Una Mano Dall'Aldilà

"Chi ti ha dato il permesso di uscire dal Sotterraneo Sotterfugio? Ti avevo detto che dovevi rimanere lì dentro fino a nuovo ordine!" sbraitò Saurus puntando il dito contro il Duca Pestecorna, che continuava a conversare elegantemente con la Contessa Cartacanta senza degnarlo della benchè minima attenzione. Stava facendo il cascamorto con una Fantafolle molto simile a lui, la quale un tempo doveva essere stata una donna a tutti gli effetti.

"Rilassati ok? E' tutto sotto controllo" rispose il Duca Pestecorna con voce piatta e melliflua, facendo ondeggiare i lunghi capelli argentati sul naso aquilino di Saurus.

Il ragazzo spostò con l'avambraccio quella coltre evanescente, trafiggendo con i suoi occhietti velenosi la figura disincantata del Duca. Era evidente che a Pestecorna non importasse un fico secco di ciò che lui avesse da dirgli, tanto più che seguitava a discorrere amabilmente con quella grassa chiacchierona della Contessa, che non la smetteva un attimo di cantare a squarciagola facendo tremare vetri e timpani quasi fosse posseduta dal demonio.

"Sotto controllo un corno! Dovevi sorvegliarlo!" proseguì Saurus, perseguendo nel disperato tentativo di catalizzare l'attenzione su di sè. La rabbia lo stava consumando tanto quanto la fiamma che arde incessantemente sullo stoppino di una candela.

"Ma è chiuso lì dentro, dove vuoi che vada?" rispose Pestecorna alzando gli occhi al cielo e continuando a farsi gli affari suoi come se nulla fosse, sorridendo alla Contessa con una faccia da ebete "Smettila di frignare come un poppante"

"Avevamo un piano, ok? Dovevi solo rispettarlo!" rispose Saurus accigliato, facendo la voce grossa.

"Ragazzino, stammi bene a sentire: se non cambi subito atteggiamento e non moderi il linguaggio, ti farò pentire di esser nato. Non m'importa se dovrò usare le maniere forti: anche se appartieni a Terratremula non avrò alcuna pietà di te"

Melany notó chiaramente come Saurus venne sopraffatto da un guizzo di paura. Vide Frommler inghiottire saliva un paio di volte e la sua postura divenire rigida e legnosa, nonostante le gambe molli gli impedissero di rimanere totalmente fermo. Il suo temperamento arrogante e dispotico vacillò come foglie in balia delle correnti dinnanzi a quelle minacce.

"D'accordo...forse ho esagerato. Ma non erano questi i piani" borbottò Saurus, trattenendo la collera. Stava facendo un grande sforzo per cercare di ergersi il più dritto possibile e non sfigurare davanti al Duca, aiutato da Pimpfat e Onneck che di tanto in tanto gli offrivano il braccio. L'incantesimo di Miss Directway non l'avrebbe abbandonato prima dello scadere del terzo giorno, e già non ne poteva più di vivere in quel modo.

"Di che stanno parlando?" mormorò Nathan, stando ben nascosto nella penombra per non farsi scoprire "Non riesco a capire"

"Credo stiano parlando di Korokoro" intuì Caitlyn, riorganizzando nella mente le parole di Saurus e del Duca "Lo avranno sicuramente rapito e ora lo tengono rinchiuso da qualche parte, ci scommetto!" bisbigliò mordendosi le labbra per non emettere alcun grido di rabbia.

"Sei sicura? Mi sembra troppo anche per loro" disse Melany sottovoce, continuando a sbirciare da dietro la lunga e pesante tenda di velluto che copriva l'ampia vetrata alle loro spalle. Approfittando della lite in corso fra Saurus e Pestecorna, Nathan, Caitlyn e Melany erano riusciti a mimetizzarsi dietro uno di quegli enormi drappeggi violacei senza farsi vedere nè sentire, evitando così di essere colti con le mani nel sacco. Non potevano assolutamente uscire allo scoperto, per nessuna ragione al mondo: non senza prima aver compreso cosa avessero in mente e di cosa andassero confabulando.

"Non li conosci ancora bene, Melany. Quei tre sono capaci di tutto" sussurrò Nathan sbirciando da dietro il tendone "In ogni caso non dobbiamo muoverci da qui, sarebbe troppo rischioso. Non possiamo lasciarci sfuggire l'occasione di conoscere i loro piani"

"Va bene" risposero in coro le due bambine, annuendo con un cenno del capo.

Melany scostò leggermente la tenda di lato creando un'apertura un po' più ampia, in modo tale che le fosse consentita una visuale migliore. Il Gabinetto dei Dannati era davvero un luogo splendido, nonostante si trattasse essenzialmente di una grande stanza da bagno. La camera aveva la forma di un esagono, e contava numerose vetrate semicoperte da sfarzosi tendaggi color prugna, con ricami d'oro e d'argento che ne impreziosivano il tessuto. La stanza era ben illuminata dai raggi del sole che filtravano da tutte le parti, e rendevano l'atmosfera tiepida. Le pareti erano ricoperte da una fitta rete a mosaico, dipinte di blu e di giallo. Al centro del Gabinetto vi era una grande vasca interrata dalla forma circolare, fatta di marmo e pietra, all'interno della quale era stata costruita una piccola gradinata a chiocciola che scendeva per circa un metro. A destra e a sinistra di quella specie di piscina vi erano dei lunghi lettini soffici e lussuosi, con tavolini di cristallo disposti in mezzo; ad ogni angolo si ergevano statue di ceramica e vasi di porcellana, che abbellivano ancor più quella già magnifica stanza.

Le narici di Melany captarono un forte odore di vaniglia e timo provenire dalla vasca da bagno che era priva di rubinetti, bensì l'acqua sgorgasse perennemente dal fondo di essa: soffice schiuma colorata galleggiava sulla superficie dell'acqua, che a contatto con il calore produceva nuvole di vapore e bolle di sapone dai toni pastello.

"Lo stupido coniglio con le ali è ancora addormentato, spero" disse Saurus nel suo solito tono acido, strofinandosi il naso a causa del fastidio procuratogli da quel vapore colorato "Spero che tu l'abbia stordito per bene"

"Dorme come un agnellino, proprio come mi avevi chiesto" rispose il Duca Pestecorna, sorseggiando un bicchiere fantasma di quello che doveva essere dell'ottimo VinRose, una pregiatissima bevanda alcolica dalla consistenza e dal sapore molto simili al vino prodotto dai Nati Senza Poteri, di gran lunga apprezzata dagli abitanti del Mondo Magico.

"Perfetto" sancì Frommler, scambiandosi un sorrisino perfido con Raggler e Widemuh "Direi che possiamo procedere con la seconda fase del piano"

"L'ha chiamato stupido coniglio con le ali" sibilò Caitlyn, con una punta di rabbia nel tono di voce che tradiva una calma apparente "L'ha chiamato stupido coniglio con le ali" ripetè con affanno.

"Calmati Caitlyn, non ti agitare" le suggerì Melany, afferrandola per un braccio

"L'ha chiamato stupido coniglio con le ali!" disse Caitlyn per la terza volta alzando di poco il volume della voce, il sangue che pulsava nelle tempie e le dita che si accanivano sulle pieghe del drappo. Uno scintillio d'ira le attraversò lo sguardo azzurro e cristallino.

"Dai non fare rumore o ci scopriran..."

Melany non fece in tempo a finire la frase che Caitlyn balzò ferocemente fuori dalla tenda che le aveva offerto riparo fino a quel momento, sfilò con mano lesta il suo scettro dalla tasca laterale della tracolla è gridò a gran voce: "DESTRUCTO!"

"Ma cosa?" cominciò a dire Saurus, colto alla sprovvista. Ma prima che potesse rendersene conto le sue gambe iniziarono a tremare in maniera irreversibile e in men che non si dica perse il suo già precario equilibro e si ritrovò con il sedere per terra, i corpi di Pimpfat e Onneck che gli schiacciavano le braccia e il petto tenendolo saldamente inchiodato al pavimento.

"E levatevi di dosso, razza di imbecilli!" gridò Saurus indolenzito, sommerso dal peso dei suoi amici "Ma che accidenti è stato?"

"Bel lavoro, Cate!" esclamò Nathan sarcastico, uscendo dal suo nascondiglio "Eravamo a un passo dallo scoprire che fine avesse fatto Korokoro, e tu hai rovinato tutto proprio sul più bello, complimenti!"

"Taci Nate! Ce lo diranno comunque, con le buone o con le cattive!" abbaiò Caitlyn, gli occhi iniettati d'odio "Ditemi subito dove avete nascosto il mio Korokoro, o sarà peggio per voi!"

"Lowell!" riuscì a pronunciare Saurus a denti stretti, rosso in viso e ancora disteso a terra "E ci siete anche voi, maledetti!" gridò isterico indicando Nathan e Melany, che avevano entrambi gli scettri puntati su Onneck e Pimpfat.

La porzione di pavimento su cui erano accasciati Saurus, Pimpfat e Onneck era andata completamente distrutta. Caitlyn aveva lanciato un incantesimo abbastanza potente da disintegrare almeno una dozzina di piastrelle sotto i loro piedi, causando la loro rovinosa caduta. Il cuore di Caitlyn batteva così forte che ogni respiro le costava fatica, e il pensiero di quell'insulto le riempiva le vene di collera e rancore: nulla avrebbe fermato il suo ardente desiderio di liberare Korokoro e poterlo finalmente riavere con sè.

"Ehi dico a voi, mettete immediatamente giù quegli scettri prima di distruggere il mio bagno!" li rimproverò il Duca Pestecorna, frapponendosi tra Saurus e Caitlyn che sembrava pronta a sferrare un altro attacco in direzione di Onneck e Pimpfat questa volta, i quali avevano fatto cenno di voler tirar fuori dalla borsa i rispettivi strumenti magici.

"Intrusi nel nostro Gabinetto! Intrusi al Gabinetto dei Dannati!" strillò come una matta la Contessa Cartacanta, svolazzando avanti e indietro come se fosse in preda al delirio più totale. Lo scorrazzare agitato della dama fantasma aveva sollevato un gran polverone, che permase alcuni secondi dopo che ebbe oltrepassato le mura del Gabinetto dileguandosi nel nulla.

"Ehi Pestecorna che diavolo ci fai insieme a questi? Ti sei forse messo in combutta con loro?" lo aggredì Nathan, guardandolo dall'alto in basso.

"Non ti rivolgere a me in quel modo, ragazzino insolente!" sbraitò Pestecorna, trapassandolo da parte a parte con la carica del suo corpo inconsistente.

Nathan avvertì un'ondata di gelo riempirgli l'anima, e quasi sentì la testa girare: era la prima volta che uno spettro gli attraversava il petto e lo stomaco, e l'assurda sensazione che ne derivò lo lasciò per un attimo senza fiato.

"Lascia in pace il mio amico!" gridò Melany scagliando lo scettro in direzione del Duca "Non lo toccare!"

"Non posso toccarlo, razza di sciocca ragazzina!" disse Pestecorna allungando il naso affilato sino a sfiorare il simbolo del leone "Posso solo trapassarlo fino a fargli piuttosto male"

"Qualunque cosa sia...non rifarlo mai più" disse Nathan con il fiato corto.

"Stai bene?" gli domandò Melany preoccupata.

"Sì, grazie. Piuttosto, dì a Caitlyn di calmarsi. Se lo sta mangiando con gli occhi" sussurrò affaticato, indicando Saurus.

Melany si voltò rapidamente e notò che la sua amica aveva avvicinato in maniera decisamente pericolosa il simbolo della volpe al mento di Saurus, continuando ad imprecare.

"Allora ti vuoi decidere a sputare il rospo o devo fartelo ingoiare?!" ringhiò, alludendo al suo scettro "Sbrigati, o ti faccio finire a brandelli come ho fatto col pavimento!"

"Scordatelo!" gridò lui, senza il minimo segno di cedimento "Non riavrai quella stupida palla di pelo tanto facilmente!"

"Scusate signori, stavate per caso cercando questo qui?" li interruppe una voce femminile che proveniva da un punto non ben definito alle loro spalle.

Tutti i presenti si voltarono di scatto, e ciò che videro li lasciò senza parole: una donna alta e magra, fatta di materia evanescente, stava librando in aria avvolta nelle sue lunghe vesti regali, accompagnata da quella fifona della Contessa Cartacanta, che per quanto tentasse di celarsi dietro l'esile figura della nuova arrivata, era ben visibile agli occhi di chiunque a causa dell'importanza della sua stazza e della pomposità delle sue vesti. Ma ciò che catturò immediatamente l'attenzione degli astanti non fu la placida freddezza con cui la dama si rivolse a loro, bensì l'oggetto che teneva in mano: una gabbia quadrata dalle sbarre biancastre e fumose, cui all'interno giacevano una tenera creatura dormiente e un buffo cappello a cilindro.

"KOROKORO!" gridò Caitlyn euforica, fiondandosi a gambe levate verso di lui.

"Tieni piccola" le disse la Fantafolle misteriosa "Credo che questo appartenga a te"

"Grazie" disse Caitlyn, trattenendo una lacrima "Finalmente ti ho trovato!" esclamò, stringendo a sè quella cella di vapore e rivolgendo uno sguardo pieno di dolcezza al suo piccolo Lepor Volantes.

"Lady Lunagrigia, quale onore!" esclamò il Duca con voce melensa, strisciando repentino fino a raggiungere la mano di Lunagrigia per tentare di baciarla; ma la dama fu più veloce e la ritrasse con un cenno di disgusto.

"Cosa stai combinando, diavolo di un Pestecorna? Non lo sai che a noi non è permesso di immischiarci nelle faccende dei mortali?!" lo rimproverò Lunagrigia, guardandolo di sottecchi con un'espressione così severa e glaciale da far rabbrividire anche il più coraggioso dei Fuocoindomito.

"Suvvia milady, non essere così dura con me" disse Pestecorna volteggiando molesto intorno alla dama, che rimase impassibile dinnanzi a quel fastidio "Perchè non ci beviamo insieme un buon bicchiere di VinRosè?"

"Smettila di atteggiarti ad essere vivente. Lo sai che non possiamo più né bere e né mangiare" gli disse in tono sprezzante.

"Lo so mia cara, ma in fondo cosa costa sognare un po'?" ribatté il Duca facendole gli occhi dolci.

"Non rivivrai mai più i piaceri terreni, né ora e né mai" rispose la dama incrociando le braccia al petto. Pestecorna seguitava imperterrito a corteggiarla importunandola a più riprese, nonostante Lunagrigia non gli concedesse nemmeno un briciolo di corda: la dama era ben lontana dall'accettare qualunque tipo di proposta lui le stesse facendo, e dall'espressione impassibile che aveva dipinta sul suo volto era facilmente intuibile come non lo stesse neppure prendendo in considerazione.

"Mi concederai la tua mano prima o poi, Lunagrigia!" sbuffò il Duca.

La Fantafolle alzò gli occhi al cielo, portandosi una mano alla tempia; era evidente il fatto che fosse fin troppo abituata a questo genere di affermazioni, e che era stanca di doverle smentire ogni volta.

"Non credo proprio!" tuonò all'improvviso una voce cavernosa che fece traballare anche i muri "Lurido verme, se ti prendo ti fracasso il cranio!"

"Capitan Fracossa?!" gridarono all'unisono Caitlyn, Nathan e Melany, increduli dinnanzi alla confusione che si stava venendo a creare.

Capitan Fracossa era stato un corsaro della peggior specie, prima di divenire un Fantafolle. Era stato il Capitano della banda di pirati più sanguinaria del diciassettesimo secolo, e aveva fatto razzie di ogni genere durante le sue scorribande marine. Ma in fondo era un pirata buono, sebbene non vantasse un curriculum da bravo ragazzo; giustiziava i criminali con la furia del suo randello e rubava ai ricchi per dare ai poveri. Era forte, fiero e valoroso, e non temeva alcun pericolo, al contrario: si gettava a testa alta nella mischia, pronto a dar battaglia a chiunque volesse intralciare il suo cammino.

"Come osi importunare questi giovani studenti appartenenti alla Sezione di Fuocoindomito? Preparati, perchè la mia ira non si placherà finchè la potenza della mia mazza non si sarà abbattuta sulla tua zucca vuota!" urlò a pieni polmoni Capitan Fracossa, brandendo la sua gigantesca mazza ricoperta da spuntoni affilati.

"Non mi prenderai, villano di un filibustiere!" lo sfidò il Duca salendo in groppa al suo impavido destriero, che si alzò sulle zampe posteriori emettendo un lungo nitrito prima di lanciarsi in una folle corsa verso una meta ancora ignota.

"CARICA!" fu il grido di lotta del capitano, il quale montò in sella ad uno squalo che portava una benda sull'occhio destro, uguale a quella del suo condottiero.

Fracossa prese a rincorrere Pestecorna per tutto il Gabinetto, agitando la sua possente mazza dentata e sollevando decise folate di vento durante il suo passaggio. I due Fantafolli volavano alla velocità della luce trapassando pareti, soffitto, oggetti e pavimento: quel rapido movimento di corpi gassosi che correvano e si rincorrevano per il cielo e per la terra appariva agli occhi di tutti come una folle partita a ping pong giocata da due pongisti ubriachi.

"Lady Lunagrigia, può aiutarmi? Io e i miei amici non sappiamo come fare a liberare Korokoro da questa strana prigione"

In mezzo a tutto quel trambusto, la vocina preoccupata di Caitlyn faceva fatica ad emergere con chiarezza: si era avvicinata alla dama porgendole timidamente la cella in cui era imprigionato Korokoro, il quale dormiva profondamente accanto al suo cappello. La magia di cui era intrisa quella gabbia fantasma era troppo potente per poter essere annullata con facilità da dei giovani apprendisti; tutte le loro speranze erano annidate nell'ipotesi che forse solo un Fantafolle potesse annientare l'incantesimo di un Fantafolle, fatta ovvia eccezione per Maghi e Streghe di comprovata esperienza.

"Certo piccola. Lascia fare a me"

Lunagrigia sollevò la gabbia senza nemmeno bisogno di toccarla, posizionandola sul palmo della mano sinistra; curvò le dita della mano destra rivolgendone la punta in direzione della cella, che piano piano si restrinse e perse consistenza, fino a a sparire completamente. D'incanto tutto quel fumo venne risucchiato dalle dita di Lunagrigia, che assorbì la gabbia fantasma nel giro di pochi minuti.

"Non so davvero come ringraziarla!" esclamò Caitlyn abbracciando Korokoro, che continuava a russare nonostante il rumore di spade e randelli.

"Stando lontana da quel farabutto di Pestecorna, tanto per iniziare" suggerì Lunagrigia, abbozzando un mezzo sorriso

"Sarà fatto, può starne certa!" fu la risposta di Caitlyn, che si congedò con un inchino di profonda riconoscenza prima di vederla sparire attraverso la parete, seguita a ruota dalla Contessa Cartacanta e dal Duca Pestecorna, che a sua volta si trascinò dietro Capitan Fracossa e il suo ardente desiderio di agguantarlo e schiantarlo a suon di legnate.

Era finalmente ritornata la pace nel Gabinetto dei Dannati, dopo che i quattro Fantafolli erano usciti di scena portando con sè tutta quella confusione. Melany, Nathan e Caitlyn si trovarono nuovamente faccia a faccia con Saurus, Pimpfat e Onneck, i quali si erano rimessi in piedi e li stavano fissando con occhi pieni di rabbia.

"Bè, che avete da guardare?" disse Nathan ricambiando uno sguardo arrogante "Smammate, ormai è finita e voi avete perso!"

"Finita, Deemer? E' appena cominciata" rispose Saurus con un ghigno malefico "Guardatevi le spalle"

"Già" gli fecero eco Onneck e Pimpfat "La prossima volta non finirà così bene per voi"

Saurus passò davanti a Nathan continuando a fissarlo nello stesso modo in cui un cane affamato guarda una bistecca di carne: col desiderio di sbranarlo. Raggler e Widemuh si misero entrambi al fianco di Saurus, camminando uno alla sua destra, l'altra alla sua sinistra, quasi a volerlo proteggere da un attacco imminente. Sembravano due sciocchi galoppini a difesa del proprio padrone.

"Quel Frommler" disse Nathan stizzito, osservandoli uscire dal Gabinetto dei Dannati attraverso il cunicolo che li avrebbe ricondotti al corridoio del quarto piano "Ha sempre voglia di metterci i bastoni fra le ruote. Che gran seccatura!"

"Non ci pensare Nate" lo rassicurò Melany, facendogli cenno di guardare Caitlyn "Ce l'abbiamo fatta, ed è questo che conta"

Caitlyn stava attendendo il risveglio di Korokoro sul bordo della vasca, che a detta di Lady Lunagrigia sarebbe avvenuto nel giro di poco tempo. Korokoro era stato rapito dal Duca Pestecorna sotto richiesta di Saurus, che aveva ideato quel piano malvagio per vendicarsi di loro. Pestecorna aveva approfittato di un momento di distrazione del Lepor Volantes e lo aveva fatto prigioniero di quella gabbia fantasma, un attimo dopo averlo reso inerme e costretto al sonno forzato. Il Duca aveva rinchiuso Korokoro nel Sotterraneo Sotterfugio, al quale si accede proprio attraverso un passaggio nascosto dietro la statua raffigurante la sua immagine; grazie al Cielo il Duca era stato così sciocco da parlarne con la Contessa, che lo riferì a Lunagrigia la quale fu così gentile da recuperare la cella di Korokoro e riportarla al suo legittimo proprietario.

"Koro...che succede?" chiese Korokoro ancora intontito, aprendo gli occhi poco alla volta.

"Finalmente ti ho trovato!" disse Caitlyn strofinando la sua guancia contro la sua "Non vedevo l'ora di poterti riabbracciare!"

"Ma che stai dicendo, Koro? Io essere sempre stato qui..." bofonchiò Korokoro con la testa confusa e pesante, non essendosi ancora ripreso da quell'incantesimo "Ma dove ci troviamo padroncina Caitlyn?"

"Non preoccuparti. Riposati, ti spiegherò tutto più tardi" gli rispose lei accarezzandolo con delicatezza, come se fosse un neonato bisognoso di cure.

"Bene, direi che è il momento di levare le tende. Muoviamoci prima che arrivi qualcuno" disse Nathan facendo strada, seguito da Melany e Caitlyn con in braccio il piccolo Korokoro.

Una volta che furono usciti dal passaggio che collegava la statua delle sorelle Purpurrì al Gabinetto dei Dannati, i tre ragazzi non fecero più di qualche metro prima che uno di loro si arrestasse bruscamente. Tutto ad un tratto Melany sentì come un brivido ghiacciato risalirle lungo la schiena e cercò di capire a cosa fosse dovuto quello spiacevole presentimento. Percepì come la strana quanto improbabile sensazione di essere osservata. Seguita, addirittura.

Si fermò un istante prima di voltarsi all'indietro.

"Melany tutto ok?" le domandarono gli altri due, osservando lo strano comportamento della loro amica.

"Mi sembrava di aver visto..." cominciò Melany rivolgendo lo sguardo un po' ovunque, alla ricerca di non si sa bene che cosa. Trattenne un attimo il respiro, acuendo i sensi all'estremo. "No niente, lasciate stare" disse infine, riprendendo a camminare.

"Dai Mel andiamo prima che qualcuno ci becchi in giro per i corridoi del castello" disse Nathan facendole cenno col braccio di darsi una mossa.

"Arrivo Nate" rispose Melany distratta, cercando di levarsi di dosso quella fastidiosa sensazione.

Melany, Caitlyn e Nathan si diressero ai rispettivi dormitori, consapevoli che l'indomani li avrebbe attesi una lunga giornata. Melany si buttò nel letto a pancia insù, e osservò per un momento il soffitto illuminato da stelle fluorescenti: il sonno la colse quasi nell'immediato, tanto erano la stanchezza e l'emozione accumulate durante l'intera giornata.

Appena le sue palpebre si ricongiunsero, si sentì stranamente serena e rilassata, leggera come una piuma che viene cullata dalle onde del mare; avvertì un forte odore di lavanda e giglio selvatico, percepì una delicata foschia argentata avvolgerle tutto il corpo, udì la dolce melodia di un canto ammaliante e poi...

"Harmony..."














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