Il Brucalato

"Muoviti signorina o faremo tardi. Ricordati che né io e né tuo padre abbiamo tempo da perdere. Non abbiamo alcuna intenzione di stare ai tuoi comodi. Prendi la valigia e sali in auto, forza!"
Melany stava addentando l'ultimo pezzo di pancake al volo, mentre Lauren le stava urlando addosso. Robert le stava aspettando in macchina col motore accesso e un sigaro fra i denti, sbraitando al cellulare con Philiph, il suo tirapiedi. Ne aveva combinata un'altra delle sue a giudicare dalla veemenza con cui il signor Smith gli stava rivolgendo la parola.
La bambina saltó giù dalla sedia, afferrando la sua tracolla nuova di zecca. Lo stemma della scuola di Grittmount pareva brillare sopra il tessuto della borsa. Afferrò il trolley che aveva preparato con tanta dedizione, infilandoci dentro più indumenti possibile e tutto ciò che le occorreva per vivere lontano da casa. Era così rigonfio che sarebbe bastata una semplice folata di vento per farlo esplodere.
"Eccomi sono pronta" disse Melany ingurgitando l'ultimo boccone senza nemmeno finire di masticarlo"Possiamo andare"
"Era ora!" esclamò Lauren aggrottando la fronte "Abbiamo parecchia strada da fare. Dannazione, nemmeno il navigatore ci salverà questa volta!"

I signori Smith e Melany erano in viaggio da almeno due ore, ma del luogo designato neanche l'ombra.
La strada era pericolante, accidentata, con parecchie curve strette e pericolose, e tutta in salita. D'incanto erano spariti tutti i modernissimi grattacieli in cristallo e acciaio, le pavimentazioni in selciato di pietra levigata, le vetture sportive e super accessoriate, i maxi schermi che governavano il cielo.
Tutto intorno c'era solo terra malferma, alberi, cespugli e il cinguettio timido di qualche uccellino svampito.
"Papà manca ancora molto?" chiese Melany titubante, conscia del fatto che era meglio non fare troppe domande.
"E secondo te io cosa ne so?" strillò il signor Smith, prendendo in pieno una buca e imprecando ferocemente "Siamo nel bel mezzo del nulla per colpa tua e di quella stupida donna! La strada è impraticabile e la mia povera auto ne sta risentendo parecchio, maledizione!"
"Si chiama Miss Directway, non stupida donna!" lo rimproverò Melany, infastidita dall'appellativo poco carino con cui Robert aveva indicato la sua futura professoressa. Melany era abituata ad essere maltrattata dai suoi genitori, ma se c'era una cosa che mal sopportava era sentire offendere qualcuno a cui lei teneva.
"Taci razza di ingrata!" intervenì Lauren, lanciando un'occhiataccia alla figlia "Se siamo finiti in questo postaccio è solo per dar retta a te e a quegli svitati dei tuoi amici!"
Melany si morse la lingua. Nonostante avrebbe voluto ribattere agli insulti della madre si azzittì per evitare che i suoi genitori facessero dietro front. Desiderava troppo liberarsi di loro e raggiungere i suoi amici per rischiare tanto.
"Ci siamo" le interruppe Robert, che avvistó a pochi metri il luogo dell'incontro "Finalmente possiamo liberarci di questa seccatura"

Melany guardò fuori dal finestrino.
Vide una formazione rocciosa molto alta e ripida sotto la quale si estendeva un groviglio indistinto di chiome verdi brillanti, che faceva da cornice ad un grande lago a forma di cuore. Melany schizzó fuori dall'auto a grande velocità, come se fosse stata morsa da un serpente velenoso. Corse a perdifiato fino alla cima di quella scarpata paurosa, sperando di vedere qualcosa.

Qualsiasi cosa.

"Be'?" disse Lauren, scrutando l'ambiente con grande attenzione "Non c'è nessuno?"
"Non dirlo nemmeno per scherzo" intervenì Robert, uscendo dalla macchina "Tutta questa strada per un ammasso di rocce e polvere?!"
A Melany venne un colpo. Quasi le veniva da piangere. Non poteva credere che non ci fosse anima viva ad attenderla.
Pregó che di punto in bianco il suo collo sarebbe stato stretto dalla presa salda e decisa della sua amica riccioluta, o che il suo nome sarebbe stato storpiato dal suo dispettoso amico dallo sguardo nero come la notte. Ma nulla di tutto questo avvenne, purtroppo.
In preda allo sconforto più totale stava quasi per decidersi a fare ritorno in auto, quando l'incredibile accadde.
Inaspettatamente, si materializzarono parecchi portali che squarciarono l'aria. Essi si aprivano e si chiudevano qua e là velocemente, moltiplicandosi ad ogni battito di ciglia. Erano così rapidi e luminosi che parevano degli enormi flash scattati da macchine fotografiche impazzite.
Da quelle girandole di colore apparvero tantissimi bambini e ragazzi accompagnati dai rispettivi genitori: sprizzavano energia e vitalità da tutti i pori e facevano proprio un gran chiasso.

Di colpo quel luogo spoglio e silenzioso si tramutò in un tripudio di baccano e allegria, che immediatamente riempì di gioia l'ambiente circostante.

"Melany!" gridò una vocina squillante non appena la intravide in mezzo alla folla chiassosa "Benvenuta a Kings Square!"
Melany rimase a bocca spalancata: laddove prima c'era un'immensa porzione di terra vuota e priva di impianti, come per incanto si manifestò una larga piazza in ciottolato e una struttura alta e imponente in acciaio, tutta aggrovigliata e compatta, la quale si snodava artisticamente fra ampie arcate in metallo ed elevate colonne monumentali.
Assomigliava in un certo senso ad una stazione ferroviaria.
"Vieni qui presto, ti voglio presentare mio padre" poi le si avvicinò pian piano all'orecchio e le sussurró" Non farti ingannare dalla sua stazza: anche se è grande e grosso è un uomo buono, tranne quando combino qualche pasticcio, allora lì si che fa paura" disse sorridendo e strizzandole l'occhio.
Caitlyn era davvero carina nel suo morbido vestitino bianco e rosa, mentre un delizioso cerchietto nero ricoperto di brillantini le teneva a bada la sua folta chioma ribelle.
"Korokoro ci sono anche io!" disse il soffice esemplare di Lepor Volantes, sbattendo le sue piccole alucce dorate e riempiendo Melany di coccole e baci.
"Noi andiamo" dissero i signori Smith, non degnandosi nemmeno di salutare decentemente la loro unica figlia. 

"Non vogliamo mischiarci a questa gentaglia da quattro soldi. Vedi di comportati bene e di non dare problemi, non ho alcuna intenzione di venirti a riprendere prima del tempo. Ciao" terminò Lauren raggiungendo suo marito, che nel frattempo si era dileguato nella decappottabile.

L'auto dei signori Smith sfrecciò via a tutta velocità, sollevando un polverone che macchiò la camicetta a fiori di Melany. Ma a lei non importò. Quello che contava era che finalmente poteva passare un sacco di tempo lontana da casa senza più dover subire tutte quelle angherie.
"Buongiorno Melany. Caitlyn ci ha parlato molto di te. Siamo felici di poterti conoscere personalmente" disse un uomo molto alto e robusto, con una barba così folta che lo faceva assomigliare ad un grosso scimmione "Il mio nome è Clayton, e sono suo padre. Immagino sarai un po' preoccupata per tutto il trambusto che si è venuto a creare. Mi auguro che il vostro primo anno all'Accademia proceda per il meglio" disse, strofinandosi il testone ricciuto. Nonostante la sua stazza incutesse un certo timore, sembrava impacciato quanto un adolescente al suo primo appuntamento galante.
"Già" continuò una voce armoniosa "Caitlyn non ha fatto altro che parlare di te tutta l'estate. Era così eccitata all'idea di iniziare l'anno scolastico in tua compagnia! Sono sicuro che il legame che vi unisce diventerà ogni giorno più forte. Caitlyn è un po' pasticciona a volte, ma ha un cuore puro. Puoi fidarti di lei" disse Elwyn pieno d'entusiasmo, stringendola a sè.
"Elwyn accidenti a te!" sbuffò Caitlyn, sistemandosi capelli e vestiti "Così mi rovini la pettinatura...e mi metti in imbarazzo" disse a denti stretti, lisciando le pieghe della sua gonna.
Melany osservò il modo dolce e gentile con cui Elwyn guardava Caitlyn, e percepì un forte calore pervaderle tutto il corpo. Le parole dell'Elfo le erano arrivate dritte al cuore, quasi come se fossero state rivolte a lei stessa. Pensò che la sua amica fosse davvero fortunata ad aver trovato in Elwyn quella tenerezza e quell'amore che sua madre non poteva più concederle, purtroppo.

"Ehi pasticcione volete sbrigarvi? Tra pochi minuti il Brucalato sarà qui e voi non avete ancora finito di cianciare"

Nathan le stava aspettando con le mani in tasca e la sua solita espressione strafottente sulla cima del dirupo, assieme a molti altri bambini e alle loro famiglie. Accanto a lui c'era un ragazzo alto, slanciato e di bell'aspetto, che gli assomigliava tantissimo. Pareva un tipo piuttosto apatico e silenzioso, e controllava insistentemente il suo orologio da taschino.
"Chi è quello?" chiese Melany sottovoce, trascinando il trolley lentamente.
"E' Duncan, il fratello di Nate. Ha quattordici anni, e per quel che ne so è uno studente brillante. Al contrario di Nathan, è molto pacato e diligente. E' un po' solitario, ma gentile. Niente a che vedere con quello sbruffone" disse, puntando l'indice contro Nate che contraccambiò con una linguaccia.

"Gentili famiglie" riecheggiò potente una voce austera "Vi pregherei di affrettare i vostri saluti e di lasciare che i vostri figli si avvicinino alla cima del Dirupo Scapicollo. Allo scoccare delle dodici in punto, il Brucalato sarà pronto per accogliere questi giovani maghi ed accompagnarli all'Accademia delle Arti Magiche e Incantatrici di Grittmount. Vi invito a rispettare le norme di sicurezza e ad allontanarvi il più possibile dalle transenne, in maniera tale da evitare di creare dell'inutile confusione. Grazie a tutti per la collaborazione!"

Miss Directway stava librando in aria in cima ad una panciuta nuvola nera. Una specie di megafono volante stava riproducendo la sua voce a parecchi decibel sopra il normale, e Melany notò che una campana gigante sovrastava la testa di Adamantia in attesa di compiere il suo dovere.

Calò il silenzio.

"DING DONG! DING DONG! DING DONG!"
Il suono della campana fu così vigoroso che costrinse i presenti a chinare il capo e a tapparsi le orecchie, sperando che quel rumore infernale cessasse presto di devastare loro i timpani.
"Ci siamo" disse Nathan, spalancando gli occhi più che potè e protendendosi pericolosamente nel vuoto "Finalmente lo vedrò da vicino!"
"Ma di cosa parla?" domandò Melany, stringendo forte l'orlo sottile della gonna.
"Non preoccuparti. Tra poco vedrai" la rassicurò Caitlyn, eccitata quasi quanto il loro amico dal ciuffo ribelle.
Si udì il rumore di un ronzio, gli sbuffi dei vapori e il suono di note stonate. Qualcosa di poco chiaro stava comparendo all'orizzonte, semi nascosto dal candore di quel vapore denso e compatto. Pareva proprio una grossa macchia d'inchiostro, lasciata cadere accidentalmente su un foglio di tela da un'artista alquanto distratto.

Una specie di enorme bruco volante, lungo decine e decine di metri e composto da numerose carrozze dalla curiosa forma tondeggiante, stava sbattendo in maniera concitata le sue maestose ali da farfalla, dirigendosi a tutta velocità verso il Dirupo Scapicollo.

Il Brucalato era davvero imponente, e per certi versi faceva paura quasi quanto un drago sputa fuoco tanto era grosso. Teneva fra i denti una lunga pipa argentata che sbuffava fumo bianco in gran quantità, e gli consentiva di aumentare considerevolmente la sua andatura. Le carrozze richiamavano i colori dell'arcobaleno ed erano unite da tessuti elastici ricoperti di metallo, che permettevano loro qualunque sorta di movimento. Si allontanavano e avvicinavano ritmicamente, con ampi movimenti a ventaglio, imitando le movenze di una fisarmonica.

"Pullulant foliorum pontem" recitò Miss Directway, puntando lo scettro contro le estremità del Dirupo.

Improvvisamente, presero forma innumerevoli scivoli dal percorso circolare che germogliarono all'interno della roccia, estendendosi a dismisura. S'incastrarono ordinatamente gli uni sopra gli altri disegnando un'andamento elicoidale, simile al guscio di una lumaca. Quel fantastico sistema di trasporto, ricavato dall'intreccio di foglie e liane, faceva da ponte fra il Dirupo Scapicollo e l'interno delle carrozze del Brucalato, dando l'opportunità agli studenti dell'Accademia di accedere ai propri posti in quel modo divertente e molto originale.

"Accidenti!" esclamò Melany, strabuzzando gli occhi "E' grandioso!"
"Non sto più nella pelle!" disse Nathan saltellando sul posto in preda all'esaltazione.
"Forza ragazzi, cosa stiamo aspettando? Si va!" terminò Caitlyn, afferrando le mani dei suoi amici e dandosi lo slancio verso uno degli scivoli davanti a sè.
Seguirono urla, grida, risate e spintoni, e a poco a poco gruppetti eccitati di bambini e ragazzi sfrecciarono uno dopo l'altro tra le solide pareti di quei grandi scivoli a chiocciola, atterrando dopo una breve corsa su morbidi cuscini di seta e lino.
"WOOOW lo voglio rifare assolutamente!" gridò Nathan, levandosi un cuscino dalla faccia"E' stato strabiliante!"

"Mi sono divertita tantissimo! Melany hai visto i ragazzi più grandi? Ho avuto una paura! Si spingevano così forte e cercavano di andare così veloce che avrei scommesso che qualcuno di loro sarebbe caduto giù di sotto!" esclamò Caitlyn tutta esagitata.
"Già li ho visti! Per fortuna c'era Miss Directway che li ha tenuti al sicuro, lanciando quell'incantesimo che li ha immobilizzati in un batter d'occhio!"
"Avevano proprio delle facce da pesci lessi, da morir dal ridere! Ben gli sta, io i bulli proprio non li sopporto!" disse Nathan, mettendosi seduto comodo.
Melany ripensò improvvisamente ad Ashley, Jenna e Dorothy. Ricordó tutte le volte che l'avevano messa a disagio con i loro stupidi scherzi e a tutte le volte che l'avevano fatta soffrire con le loro battute acide. Ma pensó anche che finalmente non le avrebbe più riviste per l'intero anno scolastico e che sarebbe stata lontana dalla loro inutile cattiveria.
O almeno così credeva.

"Guarda chi abbiamo qui" disse una voce affilata come una lama alle loro spalle "La principessina di papà e l'uccello del malaugurio"
Un bambino dai capelli ispidi, tendenti al grigio topo e un naso aquilino, li stava squadrando dall'alto in basso, con gli occhi carichi di disprezzo.
"Toh, ma non siete da soli oggi. Melany giusto? Mia madre mi ha parlato di te. Dice che vieni dal mondo di quei luridi Miscredenti e che tutta la Congregazione ti dà più importanza di quella che meriti. A ben vederti, non sei nulla di speciale come credono quei poveri vecchi"
Melany guardò di sottecchi quel ragazzino che doveva avere circa la sua età, e doveva essere un gran rompiscatole a giudicare dal suo atteggiamento insolente.
"Frommler" disse Nathan digrignando i denti "Che diavolo vuoi? Non hai niente di meglio da fare che usare quella tua boccaccia schifosa per sparare idiozie? Prendi i tuoi due leccapiedi e vattene via!"
Melany non aveva mai visto Nathan tanto furibondo. La sua faccia era diventata viola, i suoi pugni ben serrati. Le sue nocche scricchiolavano come foglie secche sotto la pressione della sua stretta.
"Deemer non ti scaldare. Sono solo venuto a dare il benvenuto alla nuova arrivata" disse in tono velatamente sarcastico
"Nessuno te l'ha chiesto" ribattè Caitlyn, sfidandolo.
"Taci piccoletta, o qualcuno si farà male" disse una bambinetta bruna, pallida e tarchiata, che si mise in posizione d'attacco. Voleva fare a botte, pensò Melany, che tremò dinnanzi a quel pensiero.
"Rilassati Pimpfat. Voglio godermi il viaggio. Avremo tutto il tempo quest'anno per rovinargli la vita all'Accademia" gracchió perfidamente Saurus Frommler, lisciandosi il mento. Un lampo di pura malvagità attraversò i suoi occhietti lividi.
Onneck Raggler, l'altro bambino al seguito di Saurus, se la rideva sguaiatamente accanto a Pimpfat Widemuh, lasciando intravedere la sporgenza dei suoi incisivi.
"Vedremo" rispose secco Nathan "Vedremo chi di noi avrà la meglio, stupido damerino da strapazzo. E adesso va. Corri a piagnucolare tra le braccia di mammina, femminuccia"
Saurus si ammutolí per qualche istante. Sbarró gli occhi fino a dilatarli in modo innaturale, finché non assomigliarono a delle grosse orbite spaziali. Sapeva che Nathan si riferiva a quella volta che l'aveva visto piangere all'uscita da scuola, perché la sua maestra l'aveva sgridato davanti a tutti i suoi compagni di classe per aver fatto la spia su Gregory Firewall, che ne aveva combinata una delle sue appiccando involontariamente un piccolo incendio ai piedi della cattedra, durante l'ora di ricreazione. Saurus era andato dritto dal preside e aveva ingigantito la cosa, cosicché quell'ingenuo credulone si sentì in dovere di chiamare a rapporto i genitori di Firewall, che si beccó una punizione colossale, e dovette rinunciare alla gita a Fairyplace, il villaggio delle Fate.
La maestra era molto arrabbiata con Frommler, poiché desiderava tanto che tutti i suoi alunni potessero partecipare a quell'evento. Ma soprattutto non sopportava l'idea che dei bambini potessero essere così spietati fra di loro.
E Saurus in quell'occasione si mise la coda fra le gambe, e come un cane bastonato e codardo si aggrappó alla sottana di sua madre, scoppiando in un pianto lagnoso.
Consapevole dell'effetto delle sue parole, Nathan stava già assaporando il sapore della vittoria.
Ma forse aveva parlato troppo presto.
"Almeno io ce l'ho una madre, sporco Iettatore"
A Nathan si geló il sangue nelle vene. Di lì a poco tutto gli parve confuso, rallentato, incerto. Non capì più nulla. Vide nero, poi rosso, poi udì urla, guaiti e rumore di strappi.

Senza rendersene conto, si era ritrovato cavalcioni sul petto di Frommler, e lo stava rovinosamente prendendo a pugni su quell'odiosa faccia da schiaffi.

Il muso arrogante di Frommler era macchiato di sangue, così come le nocche gonfie di Nathan, che venne tirato via a forza da Melany e Caitlyn, mentre Pimpfat e Onneck aiutavano Saurus a rimettersi in piedi.
"Me la pagherai, maledetto" riuscì a bofonchiare Saurus, levandosi via il sangue che gli gocciolava dal naso con la manica della sua elegante giacchetta "Ti prometto che non finisce qui. Puoi starne certo"
"ZITTO! DEVI STARE ZITTO!" sbraitó Nathan, ancora pronto a sferrare un altro attacco. Non gli riusciva proprio di darsi un contegno dopo quella sfuriata. 

"Che succede qui dentro? Insomma cos'è tutto questo baccano?" 

Miss Directway era ferma all'ingresso della carrozza, gli occhi fuori dalle orbite.
"Misericordia" esclamò allibita, appiccicandosi una mano alla fronte per lo stupore e la preoccupazione.
"Che diavolo avete in quella testa bacata? Siete impazziti? Vi siete fritti il cervello?!"
"Professoressa...mi perdoni...io posso spiegarle..." cominciò timidamente Caitlyn, ma venne zittita in un lampo dallo sguardo trucido di Miss Directway.
"Mi spiegherete tutto più tardi. Voglio sapere, per filo e per segno, perché diamine dobbiamo ancora arrivare all'Accademia e devo già assistere a scene deplorevoli. Sono profondamente disgustata dal vostro comportamento, non posso credere ai miei occhi! Adesso forza signorine, correte ad avvisare la professoressa Nursehen. Ci penserà lei a rimediare al tuo naso" disse con rammarico, rivolgendo uno sguardo sinceramente dispiaciuto a Saurus.
"In quanto a te, Nathan, sappi che sono molto delusa. Non mi aspettavo una reazione del genere"
"Miss Directway mi lasci spiegare la prego, non è come sembra, io non..."
"Non è questo il momento. Ne riparleremo una volta atterrati a Grittmount. Nel frattempo datti una ripulita e mettiti comodo. Goditi quel che resta del viaggio"
E così dicendo, abbandonó la carrozza assieme a Saurus, Pimpfat ed Onneck, lasciando Nathan da solo.
Melany e Caitlyn tornarono dopo circa una ventina di minuti, e videro il loro amico incredibilmente scosso.
"Nate...Io lo so che...Quello che ha detto... Non farci caso. Saurus è insopportabile, è un completo idiota. Lo sai, lo fa per provocarti"
Melany non capiva. Come l'aveva chiamato...Iettatore? Che cosa significava?
Nathan rimase in silenzio per buona parte del viaggio. Melany e Caitlyn cercavano di distrarlo lanciando in aria le carte Magiche, da cui uscirono buffi mostriciattoli appiccicosi che obbedivano alle assurde richieste di Caitlyn. Così che uno si mise a ballare sulla testa di Korokoro, l'altro a cantare e un altro ancora a fare il solletico agli altri due.
Finalmente riuscirono a strappare un sorriso a Nathan, che ritornó quello di sempre. Si divertirono come matti per il resto del viaggio, giocando a palla scivolona e divorando le morbide e succose caramelle Gommalatte, che assomigliavano tanto a colorati marshmallow.

"Questa sa di pizzicotto" bofonchiò Caitlyn masticando una caramella arancione macchiata di grigio.

"Come fa a sapere di pizzicotto? Non è mica un gusto quello!" obiettò Melany, ridacchiando sotto i baffi.

"Perchè mi ha riempito la bocca di pizzichi mentre la mangiavo" affermò Caitlyn, porgendole una caramella "Assaggia"

Melany non se lo fece ripetere due volte, e inghiottì quella caramella con grande curiosità, mordendola fino a renderla poltiglia. Ci pensò un'attimo e poi esclamò: "Ma questa sa di solletico!" senza riuscire a trattenere uno spasmo.

Entrambe scoppiarono a ridere forte, mentre Nathan assaggiò una caramella dal sapore di grattino. 

"Siamo arrivati mi sa" disse Caitlyn, osservando che il Brucalato aveva notevolmente rallentato la sua corsa.
Il cielo si era ormai fatto scuro, illuminato solo dal candore delle stelle e da una luna piena e brillante. Melany appiccicó il naso al finestrino per vedere meglio.
Vide la sconfinata vastità del blu delle acque estendersi sotto il suo sguardo meravigliato, e notó che i riflessi luminescenti della luna incorniciavano un'ampia porzione di terra.
Vide una grossa isola.
Un tempio.
Quattro castelli.

Erano finalmente giunti a Grittmount.

***
Holaaaa!!!
Regalino di Natale in anticipo... Un nuovo e, spero per chi legge, "interessante" capitolo!!!
Cosa ne pensate?
Spero vi piaccia! Fatemi sapere le vostre impressioni con commenti qua sotto, come al solito sono curiosa di avere opinioni direttamente da voi! Stellinate se vi piace e commentate se vi va!
Grazie di cuore a tutti,
Baci stellariiii ❤️❤️❤️💕💕💕
A presto... E buon natale 💓😘

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