Le Bugie Hanno Le Gambe Molli
Il mattino seguente la Cerimonia di Inizio Anno, Nathan venne convocato subito dopo pranzo nell'Ufficio della Preside. Mentre tutti gli studenti dell'Accademia occupavano il proprio posto a tavola, in attesa di consumare un lauto pasto, le nobili porte d'argento del Salone Cerimoniale si spalancarono inaspettatamente, lasciando libero il passaggio ad un grosso corvo corazzato. Teneva stretto nel becco appuntito una lettera nera come la notte, che non lasciava presagire nulla di buono. Quando il corvo si posò sopra la testa di Nathan, lui agguantó con foga quella lettera, tremando un poco. Aveva sentito dire da suo fratello Duncan che quando il corvo di Miss Directway veniva incaricato di consegnare le Castigalettere ad uno studente, si poteva esser certi che qualcosa di poco piacevole sarebbe avvenuto. Adamantia aveva inoltre espressamente richiesto la presenza di Melany, Caitlyn, Saurus, Onneck e Pimpfat, che vennero avvisati nel medesimo modo. Il pennuto estrasse altra posta dalla sua bisaccia di cuoio e volò sopra le teste di ciascuno di loro, lasciando cadere le pergamene dal becco arcuato. Quelle lettere però erano di colore rosa antico, e venivano denominate Avvertilettere. Avevano una gravità decisamente inferiore rispetto alle Castigalettere, ma quando era la Preside in persona a spedirle, c'era ben poco da star tranquilli.
"Maledizione" imprecó Nathan, allentando il colletto della divisa con l'indice "Speravo proprio che Miss Directway si fosse dimenticata di quel piccolo incidente sul Brucalato. Che gran seccatura" terminò, aggrottando la fronte tutto corrucciato. Era talmente nervoso che continuava a pestare il pavimento del corridoio con una tale prepotenza che sembrava dovesse far crollare travi e pilastri da un momento all'altro.
"Un piccolo incidente?!" sbottó Caitlyn, gesticolando nervosamente "Hai ridotto la faccia di Saurus a un colabrodo, te lo ricordi vero?!"
"Non farla tragica Cate, se l'è meritato, e lo sai" tagliò corto Nathan, scacciando dalla mente quel fastidioso ricordo.
"D'accordo, hai ragione, Saurus non piace nemmeno a me, ma che bisogno c'era di reagire tanto violentemente? L'hai praticamente pestato a sangue!" sibiló fra i denti, torcendo i polsi.
"Aveva solo da chiudere quel becco arrogante" borbottó, accelerando notevolmente il passo.
"Non puoi fare sempre come ti pare, ti rendi conto che hai appena ricevuto una Castigalettera?! Non è un buon segno, non lo è proprio per niente!" strillò Caitlyn, parandosi davanti a Nathan e cercando di farsi guardare in faccia per farlo ragionare.
"Fatti gli affari tuoi, ok?" l'aggredì Nathan, sottraendosi allo sguardo inquisitore di Caitlyn, che proprio non ne voleva sapere di lasciar perdere l'intera questione.
"Datti una calmata, sto solo cercando di aiutarti!" strillò Caitlyn paonazza, piazzando le mani sulle spalle di Nathan, quasi a volerlo spingere contro il muro pur di farsi dar retta.
"State buoni tutti e due per favore!" s'intromise Melany, distanziando con entrambe le braccia i corpi di Nathan e Caitlyn, che nel frattempo si erano avvicinati pericolosamente "Non so molto di queste Castigalettere, ma sicuramente non portano a nulla di buono. Cercate di mantenere la calma, non è il momento di perdersi dietro a queste inutili sciocchezze. Non litigate, non risolverete nulla"
"Ci mancavi tu, Miss Sbadata" sbottó Nathan, affrettandosi nuovamente a seminare Melany e Caitlyn "Muoviamoci a raggiungere l'ufficio della Preside. Non vedo l'ora di chiudere questa faccenda una volta per tutte"
L'Ufficio della Preside era una bizzarra stanza dalla pianta circolare, con il pavimento a scacchi tutto irregolare, che sembrava ondeggiare sotto i loro piedi. C'erano tanti quadri raffiguranti una miriade di personaggi illustri che avevano contribuito con gesta eroiche o invenzioni geniali a migliorare la qualità della vita del mondo magico. I quadri erano appesi alla rinfusa, un po' qua e un po' là, alle pareti color porpora, alcuni piazzati alla bell'é meglio, in procinto di cascare da un minuto all'altro; altri invece fissati in maniera più ferma e precisa. L'Ufficio della Preside disponeva di una ricca e variegata collezione di libri, meticolosamente disposti sulla libreria che si trovava alle spalle del grosso tavolo di quercia e di due alti candelabri in oro nero. Melany non potè non posare lo sguardo su tutti quei libri dalle copertine variopinte, rapita da quella scia di sapere e conoscenza. Osservando più attentamente notò che vi era rimasto un'unico spazio vuoto tra le fila della libreria e si domandò perchè mai mancasse un libro all'appello, in una scaffalatura tanto ordinata.
Le porte dell'ufficio si aprirono una seconda volta, e tre studenti dallo sguardo intimorito e spaesato e dall'andatura incerta e malferma varcarono l'ingresso.
Saurus, Pimpfat e Onneck si misero quatti quatti in un angolino della stanza, piuttosto distanti dal gruppetto di Melany. Era chiaro che non volessero mischiarsi fra loro, né tantomeno intrattenere rapporti cordiali.
"Buongiorno a tutti ragazzi" esordì Miss Directway con fare altisonante "Immagino che siate a conoscenza del motivo che mi ha spinto a convocarvi oggi nel mio ufficio. Come primo giorno di scuola direi che è iniziato col botto!" continuò ironicamente, lisciando le penne ispide del suo fedele corvo, che lei aveva battezzato amorevolmente col nome di Mister Breakbones.
"E' accaduto un fatto davvero spiacevole proprio ieri pomeriggio sul Brucalato, che ha coinvolto tutti voi in diversa misura...un fatto che mi ha scosso profondamente. Ieri ho appreso con grande rammarico che due di voi, il signor Deemer e il signor Frommler per la precisione, sono stati protagonisti di un dibattito per così dire...acceso" chiosò Adamantia scendendo le scale del suo ufficio con una flemma inquietante, facendo scivolare le unghie appuntite e smaltate di nero sul corrimano legnoso.
Melany trasalì un istante e buttò giù un fiotto di saliva. Pensò che Miss Directway fosse una signora molto gentile e amorevole, fintanto che non la si facesse andare su tutte le furie. In quel caso bisognava far appello a tutte le magie più potenti relative all'invocazione del perdono, sicura che non sarebbero bastate a placare la sua ira.
"Quindi oggi sono qui a chiedervi di espormi con dovuta precisione i fatti così come sono andati, affinchè io possa comprendere il motivo di azioni tanto deplorevoli" terminò, sedendosi a gambe accavallate dietro il tavolo e incrociando le dita affusolate ricoperte di anelli d'argento proprio sopra il suo nasino all'insù.
"Professoressa" cominciò Nathan con fare apparentemente spavaldo, nonostante il suo tono di voce lievemente tremolante tradisse una nota d'insicurezza "Lasci che le spieghi! Questo qui...questo stupido imbecil..."
Adamantia gli lanciò uno sguardo così glaciale che Nathan sussultò e abbassò gli occhi immediatamente, rimangiabdosi le sue ultime parole. Con la sola fermezza dello sguardo Miss Directway lo indusse a cambiare registro all'istante.
"Dicevo appunto che lui, Saurus, mi ha provocato, mi ha detto cose che non doveva dirmi, non aveva motivo di...Non ha ragione, non ce l'ha proprio per niente!E' così...così...arrogante, e prepotente...e io ero così arrabbiato e non ci ho visto più. Ok, ho sbagliato forse a reagire così, senza pensare, in malo modo...non dovevo picchiarlo, ma se l'è proprio cercata! Ha offeso me, ha offeso la mia famiglia e io non..."
"Balle!" lo interruppe Saurus, con aria di sufficienza "Miss Directway, deve credermi, io non so perchè Nathan mi abbia messo le mani addosso, io stavo solamente chiacchierando amichevolmente con la nuova arrivata, con Melany appunto, che è qui presente e lo può confermare".
Melany rabbrividì. Come gli era saltato in mente a Saurus di metterla in mezzo a quella discussione e soprattutto di citarla fra i testimoni che avrebbero dovuto scagionarlo dalle sue colpe? Era assurdo il modo perfido e crudele con cui voleva rigirare la frittata e scagliare tutti i torti sul povero Nathan per uscirne pulito. E lei non aveva alcuna intenzione di tradire il suo amico e lasciare che tutte le colpe ricadessero su di lui, anche se questo poteva significare inimicarsi gente ancora più maligna di Ashley, Jenna e Dorothy.
"...E questo testa calda si è messo di mezzo. E' il solito attaccabrighe, lo sa com'è fatto, è un poveraccio maleducato e senza famiglia...Lei mi conosce, sa chi sono i miei genitori" sottolineò Saurus, dandosi tutte le arie del mondo "E di certo non vorrà che mia madre venga a sapere di questo spiacevole malinteso...sa, fa parte del Praetorium e tutto il resto, è una donna importante e di certo non ha tempo da perdere dietro a queste sciocchezze" terminò Saurus, con un tono decisamente malizioso e allusivo.
"COME DIAMINE TI PERMETTI DI SPARARE TUTTE QUESTE CAVOLATE!!!" s'imbufalì Nathan, diventando color del fuoco "SEI UN BUGIARDO! UN LURIDO BUGIARDO!" inveì contro Saurus, trattenendosi dal mollargli un sonoro ceffone in pieno viso.
"Nate, ti prego...calmati..."sibilò Caitlyn, afferrandolo con delicatezza dalla manica della divisa. Nathan si liberò dalla sua presa sferzando l'aria con il braccio. Era scuro in volto, la rabbia che gli ribolliva inferocita nelle vene pulsanti.
"Nate dalle retta, ti supplico. Non è un buon momento per perdere il controllo. C'è la preside qui, non te lo dimenticare" masticò fra i denti Caitlyn, sforzandosi di rendere le sue parole impercettibili all'udito di Miss Directway, la quale seguitava ad osservare attentamente quei due senza perderli d'occhio un istante. Sembrava volesse captare ogni minimo segnale che le veniva inviato dal linguaggio del corpo, oltre che non voler perdere ogni singola sillaba che veniva pronunciata in quella stanza, per poter analizzare il tutto con la dovuta cautela e obiettività.
"Vede Miss Directway? Non riesce a trattenere la rabbia! Il problema è tutto suo, non mio!" disse Saurus, arretrando di un passo, pur senza abbandonare quello sguardo di superiorità che tanto irritava Nathan.
"I problemi li avrai tu fra poco se non chiudi quella boccaccia sporca" mormorò Nathan digrignando i denti.
"Provaci allora, vediamo se hai anche oggi lo stesso coraggio di ieri!" lo sfidò Saurus, consapevole che non avrebbe osato tanto di fronte alla Preside in persona.
"Io ti distruggo...io ti...ti"
"Basta così" tuonò Miss Directway, interrompendo quella lite furiosa, che stava diventando incandescente "E' chiaro che il signor Deemer ha qualche difficoltà a tenere a freno la sua collera...e la lingua" disse accigliata, rivolgendo a Nathan uno sguardo di rimprovero.
Nathan s'incupì, mentre Saurus se la rideva soddisfatto sotto i baffi.
"Quanto a lei, signor Frommler, è evidente che dispone di un'insana abilità nell'attirare verso di sè le ire di chicchessia...il suo atteggiamento arrogante e provocatorio non è comunque da sottovalutare"
A Saurus gelò il sangue. Per uno come lui non era assolutamente ammissibile che Miss Directway potesse anche solo lontanamente pensare di affibbiargli una punizione. Sarebbe stato fonte di grave disonore. Lui, unico erede di una famiglia così potente e importante, vittima delle punizioni di una professoruccia qualunque, che non reputava di sangue nobile quanto il suo, proprio il suo primissimo giorno di Scuola a Grittmount? Cosa avrebbe detto sua madre? Cosa avrebbe pensato? L'avrebbe difeso, questo è certo, si sarebbe dimostrata comprensiva nei suoi confronti. Ma non voleva in ogni caso darle di questi sterili grattacapi. Una punizione? Era troppo per Saurus. E il tono con cui Adamantia gli stava rivolgendo la parola non lasciava pensare altro che quello. Decise quindi in una manciata di secondi che non vi era altra soluzione: avrebbe dovuto giocarsi la sua ultima carta.
"Professoressa mi scusi" la interruppe Saurus, con un tono così viscido e melenso da far accapponare la pelle "Lasci che le racconti per bene cosa è successo davvero. Nathan dice la verità: devo ammettere che un'offesa a qualche famiglia purtroppo c'è stata"
Melany, Caitlyn e Nathan rimasero a bocca aperta: Saurus stava forse confessando i suoi misfatti? Non potevano credere alle loro orecchie.
"Saurus ma che dici" s'intromise Onneck sottovoce, il quale era rimasto in silenzio fino a quel momento. Il suo collo era lungo quasi due volte più del normale e parve diventarlo ancora di più mentre lo tendeva verso il suo amico "Non devi dire che...insomma non devi dire proprio tutto tutto"
"Già! Che ti salta in testa, vuoi forse far finire nei pasticci anche noi?!" mormorò Pimpfat con la sua boccaccia larga, terrorizzata al sol pensiero.
Saurus li zittì entrambi fulminandoli con lo sguardo. Pimfat e Onneck tacquero immediatamente, sperando che il loro amico non avesse perso del tutto il lume della ragione.
"Dicevo signora Preside, prima che questi due mi interrompessero, che una famiglia è stata offesa. Gravemente". Saurus accentuó con grande enfasi l'ultima parola prima di continuare. Prese un bel respiro. Fece scivolare gli occhietti porcini da destra a sinistra, osservando le facce ansiose di tutti i presenti. Poi guardò dritto negli occhi Miss Directway. Infine sputò fuori quelle parole al veleno tutte d'un fiato: "La sua, signora Preside."
Melany, Caitlyn e Nathan rimasero scioccati, le bocche spalancate, incapaci di ribattere a quell'assurda affermazione; Onneck e Pimpfat si scambiarono sguardi interrogativi, chiedendosi dove diamine volesse andare a parare.
"Sì è proprio così signora Preside. Lo giuro, è la verità. Se sono stato costretto a fare a botte con Nathan è stato solo per difenderla! Lui ha detto che i suoi genitori facevano parte degli Incursori della Morte, e che erano persone molto cattive, sadiche addirittura, e che hanno trucidato migliaia di poveri innocenti! E ha aggiunto che...ha aggiunto che forse anche lei ne fa parte! Anzi no, che sicuramente appartiene agli Incursori della Morte! Io gliel'ho detto che si sbagliava, che stava dicendo un sacco di fesserie e ho cercato quindi di prendere le sue parti professoressa, mi creda! E tutto questo prima che lui si gettasse su di me per riempirmi la faccia di pugni, solo perchè ho provato a fargli capire che quello che stava dicendo era completamente da pazzi! Ma lui non mi ha dato retta, perchè si sa che non ha ricevuto educazione e non collega il cervello prima di aprire bocca!"
Melany, Caitlyn, Nathan, e persino Pimfat e Onneck rimasero completamente senza parole. Questa volta Saurus l'aveva combinata davvero grossa raccontando quella folle menzogna. Melany non sapeva esattamente cosa fossero quegli Incursori della Morte, ma già solo sentirne pronunciare il nome la fece tremare come una foglia secca in balia dei venti.
"Ebbene? E' così signor Deemer? E' questo che pensa di me?" tuonò furiosa Miss Directway, balzando in piedi in un lampo e sbattendo i palmi delle mani sul tavolo, squadrandolo in una maniera così brutale, amareggiata e accusatoria che Nathan per la prima volta si arrese di fronte a quella tremenda bugia e rilassó i muscoli tesi. Non aveva più voglia di difendersi dalle sporche menzogne di Saurus. Era stufo di dover sempre dimostrare di non essere il bambino cattivo e rissoso che dipingevano tutti. Era pronto a subire qualunque punizione, anche la più tremenda, se questo fosse servito a far cessare quella farsa.
"Iettatore" s'intromise Caitlyn di botto, con voce gelida "Gli ha dato dello Iettatore. Saurus ha detto a Nathan che è uno sporco Iettatore!" gridò a pieni polmoni, pregando che Miss Directway comprendesse la gravità di quell'insulto.
"Come prego?" domandò Adamantia, incredula.
"Si Miss Directway, l'ha detto. Ha sentito bene. Sono pronta a giurarlo, l'hanno sentito tutti, anche loro!" gridò Caitlyn indicando Pimfat e Onneck, che immediatamente si nascosero dietro Saurus, quasi a voler sparire dietro la sua perfida figura.
"Nate non l'ha picchiato per quella balla che ha inventato Saurus, è diventato così aggressivo perchè Saurus gli ha detto quella brutta parola che non voglio più ripetere e lui se l'è presa e ha reagito colpendolo...ma Saurus l'ha provocato tutto il tempo e l'ha fatto esplodere! Cerchi di capire cosa significa per Nate essere additato in quel modo...e capirà perchè ha reagito così..." terminò Caitlyn, tirando su col naso. Quasi le veniva da piangere a causa della tensione di quel momento.
"Confermo tutto!" s'intromise Melany, in soccorso dei suoi amici "Non so cosa significhi esattamente quella parola, ma ho visto quanto è stato male Nate e ho capito che Saurus l'ha fatto apposta...l'ha ferito e umiliato...e non è giusto Miss Directway!" aggiunse, stringendo forte i pugni sul petto.
Miss Directway scrutò tutti col suo sguardo imperturbabile. Osservò Nathan, il quale non disse una parola e abbozzò un sorriso in direzione di Melany e Caitlyn, che a loro volta fissavano la Preside con grande intensità, fiere di aver detto la verità; Pimpfat e Onneck al contrario non riuscivano proprio a star fermi, e così nervosi e agitati continuavano a ticchettare i piedi sul pavimento, mentre Saurus nascondeva negli occhi la paura di esser scoperto.
"Bene" pronunciò Miss Directway, spezzando la tensione "Ora credo di aver chiara la situazione"
Dondolò avanti e indietro, le mani giunte dietro la schiena, lo sguardo fisso in un punto imprecisato davanti a sé. Era evidente che le stesse frullando qualcosa in mente, e quei sei bambini altro non aspettavano che il responso finale, che li stava tenendo tutti col fiato sospeso.
"Bambini siate gentili, immergete i vostri piedi in questa pozza d'acqua, veloci"
Miss Directway fece comparire con un colpo di scettro una piccola tinozza di metallo dentro la quale si celava uno strano impasto di acqua e argilla.
"Li dentro? Ma perchè mai?!" chiese Pimpfat inorridita.
"Magari sarà utile per curare quei suoi brufoli disgustosi" disse Caitlyn sottovoce, e Melany ridacchiò velatamente, senza dare troppo nell'occhio.
Uno dopo l'altro immersero i piedi in quella chiara poltiglia, senza più porsi troppe domande. Attesero qualche minuto, il tempo necessario perchè l'argilla impregnasse ben bene i loro piedi nudi.
"Mendacium crura mollis habere!" esclamò Adamantia, agitando il suo scettro in direzione delle caviglie.
"AAAAARGHH!!!"
Un urlo si levò all'improvviso. Saurus perse l'equilibrio e si ritrovò a terra senza un apparente motivo. Tutt'a un tratto si sentì cedere le gambe, dopo che un formicolio decisamente fastidioso gliele attraversò completamente, partendo dalla punta dei piedi fino all'estremità della coscia.
"L-le...le mie gambe ! M-ma cosa..."
Saurus cacciò un altro urlo di terrore: le sue gambe erano diventate flaccide, mollicce, e faceva una fatica terribile a stare in equilibrio e a camminare correttamente. Sembrava che la parte inferiore del suo corpo avesse assunto le sembianze di un pupazzo a molla.
Un misto di budino e gelatina.
"Questa è la tua punizione Saurus" tuonò Adamantia "Non solo hai usato cattiveria e crudeltà verso i tuoi compagni, ma hai anche osato mentirmi spudoratamente guardandomi dritto negli occhi. Sono atteggiamenti spregevoli, sui quali non posso e non voglio sorvolare. Per ben tre giorni rimarrai in quelle condizioni, mio caro ragazzo. Quanto a te, Nathan, ti verranno assegnati il doppio dei compiti da tutti i tuoi insegnanti per un'intera settimana. Mi auguro che traiate il giusto insegnamento da questa lezione"
Nathan tiró un sospiro di sollievo. Non poteva credere che se la fosse cavata con dei compiti extra! Si sarebbe annoiato a morte, questo è vero, e per la prima settimana non avrebbe visto altro che montagne di compiti accompagnate da tediose formule magiche da studiare a memoria...ma fu felice di sapere che Miss Directway per una volta era stata più clemente nei suoi riguardi e aveva dato una bella lezione al suo acerrimo nemico.
Una lezione che non avrebbe dimenticato tanto in fretta.
Saurus tentava maldestramente di rimettersi in piedi aiutato da quei due impiastri di Pimpfat e Onneck, e ad ogni rovinosa caduta seguiva una risatina non troppo celata da parte di Melany, Caitlyn e Nathan.
"Miss Directway... Lei non può... Anche se è la Preside lei non può farmi questo! È troppo anche per lei!"
"Oh si che posso, mio caro" rispose Adamantia gelida, congedandoli.
I bambini uscirono dalla porta dell'ufficio uno alla volta, in fila indiana. L'ultimo a lasciare la stanza fu proprio Saurus, che fece una fatica del diavolo a restare in piedi, ma nonostante ciò non accettava affatto di farsi aiutare dai suoi scagnozzi.
Stava per chiudersi la porta alla spalle, imprecando sottovoce più e più volte, quando la voce di Adamantia si levó all'ultimo secondo.
"Ah Saurus, un'ultima cosa: le bugie hanno le gambe molli"
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