Fuga
Caitlyn era sfacciatamente euforica. Saltellava da una parte all'altra della stanza, volteggiando su sè stessa ripetutamente, compiendo come degli allegri passi di danza. Teneva in mano il prezioso oggetto magico che, ne era certa, l'avrebbe resa capace di raggiungere Melany in un battito di ciglia. C'era solo un piccolo, insignificante ostacolo che si frapponeva fra lei e l'obiettivo della sua missione.
E quell'ostacolo portava il suo nome.
"Elwyn" pensò "Non ho assolutamente idea di come fare per levarmelo dai piedi".
Caitlyn era perfettamente cosciente del fatto che avrebbe dovuto compiere un passo alla volta. Sebbene in più di un'occasione non avesse disdegnato di avvalersi dell'istinto, questa volta la delicatezza della situazione richiedeva un'analisi più accurata. Doveva architettare un piano ben congegnato.
Ma presto non sarebbe stata sola nel perseguire il suo obiettivo.
Decise di non perdere altro tempo prezioso e si dispose in ginocchio sopra il suo morbido letto color porpora, ricoperto da una vasta gamma di cuscini foderati di seta. Afferrò il cappello a cilindro con una mano, mentre l'altra brandiva un bastone di ciliegio dalla punta in peltro, ornata da eleganti finiture in ottone pregiato.
"E' il momento" sentenziò.
Iniziò ad agitare il bastone nero lucido finemente levigato, picchiettandolo dolcemente sul cilindro in feltro.
"Buffo, matto e bricconcello, esci fuori da questo cappello!"
Non appena ebbe finito di pronunciare la formula magica, esplose una nuvola di polvere argentata che sovrastò la figura di Caitlyn: stelline luminescenti fuoriuscirono a sprazzi disegnando una sagoma dai contorni animaleschi.
Una figura dalle medie fattezze iniziò a delinearsi in seguito all'accorpamento vorticoso e giocoso di quelle stelle cangianti, brillando di un perfetto bianco latte.
"YAAAAAA ECCOMI QUAAAA!!! KOROKORO AL TUO SERVIZIO!!!"
Un esserino paffuto e peloso color crema, dalle bizzarre sembianze conigliesche apparve di fronte a Caitlyn, urlando e scalciando a più non posso.
"Shhhh!!!" lo zittì la bambina, afferrando il Lepor Volantes per le zampine macchiate e tappandogli la bocca con un cuscino.
"Korommmmkoro mmmm mmmmm!!" tentò goffamente di replicare, ma la feroce pressione esercitata dal cuscino gli mozzava il respiro, impedendogli di pronunciare frasi di senso compiuto.
"Stammi bene a sentire" sibilò Caitlyn fra i denti "Ti libero solo se prometti di smetterla di dimenarti e far baccano! Chiaro?"
Il buffo animaletto smise di colpo di mugulare e di agitare le lunghe orecchie affusolate.
A quel punto Caitlyn capì che aveva acconsentito alla sua richiesta, quindi decise di liberarlo dalla sua morsa. Lentamente.
"Korokoro volevi uccidermi? Stavo soffocando, koro!"
"Lo so, mi dispiace. Ma è importante che tu non faccia alcun tipo di rumore. Ti devo parlare di una faccenda parecchio complicata" disse Caitlyn pensierosa, sistemando il suo frizzante amico di fronte a sé.
"Che succede, Koro?" chiese perplessa la bizzarra creatura, ruotando lievemente la testa di lato.
"Ho assolutamente bisogno del tuo aiuto Korokoro, devi aiutarmi a fuggire di qui. Sto cercando una persona, ma non appartiene al nostro mondo. Dobbiamo creare un varco fra la nostra dimensione e quella dei Miscredenti, i nati senza poteri. E per farlo ho bisogno della tua preziosa collaborazione, amico mio."
"Ma korokoro, padroncina Caitlyn è bravissima apprendista maghetta. Tu non avere problemi con la magia. Tu perché avere bisogno di aiuto di Korokoro?"
Caitlyn sbuffò e si dispose a carponi di fronte alla creatura magica, fissandola dritta negli occhi. I suoi occhi felini, azzurri come il cielo d'estate, catturarono lo sguardo spaurito di Korokoro che immediatamente si mise sull'attenti.
La bambina dai capelli dorati e l'animo ribelle si preparò a raccontare tutta la storia dall'inizio, premurandosi di non saltare alcun dettaglio.
"Perché io sono chiusa a chiave qui dentro e Elwyn mi ha sequestrato lo scettro, senza il quale le mie magie sono paragonabili a trucchetti da prestigiatore in erba. Ho rubato la Pietra del Sonno Vigile, mio padre mi ha scoperta e mi ha messa in punizione fino a nuovo ordine. Ed io non ho tempo di aspettare che revochi il castigo che mi ha imposto, né tantomeno ho la minima probabilità di riappropriarmi della Pietra. Sono riuscita a farcela una volta, solo perché l'ho costretto a condurmi al Dipartimento della Tutela e Conservazione degli Oggetti Magici con una scusa ridicola. Una volta avuto accesso al suo ufficio l'ho praticamente supplicato di farmi vedere la Pietra da vicino, così ha dovuto annullare l'incantesimo di protezione. Ho approfittato di un suo momento di distrazione e l'ho stordito con la magia del mio scettro. L'ho chiuso in ufficio e sono scappata. Legato e imbavagliato come uno stoccafisso. Prima che se ne accorgesse sono riuscita ad utilizzare la Pietra per un tempo sufficiente a compiere parte della mia missione. Ora mi trovo costretta a trovare una soluzione alternativa per raggiungere quella persona con cui sto disperatamente cercando di mettermi in contatto. Ma per farlo... "e tirò un lungo sospiro prima di proseguire "Ho bisogno che tu mi aiuti a sbarazzarmi di Elwyn. Tutto chiaro adesso?"
Korokoro si portò le zampine pelose e tarchiate alla testa, esaminando la bambina con un'espressione scioccata e la bocca spalancata. Le sue bizzarre orecchie affusolate s'intrecciarono ancor di più, drizzandosi verso l'alto.
"Padroncina Caitlyn pazza! Completamente pazza! Tu avere rischiato di far licenziare tuo padre! Tu volere far finire messere Clayton in guai serissimi! Tu volere compiere gesta molto pericolose! Korokoro non potere aiutare padroncina Caitlyn questa volta! Korokoro avere tanta paura! Non volere finire su piatto di stufato di Lepor Volantes preparato da messere Elwyn! Korokoro non volere rischiare la sua vita, Korokoro non.. "
"Basta!!!" tuonò Caitlyn, sfilando le coperte in ciniglia da sotto il sedere del morbido esserino, che sobbalzò all'indietro capitolando sul pavimento in resina colorata.
"Finiscila di blaterare stupidaggini, mi stai facendo venire mal di testa! Non rischierai la vita, non è pericoloso quanto sembra!" mentì Caitlyn, il viso paonazzo e lo sguardo spazientito.
"Ahia...Korokoro tanto male! Padroncina cattiva..." piagnucolò Korokoro, asciugandosi le lacrime con le orecchie vibranti.
"Ti prego Korokoro. Te lo sto chiedendo per favore. Aiutami in quest'impresa e ti prometto che verrai ricompensato in maniera adeguata" ammiccò Caitlyn, languida.
Era pronta a giocarsi l'ultima carta.
"Koro?" chiese prontamente l'animaletto, drizzando i padiglioni e ridestandosi in piedi in un lampo.
"Se mi accompagni in missione... Ti prometto che ti procurerò una moneta d'oro"
"Una moneta d'oro???" urlò la creatura magica, in preda allo stupore "Padroncina Caitlyn seria?? Korokoro felicissimo! Korokoro potrà comprare tantissimi dolcetti dolciosi a Primstone Valley con tutto quel denaro!"
Gli occhi del pasciuto esemplare di Lepor Volantes scintillarono come diamanti. Caitlyn sapeva di aver fatto centro.
"Esatto amico mio. Potrai comprare tutto ciò che desideri e molto di più. Ti dò la mia parola" sentenziò, mettendosi una mano sul cuore.
"Korokoro ci ha ripensato. Korokoro aiutare generosissima padroncina Caitlyn perché molto affezionato. Ora essere pronto per partire. Per Korokoro giochetto da Leporini!" e così dicendo schioccò le dita tozze e irsute, e in men che non si dica la serratura emise un cigolio stridulo e la porta si aprì.
Caitlyn scese rapidamente la lunga scalinata in marmo, seguita dal suo eccentrico compagno di avventure.
Si acquattarono a qualche metro di distanza dalla cucina, dalla quale fuoriusciva un delicato aroma alla vaniglia e un intenso profumo di cannella. Elwyn si stava cimentando nella preparazione di una deliziosa crema di zucca che avrebbe utilizzato come raffinato accompagnamento all'arrosto in salsa di noci, sfruttando le sue eccellenti doti culinarie. Canticchiava un motivetto perfettamente intonato con la sua voce candida e vellutata, mentre guarniva la torta al rabarbaro con una soffice mousse al cioccolato.
"Abbiamo una sola occasione. Preparati" sibilò Caitlyn, comunicando a Korokoro le direttive del piano che li avrebbe sinergicamente coinvolti entrambi, in un'azione rapida e combinata. Non sarebbe stato loro concesso alcun margine d'errore.
"Ricevuto, koro".
Korokoro si diresse verso la cucina in modalità furtiva, svolazzando in maniera disarmonica e muovendosi come un'ape ubriaca tra i fiori. Si appostò all'ingresso dove potè adocchiare Elwyn messo di spalle, tristemente ignaro di quello che sarebbe successo da lì a poco.
Korokoro fissò intensamente la lunga tunica bianca e verde dell'elfo, che si stagliava a terra fin sotto i suoi piedi, trascinandosi. La solenne veste di Elwyn era finemente ricamata con eleganti rifiniture dorate, impreziosita da alcuni rubini all'altezza del petto e dei polsi. Una cintura di pelle di drago sbucava da sotto lo sfarzo dei suoi abiti.
Korokoro si concentrò sull'obiettivo, sperando di non fallire. Era perfettamente conscio del fatto che le maestose abilità di Elwyn non avrebbero perdonato il minimo errore. Per riuscire a renderlo inerme, o quantomeno rallentarlo, avrebbero dovuto necessariamente coglierlo di sorpresa.
Non vi erano alternative plausibili.
E fu con la piena consapevolezza di questa grave responsabilità che si accinse ad eseguire la prima fase del piano.
"Fiammelle Saltantium" pronunciò.
Immediatamente si manifestarono delle piccole lingue di fuoco salterine, che si disposero ordinatamente in fila indiana. Si avvicinarono furtivamente allo strascico di Elwyn senza fare il minimo rumore, con un movimento zigzagante che mirava a circondare per intero la figura dell'Elfo, aumentando la velocità in maniera progressiva.
Le Fiammelle Ballerine erano come animate, audaci e pronte ad agguantare il bersaglio. Si muovevano con fare deciso e silenzioso, puntando l'obiettivo e moltiplicandosi durante la corsa.
Infine lo raggiunsero, iniziando a bruciare la stoffa di seta sottile.
Elwyn trasalì, sentendo l'odore di stoffa bruciata alle sue spalle.
"Aaaargh! Ma che accidenti sta succedendo?" esordì, visibilmente inorridito e largamente terrorizzato dalle fiamme che rapidamente lo stavano circondando. Iniziò a pestarle violentemente, guidato dalla disperazione. Tentò con estrema foga di spegnerle, ma il continuo zampillare di quelle fiamme indisciplinate impediva ad Elwyn di concentrarsi. Cercò di raggiungere con un balzo il suo potente arco, ma le lingue di fuoco non gli davano tregua, risalendo rapidamente le sue vesti ed insinuandosi nelle pieghe della sua tunica. L'elfo si sfilò il verde mantello in una manciata di secondi, mentre le fiamme ballerine iniziarono a moltiplicarsi un po' ovunque. Alcune di esse riuscirono finalmente a colpire il reale bersaglio di quell'attacco forsennato, raggiungendo con fatica la sua cinta di pelle. Immediatamente Elwyn la sganciò dai suoi fianchi, lanciandola lontano da sé.
"Presto padroncina Caitlyn, è il momento!"
Caitlyn corse quanto più velocemente le sue gambe allenate le consentissero, e si fiondò nel punto esatto in cui era atterrata la cintura dell'elfo. La recuperò con la stessa avidità di una gazza ladra ed estrasse dalla fodera penzolante il suo scettro magico.
"Eccoti, finalmente!" esultò.
"Caitlyn!" tuonò Elwyn, furioso "Cosa diavolo stai combinando? Ci sei tu dietro tutto questo?!"
"Scusami Elwyn, dico davvero, mi dispiace! Lo sai che lo sto facendo per una giusta causa! Non c'era altro modo...perdonami se puoi!"
Approfittando del trambusto generale Korokoro si impadronì delle chiavi della sontuosa dimora dei Lowell, e le lanciò in direzione di Caitlyn che prontamente le afferrò al volo.
"Caitlyn che intenzioni hai? Ti prego di ascoltarmi, non devi allontanarti dal nostro mondo! I pericoli verso cui stai andando incontro sono troppo cruenti da affrontare per una bambina della tua età!" urlò Elwyn avvilito, levandosi una fiammella animata da un braccio.
"Lo so. Ma non posso fermarmi, cerca di capirmi, è troppo importante e non posso fingere che la cosa non riguardi anche me! Mi dispiace davvero, ma ora devo andare. Non preoccuparti per le fiamme, non ti faranno davvero del male. Servivano solo a distrarti. Appena varcherò la porta d'ingresso svaniranno e tu sarai libero amico mio!" disse Caitlyn con gli occhi rigonfi di lacrime, sommersa dai sensi di colpa per essersi avvalsa di un diversivo tanto crudele.
"Padroncina Caitlyn dobbiamo andare!" la spronò Korokoro, ridestandola dal suo dolore.
"Hai ragione piccolo. Andiamo."
E in un lampo fulmineo la bambina dai capelli dorati e il buffo animaletto peloso oltrepassarono la porta d'ingresso, lasciando Elwyn inerme e sofferente per non aver impedito alla sua amata Caitlyn di commettere il più imperdonabile degli errori.
~~~
Se siete arrivati a leggere fino a questo punto, vi ringrazio di cuore. Sto cercando di curare la storia nei minimi dettagli, revisionandola in continuazione. Ci tengo molto a suscitare la curiosità nel lettore.
Mi auguro che il mio mondo sia si vostro gradimento.
M.
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