Damiano
Nome: Damiano Benoccio
Età: 41/ 50 - (Copycat X)
Sesso: maschio
Nazionalità: italiano
Altezza: 1.80
Peso: 60 kg
Aspetto:
Corporatura poco robusta, carnagione olivastra, capelli castani, barbetta ed occhi verde scuro.
Soprannome: il Tagliatore di Lingue
Quoziente intellettivo: sconosciuto
Relazioni familiari:
Non ha buone relazioni con i suoi genitori; il loro rapporto è basato sullo schernire ed insultare il figlio, che non riesce a difendersi da loro.
Damiano non ha più contatti con loro.
Data di nascita: 23 Settembre 1953
Occupazione sociale: Segreterio/ Avvocato
Sessualità:
I suoi impulsi sessuali non sono collegati a nessuno Genere di persona, ma solo alla violenza in sé;
Uccidere è ciò che gli provoca piacere e che quindi riconosce come stimolo positivo per quanto riguarda la sfera sessuale.
L'unica eccezione è nel caso in cui qualcuno si dimostri davvero gentile nei suoi confronti; può essere chiunque e Damiano proverà per loro amore incondizionato, accettando anche rapporti sessuali.
Numero di vittime: 40 (non certe)
Tipologia di vittime: casuali
Modus operandi:
È solito attirare le vittime con i suoi modi affabili, ma certe volte può perfino fare irruzione nelle case di notte (anche se non spesso perché risulta più rischioso);
Nel primo caso, una volta sedotta la vittima, la porterà in un luogo isolato (solitamente all'aperto), dove poi la aggredirà alle spalle con un'arma bianca (solitamente un coltello da caccia). Uccide poi la vittima a coltellate, colpendo più che altro alla cieca.
Nel secondo caso, quando fa irruzione in una casa e sceglie le sue vittime, usa una pistola di piccolo calibro silenziata per non fare troppo chiasso, freddando le vittime.
In tutti e due i casi, taglia post mortem le lingue delle vittime per tenerle come trofei.
Storia:
Damiano Benoccio nasce a Lecce, in Puglia, nel 1953: non è un figlio previsto o desiderato ed i suoi genitori non mancano di ricordarglielo ogni giorno, parlandogli sempre male ed insultandolo senza tregua, facendolo crescere come un ragazzino timido ed insicuro. Il bullismo di certo non lo aiuta a trovare conforto fuori dalle mura di casa, continuando a ricevere violenza verbale da tutti, tanto da farlo isolare per praticamente tutta la sua infanzia ed adolescenza.
Una volta cresciuto, a 19 anni, decide di studiare legge, così va a frequentare l'università a Roma; Damiano non è cambiato: è sempre un tipo silenzioso ed isolato a cui non piace dare nell'occhio, sempre a studiare da solo nel suo solito posto all'università.
Un giorno però avviene un inaspettato cambiamento; il posto che è sempre rimasto vuoto affianco a Damiano viene occupato da un ragazzo dall'aria tranquilla che gli sorride pacatamente; non gli dà fastidio,anzi: gli raccoglie perfino la penna che aveva fatto cadere, restituendola con gentilezza al suo proprietario. È gentile quel ragazzo, anche quando cerca di installare una conversazione con lui e Damiano è totalmente stupito: in vita sua nessuno si era mai comportato in quel modo con lui.
Quel ragazzo si chiama Silvio DeRosso e piano piano iniziano a fare amicizia.
Ciò che li avvicina è il fatto che anche Silvio viene scartato dagli altri senza che Damiano però ne capisca il motivo; questo fino a quando, dopo un anno di amicizia, Silvio gli confessa di essere omosessuale e di essere innamorato di lui. A Damiano non importa se Silvio è un uomo: ciò che conta per lui è il fatto che quel ragazzo è l'unico ad amarlo, per cui ricambia i suoi sentimenti ed iniziano una relazione.
Tutto va bene e per un periodo Benoccio crede di essere la persona più felice del mondo...fino al fatidico giorno.
Damiano sa che Silvio è in casa perché il giorno prima lo aveva avvertito di avere la febbre e di non poter andare all'università; così prova più volte a chiamarlo al numero del telefono di casa, senza però ottenere risposta. Preoccupato, Benoccio va fino a casa dell'amante ed entra grazie alla chiave di riserva: quello che si trova davanti lo lascia paralizzato. Silvio è sul suo letto, semi cosciente, in una pozza di sangue: ha dei profondi tagli sui polsi e di fianco a lui c'è una lametta da barba sporca di sangue. Damiano è nel panico e tenta disperatamente di salvarlo, urlando di dover chiamare un'ambulanza, ma Silvio, in fin di vita, lo prega di non farlo perché non vuole più vivere in un mondo che lo odia; poi dice che gli dispiace di fargli questo, perde i sensi e poco dopo muore.
Una volta che i soccorsi arrivano sulla scena, l'unica cosa che possono fare e portare via il corpo del ragazzo, mentre Damiano se ne sta sotto shock in un angolo della stanza, in silenzio, ad ascoltare le insinuazioni e gli insulti che i poliziotti e medici stanno facendo su di lui ed il suo ormai defunto amico.
Nei giorni successivi Damiano si ritrova in uno stato di depressione senza fine, dove l'unica cosa che riesce a pensare sono gli insulti ricevuti e la sensazione del sangue di Silvio sulle mani.
Riprenderà solo più avanti gli studi, laureandosi in legge e venendo riconosciuto da tutti come quel ragazzo ascociale e inutile nell'angolo della classe.
Nonostante Domenico aspirasse ad un ruolo di avvocato, si accontenta di poco, diventando segretario di un'azienda di contatto di avvocati, venendo continuamente schernito dai suoi colleghi e dal suo burbero capo di lavoro.
Un giorno però, ormai a fine orario lavorativo, Damiano prende le sue cose ed esce dall'ufficio, accodato da alcuni suoi colleghi che lo vedranno uscire. Quello che però nessuno vede è che il suo capo lo intravede e lo chiama nel suo ufficio, chiedendogli di poter parlare con lui. Ma una volta lì, l'unica cosa che il suo capo gli dice sono insulti e prese in giro, soddisfatto di avere un uomo incapace di reagire che sta lì a prendersi i suoi insulti.
Ma c'è qualcosa di diverso quel giorno; perché quel giorno, il livello di sopportazione per Damiano arriva al limite. Viene preso da un attacco di rabbia che non aveva mai avuto in vita sua, aggredendo il suo capo, strangolandolo fino alla morte, per poi staccargli la lingua in preda ad una furia sadica.
Quando quell'impeto finisce e Benoccio torna lucido, rimane totalmente sconvolto e, non sapendo che fare, cerca maldestramente di nascondere le prove che portano a lui, per poi fuggire a casa sua.
Passa i giorni successivi nel terrore di essere scoperto; cerca di fingersi calmo con i poliziotti che lo interrogano e gli fornisce l'alibi che all'ora dell'omicidio lui era ormai a casa, cosa che i suoi colleghi confermano, perché lo hanno effettivamente visto uscire dall'ufficio.
Per cui Damiano non viene sospettato e le indagini si concludono senza un sospettato.
Il non essere stato scoperto per l'omicidio del suo capo gli provoca una strana sicurezza in sé stesso, tanto che comincia a rispondere alle aggressioni verbali ed a prendere una posizione autoritaria sul luogo di lavoro. Ma c'è di più, perché sotto sotto Damiano sa che quell'omicidio gli è piaciuto e sa che, se succedesse ancora, ne rimarrebbe soddisfatto.
E questo accade, perché una sera di particolare stress, Damiano esce e si apparta con una prostituta nella speranza di calmarsi, ma il rapporto non va e la prostituta si prende gioco di lui per questo; data la provocazione, l'uomo perde il controllo e la uccide, staccandole la lingua e gettando via il corpo.
Più uccide, più Damiano si sente gratificato mentalmente e fisicamente; inizia ad attirare persone con l'inganno per poi ucciderle, sempre staccando la lingua delle vittime per sfregio e gratificazione personale.
Ormai non sembra più il solito: è diventato autoritario, fiero e affascinante, tanto da riuscire a passare da segretario ad effettivo avvocato; dell'uomo patetico e silenzioso di prima non vi è più traccia.
Così Damiano continua a colpire e fare vittime senza farsi scoprire, terrorizzando la popolazione con la sua velata esistenza, mentre indisturbato porta avanti la sua carriera da brillante avvocato.
Dopo un po' danni gli viene proposto di continuare la sua carriera anche negli USA, dove lui va e miete vittime indisturbato, scatenando una caccia all'uomo anche lì, dove gli agenti si fanno addirittura aiutate dal serial killer Elijah Deven per trovarlo.
Tutto questo dura fino alla notte in cui entra in casa di una coppia di suoi clienti, uccidendo i due coniugi, ma facendosi scoprire dalla figlia di questi; ne rimane spaventato per la sua reazione anormale nel vedere la scena che aveva compiuto, portando così a deludere le aspettative della ragazzina e facendosi uccidere da lei quella stessa sera.
Rapporti interpersonali:
Sono tutti falsi e privi di interesse da parte sua.
L'unico rapporto degno di nota era con Silvio, dove tutto si basava sul fatto che fosse l'unico a trattarlo bene.
Personalità:
Originariamente ha sempre avuto una personalità chiusa, sottomessa è priva di autostima.
Dopo gli omicidi, assume un comportamento più autoritario, beffardo e carismatico.
Diagnosi:
Damiano è stato segnato da un trauma psicologico che lo ha portato ad odiare la capacità di parlare delle altre persone, questo perché crede che tutto ciò che gli altri dicono è finalizzato a fargli del male.
Non ha capacità di fidarsi delle persone, anche se quando ci riesce inizia a provare un attaccante morboso verso una fonte che lui reputa positiva per sé stesso.
Ha sviluppato un disturbo narcisistico e una personalità da "psicopatico": non prova empatia verso gli altri, è tentende alla bugia ed alla manipolazione.
Gode psicologicamente e sessualmente nell'uccidere ed il suo modus operandi di staccare la lingua alle vittime non è altro che una proiezione del suo trauma in maniera distorta su un corpo umano.
Curiosità:
¬non ama gli alcolici e non si è mai ubriacato in vita sua.
¬non ha mai scritto nulla o tenuto prove dei suoi omicidi, perché ha sempre ritenuto che se un pensiero è su un oggetto, allora sarà destinato ad essere scoperto.
¬lo hanno scoperto e dichiarato colpevole solo dopo la sua morte e la cattura di Sybil, che confermò i sospetti che gli agenti avevano su di lui.
¬inizialmente lui doveva essere solo un personaggio di sfondo nell'arco di Sybil; solo dopo ho deciso di renderlo un personaggio a sé stante.
¬per crearli mi sono ispirata ai serial killer Richard Ramirez e Andrea Matteucci.
Citazioni:
°<<che c'è? Il gatto ti ha mangiato la lingua?>>
°<<tranquillo, mi auguro solo che la tua morte sarà abbastanza per soddisfarmi.>>
Random theme song:
°Angolo autrice°
VAFFANCULO STO BASTARDO MI HA PORTATO VIA UN BOTTO DI TEMPO DHJDGJJ--
C'è un motivo se ti ho reso la sottotrama comica da bullizzare (≖︿≖ )
Si scherza, si scherza, però che cazzo-
Direi che Damiano è l'oc che mi piace di meno in questa serie: un po' perché è stato veramente difficile da sviluppare, un po' perché come personaggio boh, non mi fa impazzire troppo ecco.
Potevo fare di meglio, that's for sure.
Btw spero vi sia piaciuto e ci vediamo al prossimo capitolo con il mio oc preferito di questa serie 👀✨
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