Vincent

Nome: Vincent Larouge

Età: 16

Sesso: maschio

Nazionalità: francese

Altezza: 1.69

Peso: 58 kg

Aspetto:

Corporatura media, pelle chiara, capelli medio-lunghi neri ed ondulati, occhi stretti e scuri.

Soprannome: L' Ennui

Quoziente intellettivo: 162

Relazioni familiari:

Odia profondamente sia sua madre che sua sorella, lo irritano senza un vero motivo particolare.

Per quando riguarda suo padre, a malapena ha un rapporto con lui, per cui ha sentimenti di totale indifferenza.

Data di nascita: 29 Dicembre 1989

Occupazione sociale: studente

Sessualità:

Non è capace di amare e non ha istinti sessuali verso nessuno.
Nonostante abbia avuto una ragazza, le sue motivazioni non erano spinte da amore o attrazioni per lei, ma solo di ricerca di stimoli nuovi ed interessanti.

Numero di vittime: 6

Tipologia di vittime: ragazze (per casualità)

Modus operandi:

Tende ad attaccare le vittime alle spalle oppure le avvicina e le colpisce di sorpresa.
Usa principalmente armi da taglio, anche se colpisce in zone del corpo totalmente casuali.

Storia:

Vincent nasce il 29 dicembre del 1989 a Parigi; è il primo figlio di una famiglia composta da padre, madre ed una sorella minore.
Non vi sono eventi traumatici che caratterizzano la sua infanzia, ad eccezione di una botta in testa per essere caduto dalle scale, che gli provocò alcuni danni alla corteccia prefrontale quando aveva 4 anni; l'unico cambiamento visibile da questo incidente fu che il bambino divenne più silenzioso e meno vivace di prima, ma nessuno ci diede molto peso.
Dopo la nascita della sua sorellina Marie, quando lui ha 7 anni, i suoi genitori divorziano, iniziando ad alternare la custodia dei due figli per tutti gli anni avvenire; Vincent non prende particolarmente male l'evento e, in realtà, sembra esserne completamente indifferente.
Più però sua sorella cresce, meno Vincent la sopporta; la trova una rompi scatole viziata, isterica, rumorosa e ripugnante e, per via di Lei, finisce ad odiare anche sua madre Helén, che è sempre dalla parte di sua sorella, dandole più attenzioni .
Un altro particolare di Vincent è che sembra sempre privo di stimoli: le persone non gli danno soddisfazione e finge solamente di andarci d'accordo, quando in realtà vorrebbe solo vivere qualcosa d'interessante; l'unico interesse che gli è sempre rimasto è la musica, in particolare ama suonare la chitarra elettrica ed adora alla follia il gruppo rock AC/DC.
Il suo declino inizia durante i suoi 16 anni, quando si ritrova nel più buio periodo della sua vita: non prova più interesse in niente, si annoia a morte ogni giorno che passa e questo lo fa deprimere; vuole provare un brivido nuovo, una nuova sensazione, una nuova esperienza... Il suo motto "C'est la vie" gli si sta ormai rivoltando contro.
Per casualità, un giorno sente della cattura di un serial killer al telegiornale e, come fosse un colpo di fulmine, Vincent rimane affascinato dalle sue testimonianze nell'avere ucciso delle persone...ed è allora, solo allora, che il ragazzo inizia a chiedersi cosa potrebbe provare a compiere un omicidio. È un pensiero che lo riempie di curiosità e gli lascia brividi d'eccitazzione ogni qualvolta ci pensa. Non gli importa se l'atto è considerato sbagliato per il resto della società: l'unica cosa che desidera è non potersi più annoiare.
Così un giorno decide di mettere in atto il suo omicidio: scegli come vittima una ragazza di un'altra classe con cui ha a malapena parlato, senza una ragione, solo per casualità; segue i suoi movimenti per un po' e capisce che, una volta uscita da scuola, passa sempre in una via piccola ed isolata dove non passa mai nessuno. Dopo aver scelto dove colpire, si procura il suo numero di telefono ed il giorno prima del delitto offre ad un tossico dipendente dei soldi se fosse andato al posto suo a comprare un telefono usa-e-getta e questo, così disperato, accetta e glielo va a prendere.
Il giorno dell'omicidio, Vincent decide di usare come arma un coltello da cucina che si è portato da casa; si porta anche guanti ed una felpa che possa nascondere la sua arma, mentre nello zaino si porta un cappotto da usare dopo il delitto. Una volta uscito da scuola, si disperde tra la folla di studenti e va dietro alla sua vittima; aspetta che quella passi nel solito vicolo isolato ed a quel punto, usando il telefono usa-e-getta, la chiama, così che lei si fermi a prendere il cellulare e rispondere alla chiamata; a quel punto Vincent le si avvicina silenzioso e, appena la ragazza lo nota, questo si finge amichevole e disperso, abbastanza da avvicinarsi a lei e di colpo accoltellarla allo stomaco di sorpresa. Non le lascia nemmeno il tempo di urlare: la accoltella più volte fino ad ucciderla. Più la colpisce, più la fa sanguinare, più si sente estasiato.
Una volta certo della morte della vittima, si pulisce le macchie di sangue troppo evidenti, per poi indossare il cappotto per coprire quelle sui vestiti; prima di togliersi i guanti, scrive sul muro del vicolo usando il sangue della vittima la frase "C'est la vie" per puro brivido, per poi nascondere i guanti nello zaino ed allontanarsi dalla scena del delitto. Raggiunge poi il grande fiume Senna per buttarci dentro il telefono usa-e-getta; fatto ciò torna a casa, pulisce abiti e coltello e li rimette al suo posto, facendo finta che non fosse successo nulla.
L'omicidio lo ha gasato, gli ha dato uno stimolo impressionante, tanto da non poter fare a meno di pensarci in continuazione.
Nei giorni seguenti Vincent appare più solare, più attivo: anche quando la voce dell'omicidio della ragazza si sparge per la scuola, lui non ne sembra troppo toccato, ma anzi scherza molto sul fatto che data la scritta ritrovata sulla scena, l'assassino potrebbe essere lui; ma nessuno sospetta di Vincent e pensano che il suo sia solo un comportamento per sdrammatizzare la situazione.
Nessuno sospetta di lui, tranne una persona; Nadine Pois, una sua compagna di classe generalmente bullizzata dagli altri e ritenuta sfigata, sospetta di lui e del suo comportamento troppo frivolo ed a detta sua falso. Vincent viene così a sapere che Nadine ha intenzione di denunciarlo alle autorità come possibile assassino dell'omicidio della ragazza; in lui scatta un senso di pericolo e irritazione verso quella ragazza che sta cercando di rovinargli la festa, così decide che Nadine è di troppo e che va tolta di mezzo.
Per attirarla nella sua trappola omicida, Vincent decide di dover fare in modo che lei si fidi di lui quel poco che basta da assecondarlo: lui non ha mai partecipato agli atti di bullismo nei suoi confronti e le se è sempre, per quelle poche volte che ci parlava, rivolto con fare tranquillo ed a tratti gentile, così decide di iniziare gradualmente a parlare un po' di più con lei (anche se non troppo per non farla sospettare ancora di più) ed alcune volte difenderla indifferentemente dai gesti dai bulli dei suoi compagni di classe. Si finge un po' in imbarazzo quando parla con lei e cerca trattenerla abbastanza dal denunciarlo, fino al giorno in cui ha programmato di ucciderla.
Vincent se ne esce alla sua classe che lui e la sua band avrebbero fatto un piccolo concerto in un magazzino abbandonato che hanno affittato per l'occasione: consegna a tutti i volantini con la data e l'ora del concerto, ma a Nadine ne consegna uno con l'orario diverso, spostato a dopo la fine del concerto; non si preoccupa che la ragazza possa confrontare il suo volantino con gli altri perché sa che tutti l'avrebbero schifata anche solo ad averla troppo vicina.
Nadine è tibutante se andarci o no, ma Vincent con lei si è comportato in maniera così affabile e gentile che i suoi sospetti su di lui iniziano a vacillare, così da decidere di andarci.
Vincent, nel mentre, organizza tutto: va al suo concerto munito di un coltello nascosto nei vestiti, fa la sua esibizione con la band, finisce e sistema tutto e poi fa finta di andarsene con tutti gli altri, ma in realtà prende un tram e fa due fermate lontane da quel luogo, per poi scendere e tornare indietro a piedi nel magazzino, passando per una strada più nascosta.
Nadine arriva nel luogo che ormai non c'è più nessuno, nessuno a parte Vincent, che la sorprende e le si avvicina sempre di più, mentre lei intimorita indietreggia; lui le parla, le parla con tono calmo, ipnotico, fino ad arrivarle spaventosamente vicino e, senza il minimo preavviso, la bacia; Nadine rimane inizialmente sorpresa e sollevata dalla situazione, ma, mentre ancora hanno le labbra unite, Vincent estrae il suo coltello da dietro la schiena e la colpisce allo stomaco. Dopo l'atto le si mostra per quello che è veramente, affermando che avrebbe potuto evitare la situazione se solo si fosse fatta gli affari suoi; la blocca per terra pronto a darle il colpo di grazia, ma quando Nadine pronuncia le frase "voglio rivedere mia madre" in Vincent nasce una strana rabbia, per cui inizierà ad accoltellarla ripetutamente per molte volte consecutive. Dopo che la sua furia omicida si placa, Vincent si cambia gli abiti sporchi di sangue e li nasconde nel suo porta chitarra insieme al coltello, prende il volantino che aveva dato a Nadine con l'ora errata e lo brucia, per poi tornarsene a casa in tutta tranquillità.
Per questo omicidio Vincent viene interrogato insieme a tutti i suoi compagni: afferma ai poliziotti di essersene andato a casa da un pezzo dal luogo del ritrovamento del corpo di Nadine quando lei è stata uccisa e che tutti possono confermare di averlo visto avviarsi via; nessuno può però confermare il suo rientro a casa per l'ora prestabilita dato che sua madre e sua sorella sarebbero rientrate molto dopo quel giorno. Ma Vincent appare spaventosamente convincente agli investigatori, tanto da mettersi a singhiozzare affermando che Nadine gli piaceva e che non riusciva a credere che l'avessero uccisa.
Così Vincent viene abbandonato da ogni sospetto degli inquirenti e, soddisfatto, se ne torna alla sua vita, senza il minimo rimorso dei due omicidi ormai sulla sua coscienza.
Inizia a sentirsi sempre più forte ed inafferrabile ed il gusto dell'omicidio è qualcosa che trova fin troppo allettante, tanto che promette a sé stesso che, verso ciò che avrebbe ritenuto "una fine", le sue ultime vittime sarebbero state sua madre e sua sorella.
Passano alcuni mesi e tutto procede tranquillamente, anche se le voci sugli omicidi avvenuti ai danni di due studentesse della scuola non sono ancora cessate; ma Vincent non è minimamente sospettato di niente, per cui la sua vita non è cambiata di una virgola e non è disturbata da niente...fino al giorno in cui, fuori da scuola, fa un incontro che avrebbe voluto evitare: una ragazza, Kristin Du Martí, la sua riconosciuta "ex ragazza", gli viene incontro e, ossessivamente, inizia a pregarlo di tornare con lei, procedendo a fare sceneggiate in pubblico pur di avere la sua attenzione.
Ciò che era successo con Kristin era stato ciò che per Vincent era il suo ciclo vitale: si era messo con lei non per amore, sesso, o altro, ma solo per curiosità di sapere che nuovi stimoli potesse dargli vivere in una relazione. Purtroppo ciò lo aveva annoiato quasi subito; manipolò Kristin a suo piacimento per un po', ma ciò non bastò per placare la sua noia, decidendo così di lasciarla. Già all'inizio, Kristin si era rivelata distrutta dalla rottura ed aveva tentato di fargli cambiare idea, ma Vincent era riuscita ad allontanarla per un po', evitando la sua presenza. Ma ora che quella ragazza era tornata ed aveva iniziato ad infastidirlo così tanto, un sentimento familiare di irritazione nasce nel ragazzo, specialmente perché si sente quasi umiliato dalle sue scenate fatte davanti ai suoi conoscenti.
Inizialmente cerca solo di evitarla e respingerla passivamente, ma dopo un po' il pensiero di farla fuori gli solletica la mente. C'è solo un problema: se la uccidesse, i sospettato numero uno sarebbe lui, dato che era effettivamente l'oggetto delle sue ossessioni ed era risaputo che lo infastidisse, per cui scaccia l'idea di un nuovo piano di omicidio.
Ma un giorno, inaspettatamente, se la ritrova sotto il portone del palazzo in cui vive e, iniziando a fare sceneggiate, Vincent acconsente a farla salire in casa sua, sapendo che sua madre e sua sorella non fossero presenti. Una volta in casa, i due iniziano a discutere, con Kristin che lo assilla e prega di tornare con lei, mentre il ragazzo la guarda seccato, pregando solo di trovare un modo per cacciarla via. Ma improvvisamente, una frase della ragazza fa esplodere tutta l'irritazione che il ragazzo aveva provato fino a quel momento: Kristin urla a gran voce che, piuttosto che vivere senza di lui, avrebbe preferito morire. Questa frase manda Vincent fuori di sé, tanto da buttarsi sulla ragazza iniziando a strangolarla, iniziando a ridere e dirle "se hai detto che preferiresti morire, perché ti agiti tanto mentre cerco di accontentarti?". Vincent finisce per ucciderla e questa volta l'ha fatto senza pensare a come eliminare ogni prova: ha un cadavere in casa e tra pochi minuti sua madre e sua sorella sarebbero tornate a casa. Per cui, un po'nel panico, il ragazzo cerca di sistemare la situazione come meglio può: mette il corpo di Kristin in un sacco, prende ogni suo oggetto personale, chiude tutto nello sgabuzzino di casa sua, nasconde la chiave e la lascia lì, cercando un modo efficace per liberarsi del corpo.
Una volta a casa, sua madre e sua sorella non si accorgono di nulla, ma Vincent sa che è una cosa temporanea: un corpo morto inizia a puzzare e decomporsi, per cui non può tenerlo per sempre nel suo sgabuzzino. Allora decide di trovare una soluzione temporanea alla questione: la notte stessa dell'omicidio, mentre tutti dormono, il ragazzo prende il cadavere ed i suoi oggetti personali e scende nelle cantine del palazzo, buttando nella propria il corpo: sa che sua madre non scende mai lì sotto ed il pessimo odore di quei posti sotterranei sarebbe stato abbastanza per non far notare la puzza di morto.
Ma il vero problema viene nei giorni successivi: la denuncia di scomparsa su Kristin è stata fatta e gli agenti subito puntano lui: per lei non hanno delle vere e proprie prove sulla sua colpevolezza, per cui lo sottopongo ad un semplice interrogatorio, ma c'è di più e non su Kristin, ma sull'omicidio di Nadine: sua madre ha infatti rivelato che la figlia volesse effettivamente denunciarlo come possibile sospettato nell'omicidio della prima ragazza, dandogli così un movente per l'omicidio ed innalzando i sospetti su di lui in quanto coinvolto ormai in tre casi sospetti.
Non lo arrestano subito per mancanza di prove, ma Vincent percepisce la tensione e, specialmente, le occhiate di sospetto che ormai tutti gli lanciano addosso.
In quel momento, il ragazzo percepisce di aver perso: non lo avranno messo dietro le sbarre, ma gli hanno tolto qualcosa di molto più prezioso, ovvero la sua maschera pubblica che usa per potersi muovere tra gli altri senza dare nell'occhio.
Questa è "la fine" che aveva da sempre percepito.
E dato che questa è la fine, nella mente di Vincent si forma un semplice concetto: "ora non ho più nulla da perdere".
Così arriva il momento che più aspettava: mentre sua madre è in casa e la sua sorellina ancora non è tornata da scuola, il ragazzo prende un coltello e uccide sua madre, accoltellandola alle spalle. Poi prende una delle sue due chitarre, quella regalatogli da sua madre, ed aspetta il rientro della sorellina dietro la porta d'ingresso; una volta che questa entra in casa e chiude la porta, Vincent la colpisce con la chitarra più volte ed in maniera così forte da romperla, per poi accoltellarla per finirla. Una volta finita la carneficina, Vincent chiama la polizia dicendo ciò che aveva appena fatto e che sarebbe stato meglio venire da lui ad arrestarlo.
Quando la polizia arriva nel suo appartamento trovano i cadaveri martoriati, mentre trovano Vincent nella sua camera suonare la sua altra chitarra canticchiando, per poi sorridere ai poliziotti una volta che li ha davanti e, totalmente sporco di sangue, dire "era ora, ce ne avete messo di tempo. Se cercate anche Kristin, è a fare la muffa in cantina".
Il ragazzo viene ovviamente arrestato e, durante gli interrogatori, confessa anche l'omicidio della prima ragazza, di Nadine e Kristin. Gli inquirenti rimangono sconvolti da quanto il ragazzo non sembri minimamente scosso, ma quasi giocoso nel raccontare le sue atrocità, tanto che quando gli chiedo PERCHÉ ha ucciso quelle persone, lui risponde tranquillamente e senza peli sulla lingua "perché mi annoiavo".
Il processo che subisce è al limite dello spietato: le famiglie delle vittime gli urlano addosso, i presenti sono sconvolti dall'esistenza di un tale mostro, mentre il suo avvocato cerca invano di appellarsi ad un vizio mentale inesistente o di cercare di rimediargli qualche sconto di pena per il suo essere ancora minorenne; ma a Vincent non importa nulla di cosa stanno facendo gli altri, infatti se ne sta tutto il tempo a guardare altrove e canticchiare tra sé e sé la canzone "Highway to Hell" degli AC/DC.
Viene poi condannato ad un totale di vent'anni da scontare prima in un carcere minorile finché non compie la maggiore età, per poi passare ad un carcere di massima sicurezza più avanti.
Nessuno psicologo riesce mai veramente ad analizzarlo, questo perché Vincent si finge sempre cose diverse e si diverte a manipolare le persone che gli stanno attorno, ottenendo perfino piccole concessioni e permessi.
A 36 anni esce dal carcere per la fine della sua pena, con un nuova identità per tutelarlo in quanto minorenne all'epoca dei fatti, ma ci rientra praticamente subito date le accuse che lo vedrebbero colpevole del finto suicidio di una donna che aveva iniziato a frequentare, accusando il fatto che l'abbia spinta giù dal balcone di un palazzo all'ottavo piano.
Stavolta Vincent Larouge riceve un ergastolo e risiede tutt'ora in un carcere di massima sicurezza.

Rapporti interpersonali:

Molti sono basati sulla falsità, altri sono di totale indifferenza.
Non si diverte davvero ad avere rapporti con le persone e spesso lo infastidiscono.
Perfetti esempi di ciò sono i rapporti avuti con la sua ex fidanzata ed i suoi compagni di classe.

Personalità:

La sua maschera sociale è quella del ragazzo un po' strano, scherzoso e di poco conto, ma in realtà possiede un carattere narcisistico, annoiato, sadico e manipolatore.

Diagnosi:

(Probabilmente non certa)

Vincent soffre indubbiamente di un disturbo di personalità antisociale: non percepisce empatia ed ha sviluppato una forte vena misantropa, per cui finge quel che basta per vivere con gli altri, anche se le persone in sé lo infastidiscono.
Manipola e uccide o per mancanza di stimoli o per irritazione.
È un bugiardo patologico e non lascia che nessuno entri veramente nella sua mente.
Ancora più particolare è la scelta delle vittime: nonostante siano tutte femmine, non le ha scelte per odio verso il genere femminile, o meglio: magari la prima vittima è stata scelta per questo, ma le altre le ha uccise perché lo irritavano o mettevano in pericolo.
Ha scarso rispetto per l'autorità e non capisce mai la gravità delle sue azioni, se non che le fa per il gusto di sapere che per la società risultano sbagliate.
È anche molto intelligente e con un QI superiore alla media, il che lo rende capace di escogitare piani minuziosi per non farsi scoprire nei suoi omicidi.

Curiosità:

¬ ha sempre ascoltato un sacco di musica, cantanti e gruppi diversi, infatti camera sua è piena di CD, vinili e stereo.

¬ per quanto riguarda le sue preferenze in fatto di musica, ovviamente ha al primo posto gli AC/DC, a seguire Whitney Houston ed i Deep Purple.
Curiosità nella curiosità: nonostante lui affermi che la musica romantica non lo faccia impazzire, ama veramente tanto il timbro di voce di Whitney Houston, per cui lei è la sua l'eccezione.
L'unica band che invece non sopporta sono gli Wham!.

¬non ha mai usato la chitarra che sua madre gli aveva regalato e l'ha sempre tenuta come chitarra di scorta in caso la sua si fosse rotta.

¬per crearlo in realtà non mi sono ispirata a nessuno Serial Killer esistente, ma più a personaggi fictional come Patrick Bateman di American Psycho ed il mio stesso oc di JoJo Branca.

¬il suo character design è ispirato al personaggio della visual novel "il Corvo" e, ancor più nello specifico, Brandon Lee che lo interpretò nel film del 1994.

Citazioni:

°<< mi piace vedere come credete di aver capito tutto di me, quando in realtà con voi non faccio altro che recitare la parte che più mi conviene.>>

°<< perché mi annoio, non è ovvio?>>

Random theme song:

°Spazio Autrice°

IL BASTARDONE SIGNORI 👏👏
FINALMENTE sono riuscita a pubblicare la scheda di sto stronzo e sono veramente felice, principalmente perché lo trovo l'oc migliore di questa serie e quello più interesse...
E dato che è un grandissimo figlio di mamma sua, è ovviamente il mio preferito 👁️👁️✌️
Devo rivalutare i miei standard...
Btw spero che vi sia piaciuto nonostante sia un personaggio creato per stare sulle palle--
Come ogni mio personaggio del resto ma vabbè--
Ci vediamo nel prossimo capitolo con l'ultimo oc di questa serie 👀✨
Bye✨

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