Il Duca Pestecorna

"COOOSA?! Ma che diavolo stai dicendo?!" domandò Caitlyn in preda all'agitazione, e per poco non le venne un colpo. Non poteva credere che il suo piccolo Korokoro fosse scomparso nel nulla, e che si fosse allontanato senza nemmeno avvertirla. Gli aveva dato il permesso di uscire dal Dormitorio di tanto in tanto, senza dare troppo nell'occhio e senza infastidire nessuno, ma mai di oltrepassare i confini di Grittmount. Le creature magiche come i Lepor Volantes erano ammesse all'Accademia, purché non portassero scompiglio all'interno della scuola. Caitlyn aveva istruito per bene Korokoro sul comportamento che doveva tenere dentro al castello, ed era certa che non le avrebbe disobbedito.
"Da quanto tempo è sparito? Come fai ad esser certa che non sia semplicemente andato a farsi un giro qui intorno da qualche parte?" chiese Caitlyn disperata. Stava sudando freddo.
"Il cilindro" disse Alexis, riprendendo fiato "Il cilindro non c'è più. Ho cercato dappertutto, ma non l'ho trovato. Mi dispiace tanto" terminò, con un groppo alla gola.
Il cuore di Caitlyn mancò un battito. Com'era possibile che il cappello fosse scomparso? Era sicura che fosse successo qualcosa.

Qualcosa di molto spiacevole.

"D'accordo ragazze, non perdiamo la calma. Non sarà andato molto lontano, dai! Grittmount è ben protetta da incantesimi di alto livello, lo sapete no? Sicuramente non può essere scomparso nel nulla" disse Nathan, cercando di tranquillizzare Caitlyn, ormai divorata dal panico.
"Nathan ha ragione" disse Melany, sperando che la faccenda si sarebbe risolta al più presto "Alexis fa presto, dicci tutto quello che sai. Da quanto tempo credi che Korokoro e il suo cilindro non siano più nella stanza?"
"Non ne ho idea. Dopo la lezione di Chimica delle Pozioni Magiche sono passata al Dormitorio perché avevo dimenticato il libro di Storia del Mondo Magico, e ho visto che Korokoro non c'era, e che non c'era nemmeno il suo cilindro. Allora mi sono preoccupata, e sono subito corsa a cercarti" spiegò Alexis, sforzandosi di ricordare qualche dettaglio in più, ma proprio non le veniva in mente nulla. 

"Dite che può essergli successo qualcosa di brutto?" domandò tutta allarmata. 

"Non diciamo assurdità. Korokoro è in gamba, se la saprà cavare sicuramente...qualunque cosa sia successa" disse Nathan, fingendo che la cosa non lo turbasse minimamente. Non voleva che Caitlyn sprofondasse ancor più nella disperazione, non più di quanto non avesse già fatto.
"Alexis, ti ringrazio tanto per quello che hai fatto. Corro subito al Dormitorio e mi auguro di trovare qualche indizio che mi aiuti a scoprire dove si sia cacciato Korokoro" disse Caitlyn con un filo di voce, cercando di farsi coraggio.
"Di niente, spero con tutto il cuore che riusciate a trovarlo. Buona fortuna!" disse Alexis, allontanandosi dai suoi compagni.
"Andiamo ragazzi, non perdiamo altro tempo" sentenziò Caitlyn, correndo via veloce come il vento.

"Fate piano, non ci devono scoprire" sussurrò Melany, salendo piano piano i gradini che conducevano al Dormitorio Femminile. La lunga scala a chiocciola divideva il Dormitorio Maschile e il Dormitorio Femminile dal Salotto Accoglienza di Fuocoindomito, una stanza piuttosto spaziosa in cui si potevano ritrovare in ogni momento tutti i membri della stessa Sezione per i motivi più svariati: potevano giocare, studiare, chiacchierare o fare festa. La Sala Accoglienza era arredata con poltrone e pouf morbidissimi, qualche amaca appesa qua e là, un paio di tavolini giapponesi (di quelli bassi e larghi), molti cuscini e vistosi drappeggi con lo stemma di Fuocoindomito. C'era anche un curioso camino che occupava una piccola porzione della stanza, il quale aveva la particolare funzione di produrre un bel fuocherello caldo d'inverno e una piacevole fiammella fresca nella stagione primaverile. Il quadro di Capitan Fracossa dominava il centro della sala, fiero e valoroso nella sua posa trionfante.

"Eccoci arrivati" disse Melany, trovandosi nel punto esatto in cui la scalinata si diramava e da una parte consentiva l'accesso al dormitorio delle ragazze e dall'altra a quello dei ragazzi. "Aspettatemi qui, vado a vedere se c'è qualcuno" mormorò, lasciando Caitlyn e Nathan ad aspettarla sulle scale.

Melany proseguì la sua strada fino in cima, raggiungendo il punto più alto della torre di Anticaluce, e una volta arrivata davanti alla porta in legno del Dormitorio Femminile la aprì, constatando immediatamente che la stanza era del tutto vuota. 

"Via libera!" gridò agli altri due, che intanto stavano attendendo giù di sotto un suo segnale. Caitlyn e Nathan si scambiarono un'occhiata fugace e corsero a perdifiato, quasi come se stessero scappando da chissà quale pericolo, e una volta arrivati in cima alle scale entrarono nella camera delle ragazze, e si chiusero la porta alle spalle immediatamente.

"Ce l'abbiamo fatta" disse Nathan con il cuore in gola, il quale non aveva assolutamente l'autorizzazione per entrare nel dormitorio femminile "Se ci scoprono mi ritroverò nei guai. Come sempre!"

"Non dovrà succedere" continuò Melany, cominciando subito a scrutare l'ambiente con attenzione "Non hai ancora finito di scontare la tua punizione, non vorrai collezionarne altre spero"

"Coraggio ragazzi, basta con le chiacchiere, muoviamoci a trovare qualcosa! Qualsiasi cosa ci possa tornare utile per scoprire dove diamine è finito Korokoro" s'intromise Caitlyn, desiderosa di riabbracciare il suo morbido amico.

I tre ragazzini misero a soqquadro l'intera stanza: spalancarono gli armadi, sollevarono i materassi, buttarono all'aria calderoni, libri e pergamene, ma di Korokoro e del cilindro non vi era nemmeno l'accenno di un'ombra.
"Maledizione!" imprecó Caitlyn, mettendosi le mani nei capelli "Di questo passo non arriveremo da nessuna parte"

"Ci deve essere qualcosa. Qualsiasi cosa!" disse Nathan rovistando fra le cartacce nel cestino dell'immondizia, sperando che spuntasse fuori chissà quale indizio in mezzo a tutto quel pattume.

"Ragazzi ma per caso non esiste un oggetto magico in grado di rilevare che so...la presenza di Korokoro?" chiese Melany ingenuamente, continuando a cercare in mezzo ai vestiti delle sue compagne di stanza "Tra gli oggetti che mi avete regalato il giorno del mio compleanno, per esempio...non c'era niente che possa aiutarci?"

Caitlyn e Nathan smisero per un momento di disfare l'intera camera da letto e si guardarono l'un l'altra, in attesa di risposte. All'improvviso, ebbero come un'illuminazione, all'incirca nel medesimo istante.

"Melany sei un genio!" esclamarono all'unisono "Come abbiamo fatto a non pensarci prima?"

"Il Cercatraccia!" squittì Caitlyn, fiondandosi al suo baule e ravanando energicamente al suo interno. Melany e Nathan videro volare di tutto e di più da quel contenitore, finchè finalmente non scorsero Caitlyn alzare le braccia al cielo in segno di vittoria.

"Trovato!" esclamò, mettendo davanti al naso dei suoi amici l'oggetto che teneva fra le mani "Con questo forse riusciremo a capire dov'è finito il mio povero Korokoro!"

Melany, Caitlyn e Nathan sgusciarono fuori velocemente dal Dormitorio Femminile, premurandosi di non farsi scoprire da nessuno. Se il signor Limpkin li avesse colti sul fatto sicuramente avrebbe fatto la spia a Miss Directway, che a sua volta non avrebbe mancato di farli finire tutti quanti in punizione. Il signor Limpkin era l'umile Custode dell'Accademia, e aveva il compito di tenere pulite e ordinate le stanze del castello. Era uno strano essere, nato da una goblin e da un troll: era basso e pieno di rughe, e la pelle gli cascava da tutte le parti. Si muoveva tutto storto a causa di un incidente di gioventù che gli costò l'uso di una gamba: da allora non smise un solo giorno di zoppicare gravemente. Era spesso oggetto di derisioni da parte degli studenti dell'Accademia a causa del suo aspetto disgustoso, e per questo motivo ogni volta che poteva non perdeva occasione per tormentarli. 
"Per di qua" disse Caitlyn, tenendo d'occhio il suo Cercatraccia, un curioso aggeggio rotondo con un puntale al centro, le cui lancette indicavano l'immagine di Korokoro "Dobbiamo andare laggiù in fondo e prendere per quella scalinata giù di là"

Melany osservava meravigliata ciò che stava accadendo. Il puntale del Cercatraccia pulsava, emettendo un segnale magico che andava a produrre delle macchiette rosa molto simili ai petali di un fiore di ciliegio. Loro non dovevano fare altro che seguirle, cercando di capire dove quelle tracce li avrebbero condotti. Il Cercatraccia era uno strumento magico che aveva la particolare funzione di indicare il luogo in cui si trovava la persona (o la creatura magica, in questo caso specifico) che si voleva cercare, a patto che si posizionassero le lancette sulla figura che compariva sul quadrante, una volta che si era pronunciato a voce alta il suo nome. Aveva un raggio d'azione limitato, ma abbastanza esteso per dare modo a Melany, Caitlyn e Nathan di credere che il loro amico peloso si trovasse nelle vicinanze.

I tre bambini percorsero il lungo corridoio dell'ala est del castello, seguendo le impronte che si formavano magicamente sul pavimento ad ogni loro passo. Attraversarono una lunga serie di aule che si stagliavano a destra e a sinistra, fino a raggiungere l'infinita rampa di scale che li avrebbe condotti al piano inferiore. Le scale parevano avere vita propria: a volte si illuminavano se venivano calpestate, a volte crollavano distruggendosi improvvisamente per poi ricomporsi, e a volte emettevano strani suoni che facevano storcere il naso agli studenti dell'Accademia. Assomigliavano incredibilmente alla tastiera di un pianoforte, e Melany pensò che fosse proprio quello il motivo di tante stranezze.
"Da questa parte" comandò Caitlyn, indicando con la mano il percorso da seguire. Il Cercatraccia stava chiaramente segnalando che bisognava scendere ancora, e ancora, oltrepassando l'atrio del castello, giungendo sin davanti alla statua di un uomo con lunghi capelli ondulati e l'espressione assorta, al galoppo di un cavallo corazzato.
"Le orme finiscono qui" disse Caitlyn perplessa, pensando che la loro corsa sarebbe terminata di fronte a una porta, e non davanti a una grossa statua.
"Dovremmo...cercare qualcosa?" suggerì Nathan osservando di sbieco quell'imponente scultura senza capire cosa avrebbero dovuto trovare.
"Qua non c'è nulla. Sei sicura che funzioni quell'affare?" chiese Melany pensierosa, guardandosi intorno alla ricerca di un indizio.
"Credo di sì. In ogni caso è l'unica speranza che abbiamo" rispose Caitlyn con un filo di voce.

"Che ci fate qui?" tuonò una voce stridula alle loro spalle "Dovreste essere in qualche aula a studiare, e non in giro per la scuola a perder tempo!"

Il signor Limpkin era fermo a qualche metro di distanza da loro, con una mano sul fianco e l'altra che reggeva un manico di scopa. Li stava scrutando in cagnesco, con la sua brutta faccia rugosa che pareva invecchiata di almeno cent'anni.
" Non abbiamo nessuna lezione al momento" mentì Nathan, ricambiando uno sguardo poco gentile "Siamo in pausa"
"Balle!" gridò Limpkin facendo roteare la sua scopa sopra la testa "Siete sicuramente del primo anno, lo capisco dalle vostre insulse faccette spaesate! Tra poco inizierà Storia del Mondo Magico, muovetevi a salire in classe o farò rapporto alla Direttrice!"
"Mi scusi signore, ma oggi...oggi abbiamo preso un permesso speciale per saltare le lezioni. La nostra amica non sta bene" disse Caitlyn, nascondendo nella borsa il Cercatraccia "Stavamo appunto cercando l'infermieria"
Melany fu colta alla sprovvista. Doveva fingere di stare male, ma era proprio una frana nel dire le bugie. Caitlyn e Nathan la fissarono con insistenza, aspettando che facesse qualcosa per toglierli dai pasticci.
Sotto il peso di quella pressione, Melany inizió a tossire con poca convinzione, e il signor Limpkin la guardò di sottecchi, con un'espressione accigliata, e non le credette nemmeno per un istante.
"Se non vi spicciate ad andare in aula chiamerò subito Miss Directway. Ultimo avviso!" li minacciò, furente.
Melany, Caitlyn e Nathan risalirono le scale seguiti dal signor Limpkin, che non li perse di vista per un solo istante. Rifecero tutta la strada a ritroso, superando diverse stanze fino a giungere davanti alla camera designata.
"Mi spiace ragazzi" mormorò Melany, prendendo posto in aula "Sono proprio una schiappa nel dire bugie"
"Non è colpa tua" la consoló Caitlyn, battendole una pacca sulla spalla "Non ci pensare"
"Maledetto Limpkin. Eravamo a un passo dalla soluzione!" sbraitó Nathan, colpendo la sedia con un calcio "È arrivato a rompere le scatole proprio al momento sbagliato!"

Il professor Lolling non tardò ad arrivare. In tutta la classe serpeggiò una risatina piuttosto rumorosa, non appena gli allievi del primo anno videro entrare nella stanza quel buffo individuo vestito di tutto punto. Il professor Stuart Lolling era un uomo non molto alto e decisamente gracilino, stempiato, con lunghi capelli grigi legati in un codino sopra la nuca, e portava un paio di occhiali spessi quanto il fondo di una bottiglia.

"Salve a tutti ragazzi" disse con voce piatta, sistemando la sua vecchia cartella sopra la cattedra e non degnando minimamente di attenzione i suoi studenti "Sono il professor Lolling, ma penso che voi lo sappiate...insegno Storia del Mondo Magico, una materia piuttosto complessa, ma non impossibile...Non tollero i ritardatari e i seccatori. Per cui vi chiedo di rispettare l'orario di inizio delle lezioni e di non far baccano, in quanto non ho alcuna voglia di urlare e di starvi dietro. Bene le presentazioni sono finite, prendete a pagina dodici e cominciamo" terminò senza alzare lo sguardo dal libro di testo.

Il professor Lolling iniziò a parlare da solo per quelle che sembravano interminabili ore. Aveva lo sguardo assente, perso nel vuoto, e parlava con una tale lentezza da far perdere l'attenzione a chiunque dopo soli cinque minuti. Mentre blaterava di Betty la Bisbetica e di Martin il Norvegese, il signor Lolling ciondolava avanti e indietro come un orologio a pendolo, continuando imperterrito il suo monologo senza capo né coda.
Gli studenti cominciarono ben presto a non poterne più, e iniziarono a distrarsi in ogni modo: c'era chi aveva cominciato a creare aeroplanini di carta con l'ausilio del proprio scettro, e questi sfrecciavano per tutta la classe colpendo a random un po' tutti, chi aveva appoggiato la testa sul banco per schiacciare un pisolino, chi si incantava a fissare fuori dalla finestra estraniandosi completamente dalle dinamiche della classe, e chi invece chiacchierava senza alzare troppo il volume. Melany, Caitlyn e Nathan facevano parte di quel gruppo che si lanciava bigliettini di nascosto, anche se erano certi che il professor Lolling non si sarebbe accorto di nulla, nemmeno se gli fosse crollato un meteorite dritto sulla fronte. 

"Bene ragazzi, la lezione è terminata. Studiate da pagina dodici a pagina novantuno per la prossima volta. A presto" disse con la sua voce monotono, afferrando cartella e mantello e uscendo fuori dall'aula senza distogliere lo sguardo dal pavimento, quasi fosse caduto in uno stato di trance.

"Finalmente è finita!" esclamò Nathan, sgranchendosi braccia e gambe "Non sapevo più come mettermi seduto su quella sedia. Non passava più!"

"Devo dire che Chimica delle Pozioni è stata molto più divertente. Il professor Toultis perlomeno sembrava essere vivo" disse Melany ripensando ai suoi strambi modi di fare e ai suoi filtri bizzarri.

"Bella questa Mel! Finalmente hai imparato a fare battute anche tu!" la canzonò Nathan.

"Eddai Nate, smettila di prendermi in giro! Piuttosto, dopo che lezione abbiamo?" 

"Mi pare Trasmutazione della Materia. Ho sentito dire da mio fratello Duncan che succedono un sacco di incidenti terribili durante le lezioni, specialmente al primo anno"

"Ehi ragazzi, non vi starete mica dimenticando di Korokoro!" disse Caitlyn interrompendo la loro frivola conversazione "Non c'è tempo da perdere!"

"Scusaci Caitlyn, hai ragione. Mi ero fatta prendere da tutte queste novità!" disse Melany dispiaciuta, sorpresa da un lieve senso di colpa "Torniamo in fretta da quella statua"

Melany, Caitlyn e Nathan si ritrovarono faccia a faccia con quella grossa scultura in bronzo, senza avere la minima idea di cosa fare. Avevano provato a sbatacchiare un pochino il Cercatraccia contro il muro, dandogli dei leggeri colpetti per verificare che non si fosse rotto o semplicemente inceppato. Il risultato che dava era sempre lo stesso: non vi era modo di cambiare rotta.

"Che maledetta sfortuna!" imprecò Nathan, sfrizionandosi i capelli "Ma è possibile che non ci sia un'altra strada?!" sbottò tutto arrabbiato, tirando un calcio a quell'imponente cavallo granitico.

"Piccolo furfante, non ti hanno insegnato le buone maniere? Che modi sono questi?!" strillò una voce spettrale che sembrava provenire da un punto imprecisato alle loro spalle "Lascia stare il mio fiero destriero!"

Melany, Caitlyn e Nathan si voltarono di scatto in preda al panico, ma non videro nessuno. 

"Sono qua razza di farabutti, dove accidenti state guardando?" 

Una leggera foschia fuoriuscì dalle fessure dell'armatura del cavallo, dagli occhi e dalle pieghe del mantello, formando una sagoma biancastra e fumosa. Melany, Caitlyn e Nathan rimasero a bocca aperta nell'apprendere che l'immagine che si era formata davanti ai loro occhi corrispondeva esattamente alla scultura che avevano di fronte.

"Tu..chi...chi..." cominciò Nathan, rimanendo impotente di fronte all'energia emanata da quel Fantafolle "Chi diavolo sei?"

"Modera il linguaggio, ragazzino" gli rispose il Fantafolle, sistemandosi le sue eleganti vesti "Sono il Duca Pestecorna, dell'illustrissima casata dei Crocodyle. Mi meraviglio che non abbiate mai sentito parlare di me" terminò stizzito, sbattendo le sue lunghe ciglia evanescenti.

Melany al contrario, non battè ciglio. Era rimasta scioccata nell'apprendere come questo Fantafolle si rivolgesse a loro in maniera così impetuosa. Per quel che ne sapeva lei i Fantafolli erano creature miti, gentili e sempre allegre, e disponevano di scarsa personalità a dirla tutta; per questo erano in grado di mutare il loro aspetto in qualunque cosa desiderassero. Invece quello strano soggetto, il Duca Pestecorna per l'appunto, sembrava avere carisma da vendere, e pareva non essere per niente intenzionato a cambiare la sua forma. 

"Mi scusi signor Duca" chiese Melany con voce stucchevole "Siamo studenti del primo anno, e non siamo ancora pratici del castello. Lei sicuramente sarà qui da molto più tempo di noi, e conoscerà perfettamente ogni singolo centimetro della scuola. Potrebbe aiutarci a trovare un amico?"

"Ottima idea, Miss Sbadata" sussurrò Nathan fra i denti, facendo un gran sorriso a Pestecorna "Vediamo se abbocca"

Il Duca rimase qualche minuto in silenzio, scrutando con attenzione quei visini apparentemente innocenti.

"Di cosa avete bisogno?" domandò all'improvviso, solleticandosi il mento appuntito "Che la vostra richiesta sia breve e fattibile, vi raccomando"

"Ecco noi...abbiamo perso una creatura magica, un Lepor Volantes per la precisione. L'ha visto per caso?" chiese Melany speranzosa, fissando il Fantafolle aggiustarsi i gemelli sui polsini della camicia.

"Un Lepor Volantes, dici? No mi spiace, non l'ho visto" disse con noncuranza, quasi avesse appena sentito la domanda.

"La prego...ci pensi bene. Il Cercatraccia della mia amica Caitlyn segnalava proprio quella statua!" insistette Melany, pregando che il Duca si dimostrasse più disponibile.
Pestecorna rimase qualche secondo in silenzio. Accarezzó la schiena del suo adorato cavallo, che emise un nitrito di gioia in tutta risposta.

"Mmm...forse posso aiutarvi"

"Davvero?" disse Caitlyn strabuzzando gli occhi "Dice sul serio?"

"Sì potrei...Ma dovete seguirmi senza fare domande"

"Seguirla dove?" chiese Melany sospettosa, guardando storto il Duca, che continuava a lisciare il suo cavallo senza degnarli di attenzioni
"Ecco appunto. Ho detto senza fare domande" rispose, alzando gli occhi al cielo.
"D'accordo" prese parola Nathan, pensando che era l'unica opportunità che avessero per trovare Korokoro "Facci strada"

"Facci strada per dove?!"

Il signor Limpkin si trovava nuovamente a pochi metri dietro di loro, e aveva ascoltato una piccola parte della conversazione. Li fissava con occhietti lividi, fremendo al sol pensiero di poterli incastrare e correre a fare la spia da Miss Directway.

"Cosa state tramando, razza di mocciosi!"

"Niente signor Limpkin, volevamo andare in cortile a prendere una boccata d'aria prima della prossima lezione" disse Nathan di getto, come se quella bugia fosse stata elaborata molto tempo prima "Quindi visto che è tutto a posto, noi ce ne andiamo"

"No, no, no" disse Limpkin, agitando lo straccio che teneva in mano "Non ve ne andrete da nessuna parte. Vi ho sentito, sapete? Cosa volete cercare? Dove volete andare? Non vi lascerò in pace finché non me lo direte!"

"Ecco noi..." cominciò Caitlyn, girandosi in direzione del Duca, quasi volesse trovare un appiglio per poter levarsi da quell'impiccio.

Ma quando si voltò, del Duca non vi era rimasto più nulla, nemmeno un minuscolo granello di fumo.

"Dove accidenti sarà andato?" sussurrò Melany, accortasi della sparizione di Pestecorna
"Ci ha fregati" sibiló Nathan, stringendo i pugni
"Non credo. Penso piuttosto che sia scappato per colpa del custode" mormorò Caitlyn con aria abbattuta "Possibile che questo seccatore ci stia sempre fra i piedi?"

"Che state confabulando? Lo sento che state parlottando fra voi, non sono mica sordo!"

"Sordo magari no, ma cieco un pochino sì" ridacchió Nathan fra sé e sé, osservando gli occhietti tondi e sporgenti del signor Limpkin farsi stretti stretti, e diventare due piccole fessure, nel vano tentativo di vederci meglio.
"Cosa hai detto ragazzo?" strillò Limpkin, scuro in volto. Melany trattenne un cenno di disgusto nel vedere come le pieghe del corpo del Custode ondeggiassero in maniera inquietante, quasi come se dei piccoli lembi di pelle si stessero per staccare da un momento all'altro.

"Niente signore" mentì Nathan, avvicinandosi al custode "Ho detto che fra poco avremo lezione di Trasmutazione della Materia, e faremo meglio a prepararci"
"Sì sì certo, come no" ribatté Limpkin aggrottando la fronte "Vi tengo d'occhio"
E così fece, e li seguì proprio dappertutto, non mollandoli neanche per un millesimo di secondo, finché non arrivò il momento di sedersi di nuovo fra i banchi, e una volta che Melany, Caitlyn e Nathan furono entrati in aula, il signor Limpkin finalmente si decise a lasciarli in pace.
"Che nervi quel Limpkin!" sbottó Nathan, in preda ad un attacco di rabbia "Ma è possibile che ci stia sempre addosso?"
"Già" disse Melany "Ci ha presi di mira, mi sa. Finché non finiamo le lezioni credo che non avremo possibilità di stare tranquilli"
"Maledizione, voglio trovare Korokoro  il più presto possibile, non ne posso più!" piagnucoló Caitlyn, sprofondando nel banco.
"Lo so Caitlyn, lo so. Abbiamo ancora un paio di lezioni e poi per oggi siamo a posto, e questa sera potremo finalmente dedicarci alla ricerca di Korokoro" disse Melany, poggiandole una mano sulla spalla "Andrà tutto bene. Devi solo avere pazienza"


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