita: scalda l'organismo, lo sveglia, eccita ed è un momento di pura degustazione dove si assapora l'energia stessa che torna nel nostro corpo.
Se Dio esiste -argomento che cercherò di non affrontare per i credenti lettori -sono sicuro che prima di ogni pianeta, costellazione, essere vivente, abbia creato il caffè. Per poi ovviamente riuscire a fare tutto il resto.
Ecco spiegato quel momento Zen tra Mat e Bibi.
Il piacere prima del creare, affrontare, ogni sfida, lavoro e giornata.
Quel silenzio era accompagnato dal solito chiacchierio degli altri clienti; dai sospiri di quelli che stavano finendo il loro gustoso caffè; dai battiti di tastiera dei giovani scrittori e dalla musica che risuonava negli angoli.
In quel momento si sentiva dalle casse "He's simple, He's dumb, He's the pilot" dei 'Grandaddy'.
Mat l'aveva immediatamente riconosciuta.
La canzone aveva riacceso il cervello di Mat, facendo precipitare nel profondo di lui il suo 'momento Zen'.
Bibi a sua volta era stata interrotta nel rilassarsi dallo sguardo meravigliato dell'amico, ormai perso nell'ascolto del brano.
"Che canzone è?"
"Non è una canzone."
"Come no? Certo che lo è."
"No. Io un brano del genere lo riesco a chiamare 'Arte' o 'Amore' che per me sono quasi sinonimi"
"Mai sentita mi spiace.." - ammise Bibi sentendosi esclusa da Mat.
"E' un brano dei 'Grandaddy', salvalo. So che non lo apprezzerai ma ascoltami bene..."
L'attenzione di Bibi era già svanita dal commento di Mat 'non lo apprezzerai'... il solito stronzo so tutto io.
Ma quest'ultimo si espresse in modo curioso, tanto che Bibi non dimenticò né il nome della canzone (che ancora non conosceva) ne le raccomandazioni di Mat: "... quando ti innamorerai, davvero, raggiungi il tuo ragazzo ascoltando questo brano, almeno fino al secondo minuto, dove la musica e la voce raggiungono l'apice! Una volta che ti troverai di fronte a lui sfila le cuffie, bacialo o ammiralo. Se sentirai ancora queste strofe nella tua mente allora lo saprai con certezza."
"Saprò cosa?"
"Che lo ami."
Ora che ho scritto queste righe mi commuovo lo ammetto, perché nel farlo avevo ben presente il brano e cinematograficamente parlando ho quasi sperato di far esplodere quel momento musicale detto 'apice' da Mat, quando questo espresse il suo"Che lo ami."
Ma sarebbe ingiusto inserire quel momento in un rapporto che si distaccava in tutto dall'amore; era una paternale raccomandazione da amico, molto Romantica, ma fatta per ispirazione e null'altro.
"Da come ne parli sembra che tu abbia provato questa cosa sulla tua pelle.... Mi devi dire qualcosa?" - chiese Bibi, rendendosi conto che a quanto pare non aveva davvero alcuna speranza con Mat. Dunque tutte le sue paranoie sarebbero state riposte in un diario che avrebbe letto da grande per farsi qualche risata.

29.

[Dovrebbe esserci un GIF o un video qui. Aggiorna l'app ora per vederlo.]


Mat sorrise osservando il vuoto nel soffitto.

"Non tenermi sulle spine!! Ti sei innamorato di recente o parli di una ex?"
"Ma quale ex... non sono mai stato bravo a descrivere le mie precedenti relazioni con una parola così potente come l'amore!"
PRECEDENTI RELAZIONI.
Il cervello di Bibi elaborò subito la frase: "significa che ora ne sta vivendo un'altra! Chi è? Non ne ha parlato finora? Che sta succedendo? Cavolo come sono emozionata, probabilmente lo sta per dire a me prima di tutti gli altri!!"
Subito la frecciatina: "Quindi chi è la fortunata a cui dedichi la canzone? No aspetta... scusa, intendevo questo 'Amore'!"
Scoppiò a ridere nel dirlo.
"Se te lo dicessi mi potresti anche odiare per non avertelo detto prima." - commentò lui serioso.
"Ti sembro una persona che riserba così tanto rancore?"
"No ... Ma è complicato credimi!"
Bibi sbuffò in modo infantile ed arrogante, così aggressivamente che Mat si sentì costretto a rivelare tutto.
"Senti Bibi, lo so che magari è difficile da capire e so anche di esser stato meschino a non parlarne con voi tutte ... Ho anche infangato una cara amica per non rischiare di essere rifiutato da tutti quanti! Però le cose stanno così, non posso farci niente, ho agito d'istinto!"
Bibi fu ulteriormente scocciata e curiosa:"Guarda che nessuno ti sta obbligando a dire niente. Se devi parlare però sii chiaro che non sto capendo nulla!"
"Lo so, lo so scusami ... ci sto arrivando credimi! Ma è davvero ..."
"Complicato? Lo hai già detto."
"Ho bisogno di fumare!" - ansimò Mat tutto agitato.
"Oh ti prego ... vuoi dirmi o no? Con chi stai? Chi ami? Parlamene sembra quasi che io ti stia esaminando. Siamo amici o no?"
"Ci frequentiamo da Agosto.." - ammise Mat.
"Caspita complimenti per la riservatezza! Vado in bagno." - Criticò Bibi infastidita dal silenzio di Mat per quattro mesi.
"Ok... poi finirò di spiegarti promesso."
La conversazione appariva come un parto e Bibi si era agitata, spaventata ed innervosita dal girare intorno di Mat con le parole. Uscita dal bagno trovò piazzato davanti a lei Mat che le porgeva il giubbotto e mostrava chiaramente soldi e sigaretta nell'altra mano.
Messaggio chiaro: si paga, si fuma e poi, soltanto poi, si finisce il discorso.
"Non mi dai molta altra scelta tu ..." -Bibi si era calmata e nel decifrare quei gesti di Mat aveva risposto sorridendo.
Quando i due furono usciti dalla caffetteria e la sigaretta di Mat fu accesa, e quest'ultimo fu sicuro di non essere osservato da sguardi indiscreti, allora finalmente si potette proseguire con il discorso.
"Beh ecco.... È una cosa nuova per me quindi spero che dopo le varie premesse fatte tu non ti incazzi troppo con me.." - quanto vittimismo, aiuto.
"MAT!" - di nuovo una risposta nervosa ed arrogante da parte di Bibi, che ormai era stanca.
"Io sono fidanzato con Gaz!"
La mente matematica di Bibi riuscì frettolosamente a far corrispondere ogni tassello al suo posto.
Mat era Gay o quanto meno stava sperimentando.
Mat era innamorato di Gaz.
Gaz era gay. Addio Gaz.
Core lo sapeva e aveva incitato Mat a farsi avanti quel pomeriggio al Pub.
Mat aveva nascosto ulteriormente la cosa incolpando Core.

30.

Cazzo ... povera Core.

Ma c'era dell'altro che si spiegava, come ad esempio lo sguardo malinconico di Mat, i suoi commenti su Gaz, la questione dei trent'anni smascherata da lui e non da Lola.
Ma prima di tutto c'era uno dei suoi migliori amici, tremolante, preoccupato, confuso e con gli occhi lucidi davanti a lei.
Ecco che lo spirito affettuoso di Bibi si metteva in risalto, riponendo da parte ogni tradimento, falsità ed omissione e ponendo davanti il suo voler bene, il suo apprezzamento per il coraggio dell'amico, la sua maternità infantile ed anche la sua curiosità.
"Ok... calma.... Beh Wow!" -commentò inizialmente la ragazza.
"Mi vuoi uccidere ammettilo!"
"Sono contenta per te Mat. Davvero ..." - ma per non rafforzare la commozione del ragazzo, Bibi decise di continuare il discorso puntando sulla sua voglia di sapere: "... ma dove cavolo lo hai conosciuto? Dai raccontami tutto sono euforica!"
Bibi era davvero una ragazza capace di mettere in luce le cose belle di ogni esperienza. Non solo stava calmando e rassicurando Mat ma gli dimostrava interesse. Conoscendolo bene sapeva quanto fosse bisognoso di attenzioni l'amico, soprattutto quando iniziava a parlare di se stesso.
Era una persona piena di umiltà e molto intelligente.
Iniziava a dissociarsi da quell'immagine da persona inetta, senza spessore, che fino a prima pareva essere all'interno di quel nucleo di amici.
Il suo essere affettuosa non era più frutto degli insegnamenti dei genitori, che avevano tanto spinto ad una figlia perfetta, era un naturale modo di essere di Bibi. Non stava dando conforto perché era convenzionale che lo fosse, ma perché voleva confortare.
Mat raccontò tutto a Bibi, tra un capo e l'altro, passando da negozio in negozio, solo per trovare un pretesto per essere andati a Padova, cosa che ormai non importava a nessuno dei due.
Mat aveva conosciuto Gaz in Agosto tramite un app di incontri. Ribadì cento volte che non era fiero di essere ricorso a tali mezzi per entrare nel mondo Gay.
Da cosa gli fosse partita quella insolita curiosità? Mat si era ormai reso conto nel profondo che la forma onirica di donna che vedeva al suo fianco non esisteva.
Non provava amore con le donne.
Allora si era intrufolato nel mondo omosessuale tramite Smartphone, adocchiando qua e la i ragazzi.
Niente di che in fin dei conti, lo sfizio di una notte per guardarsi intorno. Esperimento che stava diventando se non fallimentare peggio.
Perversioni, commenti con doppio fine, malizie ecc. Questo aveva scoperto in quell'app.
All'improvviso eccolo. Si differenziava da tutti gli altri con il suo sguardo limpido, celestiale, un'acconciatura da Super Sayan (che per un nerd come Mat era sublime). Quel naso buffo, quelle labbra trasparenti e non in posa per fare il porco.
Quella semplicità quasi infantile riportata su un trentenne.
La barba chiara come le sopracciglia, ed i capelli neri. Che magnifico ibrido, forza e debolezza miscelate in un unico uomo.
Non ebbe il coraggio di fare nulla. Si pentì immediatamente dei pensieri impuri che aveva avuto per quel ragazzo. Si cancellò l'app all'istante.
Lo sognò tutta la notte: sognava una storia tormentata, piena di insidie e difficoltà, romantica e passionale.
Il Venerdì della medesima settimana di quell'Agosto Mat decise di fare buon uso della sua patente appena ottenuta sfrecciando verso Padova con Core, in quel del Pride Village.
Il Pride Village era un evento Padovano estivo fatto per tutti: etero, omosessuali, transessuali, bisessuali, drag e quant'altro!

31.

Non ebbe paura di addentrarsi nuovamente in un ambiente Gay Friendly per due motivi.

Primo: si trovava in un luogo reale, fuori dalla tecnologia moderna che eliminava l'umanità delle persone.
Secondo: credeva di aver già fatto chiarezza.
Ma tra quella pioggia di colori, gioia e libertà Mat si sentì sorprendentemente felice. Circondato da uomini e donne coraggiosi ed orgogliosi di ciò che erano!
Finalmente l'umanità che non aveva visto in quell'app si era fatta vedere; quell'esporsi in modo naturale e spontaneo, festeggiando, unendosi gli uni agli altri!
Anche Core sembrava sentirsi molto aperta e spensierata: voleva apparire una troia, perché le piaceva quel modo di atteggiarsi da 'figa', con vestiti più simili a costumi da bagno, ma senza alcun pregiudizio se le usciva una chiappa dai jeans o se il trucco era così pesante da poterci colorare un muro.
Fu lì che Gaz notò Mat.
Era diverso da tutti gli altri ragazzi del Pride... Mat era innocente, così meravigliato della bellezza del tutto da assorbirla e brillare in mezzo a quella accozzaglia di uomini, donne e non.
Mat sapeva ballare ed aveva un ottimo senso del ritmo, ma era così euforico e spavaldo quella sera da non impuntarsi sul modo di muoversi, voleva solo saltare, sentirsi il bambino che aveva nascosto per troppo tempo dentro di se.
Era goffo, vaporoso e robotico allo stesso tempo nei movimenti, seguito dalla scemenza di Core che gli lanciava facce buffe e balletti irripetibili (per fortuna).
Gaz non gli tolse gli occhi un minuto.
Sorrise spesso di quella goffa sagoma ballerina, giovane e sorridente.
Mat però non si rese conto che l'uomo che aveva sognato lo stesse osservando da lontano, si lasciò andare ai salti per tutta la notte, rivolto verso il palco della pista da ballo.
Tornato a casa Mat attivò nuovamente l'app di incontri, questa volta per vedere se c'era qualche volto che aveva notato al Pride!
Dopo nemmeno dieci minuti che l'app era stata riaperta ecco subito un messaggio.

ORE 02:03
GAZ:

'Ciao :)'

Quel 'Ciao' fu tutto. L'inizio delle maledette farfalle nello stomaco – che bello sarebbe soffocarle a volte.
Parlarono per ore, tutta la notte a scriversi e conoscersi finché non si diedero appuntamento.
Fu così che Mat la Domenica 7 di quell'Agosto si diresse a Padova e si trovò con Gaz che lo invitò immediatamente in casa.
I due passarono una splendida serata, conoscendosi, ridendo e giocando.
Mangiarono molto, anzi tantissimo, un delizioso pollo da scaldare al microonde. I due infatti parevano svogliati quanto impediti nel cucinare (il che fu uno dei primi punti di incontro).
Mat si era esageratamente tirato per l'evento, con una camicia ed jeans corti stretti.
Gaz si vergognò del suo aspetto, un po' di gel e tenuta da casa.
Il trentenne si era appena trasferito e la casa era ancora in fase di sviluppo per quanto riguardasse mobili e pulizie. Ma era così affascinante secondo Mat... quel disordine non voluto, la timida vergogna di Gaz che egli cercava di nascondere con la mascolinità.
Tutto ancora limpido, stupendo ed indimenticabile nella mente di Mat.
Nel sentire quel racconto Bibi fu colta da Mat più volte mentre sorrideva scioccamente per qualche dettaglio romantico.
Non era previsto ci si dovesse innamorare, il che rendeva la storiella ancora più magica per Bibi.
Il loro primo bacio, il primo incontro dei loro corpi... nulla stava disgustando Bibi anzi.
Ammirava la luce sul volto di Mat mentre rimembrava le varie fasi della serata.
La stava letteralmente abbagliando, il racconto, lo sguardo di Mat, la sua voce soffusa in quelle ore, il suo arrossire ... Lo sentiva chiaramente, era l'Amore.

32.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top